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«Dal dire al fare, in nome di Dio»: il titolo allude ad un problema centrale della "questione savonaroliana", vale a dire il problema di quanto e come ha pesato, e con quali motivazioni, lo status e la mentalità di religioso del domenicano Savonarola nella soluzione della crisi istituzionale di Firenze dopo la cacciata dei Medici nel novembre del 1494 e, per un certo tempo, nell'indirizzarne il percorso; ma, in particolare e ben più significativo, di quale fu il ruolo del rapporto tra fede e politica nella sua azione. In effetti, come ha ben messo in luce Paolo Prodi, il dibattito storiografico ha visto tra loro contrapposte, pur con tutte le sfumature del caso, due interpretazioni circa le motivazioni e le proposte concrete legate al suo pressante interventismo, l'una più legata al milieu storico-culturale cittadino e l'altra proiettata verso la realizzazione di un disegno teocratico, non privo di elementi millenaristici e apocalittici.
Clara Ferranti, 2014
in Figli della memoria (“Il tempo, la storia e la memoria” 1/2014), a cura di P. Coen e C. Ferranti, EUM, Macerata 2014, pp. 183-209.
Dialoghi, 2018
Ciò che le neuroscienze ci dicono dell’essere umano – soggetto incarnato, emotivo, portatore di inclinazioni naturali. L’invito alla teologia a confrontarsi con questa immagine spesso trascurata della creatura e del credente
Aisthema International Journal, 2014
The title of these pages concerns not the sacred and the art, as it is usually noted in the literature about it, but the Church and the artists, joined in the pedagogic effort, to which the pastoral guideline , shared with the italian bishops, are strengthly aiming in the last years. As a matter of fact the pedagogic effort is a relationship, therefore it involves many persons, such as the ecclesiastical community and the artists, invited to make an alliance of cooperation and reciprocal training. Actually the couple sacred/art pertains to a very complicated relationship which was for ages the reason of misunderstandings even terminological: art itself has been considered as sacred, religious, spiritual and so on the semantics around these concepts has been clarified only through great efforts, with the contribution of the Council and the Popes of the second period of the twentieth century. In this work we refer to the contribute of this magistery. Le titre de ces pages ne remet pas en question le sacré et l'art, comme c'est généralement enregistré dans les publications consacrées à ce sujet, mais l'Eglise et les artistes, tous les deux, au cours des dernières années, notamment au sein du ministère de l'éducation partagée par les évêques italiens.En fait, l'engagement à l'éducation est une relation, et en tant que telle implique des personnes qui ont un profil personnel, exactement comme la communauté ecclésiale et les artistes invités à se resserrer et de se conformer à une alliance de coopération et de formation mutuelle. La combinaison de sacré/art se réfère à une relation très complexe et articulé entre ces deux réalités, qui a donné lieu-pendant des décennies-même une mauvaise compréhension de la terminologie, où l'art a été décliné à l'occasion comme sacré, ou comme religieuse ou spirituelle, et ainsi de suite, toutes les expressions, ceux dont la sémantique a autorisé qu'avec grande difficulté, grâce aussi à la contribution du Concile et à celle des papes du XXe siècle, dont ici on fait référence particulière.
Giuseppe, 2018
La Bibbia ad oggi è uno tra i testi più diffusi e tradotti al mondo, oltre che il più studiato. Viene considerata e definita dai credenti: "Parola di Dio". Ma perché questo libro che è "Parola di Dio", ciò che dovrebbe essere un punto d'incontro e di riferimento per tutti coloro che si riconoscono e credono in Dio, è invece causa di molti diverbi? È buono soffermarsi e chiedersi il motivo per cui la sua interpretazione da alito a così tante dispute e controversie, creando innumerevoli fazioni. Vi sono emeriti studiosi della Bibbia che vantano riconoscimenti a livello mondiale, dimostrando un'ampia conoscenza biblica, studiandola in maniera maniacale anche nelle lingue in cui La Bibbia fu in origine scritta. Fra i tanti studiosi che vantano notorietà e seguaci, avvalendosi delle proprie indiscutibili conoscenze teologiche, vi è:-Mauro Biglino "Per anni ha collaborato con le edizioni San Paolo per la traduzione di alcuni libri del vecchio testamento. Oggi propone libri e organizza conferenze in cui mette in discussione Dio come perno e origine del racconto biblico, presentando l'ipotesi secondo cui, nel Vecchio Testamento, lo stesso termine "Elohim" non