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CAPITOLO I: CASATA ZUROLO. ORIGINI E SVILUPPO DI UNA FAMIGLIA FEUDALE DEL MERIDIONE D'ITALIA
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Origini e sviluppo di una famiglia feudale del Meridione d'Italia MMXXIV ~ 2 ~ Casata ZUROLO-Origini e sviluppo di una famiglia feudale del Meridione d'Italia Autore: Gennaro Zurolo Rilievi fotografici archivistici e progetto grafico: Gennaro Zurolo In prima di copertina l'antico blasone-arma gentilizia della Casata Zurolo (ramo di Castellammare di Stabia-NA): di rosso, alla banda cuneata d'oro e d'azzurro; in capo dello scudo-sannitico un elmo argentato con visiera chiusa posto di tre quarti con collana equestre della gorgiera, adornato da svolazzi (di rosso, d'oro e d'azzurro), da un cercine cordonato in banda e da una corona comitale (de' Conti) d'oro (gemmata) cimata da 16 perle, sostenute da punte, di cui 9 sono visibili; in punta dello stesso, una scritta-ZUROLO su lista bifida svolazzante di azzurro in lettere maiuscole di nero e di oro. Il blasone/stemma gentilizio è oggetto di tutela ed è in regola con la normativa dell'epoca sancita
CAPITOLO I, PARTE II: CASATA ZUROLO. ORIGINI E SVILUPPO DI UNA FAMIGLIA FEUDALE DEL MERIDIONE D'ITALIA
Balì, da Baliaggio (area di giurisdizione di un Balivo), alto grado che attribuiva a un dignitario dell'Ordine un determinato territorio sottoposto alla sua giurisdizione o governo. Altra figura importante, nella scala gerarchica dell'Ordine Gerosolimitano, era il Luogotenente Generale che veniva immediatamente dopo il Balì. Spesso quest'ultimo, non potendo personalmente amministrare o governare taluni territori, sottoposti alla sua giurisdizione, provvedeva a nominare un proprio sostituto, ossia una persona di sua fiducia, idonea ad operare in sua assenza esercitando tutti i poteri conferitogli, considerato che per ben rispondere alle rigide regole dell'Ordine il Luogotenente Generale doveva necessariamente essere un dignitario dell'Ordine o un familiare del Balì. ~ 28 ~ Iscritta nell'Annuario della Nobiltà Italiana, ed. XXXII (cfr. parte IV, p. 2337, Zurolo), e nel Libro d'Oro napoletano (cfr. ad vocem: Zurlo, Capece Zurlo), dopo l'abolizione dei Sedili nel 1800. Questa Casata perdette, ancora, durante la contesa (ispano-francese) tra l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V (n. 1500 †1558) e Francesco I di Francia (n. 1494 †1547), molto della sua grandezza e potenza, e precisamente quando giunse (aprile 1528) nel Regno di Napoli il maresciallo di Francia Odet-Odetto de Foix visconte di Lautrec (n. 1485 † agosto1528), dal quale fu spogliata dei suoi feudi e ricchezze nell'aver parteggiato per detto sovrano di Spagna, Carlo V 1. Alcuni membri di questa famiglia, di origine partenopea, nella seconda metà del Cinquecento, a causa degli enunciati motivi emigrarono da Giovinazzo, ove fra l'altro detenevano il Patriziato, e alienarono parte dei loro beni stabili, allora situati sia nei territori di questa Città sia in quelli di Baranello e di Larino in Capitanata, portandosicon vita more nobilium fino al Sei-Settecento 2 , poi riconosciuti/riconfermati in virtù delle prerogative di antica nobiltà od originario status nobiliare dal Sovrano Militare Ordine di Malta (S.M.O.M.) con pedissequa ascrizione nei Ruoli dell'Ordinein Napoli, a Castellammare di Stabia, odierno luogo di residenza del ramo principale della Casata 3 .
CAPITOLO VI: CASATA ZUROLO. ORIGINI E SVILUPPO DI UNA FAMIGLIA FEUDALE DEL MERIDIONE D'ITALIA
CAPITOLO II: CASATA ZUROLO. ORIGINI E SVILUPPO DI UNA FAMIGLIA FEUDALE DEL MERIDIONE D'ITALIA
Piscicellus (Cavaliere nelle guerre contro i saraceni al servizio del Re Ruggiero il Normanno nel 1063), di Cesario-Cesareus Piscicellus (Cavaliere nelle guerre contro i musulmani al servizio del predetto sovrano nel 1063), di Guido-Guidotus Zurlus (Cavaliere cui prese parte nella 1ª spedizione navale genovese per l'Oriente nel 1097 durante la Crociata-Iª del 1096-1099 indetta da Papa Urbano II) e di Rolando-Rolandus Zurlus che fu Giudice imperiale nel 1163 e Console, fu mandato in Francia anche per trattare gli affari coloniali e militari della Crociata-IIIª del 1189-1192 indetta da Papa Innocenzo III 1. Fu Cavaliere e prese parte nella spedizione del 1270, nel corso della Crociata-VIIIª in Terra Santa,
CAPITOLO III: CASATA ZUROLO. ORIGINI E SVILUPPO DI UNA FAMIGLIA FEUDALE DEL MERIDIONE D'ITALIA
Quarti genealogici o secondari inerenti gli attuali rappresentanti della linea maschile discendente della famiglia Zurolo, ramo di Castellammare di Stabia Fregio ligneo scolpito con croce di Malta e iscrizione "Casata ZUROLO" L'Avvocato Gennaro Zurolo, attuale rappresentante di questa famiglia 1 , Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta 2 , figlio del Signor Carmine e della Signora Rita Tavella, è nato, e discende nobilmente dal canto di detto Signor Carmine 3 , di Domenico, suo padre, avo, e altri antenati della Casata ZUROLO 4. Idem, Rita Tavella, madre di detto Avvocato Gennaro, è nata, e discende da dignitosa posizione o condizione civile sociale dal canto del Signor Gennaro 5 , suo padre, avo, e altri antenati della famiglia TAVELLA. Idem, Angela Guarino 6 , ava paterna di detto Avvocato Gennaro, è nata, e discende da dignitosa condizione civile sociale dal canto del Signor Pasquale 7 , suo padre,
