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Storia e avvenimenti del monachesimo orientale nell'Italia del medioevo e fino all'unità d'Italia. Dalla prima migrazione di monaci basiliani fino alla costituzione di un cenobio di rito italo-greco nel territorio della Tuscia
Synthesis, 2014
La definizione Ambrosiana ecclesia per designare la Chiesa di Milano è attestata per la prima volta in uno scritto agiografico risalente all'età dell'arcivescovo Angilberto II (824-859) 1 e risulta recepita nel linguaggio cancelleresco in una lettera indirizzata nell'anno 881 dal papa romano Giovanni VIII all'arcivescovo di Milano Ansperto 2. In realtà tale denominazione, fissandosi in età carolingia, veniva a ratificare la consapevolezza di un legame, le cui manifestazioni risultano evidenti già nei decenni immediatamente successivi alla morte di Ambrogio e le cui radici sembrano rinviare alla concreta esperienza di quanti, avendolo direttamente 1 De vita et meritis Ambrosii, ed. P. COURCELLE, Recherches sur saint Ambroise. Vies anciennes, culture, iconographie, Paris, Études Augustiniennes, 1973 (Études Augustiniennes, Antiquité, 52), p. 99. 699. Per la datazione: P. TOMEA, Ambrogio e i suoi fratelli. Note di Agiografia milanese altomedioevale, «Filologia mediolatina», V (1998), pp. 149-232, che ha ripreso e ulteriormente documentato un'ipotesi affacciata già da L. CRACCO RUGGINI (recensione a Vita e meriti di s. Ambrogio, cur. A.
Dopo le preghiere di vestizione, il sacerdote recita la preghiera di purificazione: S. O Maestro e Signore nostro Dio, rendi noi immeritevoli tuoi servi, degni di accostarci al tuo santo altare quali ministri di culto, liberaci dalle nostre colpe e rendici degni della discesa del tuo Santo Spirito, per glorificare il santissimo tuo Nome, così che, entrando in altare, possiamo celebrare con pura coscienza la tua divina liturgia, e offrirti sul tuo altare celeste un profumo spirituale di dolcezza, perché Tu sei colui che santifica e Colui che è santificato, a Te si deve gloria, o Padre, col Figlio e lo Spirito Santo, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Poi, rivolto alla protesi, impone le mani sui Doni dicendo: S. O Signore nostro Dio, benedici + questa offerta e dona ai tuoi servi mente e cuore puri, affinché siamo resi degni di entrare nel tuo santo altare e presentare il Tuo Corpo immacolato e il tuo Sangue prezioso, concedici di poter stare dinnanzi alla tua presenza in questo giorno tremendo, attraverso l'offerta d'ottenere la remissione dei peccati e la vita eterna, perché glorificato è il tuo mirabile Nome, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
Pratiques du grec dans l’épigraphie de l’Occident: contextes, origines et pratiques culturelles Actes de la XXIIe Rencontre franco-italienne sur l’épigraphie du monde romain (Autun, 22-24 juin 2017) sous la direction de François Chausson, Antony Hostein et Benoît Rossignol, Bordeaux, 2022
Il presente contributo esamina le iscrizioni greche dell’Italia settentrionale in un’area corrispondente, in termini di moderna geografia amministrativa, all’ambito della regione Piemonte. Tale scelta non corrisponde ai criteri di ripartizione proposti in CIL, V e neppure in IG, XIV, ma è dettata da una precisa opzione metodologica: quella cioè di presentare la documentazione epigrafica già rivista, al momento, in autopsia oppure su fac-simile, in una fase di lavoro ancora in itinere, ma che s’intende ampliare fino a comprendere per intero la XI Regio – Transpadana e la IX Regio – Liguria.
2023
Questo testo costituisce la relazione proposta il giorno 9 marzo 2023 durante la conferenza dall’omonimo titolo, facente parte del ciclo “L’eredità culturale del monachesimo italo – greco nel Mezzogiorno d’Italia”, organizzato da GAL “Martellotta” e da Altrevie. La registrazione della conferenza è disponibile al seguente link https://galmartellotta.it/video-09-marzo-2023-eredita-del-monachesimo-italo-greco-in-salento-relatore-cristina-rabosio/
In: Atti XXXV Riunione Scientifica dell'IIPP in memoria di L. Bernabò Brea, Lipari. p. 417-429, 2003
Del monumentale ipogeo dei Bronzi di Trinitapoli , noto fin dal 1987, sono state ripetutamente fornite notizie (Tunzi Sisto 1991/1992. Esso presenta una prima fase di utilizzazione esclusivamente cultuale -più ampiamente documentata dai numerosi ipogei della vicina S. Ferdinando -che precede quella funeraria, da cui la separa un sottile strato di sedimento . In questa sede tratteremo esclusivamente il rituale funerario e i corredi.
