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1998, Le frontiere dell'ingegneria genetica
In tema di vita umana oggi registriamo nuove frontiere e nuove sfide. In primo luogo le nuove frontiere sono quelle aperte e raggiunte in seguito e in forza dello sviluppo tecnico-scientifico. Con questo l’uomo passa da una conoscenza sempre più ampia e profonda della vita umana ad una manipolazione vera e propria, sempre più altrettanto ampia e profonda. Le cose sono ormai a tutti note: si pensi ai molteplici e vari interventi sul patrimonio genetico, sulle sorgenti della vita mediante la fecondazione in vitro, sulla vita come tale mediante l’uso dei farmaci, sulla vita al suo declino, mediante l’accanimento terapeutico o varie forme, anche edulcorate, di eutanasia. In una parola, il fenomeno della sperimentazione come fenomeno permanente nella storia della medicina occidentale moderna ha assunto e continua ad assumere forme del tutto inedite rispetto al passato, non solo nel loro contenuto, ma anche nelle loro finalità e condizioni: in alcuni casi ci si muove, infatti, anche al di fuori o addirittura contro le finalità terapeutiche e non si tiene in considerazione una condizione classica, quale il previo consenso, libero e informato, del paziente o degli interessati. In secondo luogo le nuove frontiere sollevano sfide nell’ambito non solo né primariamente tecnico-scientifico, ma anche e soprattutto nell’ambito socio-culturale. Sono da rilevarsi al riguardo alcuni atteggiamenti e comportamenti nei riguardi della vita umana, che esigono un giudizio critico ed una presa chiara di posizione. Tali atteggiamenti e comportamenti sono molteplici e vari. Tra di essi verrà sottolineato in questo lavoro il gioco spericolato sulla vita umana, in seguito a forme avanzatissime di sperimentazione sul patrimonio genetico e sui primi stadi della vita umana. Ma ricordiamo pure la ricerca esasperata, spasmodica, di una nuova vita, oppure di una certa qualità di vita, ancorché il rifiuto della vita umana, in particolare mediante la duplice forma dell’aborto, come eliminazione della vita nascente, e dell’eutanasia, come eliminazione della vita in fase terminale. Sono stati qui indicati tre atteggiamenti e comportamenti nei riguardi della vita umana. In realtà è possibile andare oltre e cogliere all’interno di questi atteggiamenti e comportamenti una nuova “cultura”, che potremmo definire insieme del desiderio e del potere: è il desiderio soggettivo a stabilire ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto (il diritto) e ciò che è ingiusto, dunque oltre e contro il valore oggettivo e pertanto la norma oggettiva. Più precisamente in questa nuova cultura il desiderio è intimamente alleato con il potere: una volontà di potenza che sorge e si sviluppa nel cuore dell’individuo e che dilaga coinvolgendo l’attuale società tecnocratica. Ma vedremo nella terza parte più sistematicamente la deviazione antropologica implicita in questo approccio alla vita, nonché l’errore etico fondamentale insito nella prassi manipolatoria e antropocratica che consegue dalla pregiudiziale opzione tecnologica della società e della cultura contemporanea.
Vorrei riflettere per un momento su un tema attualissimo, quello della procreazione medicalmente assistita, molto dibattuto nel nostro Paese, ma non solo, che non trascura di annotare le forti contrapposizioni via via consolidatesi tra una parte che si dichiara laica, e un'altra cattolica e basta; così come anche il massiccio intervento giurisprudenziale non sempre univoco si da creare ancor più confusione che certo non aiuta a stemperare le conflittualità delle quali in altre occasioni, ricordavo i termini.
