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*...."Il tema della Sessione Tematica" è il tema selezionato di volta in volta dalla redazione della rivista, attraverso il quale vengono declinati gli articoli proposti per la Sessione Tematica.
La cultura figurativa siciliana negli interventi critici di Leonardo Sciascia Simone Ferrari Il giovane Dürer: riflessioni in margine ad una mostra Proprietà artistica e letteraria riservata all'Editore a norma della Legge 22 aprile 1941, n. 663. Gli articoli pubblicati impegnano unicamente la responsabilità degli autori. La proprietà letteraria è riservata alla rivista. I testi pubblicati non possono essere riprodotti senza l'autorizzazione scritta dell'Editore. Gli autori debbono ottenere l'autorizzazione scritta per la riproduzione di qualsiasi materiale protetto da copyright. In riferimento al materiale iconografico fornito dagli autori a corredo dei testi, la Redazione si riserva il diritto di modificare, omettere o pubblicare le illustrazioni inviate. I lavori sono pubblicati gratuitamente. È possibile scaricare gli articoli in formato pdf dal sito web di "teCLa". È vietata qualsiasi riproduzione totale o parziale anche a mezzo di fotoriproduzione, Legge 22 maggio 1993, n. 159. 4 10 24 34 62 numero 7 -30 giugno 2013 Rivista di temi di Critica e Letteratura artistica 82 106 teCLa -Rivista temi di Critica e Letteratura artistica di Giacomo Pace Gravina Il Trono della Grazia Interlandi: una tavola di Vrancke van der Stockt a Caltagirone Giacomo Pace Gravina Il Trono della Grazia Interlandi... numero 7 -giugno 2013 11
Zibaldone: Estudios Italianos, 2020
Dallo scoppio della Guerra civil , la cultura spagnola si e imposta nella formazione intellettuale di Leonardo Sciascia fino a diventare per l’autore unospecchio attraverso cui poter rileggere le proprie origini siciliane. Nelle svariate indagini storiche, culturali e letterarie dedicate da Sciascia alla sua isola, percio, sono costanti i richiami alla dimensione iberica, secondo un prolifico processo assimilativo di cui questo studio vuole illustrare i momenti piu significativi tra quelli meno visitati dalla critica. Infine, seguendo le tesi di Eugenio d’Ors, si proporra una sintesi a questo “dialogo mediterraneo” attraverso una categoria storico-artistica estremamente coerente con l’idea sin qui delineata di una “Spagna come metafora”: il barocco.
Recenti acquisizioni di sculture di età imperiale da siti siciliani -come la "Venere di Marsala" ) o i tre ritratti di Cesare, Antonia Minore ( e Vespasiano da Pantelleria, esposti al pubblico in mostre di ampio richiamo -hanno acceso i riflettori sulla cultura figurativa di una fase della storia isolana meno esplorata, da parte degli studiosi della seconda metà del Novecento, rispetto ad altri campi d'indagine apparsi più "attraenti" (l'età greca, le relazioni coloni-indigeni e coloni-madrepatria, o il Tardo Antico). Eppure, agli albori della ricerca archeologica in Sicilia, negli ultimi decenni del '700, la scoperta di antichità romane aveva destato discussioni e aspettative, destinate poi a restare a lungo sopite. Emblematica, sotto questo profilo, la vicenda dell'edificio termale, probabile pertinenza di una sontuosa villa di epoca imperiale, messo in luce negli scavi (regolari!) del conte Gaetani a Cassibile nel 1779 e poi dimenticato, tanto che persino P. Orsi, più di un secolo dopo, non si accorgerà di averne rintracciato un lembo, e occorrerà attendere fine '900 perché M. R. Sgarlata lo "riscopra" nei documenti, recuperando elementi dell'arredo scultoreo (figg. 1-2) (mentre il monumento è ancora sepolto). Né altri complessi hanno avuto miglior sorte, ancorché se ne conoscano disiecta membra, talora celebri -come la Venere Landolina ( , una delle icone del Museo Archeologico di Siracusa -, ma per lo più oggetto di interesse nella tarda epoca borbonica (così, ad esempio, i reperti degli sterri del principe di Biscari a Catania, o le sculture di Tindari approdate a Palermo dopo la "vicenda" Fagan [figg. 6-7]), e poi accantonati a fronte delle scoperte di antichità greche o dei complessi musivi tardoantichi.
