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2014, Italica Belgradensia
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I segnali discorsivi rappresentano un tema ancora da esplorare nel campo degli studi glottodidattici. il presente contributo si propone di approfondire ulteriormente la problematica del loro apprendimento ed insegnamento nel contesto formale. partendo da un corpus di registrazioni audio raccolto nell'ambito del progetto ITALSERB, abbiamo analizzato forme e funzioni pragmatiche dei segnali discorsivi nella produzione orale degli studenti serbofoni, frequentanti gli studi di italianistica, di durata quadriennale e corrispondenti ai livelli A2-C1 del Quadro comune europeo. I risultati della nostra analisi qualitativa e quantitativa rilevano un deficit nella competenza pragmatico-discorsiva degli apprendenti. al fine di sottolineare l'importanza di un esplicito e sistematico approccio ai segnali discorsivi all'interno del processo didattico, abbiamo infine suggerito alcune tecniche didattiche utili ad applicare concretamente i nostri presupposti teorici.
Proceedings e report, 2008
The Proceedings of the 9th Conference of the International Society of Italian Linguistics and Philology (SILFI), «Prospects in the study of Italian vocabulary» (Florence, 14-17 June 2006), comprise 88 contributions by scholars from Italy and abroad. The essays are divided into twelve sections, each representing a study prospect, thus illustrating the vitality of the great tradition of Italian studies on language. The Conference confirms the importance of tradition, but also points up how the new areas of study – concerning the use of information infrastructures for the acquisition and conservation of the linguistic heritage – are by now pivotal both for research and for the establishment of essential resources for the defence and promotion of our language. Meditation on the Italian lexicon at this moment in time signifies retrieving the relation between our language and our culture, which tends to be overshadowed in a period of globalisation and of vehicular language such as the pre...
Cognitive Philology, 2015
Kaunt ly enfes ad tel age Ke seet entendre a laungage, Primes en fraunceis le devez dire Coment soun cors deit descrire [Walter di Bibbesworth, Tretiz, Nell'insegnamento delle lingue straniere, negli ultimi cinquant'anni si sono andati via via abbandonando i metodi tradizionali, che in linea di massima identificavano l'apprendimento linguistico con l'acquisizione di regole grammaticali, ponendo in posizione separata e secondaria l'acquisizione del vocabolario, e si sono invece affermati approcci che valorizzano la funzione comunicativa delle lingue e mettono al centro dell'attenzione gli aspetti psicologici e cognitivi dell'apprendimento, rivalutando anche l'importanza del lessico (cfr. Serra Borneto 1998: in part. 22-37 e 227-251). Nell'ambito delle teorie e dei metodi di tipo comunicativo, si sono andate sviluppando delle tendenze che considerano lo studio del lessico focale nella prassi didattica e che, nell'insieme, sono riconducibili a quello che viene definito "approccio lessicale" (si veda almeno Lewis 1993 e, in relazione alla didattica, Nation 2001; per gli sviluppi più recenti Lo Cascio 2012):
in: La cultura linguistica italiana in confronto con le culture linguistiche di altri Paesi europei dall'Ottocento in poi, Roma, Bulzoni, 2018
La versione del mio saggio pubblicata negli Atti del L Congresso Internazionale di Studi della SLI (pp. 403-418) non è mai stata approvata dal sottoscritto e non è quella licenziata per la stampa; poiché tale stesura è fortemente difettosa, declino la responsabilità dei molti refusi ivi presenti e allego in calce al contributo un Errata corrige relativo alle sole mende più sostanziose.