© Provincia Autonoma di Trento Assessorato all'emigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità Redazione del testoz dott.ssa Michela Cozza, dott.ssa Barbara Poggio Progettazione e coordinamento dott.ssa Lucia Trettel, dott.ssa Francesca Alioli Ufficio per le politiche di pari opportunità GENERE scienza e tecnologia: ricerche e buone prassi. -Trento: Provincia Autonoma di Trento. Giunta, 2006. 114 p. ; 24 cm. -(Osservatorio per le politiche di pari opportunità; 3) In testa al front.: Provincia autonoma di Trento, Assessorato alle pari opportunità 1. Donna e scienze 2. Donna e tecnologia I. Trento (Provincia). Assessorato all'emigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità 500.82 La responsabilità complessiva del lavoro è condivisa dalle autrici. Barbara Poggio ha scritto introduzione e conclusioni. Michela Cozza ha scritto i capitoli ,2,3 e 4.
This analysis moves to the last discoveries about molecular biology and to the Elena Gagliasso's studying about habitat outside the organism and habitat inside cells. It starts from the Lamarck theories about importance of the habitat to the dynamics of the organism. The changes in the environmental situation induce the organism to use different organ to preserve himself. The new situations change the needs of the organism and it changes behavior. The new behavior move to the offspring and the species change over time for progressive transformation without DNA involvement. In reality during the research we prove that the habitat signals influence the gene expression; the science that studies these interactions is the Epigenetic. The Epigenetic survey about the inherited modifications represents also an important connection between phenotype and genotype interested in mechanism of evolution. These theories retract the neo-Darwinism axioms about evolution reason. The final purpose is to introduce a new field of research : EVO-ECO-DEVO that is a link between ecology and molecular biology. La tematica che ci siamo prefissi di approfondire muove dalle riflessioni suscitate dalle recenti scoperte avvenute nel campo della biologia molecolare. In particolare nella prima parte dell' intervento ci occuperemo del lamarckismo accantonato già a partire dalla seconda metà del XIX sec. e ripreso oggi in considerazione grazie a delle scoperte che hanno dimostrato che un tratto acquisito può essere ereditato senza coinvolgere direttamente il DNA. Nella seconda parte invece entreremo più nello specifico
Annuario scienza Tecnologia e Società, 2017
Negli ultimi anni sono state elaborate numerose tecniche di sequenziamento del DNA per studiare il patrimonio genetico degli individui, con l'obiettivo di sviluppare una medicina personalizzata in grado di affrontare in modo adeguato le necessità di salute. Si è cercato così di incrementare la capacità, diagnostica di varie pratiche per conoscere la probabilità di contrarre certe malattie. Con le tecniche di sequenziamento di nuova generazione (NGS) è stato possibile identificare la possibilità di essere affetti da malattie cognitive e tare sindromi congenite in un vasto numero di pazienti; anche se queste tecniche non sono ancora così diffuse e per diagnosticare alcune malattie si utilizzano ancora pratiche tradizionali. Ampio spazio è stato dato dai mezzi di comunicazione alla scoperta di tecniche che permettono di modificare il patrimonio genetico degli organismi viventi. In particolare, l'insieme delle tecniche definito come sistema Crispr-Cas9 e la possibilità di sequenziare il genoma umano hanno aperto uno spazio di innovazione e di possibilità mediche fino ad oggi nemmeno immaginato e ancora inesplorato, ricco di opportunità, ma anche di dubbi e incertezze.
Bellè, E., Poggio, B. e G. Selmi (a cura di) (2012). Università degli studi di Trento, Trento.
1998
Research on the genus Agaricus Il. A. heterocystis Heinem et Gooss., an African species naturalised in Sardinia, and A. fr agilivolvatus, a new species of the section Clarkeinda. Agaricus heterocystis, an african species belonging in the section Arvenses, seems to be naturalized in Sardinia where it has often been recorded. A description of the sardinian collections of the species is given. A. fragilivolvatus is described as a new species into the section Clarkeinda and the delimitation fr om similar entities is discussed. KEY WORDS: Basidiomycotina; Agaricales, Agaricaeae, Agaricus, A. heterocystis, A.fragilivolvatus sp. nov. RIASSUNTO. Studi su i genere Agaricus Il. A. heterocystis Heinem et Gooss., una specie africana natu ralizzata in Sardegna ed A. fr agili volvatus, nuova specie delia sezione Clarkeinda. Agaricus heterocystis, una specie di origine africana appartenente alia sezione Arvenses, sembra essersi ben adattato al clima delia Sardegna, dove è stato raccolto in diverse...