Ad un autore, un poeta, un artista che crea un'opera di valore, destinata a rimanere viva oltre il tempo e lo spazio della creazione, si deve il riconoscimento della formazione, la ricostruzione documentata e documentaria dello Zeitgeist, che ha impregnato la sua insieme alla vita dell'opera, la sapienza e la ponderazione critica e di analisi, la cultura necessaria a distinguere e valutare, nel tempo-col tempo, la complessità e l'ambiguità dei messaggi. Per chi si occupa da una vita di Letteratura e di critica letteraria, insieme e oltre allo studio delle teorie e alla loro varia applicazione, insieme e oltre agli ismi delle analisi e delle più differenti operazioni (anche chirurgiche) operate sul corpo vivo delle opere, quel che rimane al centro sempre e comunque sono gli autori con i loro testi nell'epoca nella quale autori e testi hanno visto la luce, in una prospettiva di continuità formativo-culturale col passato, rispetto ai modelli e a quella che Harold Bloom, con una felice formula, coniata a margine e alla fine delle rivoluzione epistemologica primonovecentesca, ha irrevocabilmente definito "angoscia dell'influenza", e di ricezione sincronica e diacronica, in una relazione necessaria con il sempre vario e variabile, imprevedibile, inafferrabile pubblico dei lettori. Non è un problema di Eutanasia della critica 1 o di progressiva perdita di quel ruolo dominante che la critica letteraria aveva assunto nel panorama culturale, almeno fino agli anni Sessanta, ma più distintamente, invece, si tratta di un chiarimento necessario che nuovamente dia una risposta all'interrogativo su quale debba essere, oggi, la funzione precipua della critica e della storia della letteratura in un contesto nuovo e in costante mutamento. Le
The chapter exposes and discusses the basic notions of formal semantics for second order classical logic.
Antichità altoadriatiche, 1993
MaNri z io Buora LEOPOLDO ZUCCOLO Leopoldo Zuccolo era fino a un quarto di secolo fa pressoché ignoto, salvo a pochissimi specialisti di cose aquileiesi. Nel reperto rio edito a cura di Giuseppe Marchetti (1), in cui sono elencati e in un certo modo classificati tutti i padri della cultura friulana non vi è nemmeno una riga dedicata a questo personaggio. Negli ultimi anni sono stati pubblicati articoli specifici e alcuni cenni in saggi e opere generali più propriamente dedicate alla storia dell'arte. I bellissimi contributi di Lelia Sereni, di Laura Zuccolo, di Antonietta e Giusep pe Bergamini (2) esimono dal ripetere quello che è ormai acquisito. Si è fatta una fine analisi dei manoscritti conservati nella Biblioteca Civica cli Udine e si sono studiati i suoi metodi di approccio alla real tà aquileiese. Cosi ora è largamente noto il rapporto tra lo Zuccolo e l'ideologia del neoclassicismo, prima veneto e poi napoleonico, non ché la sua azione a favore della promozione di Aquileia, per vero ere de di una attenzione prestata dal governo austriaco già nel Settecen to. Non tratteremo quindi di lui in senso squisitamente tecnico o sol tanto erudito, ma si cercherà di allargare lo sguardo al significato che la pratica archeologica assunse nell'attività complessiva dello Zucco lo-definito «\Xliener Malern dal Maionica (3)-e più in generale del suo tempo, in Friuli. Ora dunque possiamo tentare di valutarne l'incidenza non solo nella storia degli scavi di Aquileia, ma più in ge nerale del rapporto tra l'antico e il moderno, ovviamente con riferi mento al piccolo mondo friulano.
RIVISTA ITALIANA DI DIALETTOLOGIA lingue dialetti società 42 RIVISTA ITALIANA DI DIALETTOLOGIA. Lingue dialetti società «RID. Rivista Italiana di Dialettologia» è una rivista internazionale con referaggio anonimo (blind peer review), pubblicata annualmente. «RID. Rivista Italiana di Dialettologia» is a blind peer-reviewed international journal published once a year.
La nostra Costituzione riconosce la proprietà privata e la libertà d'iniziativa economica (Art. 41 e 42 Cost.) e perciò il nostro paese è tra quelli che hanno scelto un modello di sviluppo economico basato sull'economia di mercato. Modello che presuppone la libertà dei privati di dedicarsi alla produzione e distribuzione di quanto necessario per il soddisfacimento dei bisogni materiali della collettività; la libertà di competizione economica fra quanti operano sul mercato e la coesistenza di una pluralità di operatori economici. Nel nostro paese ad economia libera come negli altri e nell'epoca della civiltà industriale, assume un ruolo centrale l'attività dell'impresa.
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Il Mediterraneo e la storia, Napoli 2010, 119-130
G. Polara (a c. di), Omne tulit punctum qui miscuit utile dulci. Studi in onore di Arturo De Vivo, Napoli, Satura Editrice, 2020
Bollettino della Deputazione di storia patria per l?Umbria, 2016