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2008, Firenze University Press eBooks
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504 pages
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Rappresentanza, leadership e imprenditorialità politica nella "città" segmentata sezioneiii teoriasociologicaemutamentosociale Paolo Giovannini La società divisa Arnaldo Bagnasco Un'interpretazione neo-weberiana della città di oggi Carlo Trigilia Crescita squilibrata: perché la sociologia economica ha più successo nella teoria che nelle politiche? Ambrogio Santambrogio Valori, fini, mezzi. Un'analisi del concetto weberiano di razionalità Angela Perulli Dal carisma personale al carisma di gruppo. Note su Norbert Elias Marco Bontempi Paradigmi di modernità Ettore Recchi Le lezioni di una ricerca pioneristica: dall'immigrazione interna all'immigrazione internazionale in Liguria Rossana Trifiletti Da Weber a Simmel e oltre? Note sull'uso dei classici in sociologia riferimentibibliografici * gliscrittidilucianocavalli notiziesugliautori * Avvertenza: alle citazioni relative alle opere di Luciano Cavalli è aggiunto un numero progressivo, in corsivo, che rinvia alla sezione bibliografica che raccoglie tematicamente i suoi scritti.
SocietàMutamentoPolitica
r i v i s t a i t a l i a n a d i s o c i o l o g i a
Società Mutamento Politica SMP, 2023
Riflettere sulla sociologia di Luciano Cavalli offre ai suoi allievi di ieri, di oggi e di domani, la possibilità di un itinerario diverso da una pur rilevante storia del-la sociologia, favorendo l’incontro con un Maestro che guida nei temi e nei problemi del presente dialogando costantemente, e invero in modo del tutto originale e non di rado con una ricezione anticipata di autori e teorie rispetto ai suoi tempi, con i classici della sociologia. Proprio lo studio dei classici costituisce non solo la premessa necessaria, ma un’interazione costante rispetto al programma di ricerca di Luciano Cavalli. Al tempo stesso dai classici della sociologia è ripresa la passione per i “grandi temi”, pur con la ferma convinzione di rifiuta-re astrattismi o un certo idealismo pseudo-sociologico che cerchi di afferrare, quando non imporre, una teoria generale della società.
Griseldaonline, 2020
L’articolo analizza il romanzo Carnaio (2018) di Giulio Cavalli. Il testo rielabora la realtà che emerge dal discorso populista e razzista contemporaneo, al fine di immaginare un suo possibile sviluppo di tipo distopico. La società che ne deriva è governata da ciò che qui si definisce come zombiepolitica. Si tratta di una metafora per indicare un dispositivo di governo ideato per gestire tutte quelle categorie umane considerate dalla comunità come un eccesso, un altro da espellere al fine di preservare la quiete. L’obiettivo è quello di mostrare come il genere distopico sia utile per riflettere sui discorsi ideologici, attraverso la costruzione di mondi possibili che visualizzano quanto espresso dalla percezione del reale dell’ideologia stessa. The article analyses the novel Carnaio by Giulio Cavalli, published in 2018. It re-elaborates the reality descripted by the contemporary racist and populist discourse, to imagine a possible dystopic development of that reality. The society created by this novel is governed by a zombiepolitics. The zombiepolitics is a metaphor to indicate a government device to manage all human categories considered by the society as an excess, as a stranger to be expelled in order to preserve peace. The aim is to show how the dystopian genre is useful for reflecting on ideological discourses, throw the construction of possible worlds that visualize the worlds of ideological perception of reality.