Fame e genoma, le promesse del miglioramento genetico nel mondo che ha fame il miglioramento genetico ha svolto e svolgerà ancor di più nel futuro un ruolo essenziale, in questo percorso le moderne biotecnologie sono importanti.
Ogni discorso sul genere è già di per sé un discorso sui confini e sul loro possibile superamento, ma in questo volume la liminalità è il filo rosso dei diversi scritti in cui vengono delineate le nuove frontiere degli studi di genere, sia attraverso al considerazione di tematiche emergenti come le biotecnologie, le comunità virtuali, le relazioni interculturali e la precarietà lavorativa e biografica, sia tramite il ricorso a strumenti di ricerca non convenzionali, come l’analisi visuale o l’etnografia virtuale. Al contempo il tema dei confini attraversa le diverse sollecitazioni a riflettere sui corpi e sulle identità, individuando nelle dimensioni della pratica e della performatività categorie imprescindibili per leggere e decostruire i processi di produzione e riproduzione del genere.
I discorsi sull’adattamento ruotano incessantemente intorno a una serie di inossidabili luoghi comuni: ai poli estremi le illusioni fantastiche dei lettori delusi e la programmatica indifferenza dei cinefili irriducibili. La teoria dovrebbe opporsi tenacemente al senso comune ma si è impantanata nel gergo e nell’autoreferenzialità: gli studiosi si leggono tra loro, si posizionano e riposizionano, modificano e aggiornano le loro griglie tassonomiche – quasi sempre triadiche – impegnati a ridefinire all’infinito il continuum che va dalla fedeltà all’originalità. Ai singoli adattamenti chiedono solo la gentilezza di accomodarsi nei relativi scomparti. E poco male se tutto ciò serve solo per orientarsi. Ma la loro terminologia riflette quasi sempre la stessa preoccupazione: l’ossessione della traducibilità. Formalizzando con accanimento un nucleo che nasce da una premessa errata: perché l’adattamento non è una traduzione, è un’interpretazione. O, per meglio dire, non è solo un’interpretazione ma certamente ne implica una. Di tutti gli equivoci questo è il più pericoloso, perché non ha l’alibi dell’ingenuità. Tutto l’estenuante dibattito sulla fedeltà, anche nelle sue più recenti riproposizioni, viene meno laddove si riconosca appunto l’erroneità della premessa. Se è legittimo giudicare una traduzione con il metro della fedeltà, è totalmente privo di pertinenza quando si riconosce l’adattamento come qualcosa di nuovo, una riscrittura di un testo, una sua continuazione, una sua variazione. Se la traduzione cerca riparo nei confortevoli territori della somiglianza, l’adattamento – un buon adattamento – deve spingersi oltre, osare sul terreno della diversità. Partire da un testo significa ripartire, viaggiare, attraversare una frontiera per approdare altrove. E qualche volta, come auspicava Truffaut, fare “un’altra cosa, migliore”
Contributo in volume in: L. Scaffardi, I «profili» del diritto. Regole, rischi e opportunità nell'era digitale, 2018, pp. 37-64, 2018
Il volume raccoglie in modo sistematico una molteplicità si saggi per offrire al lettore (allo studioso, all’avvocato, al magistrato, ma anche al cittadino che voglia comprendere il mondo tecnologicamente sofisticato in cui vive ed intreccia i rapporti con la sua comunità) – una introduzione alla complessa disciplina della “privacy digitale”. Intende illustrare il percorso giurisprudenziale e legislativo che ha condotto alla approvazione del Regolamento dell’ Unione europea del 2016 n. 679 sulla protezione dei dati personali; comprenderne i problemi applicativi, anche alla luce dei modelli nazionali; proporre un raffronto tra i modelli integrativi che in alcune esperienze europee hanno ampliato la normativa, nei limiti stabiliti dal Regolamento; chiarire i rapporti, le differenze e i conflitti tra il modello europeo e il modello statunitense; esaminare alcuni degli aspetti più problematici trattati dal Regolamento (e della disciplina integrativa) quali il destino dei dati personali dopo la morte dell’interessato, la tutela di categorie di dati particolarmente delicati come i dati genetici e biometrici, la protezione della persona che si affida, spesso inconsapevole dei rischi che corre, ai social network, il diritto di conservare la propria identità personale, mutante e frastagliata, e di pretendere che essa venga correttamente riprodotta sui siti fino a poterne sopprimere il profilo per cancellarne gli aspetti ormai desueti, e poi, in conclusione, indicare le regole che disciplinano le fonti, i contratti, le responsabilità.
