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Intervento al seminario "I poeti-critici" dell'Università di Aix-Marseille - 12 Febbraio 2024. L'intervento può essere visto al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=OFDCWKViWcU
2007
I romantici non erano certamente grandi artisti, ma hanno riflettuto nel modo più geniale sulle argute profondità e le imperscrutabili superfici a specchio dell'arte.
Se la poesia è politica. Una domanda pedagogica intorno al nesso tra ragione poetica e antidogmatismo. In Loiodice I., Lopez A.C. (a cura di). Pedagogia in ricerca. Soggetti, contesti, metodi. Bari: Progedit.
In Filosofia e poesia Zambrano espone le differenze tra i due termini di questo binomio per dimostrare come entrambi siano necessari ai fini dell'unificazione tra il pensare e il sentire, tra la ragione e la vita e, in definitiva, ai fini della pratica di una filosofia rinnovata.
"Poésie et philosophie dans la littérature italienne", numéro monographique de la revue Revue des Études Italiennes, pp. 299-309, 2009
In Foscolo poesia e filosofia, a prima vista, si contraddicono: la prima è infatti illusione, e anche quando produce concetti, questi non sono che “idoli della fantasia”; la seconda invece solleva il velo delle illusioni e ci rivela la verità ultima delle cose, che è “caos e morte”. A un esame più attento di questo problema ci accorgiamo però che per Foscolo filosofia e poesia, quando sono autentiche, non sono contraddittorie. Foscolo denuncia la filosofia metafisica secondo la quale il mondo è retto da jus divinum e jus naturale, ma le contrappone un’altra filosofia, per la quale l’uomo è “animale essenzialmente guerriero ed usurpatore”, e tuttavia capace, entro certi limiti, di solidarietà ed amicizia, grazie appunto alla poesia e all’eloquenza. Foscolo non si illude: anche questa solidarietà nasce dalla volontà di dominio, e serve prima di tutto i potenti. Non si puo però negare che essa riduca, almeno in parte, la violenza che regna nel mondo. Questa è dunque, o almeno dovrebbe essere, la poesia, che in realtà è a un tempo filosofia e poesia: in essa c’è l’esplorazione del vero e la critica delle false opinioni che rafforzano l’arbitrio tirannico. Ma essa difende anche un più giusto assetto sociale, sostenendo le idee che sono giovevoli alla concordia civile, e mantenendo “quelle illusioni che velano i mali e la vanità della vita”.
Magari Martedì / Ginevra Lilli, 2024
Ginevra Sanfelice Lilli è nata a Roma nel 1972, dove tuttora vive e lavora. Dopo la formazione scolastica in lingua francese, e tre anni di permanenza negli Stati Uniti, ha seguito studi universitari in comunicazione e giornalismo. Si è formata autonomamente sia nella scrittura, fin da bambina, sia nel disegno astratto, cui si è dedicata in seguito. Ginevra Lilli è figlia adottiva di Laura Lilli (Roma 1937-2014) scrittrice, femminista, critico letterario, poeta. Ginevra Lilli ha esposto a Roma e a Milano. Nel 2014 esce la sua prima raccolta di poesie Diario ordinario (edito da Marco Saya Edizioni, Milano), presentata al pubblico in contemporanea con la serie di diciannove lavori, su carta in bianco e nero, con lo stesso titolo. La sua prima raccolta di poesie è stata segnalata al Premio Internazionale di Letteratura Città di Como, 2015. Ancora oggi continua in parallelo la sua ricerca fra segno e parola poetica. POESIAOGGI N. 88 Marco Saya Edizioni
La lotta con Proteo , ed. Bardin and Ciavolella (Florence: Casalini, 2000), pp. 467-477.
FINE DELLA LOTTA FRA POESIA E FILOSOFIA I. L'ontologia non è l'ambito della filosofia, è l'ambirò dell'arte. L'ontologia che l'arte esprime, la filosofia non fa che trascriverla. Viene in mente un detto di Nietzsche: gli artisti non inventano i valori dell'umanità; gli artisti non fanno che esaltare e glorificare valori già scoperti da altri -dai veri assessori del bene. «E chi sono, dunque, questi altri?» chiede Nietzsche. «Sono i ricchi ed oziosi». ' In modo analogo si potrà dire che i filosofi sono coloro che trascrivono le percezioni e le credenze implicite nell'arte (come anche nella vita e nella storia) [Vasily Kandinsky, Improvisazione # 11, 19IO]. 2 La filosofia ci dà i mezzi per capire, concettualmente, l'ontologia espressa dalle opere d'arte (dalla storia e dalla cultura). Intesa quindi come analisi ex post facto del «contenuto» di gesti estetici o vissuti, la filosofia articola quel significato senza il quale l'esperienza estetica non giungerebbe all'intelletto, rimanendo sentita, ma non capita [Michelstaedter, Schizzo di volo]. 0 Ci sono naturalmente varie ontologie vigenti in un'epoca, e non una sola, come ci sono varie épistemai. E spesso non sono concordi, ma in conflitto. (Fu lo stesso Nietzsche a ispirare questa tesi tanto diffusa dopo Foucault.) [Michelstaedter, Donna al mare]. Se c'è un significato più profondo della ontologia va cercato semmai nel rapporto fra queste varie ontologie e épistemai, fra queste regole, saperi, e discorsi di un'epoca o di una cultura. Questo è il senso della parola ontologia nel lavoro di Martin Heidegger, che la contrappone all'«ontologia metafisica», o alla semplice «ontica», trascritta dalla filosofia tradizionale.
