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Musicological investigation on the classic guitar repertoire by Mario Castelnuovo-Tedesco, known Italian composer of the Twentieth Century, also active in the Hollywood film industry from the 40s. Castelnuovo-Tedesco was spurred to writing for the guitar by Andrés Segovia, for which he composed many of his guitar pieces, creating a comprehensive catalog, also important and significant for the history of the six-stringed instrument.
L’ignoto iconoclasta. Studi su Mario Castelnuovo-Tedesco, a cura di Alessandro Avallone e Gianluca Bocchino, LIM, Lucca , 2019
Preface to a new edition of a long contribution by Enrico Castelnuovo, first published in 1973. The preface wishes to explain how and why Castelnuovo was interested in portraiture, what was the genesis of the contribution, what is its method, why it is still an important study on the theme and give some hints on the reception of this text.
Ricerche di storia dell'arte, 2017
The essay analyses Enrico Castelnuovo’s researching method and his original contribution to the Italian historiography on arts. . Focusing on some of his essays, such as Matteo Giovannetti e la pittura in Provenza nel XIV secolo (1962, re-published in 1991), the one concerning the Vetrate Medievali (1994) and, last, the great Trentino exhibition dedicated to Il Gotico e le Alpi 1350-1450 (2002), we tried to highlight the intellectual path of this art historian, with particular attention to the context in which he operated. Bourdieu’s ‘field of art’ theory, Longhi’s lesson, not to mention to empathy to certain suggestion of Les Annales’s historiography, all of this played an important role in the masterful elaboration thanks to which Castelnuovo contributed to overhaul the simplification of the ‘social history of art’ (on which he wrote memorable essays). His conception turns out to be extremely different from road engaged by ‘New Art History’ in the Anglo-Saxon world. One of his most significant contributions was the result of the attention he paid to geographical ‘peripheries’ particularly to the artistic production of the late Middle Ages, from Western Piedmont to Slovenia, passing trough Savoie, Val d’Aosta, Grisons, Tyrol to Carinthia, Trentino and Friuli. Much of these territories acted a linking role between Northern and Southern Europe, as areas of exchange, transit and experimentation.
Estratto da Maggio Musicale Fiorentino - Omaggio a Mario Castelnuovo-Tedesco nel 50° anniversario della morte. Luglio 2018.
The paper deals with philological problems around the 'original version' of the Capriccio diabolico, op. 85 for guitar, by Mario Castelnuovo-Tedesco. In fact, the so-called original version in Gilardino-Biscaldi's urtext edition is only a primary draft
arXiv (Cornell University), 2016
At the beginning of the '900s Guido Castelnuovo turned his attention toward methodological, didactical, historical and applicative issues. He was an active member of the ICMI (International Commission on Mathematical Instruction) and of the Mathesis, an Italian association of mathematics teachers. He also was the author of the mathematics curricula for the new Modern Lycée and he taught the first University courses devoted to pre-service training of mathematics teachers. His course on "Precision and application mathematics", inspired by Felix Klein, shows Castelnuovo's point of view on mathematics and presents a "higher point of view" on the programmes of the Modern Lyceé. INTRODUZIONE Nei primi anni del '900 Guido Castelnuovo volse quasi completamente i suoi interessi dalla geometria algebrica verso questioni di carattere metodologico, didattico, storico e applicativo. Molto concreto fu il suo impegno nell'ambito dell'insegnamento della matematica, sia a livello istituzionale che scientifico. La sua attività si è espletata nell'ICMI (la commissione internazionale per l'insegnamento della matematica), nella Mathesis (l'associazione