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2018, Biblioteche oggi
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Biblioteche oggi: Mensile di informazione aggiornamento dibattito, 2018
Aedon, 2014
Sommario: 1. La disciplina speciale delle sponsorizzazioni dei beni culturali. -2. La duplice ratio della disciplina speciale: l'esigenza di tutela del pubblico interesse. -3. Segue: e l'esigenza di tutela del mercato. -4. Tutela del mercato e contratti pubblici. -5. Tutela del mercato vs. sponsorizzazioni?.
360gradirivista.it, 2022
The author addresses the theme of the valorization of cultural heritage in a critical sense, highlighting how it hides the purpose of commercial exploitation of public cultural heritage by private entities, in line with the dominant mercantile religion at the turn of the 2nd and 3rd millennia, in conformity with the (true) intentions of the 2004 legislator. This is a form of transmutation of cultural assets into consumer goods, the effect of which in some ways is similar to that of the looting that has always characterized military conquests and subsequent colonizations. The commodification of cultural heritage, by the very fact of depriving the cultural heritage of its aura of sacredness, is a subtle way to undermine the foundations the society that recognizes itself in that community heritage, transforming it into a mass of isolated and therefore better manipulated individuals. The history of the "valorization" of the national artistic heritage is however the visible symbol of the cultural disintegration of our time. L'autore affronta il tema della valorizzazione dei beni culturali in senso critico, evidenziando come essa nasconda la finalità di sfruttamento commerciale del patrimonio culturale pubblico da parte di soggetti privati, in linea con la religione mercantile dominante a cavallo del II e III millenni, in conformità con le (vere) intenzioni del legislatore del 2004. Si tratta di una forma di trasmutazione dei beni culturali in beni di consumo, il cui effetto per certi versi è analogo a quello del saccheggio che ha sempre caratterizzato le conquiste militari e le successive colonizzazioni. La mercificazione dei beni culturali, per il fatto stesso di privare il patrimonio culturale della sua aura di sacralità, è un modo subdolo per minare dalle fondamenta la società che si riconosce in quel patrimonio comunitario, trasformandola in un coacervo di individui isolati e quindi meglio manipolabili. La storia della “valorizzazione” del patrimonio artistico nazionale è comunque il simbolo visibile della disgregazione culturale del nostro tempo.
Va di moda, oggi, ballare e praticare fitness nei musei. In Italia, a differenza degli altri paesi, questa moda ha assunto tutti i tratti dell’affare e ha ripercussioni culturali e sociali molto più gravi. Malagestione pubblica e interessi privati sono all’origine di questo fenomeno socio-culturale, che l’autore ha definito dei «Beni culturali da sballo». L’uso improprio del patrimonio culturale, sistematicamente adibito, per ragioni commerciali, a «location» per feste da ballo, attività ginniche e concerti rock e pop, nuoce non solo alla sua conservazione materiale, ma anche al suo decoro e contribuisce a traviare la (già fragile) coscienza civica dei cittadini italiani, in particolare dei giovani. Dal Museo di Capodimonte al Parco archeologico di Selinunte, dal Museo Egizio di Torino a Villa Borghese, dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze al Colosseo, dall’Arena di Verona all’Archivio centrale dello Stato, dalla Basilica Palladiana di Vicenza al Castello Alfonsino di Brindisi, nessun monumento è al sicuro. I beni culturali sono stati asserviti alla logica del facile profitto, legata ad attività effimere incompatibili con il carattere storico-artistico dei luoghi e incuranti dei problemi conservativi. Ma cosa dice la Legge in proposito? È consentito trasformare un monumento in discoteca, in palestra o in palco per concerti? Teodoro De Giorgio risponde a queste e altre domande passando in rassegna, con dovizia di particolari e di documenti inediti, tutti i principali casi che hanno visto musei, istituzioni, siti archeologici e monumenti pubblici italiani adibiti a «Beni culturali da sballo». http://www.campisanoeditore.it/
© 2014 Edipuglia srl L'autore ha il diritto di stampare o diffondere copie di questo PDF esclusivamente per uso scientifico o didattico. Edipuglia si riserva di mettere in vendita il PDF, oltre alla versione cartacea. L'autore ha diritto di pubblicare in internet il PDF originale allo scadere di 24 mesi.
Aedon, 1999
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Lo scopo del presente articolo è di esaminare sul piano generale introduttivo il quadro normativo vigente in tema di falsità/autenticità nei beni culturali evidenziandone gli aspetti di maggiore interesse e le più rilevanti criticità. " Fakes " and " Cultural Heritage " : legal framework and critical issues. This paper is aimed at examining shortly the general legal framework concerning the authenticity and falsehood in cultural heritage in order to emphasize its most outstanding aspects and critical issues. 1. Breve sintesi del quadro di riferimento normativo. Il problema del " falso " nei beni culturali (non solo nelle opere artistiche), pur essendo esistito in modo più o meno costante in tutte le epoche storiche, è comunque sempre più rilevante nella moderna società globalizzata. Le cause di tale aumento di importanza probabilmente vanno ricercate sia nelle " pratiche " proprie dell'arte contemporanea (che rendono più agevole la falsificazione) 1 che nell'esponenziale sviluppo dei mercati favorito anche dalle vendite on line.
TARANTO. LA STEEL TOWN DEI BENI CULTURAL, 2021
«Quelle che erano le famose ‘steeltown’, fiore all’occhiello dell’America roosveltiana, si sono rovesciate già negli anni Settanta nei punti neri della RustBelt, la cintura della ruggine. La crisi dell’acciaio negli Usa è partita prima che da noi, benché in Italia allora nessuno seppe valutare – anche per Taranto – le sue conseguenze. Ciò che ha prodotto è un panorama di macerie: altiforni e laminatoi dismessi o abbandonati, disoccupazione, microcriminalità, assenza di prospettive, contrazione demografica – con numeri non dissimili da quelli jonici. Non sempre le cose sono andate come a Pittsburgh, la città eretta a emblema (in modo peraltro eccessivamente ottimistico) da chi oggi sogna un futuro verde e post-industriale. La realtà è molto più grigia». Questo libro è ispirato dalle parole di Alessandro Leogrande (Fumo sulla città) e si propone di raccontare Taranto e la sua millenaria storia all’ombra di quelle industrie che ne hanno segnato, forse per sempre, l’immagine, ma che non potranno cancellare e oscurare la sua storia e la sua cultura. I contributi di tanti studiosi e ricercatori hanno voluto delineare il volto di una città ricca e contraddittoria, ma innegabilmente affascinante.
La voce affrronta il tema dei beni culturali sia sotto un profilo di diritto interno che globale, mettendo in evidenza la valenza immateriale della nozione
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DIRITTO PENALE DELLA GLOBALIZZAZIONE n.2/2018 ISSN 2533-1019, 2018
Il diritto dell'economia, 2017
Web Journal on Cultural Patrimony, 2006
sta in "Inchiesta", rivista trimestrale, anno XXXXIV, n. 184, aprile - giugno 2014, edizioni Dedalo, pp. 24 - 31, 2014
Giustamm, 2019, 3, 2019
Essere musei oggi: il caso delle Gallerie degli Uffizi e della Galleria dell'Accademia, 2023
Patrimonio culturale, modelli organizzativi e sviluppo territoriale, 2019
Aedon, 2023
Il valore intrinseco dei Beni Culturali, 2008
Pro memoria, 1997
Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, 2018