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2018, Impresa Progetto - Electronic Journal of Management
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19 pages
1 file
Sommario: 1. I modelli di riferimento-2. La misurazione delle performance d'Ateneo-3. L'Accountability sociale e di sostenibilità-4. Il valore strategico dell'Accountability integrata-5. Conclusioni-Appendice.
Economia Aziendale Online, 2014
Attention towards social reporting is very high with reference to universities. The paper aims to assess the maturity level of social reporting in Italian universities and to measure their quality by evaluating the correspondence to GBS standard settings. The research was carried out using the inductive method. Weevaluated the quality of social reporting by analysing reports according to GBS standard guidelines. The results confirm previous researches by highlighting the necessity to improve social reporting: within 96 universities, only 15 report about social issues without continuity. The paper provides one of the first in-depth studies about Italian universities’ social reporting carried out by comparing them and their disclosure. Results have to be considered as a response to the need for more social research in the context of higher education. Riassunto : L’attenzione verso la rendicontazione sociale nelle universita e in continua crescita. Questa ricerca si propone di valutare...
Impresa Progetto - Electronic Journal of Management, 2018
Utopia e realtà-3. La valutazione della performance, "all'italiana"-4. Alcune riflessioni di base-5. Un approccio alternativo: la rendicontazione sociale in un approccio istituzionale multi stakeholder-Bibliografia.
2016
Istruzione secondaria superiore (o di "secondo grado"). Comprende i corsi delle scuole superiori (licei, istituti tecnici, istituti professionali), i cui programmi e piani di studio sono fissati dal Ministero della Pubblica Istruzione.
2016
INAPP, Ranieri C., La rendicontazione sociale in transizione verso il Registro Unico Nazinale del Terzo Settore, Roma, INAPP, dicembre 2016. Isfol OA:
Sono molteplici le ragioni che spingono ad analizzare ancora oggi ad inizio XXI secolo e, forse, più che mai oggi, il tema della selezione sociale nelle scuole italiane e, nella fattispecie, in quelle del nostro capoluogo. Il dilagare della società dell'informazione, soprattutto qualche ventennio addietro, era carico di aspettative e di illusioni che portavano a sperare che il sapere dei cittadini delle varie nazioni sarebbe stato sempre meno necessario, poiché i computers, le nuove macchine intelligenti, avrebbero gradualmente ma inesorabilmente sostituito le nostre competenze, avrebbero lentamente soppiantato la vecchia intelligenza umana, lasciandoci soltanto il compito di godere dei benefici di una società produttivamente autonoma. Unitamente a questa chimera, è stato anche rotto, soprattutto per noi europei e, nello specifico per noi italiani, quel bozzolo economico entro il quale pensavamo di poter rimanere racchiusi per sempre, nella pia illusione che nel resto del mondo, ad eccezione ovviamente degli Stati Uniti, le cose non sarebbero mai cambiate, produttivamente ed economicamente parlando, e noi avremmo sempre trovato la nostra privilegiata nicchia di mercato, senza eccessivi investimenti nella ricerca e nella competitività reale. Infine, l'ultima allucinazione, tipicamente italiana, è connessa alla infondata idea che la democrazia non abbia le caratteristiche della processualità ma della staticità. In breve, si è creduto che la democrazia fosse una sorta di comtiana tappa storica, la quale, una volta raggiunta, non sarebbe mai venuta meno. Queste tre fate morgane stanno lentamente dissolvendosi davanti ai nostri increduli sguardi, secondo un processo irreversibile, lasciandoci l'ingrato ma necessario compito di trovare nuove vie per far fronte alle nuove sfide che il corso storico ci pone. Vediamo perché. La vecchia idea secondo la quale la nuova società dell'informazione ci avrebbe sempre più affrancati dalla fatica e resi protagonisti nel godimento dei beni ottenuti dallo sfruttamento delle nuove intelligenze informatiche si è rivelata totalmente errata, poiché si è riconosciuto, in maniera acclarata, che i nuovi strumenti telematici e informatici ci consentono di fare molte più operazioni lavorative rispetto al passato, aumentando dunque la nostra produttività sia da un