2021
Alla morte di Giacosa, nel 1905, il compositore sentì la necessità di aggrapparsi a Simoni 29 , con il quale Illica riuscì a trovare subito una sintonia 30 , al fine di ripristinare la precedente situazione di equilibrio professionale che tanto aveva dato all'universo operistico. La nostalgia di Puccini si può leggere chiaramente in una lettera a Ricordi datata 4 febbraio 1915 quando confessa: «Mi era sembrato di rivivere un po' del connubio giacosiano 31 ». L'autore lucchese riponeva grande attenzione all'aspetto prosodico, a differenza delle norme operistiche precedenti, che si preoccupavano molto dell'aspetto melodico e musicale, in generale, non curandosi del libretto, considerato da molti autori un semplice canovaccio. L'idea musicale pucciniana richiedeva un determinato metro poetico, per il quale si affidava in modo particolare a Giacosa, versificatore eccellente, al quale venne assegnato il compito di seguire la trama di Illica e la tessitura di versi e di accenti, estremamente rigidi, dello stesso Puccini. Il rigore ritmico è chiaro, poiché quasi la totalità di versi analizzati rientra nella categoria degli imparisillabi (endecasillabi, settenari e quinari, elencati in ordine di frequenza), che-a giudizio di Dante 32-sono ritenuti particolarmente adatti per lo stile elevato; non mancano però le eccezioni, dettate da esigenze metrico-musicali, di sequenze ritmiche anomale ma particolarmente adatte all'idea compositiva (esempio indiscutibile e tanto amato è senza dubbio la successione di quinari tronchi). Ci si riferisce, senza dubbio, a Manon, dove Puccini aveva assegnato a Illica un modello per «sei versi tronchi» 33 in corrispondenza di un a parte, poiché il tema rimico era «talmente efficace da non poterlo cambiare 34 ». Analizzando nel dettaglio, il tema era in 6/8 e la partitura si sarebbe sposata perfettamente con i quinari tronchi, caratterizzati dagli ictus di seconda e quinta, in corrispondenza dei due accenti previsti dalla battuta.
The paper analyses the question of the birth of political philosophy starting from the platonic condemnation of mythical and poetical knowledge and the resulting statement affirming that political life can be reordered only by means of logos. With this founding act, political philosophy is staged for the first time with its methods , languages and instruments, but it can't be considered without the previous sacrificial act excluding a language based on " irrational " thought. The platonic condemnation sanctions not only the separation between philosophy and poetry, but also one of the strongest and long-lasting axis of western political philosophy: the idea that politics can be reordered only by rational means.
The limit between poetical and philosophical speech has always been as clear as labile. Conjoining these two characteristics, it could be said that this limit is close to a paradox. The way a speech presents itself will never include the criteria of its traceability. The essay moves among Plato, Dante, Celan and Zanzotto.
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Per una storia materiale della poesia, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 40, no. 1, settembre/dicembre , 2015
Sinestesie Online, XI, 37, 2022
Ubi Mytistraton fuit, Mistretta manet, 2018
Il mondo errante: Dante fra letteratura, eresia e storia. Centro Italiano di studi sull'alto medioevo. Spoleto, 2013. Pp. 537-45.
In Rivista di Psicologia Analitica n.103, 2021
Vicino e Medio Oriente XVI 2012
La funzione Dante e i paradigmi della modernità. Atti del XVI Convegno Internazionale della MOD (Roma, LUMSA, 10-13 giugno 2014), a cura di P. Bertini Malgarini, N. Merola, C. Verbaro, Pisa, ETS, 2015, 893-900.
Escritoras y personajes femeninos en relación, 2021
Petrarca e l'Umanesimo latino, 2023
Borders Itineraries on the Edges of Iran
Rivista di studi italiani, 2023