Volume realizzato con carta Fedrigoni Arcoprint Edizioni e Merida Cream Forest 9 75 117 157 191 229 247 275 313 SOMMARIO Riproposte Millard Meiss, La luce come forma e simbolo in alcuni dipinti del Quattrocento (1945), con una nota di Jennifer Cooke Ricerche sulle fonti Alessia Alberti, Contributi per Antoine Lafréry. Un editore francese a Roma tra Rinascimento e Controriforma Carmelo Bajamonte, I dialoghi «A' miei figli sull'arte della pittura» di Raffaello Politi Salvatore Napolitano, «Les faits», «la comparaison», «la vérité». Pietro Vivenzio e gli inediti «Sepolcri Nolani». Una linea interpretativa per l'antiquaria, la storiografia e la storia dell'arte a Napoli tra Sette e Ottocento, II parte Stefano Pierguidi, «In tempo che 'l fratello aveva riportato a Bologna la buona maniera di Lombardia». I Carracci e Bologna al crocevia delle scuole pittoriche Argomenti di critica d'arte dell'Ottocento e del Novecento Antonella Trotta, Battaglie di idee già combattute. Un episodio della fortuna di Morelli nella critica italiana del Novecento Adriano Amendola, Gli esordi di Giuseppe Fiocco alla Scuola di Perfezionamento in Storia dell'Arte di Adolfo Venturi attraverso un'inedita relazione di viaggio Franco Bernabei, Formazione e orientamenti critici di uno storico dell'arte di metà Novecento: Sergio Bettini Emanuele Greco, La «Guida all'arte moderna» del 1949 di Roberto Salvini: un tentativo di interpretazione crociana dell'arte contemporanea 337 359 411 477 513 519 Dossier delle riviste d'arte Vittore Pizzone, La rivista «Kunst der Nation» e le «Fabrikausstellungen». Il dibattito sull'arte contemporanea nella pubblicistica di Otto-Andreas Schreiber nella Germania nazionalsocialista Giuseppe Cipolla, Leonardo Sciascia e le arti visive. La rivista «Galleria. Rassegna bimestrale di cultura 1949-1989», I parte Storia del gusto, del museo, del collezionismo, delle tecniche e delle istituzioni Marta Nezzo, Un'identità da ridisegnare: esposizioni mancate nella Firenze di Ojetti (1908-1922) Extra moenia. Problemi di metodo, discussioni e confronti Heinrich Wölfflin, «Considerazioni sulla storia dell'arte», I parte, traduzione a cura di Lia Pinna Pintor Bertini Apparati Abstracts Indice dei nomi
Intersezioni, 1/2020, pp. 101-121, DOI: 10.1404/96127
Archistor 5, 2019
In 1907, the English architect Charles Robert Ashbee (1863-1942) was in Taormina, invited by his friend, Colonel Thomas Bradney Shaw-Hellier (1836-1910), to design the house he wanted to build in the Sicilian town. Trained at King's College, he is known to have been one of the principal protagonists of the Arts and Crafts movement. When Ashbee arrived in Sicily, we was immediately enthusiastic about Taormina, the ancient monuments and, of course, he was enchanted by Mount Etna. This trip also gave him the opportunity to visit some of the most important archaeological sites and other island towns. Through his Memoirs, preserved at the Victoria & Albert Library in London, which tell in diary form part of his life and activities between 1884 and 1923, it is possible to trace the places, the monuments, and the landscapes that excited him, without neglecting the many suggestions of the cultural and traditional aspects of Sicily. With an acute spirit and unfailing English humour, he described the landscape as well as the anthropological aspects of the Island, the habits and the character of the inhabitants.Between January and February 1907, Ashbee visited Syracuse, Agrigento. At the end of this brief but intense journey among the most important monuments of the island, he wrote: "Sicily is a land for Architects". During his Sicilian journey, he lived through the dramatic earthquake in the Strait of Messina of 1908, noting the horror of the destruction and desperation of the inhabitants. He was to return to his homeland in the following April, after the conclusion of the works on the villa he had designed for his English friend, which, transformed over the past few decades into a hotel, is now called Ashbee Hotel.
L’intervento si soffermerà sul concetto di ‘barocco’, ricorrente nella scrittura di Leonardo Sciascia, e lo si esaminerà attraverso gli studi di Eugenio d’Ors. L’idea di una categoria culturale ricorrente nella storia, identificata dai moti centrifughi e dall’irrazionalismo, può essere utile nell’analisi della società siciliana così come definita dalla scrittura sciasciana. Alla luce di questa ipotesi, la piazza barocca di Montalmo in A ciascuno il suo (cap. XII) si carica di valore simbolico, ossia offre un surplus di senso alla stregua delle numerose citazioni presenti nei romanzi dell’autore. Leggendo Vittorio Bodini emerge, allora, che la città barocca può rappresentare un «luogo dell’anima» nella civiltà meridionale, e se si pensa alle architetture iberiche e al «sentimiento trágico de la vida» espresso dalle Semanas santas spagnole non si può non percepire una forte, quanto drammatica, liaison mediterranea all’insegna del barocchismo etico ed estetico.
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Italian Studies, 2019
Museo D'Arte Sacra. Basilica Santa Maria Assunta di Alcamo, a cura di M. Vitella, Trapani, Il Pozzo di Giacobbe, p. 114, 2011
Lettere pugliesi. Tommaso Fiore e Leonardo Sciascia, in "Todomodo", VII, 2017
in Legni preziosi. Sculture, busti, reliquiari e tabernacoli da Medioevo al Settecento nel Cantone Ticino, catalogo della mostra (Rancate, 2016-2017), a cura di E. Villata, Cinisello Balsamo, 2016
Comparatistica 2023/1 - 18, 2023
“CONNETTERE. Un disegno per annodare le tessere”, 2020