italiana degli insegnanti di matematica), in ambito ministeriale-con la stesura dei programmi del liceo moderno-e all'Università, con i corsi universitari dedicati ai futuri insegnanti. Tutte queste attività erano legate a una forte convinzione personale, relativa al "dovere sociale" del matematico di favorire l'apprendimento di una disciplina che è al tempo stesso "potere e gioia" (Castelnuovo, 1914), nonché a una forte concezione epistemologica, relativa al ruolo della matematica in ambito scientifico. Il corso svolto all'Università di Roma nell'anno accademico 1913-14 su "Matematica di precisione e matematica di approssimazione", basato su una serie di lezioni già tenute da Felix Klein, aiuta a comprendere la visione di Castelnuovo sulla matematica e le sue idee sui contenuti matematici per i futuri insegnanti-collegandosi anche ai programmi del liceo moderno. L' ICMI (International Commission on Mathematical Instruction) L'ICMI è oggi un'organizzazione molto attiva, che coinvolge quasi tutti i paesi del mondo. Ha recentemente celebrato i suoi 100 anni (Menghini et al., 2008); fu infatti fondata a Roma nel 1908, durante il IV Congresso Internazionale dei Matematici, organizzato proprio da Guido Castelnuovo. Nella quarta Sessione, relativa a questioni filosofiche, storiche e didattiche, venne approvata la costituzione di una commissione che svolgesse uno studio comparativo internazionale sui programmi e le metodologie d'insegnamento della matematica nelle scuole secondarie (cfr. Atti…, 1909). Il primo presidente fu Felix Klein, con George Greenhill vice-presidente e Henri Fehr segretario generale. Nel 1909 uscì il primo numero della rivista
"Ricerche di storia dell'arte", 123, 2017, pp. 15-27
L'ignoto iconoclasta. Studi su Mario Castelnuovo-Tedesco, 2019
Interview to Enrico Castelnuovo, June 2014
Ca stel ve tro e la li ri ca pro ven za le* Nel fon da men ta le vo lu me Gli studî pro ven za li in Ita lia nel Cin que cen to (1911), San tor re De be ne det ti in di ca in quat tro pun ti le te sti mo nian ze uti li al l'indi vi dua zio ne dei li bri pro ven za li pas sa ti tra le mani del Ca stel ve tro. Esse cor rispon do no in par ti co la re a: a) let te ra di Ca stel ve tro al Var chi del 15 mar zo 1552 sul la ri ce zio ne del ma noscrit to in via to dal Var chi agli ami ci mo de ne si; co di ce che, come ri le va lo stes so Ca stel ve tro, «quan tu que non vi sie no can zo ni, che non sie no an che ne' no stri vo lu mi, pure pen sia mo di gua da gna re as sai per la di ver sa let tu ra, ché in lin gua tan to lon ta na dal l'u so pre sen te, fa di me stie ro di va rii te sti»; b) let te ra di Bec ca del li al Mar tel li del 3 no vem bre 1557, dove da un lato lo pre ga di ri chie de re al Ca stel ve tro «quel li bro et scrit tu re pro ven za li, che già li die di in Vi ne tia, quan do lo vo le va mo far stam pa re», ma dal l'al tro di far si pre sta re «quel la gram ma ti ca an ti ca ch'eb be in Vi ne tia, la qua le è come un Do na tel lo di det ta lin gua»; c) let te ra di Cor bi nel li al Pi nel li del 16 apri le 1578 re la ti va al fat to d'a ver vi sto a Lio ne, nel le mani di Fran ce sco Giun ti ni, un «bel lis si mo et sin gu lar li bro di rime pro ven za li» già pos se du to da Ca stel ve tro; d) in ven ta rio dei li bri pos se du ti dal la fa mi glia Ca stel ve tro, com pi la to da Antonio Fo scar di il 23 ago sto 1577, dove si tro va no ca ta lo ga ti i se guen ti vo lu mi: «una vac chet ta di ver si pro ven za li in mem bra nis; Se ba stia no Brand po e mi pro ven za li; Sa vio Si dra cho pro ven za le a pen na in mem bra nis». 1
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Lettera Matematica Pristem, 2016
AA.VV., a cura di U. Fadini, 2011
Doctor Virtualis 10: Musica medievale e musica contemporanea, 2010
La chitarra nell'arte figurativa italiana del Novecento, 2014
Memorie scientifiche, giuridiche, letterarie dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Modenai , 2022