Scrivere nella scuola oggi. Obiettivi, metodi, esperienze, Atti del secondo Convegno nazionale ASLI ScuolaSiena, Università per Stranieri di Siena, 12-14 ottobre 2017, a cura di Massimo Palermo, Eugenio Salvatore, Firenze, Franco Cesati, 2019
Indice MassiMo PalerMo, eugenio salvatore, Premessa p. 13 i. relazioni Plenarie Luca Serianni, Scrivere per imparare a leggere. Riflessioni sulla scrittura nella scuola » 21 Benedetto Vertecchi, La mano e l'intelligenza » 37 Francesco Sabatini, L'occhio e la grammatica » 43 ii. riflessioni generali e Metodologiche Valentina Fascia, Educazione alla scrittura e competenze di scrittura. Teoria e pratica didattica » 49 Luca Rossi, Gli insegnanti e le difficoltà dell'insegnare a scrivere » 59 Laura Parola, Tassonomia dei criteri di valutazione dalla scuola superiore all'università. La necessità di un progetto per un curriculum di scrittura » 71 Claudia Tarallo, Distribuzione pentenaria e analisi della competenza testuale su gruppi differenziali di studenti » 81 Daniele D'Aguanno, Il lessico accademico per l'insegnamento della scrittura nelle scuole superiori » 93 iii. struMenti e Metodi Per l'insegnaMento/aPPrendiMento della scrittura Giuseppe Polimeni, Massimo Prada, La forma del testo. Tipi di testo e prassi didattica della scrittura fra Ottocento e Novecento » 107 Chiara De Caprio, Francesco Montuori, Un primo sguardo allo spazio della parafrasi nelle grammatiche scolastiche e nei "quaderni di scrittura" per la scuola media superiore di secondo grado » 121 iv. nuove tecnologie e didattica della letto-scrittura Valentina Fanelli, Dalla lettera a WhatsApp da WhatsApp alla lettera: come cambia la scrittura nell'era digitale » 137 Lina Grossi, Attingere alla digital library per strategie di lettura e di scrittura interpretativo-valutativa » 151 Matteo Largaiolli, Testi politici e Digital Humanities. Applicazioni didattiche di un software di analisi del discorso politico (ALCIDE-Analysis of Language and Content in Digital Environment) » 161 Mirko Tavosanis, Scrivere su Wikipedia dall'università alla scuola » 173 v. Bisogni educativi sPeciali e nuovi contesti di aPPrendiMento Valentina Bianchi, Maria Elena Favilla, Scrivere a mano: un'abilità da sviluppare o un'abitudine fuori moda? » 185 Paolo Tassoni, Dalla voce al testo. Un'esperienza di scrittura tra disabilità e nuove tecnologie » 195 Filomena Antonini, Laura Clemenzi, Annamaria Generali, Punti critici della scrittura e interventi didattici in classi plurilingui e con abilità differenziate della scuola primaria » 203 Elena Bonafè, Arianna Candiotto, Essere e apparire: l'italiano L2 in un contesto internazionale » 215 Annalisa Spinello, Scrivere per restare. I test di lingua italiana livello A2 per la richiesta del permesso di soggiorno lungo. L'esperienza del Veneto » 225 Michela Dota, Trent'anni di scrittura inclusiva e impegnata: tendenze dell'italiano L2 negli elaborati del concorso "Sesto e i suoi studenti" (1987-2017) » 235 Yang Ni, Strategia di ripresa anaforica nei testi scritti: studenti cinesi in Italia e in Cina » 245 Giuseppe Paternostro, Vincenzo Pinello, Yang Lin, Insegnare e apprendere la scrittura all'università. Il racconto di un'esperienza con apprendenti sinofoni » 257 Sergio Lubello, Claudio Nobili, Coretto… ma non troppo: analisi della competenza valutativa di testi scritti in un esperimento trasversale in italiano L1/LS » 267 vi. suggeriMenti dall'esPerienza in aula Paola Borghi, Scrivere per… imparare a scrivere. Laboratorio di scrittura in una classe quinta di scuola primaria » 279 Anna Rinaldin, "Scritti sui banchi" delle medie: una riflessione sui registri linguistici con analisi di temi e proposte di lavoro » 289 Silvia Demartini, Simone Fornara, Dall'esperienza alla scrittura. Costruzione del testo e scelte lessicali nelle produzioni di studenti di scuola media in Canton Ticino. Rilievi dal progetto Tiscrivo » 301 Bianca Barattelli, Qualche domanda sulla scrittura a scuola » 313 Michele Ortore, Modelli di scrittura alternativi al testo letterario: analisi ed esercizi di rielaborazione del discorso scientifico » 323 Annalisa Pirazzo, Maria Silvia Rati, Il testo burocratico nella didattica scolastica e universitaria » 335 Alberto Sebastiani, Una flipped classroom per un ebook di storia romana » 347 Loredana Palma, Dalla ricerca nel web alla drammatizzazione: un'esperienza didattica attraverso gli strumenti della comunicazione giovanile » 357 Elena De Santis, Luigi Spagnolo, Sentimento della lingua e falsa coscienza linguistica. Le aporie della scrittura » 365 Fabio Ruggiano, La sintassi dal punto di vista del testo. Usi, funzioni e proposte didattiche » 373 Daniela Graffigna, Lo scritto "su consegna" » 383 Daniela Notarbartolo, Imparare a scrivere fra tipologie e generi testuali » 391 Cecilia Demuru, Questione di tempo… e di modo » 403 Elisa De Roberto, Oriele Orlando, Dal "mi piace" alla recensione: scrivere testi interpretativo-valutativi a scuola » 413
Studi Di Glottodidattica, 2009
Il presente contributo vuole evidenziare i vantaggi dell'approccio ludico nell'apprendimento del lessico di una lingua straniera, e specificatamente dell'italiano come lingua seconda o straniera. Un approccio ludico assicura, infatti, un apprendimento incidentale, vale a dire quell'apprendimento che si verifica ad un livello più profondo, quasi inconsapevole, proprio di chi impara qualcosa di nuovo mentre è impegnato in un compito che appare finalizzato ad uno scopo diverso. Nelle attività ludiche esemplificate in questo contributo, l'attenzione dell'apprendente, pur indirizzata all'esecuzione di un gioco linguistico, sembra più attratta da finalità ludiche, come ricordare la posizione di un'immagine o di una parola, intuire il più rapidamente possibile il nesso tra parola e significato corrispondente, eseguire in un tempo minore del concorrente un'attività, piuttosto che imparare la forma, il significato e l'uso di alcune parole italiane. Quando poi l'aspetto ludico è gestito da un sistema informatico che in modalità random seleziona la combinazione e la sequenza degli item lessicali, allora il gioco è fatto. Ai vantaggi della modalità ludica si aggiungono le opportunità dello strumento informatico, rappresentate dal coinvolgimento emotivo, dall'interattività e dalla casualità. Tutto ciò, a nostro avviso, facilita l'apprendimento del lessico soprattutto in discenti adolescenti, ai quali appunto è destinato il modulo del corso di italiano che qui viene descritto.