punto di vista qualitativo (diversità ed eterogeneità delle funzioni svolte) sia da un punto di vista quantitativo (incrementata produttività in termini di numero di operazioni svolte in una fissata unità oraria). Il personale si sente oberato dagli impegni e dalla accresciuta mole di lavoro e soltanto una capacità organizzativa e pianificatrice che consenta una razionalizzazione del proprio lavoro mette la nostra intelligenza in grado di affrontare la quotidianità, senza venirne schiacciata. Inoltre, la società dell'informazione ha accresciuto a dismisura la quantità di dati, notizie e informazioni che siamo in grado di rintracciare dalla nostra postazione geograficamente limitata, ma nessuno avrebbe pensato che tale mole di dati avrebbe dovuto essere interpretata. Rimane così adesso compito degli educatori quello di fornire spiccate capacità di sintesi e di strategie euristiche, sì da poter manovrare questi dati in maniera non meccanica. Infine, la velocità di innovazione dei pacchetti software e degli strumenti tecnologici aprono nuovi segmenti produttivi, permettendoci di operare in settori prima impensabili, ciò ci costringe, però, a continui aggiornamenti professionali senza i quali rischieremmo di vederci tagliati fuori dal mondo della produzione. Quest'ultimo fenomeno era stato previsto negli anni '50 dal sociologo Mannheim, ed è oggi parte integrante della routine lavorativa e più notoriamente denominato col nome anglosassone di " lifelong learning. " Ma come emerso da altri studi sulla formazione on job, l'aggiornamento deve innestarsi su alcune competenze e capacità di base che, generalmente, nascono durante il percorso scolastico. Comprendiamo in tal modo che senza tale background i futuri lavoratori e dunque migliaia di ragazzi e ragazze di oggi, tagliati fuori dal percorso scolastico o non adeguatamente formati, saranno marginalizzati da ampi settori produttivi e condannati a svolgere
s e t t e m b r e 2 0 0 7 L'articolo presenta lo stato dei progetti di certificazione delle abilità nell'uso delle tecnologie informatiche svolti dagli Atenei Italiani, evidenziandone gli aspetti salienti, l'evoluzione e le principali linee di tendenza. L'articolo presenta anche il punto di vista di un campione di studenti che hanno ottenuto la certificazione ECDL nel corso della loro carriera universitaria.
Metis. Rivista di Sociologia, 2023
Le classi sociali danno indicazioni sulle diseguaglianze all’interno del sistema sociale e sul modo in cui privilegi e ricompense sono distribuiti. Esse descrivono delle relazioni talvolta conflittuali tra gruppi sociali. Tuttavia, seppur legate alle posizioni sociali che i gruppi occupano nella società, le classi sociali hanno a che fare anche con le rappresentazioni sociali. Chi sono i “borghesi”? Chi sono i poveri? Quali stili di vita e consumi culturali? Sono domande che nel tempo hanno prodotto rappresentazioni, veicolato significati e costruito immaginari più o meno coerenti con la realtà ordinaria. Nel contributo si propone un’analisi di classe sulla base delle rappresentazioni prodotte nel campo dell’arte, della letteratura e della musica che hanno contribuito, e contribuiscono ancora oggi, a delineare i sistemi di credenze e le identità collettive
Biblioteche oggi: Mensile di informazione aggiornamento dibattito, 2015
Il presente contributo sarà pubblicato in lingua inglese negli atti del convegno "L'identità della biblioteca pubblica contemporanea. Principi e metodi di analisi, valutazione, interpretazione" tenutosi il 12 dicembre 2014 presso l'Università degli studi di torino. Il lavoro è stato progettato e strutturato congiuntamente dalle due autrici, così come le conclusioni finali, mentre nello specifico i paragrafi n. 1, 3, 4 sono a cura di Maria Maiorano, i n. 2, 5, 6 a cura di Ilaria Giglio. Per tutti i siti web l'ultima consultazione è stata effettuata il 6 maggio 2015. 1 DipartiMento Della funzione puBBliCa, Direttiva sulla rendicontazione sociale nelle amministrazioni pubbliche, 2006.
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La rendicontazione socio-ambientale nel processo …, 2010
AION, 2020
Lello, E. e Maurizi, A. Socialità e partecipazione nei Collegi. Un confronto temporale, in Bazzoli, N. (a cura di) Abitare l’architettura della partecipazione. Roma, Aracne, pp. 107-134., 2018
Il diritto fallimentare e delle società commerciali, 2025
Ai & Society, 2015
La Nuova Giuridica