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Sommario: 1. L'oggetto della sociologia e i confini con le altre scienze sociali. 2. Le origini della sociologia. 3. I temi della sociologia classica: ordine e mutamento, conflitto e integrazione sociale. 4. Due paradigmi di analisi: a) il paradigma della struttura b) il paradigma dell'azione. 5. Le tendenze teoriche della sociologia contemporanea: a) teorie macrosociologiche b) teorie microsociologiche c) la 'teoria critica della società' d) la sociologia storica. 6. Teoria e ricerca empirica. 7. Sociologia e politica sociale. 8. La sociologia e le sociologie. 9. Sociologie di confine. 1. L'oggetto della sociologia e i confini con le altre scienze sociali Non c'è forse domanda più imbarazzante da porre a un sociologo di quella di definire l'oggetto della sua disciplina. La risposta più ovvia, e cioè che la sociologia è lo studio scientifico della società, crea più problemi di quanti ne risolva. A parte la difficoltà di distinguere che cosa è scientifico e che cosa non lo è, inevitabilmente la questione si sposta sulla definizione di società, e sappiamo che gli usi possibili di questo termine sia nel linguaggio comune sia nel linguaggio scientifico sono moltissimi. Basta fare qualche esempio per rendersi conto che per società si possono intendere ambiti molto eterogenei: l'unione di un gruppo di finanziatori che mettono insieme i loro capitali per dar vita a un'impresa, la società degli aristocratici francesi alla corte di Luigi XIV, la società milanese o lombarda durante la dominazione spagnola, la società polacca nel periodo di smembramento dello Stato polacco, la società ungherese prima e dopo la caduta dell'Impero asburgico, la società europea e, in un'epoca come la nostra in cui si parla molto di globalizzazione, anche la società mondiale. Poiché la sociologia è nata intorno alla metà del XIX secolo, nell'epoca cioè in cui si è affermato lo Stato nazionale moderno, il riferimento prevalente è alla società compresa nel territorio di uno Stato nazionale, ma questo riferimento, oltre a non essere esclusivo, rischia di veder dissolvere, col declino degli Stati nazionali, l'oggetto stesso della sociologia. Questa tesi è stata recentemente sostenuta da Dettling (v., 1996).Vi è tuttavia un altro problema in riferimento alla definizione della sociologia come scienza della società. Della società si occupano anche altre scienze sociali che si sono sviluppate prima o quasi contemporaneamente alla sociologia. L'economia, la scienza della politica, l'antropologia culturale, la psicologia sociale, la demografia, per non parlare della storia, sono tutte discipline che si occupano di realtà che hanno evidentemente a che fare con la società. In che modo la sociologia si differenzia dalle altre scienze sociali se gli oggetti di cui queste si occupano rientrano anche nel suo campo di studio? Questa sovrapposizione produce competizione e conflitto e i confini sono contesi, oppure la linea di demarcazione corre su piani diversi? Questi problemi di definizione dell'ambito di studi accompagnano la sociologia fin dalle origini, e le soluzioni che a essi sono state date sono riconducibili fondamentalmente a tre, che chiameremo rispettivamente la soluzione gerarchica, la soluzione residuale e la soluzione analitica o formale. La soluzione gerarchica risale ad Auguste Comte che, oltre ad aver coniato il termine, come vedremo nel prossimo capitolo, assegna alla nascente sociologia una posizione privilegiata nell'edificio delle scienze. Se i piani inferiori sono occupati via via dall'astronomia, dalla fisica, dalla chimica e dalla biologia, alle scienze sociali e infine alla sociologia è riservato il piano superiore. Proprio perché nata per ultima, la sociologia è destinata a completare il processo che, attraverso i vari stadi (teologico, metafisico e positivo), ha condotto la conoscenza umana ad affrontare oggetti sempre più complessi e a produrre sintesi sempre più ampie. Certo, nessuno più oggi sarebbe disposto ad accogliere la soluzione di Comte, in quanto appare quanto meno assai discutibile stabilire un ordinamento gerarchico tra le scienze. Tuttavia, almeno nel campo delle scienze sociali, non sono mancati i tentativi di assegnare alla sociologia una posizione, se non superiore, almeno di portata più ampia. Ad esempio, nella prospettiva teorica che da Parsons arriva fino a Luhmann, la sociologia ha il compito di elaborare la teoria generale del sistema sociale alla quale le teorie dei sottosistemi (economico, politico, giuridico, culturale, ecc.) risultano in qualche modo subordinate. Sono pochi peraltro i sociologi che oggi nutrono ambizioni teoriche così generali da comprendere sotto un unico mantello teorico le altre scienze sociali. Diametralmente opposta, ma indubbiamente più realistica, appare invece la soluzione residuale. Con una certa dose di autoironia, il sociologo inglese Runciman (v., 1970) sostiene che rientra nel campo di studio della sociologia tutto quanto non è, o non è ancora, oggetto di un'altra scienza sociale specializzata, tutto quanto è
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Questo contributo si basa su una recente esperienza di ricerca-azione condotta sul territorio della regione Piemonte e si avvale altresì delle risultanze di una ricerca internazionale.
AMEDIT - Amici del Mediterraneo, 2017
Qualche parola a margine del libro Senza Voce. Io vittima di stalking (Alter Ego, 2017) dell'avvocato Agron Xhanaj. di Marco Cavalli su Amedit n. 32 – Settembre 2017.
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"L’ontologia sociale di Giacomo Leopardi”, in Il reale e gli spazi della politica, Mimesis Edizioni, Milano 2015, pp. 13 - 19, ISBN 9788857519685.
Barnao C. 2016. Introduzione. Sulla nascita della sociologia e sulla morte di un ricercatore in Barnao C., È nata al Sud! Il gruppo di Portici e le origini della sociologia italiana. Rubbettino: Catanzaro.
Giornale Storico della Letteratura Italiana, 2022
Revista de Estudios para el Desarrollo Social de la Comunicación, 2014