Studi di glottodidattica, 2009
Linguistica E Filologia, 2013
This paper discusses the results of an experiment designed to analyze lexical richness, operationalized in terms of lexical frequency, in the written production of a group of L2 learners and native speakers of Italian. The data are derived from the CALC study (Communicative Adequacy and Linguistic Complexity in L2 writing; cfr. Kuiken / Vedder / Gilabert 2010; Vedder 2012), set up to investigate the relationship between communicative adequacy and linguistic complexity in L2 and L1 writing (Italian, Dutch, Spanish), in relation to the Common European Framework of References (CEFR; Council of Europe, 2001). The present study focuses on the data of the L2 learners and native speakers of Italian. The first research question discussed in the study concerns the relationship between lexical richness and the general proficiency level of L2 learners. The second question addresses lexical richness in the written texts of Dutch low-intermediate and intermediate learners of Italian, compared to that of native speakers of Italian and assessed by means of a lexical frequency profiling method (Laufer / Nation 1995). The participants are 39 Dutch university students of Italian, with a proficiency level ranging from A2 to B1, and 18 native speakers of Italian, enrolled in an Italian university. In the study the participants had to carry out two writing tasks, consisting of a short essay in which an opinion had to be reported about factual information. To establish the general language proficiency in L2 a C-test and the DIALANG placement test were administered. Results show that although a relationship between lexical richness and language proficiency in L2 could not be demonstrated, there appeared to be significant differences in lexical richness between the L2 and L1 writers. The paper concludes with a discussion of the development of lexical richness in Italian L2.
the dream of providing anytime, anywhere learning which is consistent with learners' lifestyles."
2023
Resumen Questo articolo contiene la descrizione di alcune attività didattiche eff ettivamente svolte, relative all'insegnamento del latino e del greco in un liceo classico italiano. La particolarità è data dalla diversità di approccio allo studio di queste lingue e da procedure metodologiche che non solo possono essere affi ancate, ma a volte anche sostituite a quelle usualmente note e dal taglio prevalentemente deduttivo e teoricogrammaticale. Attività ispirate alla ludodidattica, al role-playing o ad esercizi "drilling", pensati appositamente per l'acquisizione di strutture linguistiche e lessicali, riescono non solo ad aumentare l'interesse e la motivazione dei discenti, ma anche a favorire un apprendimento più effi cace. La possibilità di apprendere in una clima scevro da fattori ansiogeni e lo stimolo a manipolare attraverso l'uso attivo tanto il lessico quanto le strutture morfosintattiche, anche complesse, con procedure induttive e inerenti ad una grammatica "pragmatica", si prospetta come una delle tante soluzioni all'inveterato problema dello studio grammaticale delle lingue classiche e soprattutto alle diffi coltà delle loro astrazioni logiche. Alcune di queste attività descritte, infatti, al di là dei contenuti disciplinari specifi ci trattati, possono essere assunte a modelli operativi ed "exempla" didattici cui ispirarsi e sui quali costruire molti altri percorsi di apprendimento. Attraverso la comprensibilità degli input linguistici di base gli alunni vengono messi prima nelle condizioni di utilizzare la lingua (competenza d'uso), poi di osservarne e descriverne le caratteristiche (competenza metalinguistica), e solo alla fi ne di rifl ettere più a fondo e con maggiore consapevolezza, comprendendone i meccanismi e le dinamiche di funzionamento.
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Strumenti per la didattica e la ricerca
Italiano LInguaDue, 2022
Scripta Manent, 2018
Italiano LinguaDue, 2011
La didattica delle lingue nel nuovo millennio, 2018
Italiano LinguaDue, 2023
Italiano Linguadue, 2014
Studi Di Glottodidattica, 2009