My attempt in this essay is to ask where and which are the limits of human manipulative power on nature: do we have to establish these limits a priori or it is better to derive them by practice? However, two solutions appear equally unacceptable: the Prometheic one, inspired by triumphant scientism, and the primitivistic one as well, opposing to scientific progress. I will refer to Hans Jonas’ philosophy to show that only on the hard way of an ethics of responsibility it becomes possible to find an appropriate solution to those questions.
UMANESIMO E SCIENZE LE SCIENZE NEL CODICE GENETICO DELL'UMANESIMO , 2022
Si vuole spesso, a ragione, mettere a confronto diverse scienze con l'umanesimo in quanto concorso di discipline quali la letteratura, la poesia, la filosofia capaci di far essere l'uomo ciò che deve essere, stante la sua specifica natura spirituale, non solo nella sua espressione storica ma anche in quanto paradigma ancora oggi valido Credo, innanzitutto, sia opportuno, sulle orme di Garin 1 e Burdach 2 , unire all'umanesimo il rinascimento per farne un unico, grandioso, movimento di cambiamento culturale Il mio contributo intende mostrare che, in realtà, nel codice genetico di questo movimento già esiste una scienza, anche se allo stato nascente, quasi come l'artigiano che nel suo laboratorio realizza un nuovo sapere e un nuovo fare, un'attività generativa in grado di produrre una nuova realtà, come mostra il caso Leonardo da Vinci e che di questa caratteristica non può tener conto anche chi intenda fare dell'umanesimo un paradigma ancora attuale. Il rapporto Leonardo-artigianato non è solo metaforico. Esiste, infatti, senza dubbio un rapporto dinamico e reciproco tra l'attività di Leonardo e di altri intellettuali rinascimentali e il mondo delle diverse attività artigianali 3
S&F_scienzaefilosofia.it, 2018
SCIENCE, CREATIVITY AND PLAYFUL GENIUS This essay analyzes play as a genuine expression of the spirit of childhood, characterized by curiosity and ability of thinking and creating: it links the boy to the scientist and to the artist. The thinking of Huizinga, author of Homo ludens, and of Freud, exegete of Schliemann, the playful disposition of Darwin and Fabre, the Einstein's desire to remain children all life long, are in relation with the art of Klee and Hergé and the poetry of Saba and Fellini, and finally with the philosophy of Nietzsche.
Editoriale Special Issue - Sfidare i confini del genere
webmaster rospe@ provider aruba.it in rete maggio 2001 La filosofia pratica di Joseph Raz: Valori e ragioni per agire • Francesco Grassi Diritti di libertà, diritti sociali e sacralità della giurisdizione • Maria Caterina La Barbera Per una reinterpretazione del diritto naturale: la prospettiva femminista • Luca Pelliccioli La natura del bene PAOLO SOMMAGGIO Umano post umano I rischi di un uso ideologico della genetica «MEFISTOFELE -Alla fin fine dipendiamo pur sempre dalle creature che abbiamo inventato noi». W. Goethe, Faust, parte II, atto II «Lasciate progredire la scienza dicevano gli scienziati, perché la clonazione di esseri umani non servirebbe a nessuno degli scopi della scienza. Ora la clonazione degli esseri umani è a portata di mano e la società nel suo insieme si fa cogliere, dal punto di vista etico, con le braghe calate».