indicherebbe una singola entità, ma un gruppo di esseri evoluti che avrebbero accelerato l'evoluzione del genere umano avvalendosi di tecniche avanzate di ingegneria genetica, i quali si sposterebbero e utilizzerebbero velivoli (identificati come velivoli alieni)-o comunque a dispositivi dotati di tecnologie ignote e incompatibili con le conoscenze dell'epoca; da cui la possibile presenza di esseri viventi giunti da altri pianeti o appartenenti a civiltà avanzate non riconosciute dalla storiografia ufficiale, popolando di conseguenza il pianeta terra non attribuendola quindi alla creazione divina descritta nel libro della Genesi. " Oltre a Biglino, vi sono molti altri teologi e studiosi della Bibbia che contestano la corretta interpretazione di questi testi, esponendo tesi che al posto di istituire un ordine tra le varie opinioni, creano maggiore confusione e divisione. Ad un livello di preparazione più comune a tutti, le discussioni non sono di certo meno divergenti rispetto agli intellettuali citati sopra. Vi sono forti contrapposizioni dottrinali, e in molti confessano di possedere l'assoluta verità, abbracciando una fede e seguendone gli insegnamenti tratti da interpretazioni bibliche, impregnando una particolare denominazione, condotta e sostenuta da specifiche linee guida e dottrine, attribuendole ad una sana e "umile" comprensione della "Parola di Dio". Ma cosa è la "Parola di Dio"? Sembra una domanda banale di cui la risposta dovrebbe essere più che scontata. Ma vediamo di fare qualche saggia riflessione. La "Parola di Dio" ha un concetto che non si limita ad un'analisi intellettuale e personale, l'idea più diffusa di cosa sia, è che la "Parola di Dio" è la Bibbia. Di principio non è sbagliato definire la Bibbia "Parola di Dio", è sbagliato limitare la "Parola di Dio" al solo testo scritto. La Bibbia non è un semplice testo da leggere, ma va decisamente oltre. Ne vanno scoperte le origini, il metodo di diffusione, il suo percorso storico, e capirne il significato originale che ne trasmette un pensiero profondo e spirituale che va oltre il nostro limite intellettuale. Non soffermarsi in questa analisi, da origine alle grandi divisioni tra le religioni, nate a seguito di dispute dottrinali frutto dell'orgoglio umano presuntuoso a tal punto da reclamarne un copyright della "Sua Parola". Un tale atteggiamento non porta frutto, e blocca quell'azione che permette alla Sua Parola di essere per noi quell'arricchimento quotidiano che non deve fermarsi e bloccarsi in un'arida dottrina. La Sua parola produce frutto, questo frutto è l'amore e il costante e continuo rinnovamento delle nostre menti: Efesini 4:23 a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente. Un esercizio importante, è comprendere la "Parola di Dio" nella sua origine divina e non umana, la sua iniziale diffusione avveniva oralmente, quando la stampa e la scrittura ancora non esisteva. I primi manoscritti venivano replicati manualmente da coloro che venivano chiamati "copisti", vi fu poi l'invenzione della stampa, e il primo libro realizzato in
P. Sequeri, Iscrizione e rivelazione, 2022
Nella prefazione al testo di P. Sequeri, Iscrizione e rivelazione vengono presentati i temi di teologia fondamentale già elaborati ne "Il Dio affidabile", ora ripresi per proporre uno sviluppo che considera il ruolo specifico della Bibbia intesa come "rivelazione attestata" all'interno della ricerca teologica e dell'esperienza della fede.
Appunti di simbolismo massonico, vol. I, Catania 2012, 2012
Abbiamo spesso criticato l’uso abnorme di luoghi comuni in àmbito massonico. Un uso troppe volte a limite tra lo sproloquio e lo spregiudicato, per una materia che richiederebbe un naturale riserbo. Ma quel che è peggio, è che tale anfanare viene profferito nella loggia e persino nel Tempio della loggia. Detto modo di (stra)parlare, il massonese, è divenuto la lingua ufficiale del massonismo imperante, pardon della “Primavera Massonica”. Simile linguaggio (che non è intriso di profanità ma bensì è esso stesso profano) è la conseguenza d’una crescita quantitativa anziché qualitativa.
Facoltà di Telogia dell'Emilia Romagna, 2019
Rilettura teologico spirituale dell'opera "Attesa di Dio" di Simone Weil
Giuseppe De Carli, un professionista al servizio della verità
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in Natura&Benessere - FN editrice (Roma) - n°15-16-17-18 (2005 -2006)
Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia, 2024
Edizioni Messaggero Padova, 2021
Diaspore europee e Lettere migranti, 2002
Pozzo di Giacobbe, 2023
L'atto creativo di Dio per mezzo del Logos, 2022
Premio Istituto Sangalli per la storia religiosa, 2024