133 MARIA CARLA PAPINI Trasgressori e assassini di bussole: scrittori sul confine 139 SILVIA ALBERTAZZI Mappe transizionali in Shadow Lines. Response a Silvia Albertazzi 155 MARINA GUGLIELMI Frontières du comparatisme 163 ANNE TOMICHE Les "Frontières du Comparatisme" de Anne Tomiche 179 RADHOUAN BEN AMARA Confine orientale: di linee, aree e volumi 191 IVAN VERČ Niente di nuovo sul fronte orientale? Semiosi e struttura profonda del confine triestino. Response a Ivan Verč 211 MATTEO COLOMBI I confini tra linea di demarcazione e porosità 221 SILVANO TAGLIAGAMBE Del reale, dell'immaginario, delle rappresentazioni come forma dell'esperienza. Response a Silvano Tagliagambe 245 MARIO DOMENICHELLI Indice dei nomi 252 186), a partire da abitudini che defi niscono la nostra socialità nel quotidiano non escluderebbe, ma anzi spingerebbe, a partire dalle intuizioni di Raymond Williams nella categoria di «structure of feeling», ad una «etnologizzazione delle arti» (De Certeau 2001: 109
Rassegna italiana di sociologia, 2020
Beyond borders. Gender in the lab, the history of science, and STS The article offers an overview of recent laboratory work on gender that, it is claimed, should contribute to expand our understanding of the interactions among the natural and the social sciences. The first part of the article presents several cases illustrating the increasing trend, among researchers in the life sciences, to adopt integrated approaches which draw on interpretive frameworks developed by the social sciences, especially by studies on Science, Technology and Society (STS). The second part focuses on some of the results that, since the 1980s, these approaches have attained in gender studies, giving rise to interpretations and practices that are hybrid from the outset. Keywords: cross-disciplinarity, history of science, sex-gender studies, Science and Technology Studies (STS).
Emmeciquadro, 2018
La vita è una storia drammatica che procede ininterrotta da miliardi di anni. Ogni vivente è radicato in questa storia con tutto ciò che è, da essa trae forma e materia, e nello stesso tempo contribuisce al suo svolgersi verso sbocchi futuri non prevedibili. La famosa espressione di Rudolf Virchow (1821-1902), Omnis cellula e cellula, sancì, in pieno XIX secolo, che tutti gli esseri viventi sono formati da una o più cellule e che ognuna di esse deriva da una cellula preesistente. Anche nel caso degli organismi pluricellulari più grandi e complessi, le molte migliaia di miliardi di cellule che li costituiscono sono tutte riconducibili a una singola cellula originaria, a sua volta generata a partire da cellule preesistenti (prodotte attraverso la linea germinale di organismi pluricellulari della stessa specie). Non ci si stupirà mai abbastanza dei modi in cui le innumerevoli diramazioni della storia dei viventi hanno innervato la massa morta del mondo radicandola nel terreno di un senso, né dei percorsi attraverso i quali ognuno di noi è diventato quello che è a partire da una singola cellula del diametro di un decimo di millimetro. «Il concetto di embrione è qualcosa di sbalorditivo. Come embrione, ti sei dovuto costruire a partire da una singola cellula. Hai dovuto respirare prima di avere dei polmoni, digerire prima di avere un intestino, costruire ossa quando eri molle, e formare insiemi ordinati di neuroni prima di sapere come si pensa. Una delle differenze cruciali fra te e una macchina è che a una macchina non è mai chiesto di funzionare fino a quando non sia stata costruita. Ogni organismo pluricellulare deve funzionare anche mentre costruisce se stesso.» 1 . Negli organismi pluricellulari, l'eredità biologica è ciò che garantisce la continuità storica sia fra cellule che concorrono a costituire lo stesso organismo sia fra le diverse generazioni di organismi della stessa specie. In questo secondo caso la continuità è garantita dalle cellule della linea germinale. Tale idea fondamentale fu introdotta da August Weismann (1834-1914) il quale, alla fine del XIX secolo, sostenne che solo la sostanza ereditaria delle cellule germinali è ereditabile e che le cellule di tutte le altre parti del corpo dei genitori (riunite sotto il termine generico di soma) non contribuiscono all'eredità biologica 2 .
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