Vespertilla. Periodico romano di approfondimento culturale, 2014
Recensione alla mostra "Iside a Lecce. Nuove scoperte nella città romana", Museo Storico-Archeologico dell'Università del Salento (MUSA), Lecce.
Fino a qualche anno fa, nel vecchio lapidarium dell'abbazia di S. Nilo a Grottaferrata, allestito nella loggia del Vignola, erano raccolti numerosi frammenti lapidei provenienti da monumenti smembrati del monastero ( ). Era una collezione eterogenea che riuniva pezzi disparati per cronologia e tipologia. A parte qualche caso di più incerta provenienza, si trattava per lo più di frammenti di scultura architettonica e di arredi liturgici medievali della chiesa abbaziale, smembrati nei rifacimenti successivi dell'edificio. Assai interessanti sul piano artistico e documentario, perché parti integranti della stessa abbazia, i pezzi custoditi nel lapidarium testimoniano una fase cronologica di non semplice lettura. Vi sono capitelli, colonnine, trabeazioni, transenne, non più in opera e in alcuni casi reimpiegati in contesti diversi, dei quali occorrerebbe definire l'originaria funzione e disposizione all'interno del tempio. Di fatto inaccessibili al grande pubblico, che ne ignorava l'esistenza, questi pezzi, lasciati per molto tempo allo stato frammentario, verranno, ora, finalmente collocati in una nuova e più congrua sede. Essi confluiranno nel museo abbaziale, insieme agli altri reperti, più noti, appartenenti da secoli alla collezione dei monaci. Il museo abbaziale, ospitato nel palazzo degli abati commendatari, è, ormai da diversi anni, chiuso al pubblico, perché in fase di ristrutturazione. Nell'attesa che, con la riapertura del museo, sia possibile studiare questi reperti da vicino, vorrei avanzare qualche riflessione su un'opera, di grande interesse per la conoscenza del monastero in età medievale.
ATTI DELLA XLI RIUNIONE SCIENTIFICA, 2012
SUMMARY. – ARCHAEOLOGY OF DEATH. - Studies on necropolis and burial customs give us the opportunity, although hypothetically, to reconstruct the social structures and organizations of ancient societies. One must bear in mind, anyway, the various symbols used in the burial rites which testify the social identity of the dead.
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Saturnia Tellus. Definizioni dello spazio consacrato in ambiente etrusco, italico, fenicio-punico, iberico (Atti Conv. Roma 2004), a cura di X. Dupré Raventòs, S. Ribichini, St. Verger, Roma 2008, pp. 599-608
Oikos. La casa in Magna Grecia e Sicilia, Catalogo della Mostra, a cura di Carmelo Malacrino e Maurizio Cannatà, 2018
Ancient and modern knowledges Transmission of models and techniques in the artistic and handicraft products in Sardinia through the centuries, 2022
Aristonothos. Rivista di Studi sul Mediterraneo Antico 17, 2021
Il rito italo-greco nell'Italia medievale, ponte politico culturale tra Oriente e Occidente, 2022
Rituale funerario nell'antica Grecia
Il pensiero mediterraneo, 26 marzo, 2021
In Martini F., Salzani L., (a cura di). Un lungo percorso di scienza. Scritti in onore di Leone Fasani. Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona – 2. serie - Sezione Scienze dell’Uomo – 13, Millenni. Studi di Archeologia Preistorica 22: 191-219., 2019
«Atti dell’Accademia roveretana degli Agiati», A. 258 (2008) , 2008
Archeologia e Memoria Storica. Atti delle Giornate di Studio (Viterbo, 25-26 marzo 2009), in Daidalos, 2012
Ambra per Agamennone. Indigeni e micenei tra Adriatico, Ionio ed Egeo. F. Radina and G. Recchia eds., 2010
Bollettino della Badia greca di Grottaferrata, III serie, 2005
“Salternum", XIX, 33-34, pp. 105-115. [ISBN 978-88-97581-27-7], 2015
Bollettino della Unione Storia ed Arte, 8, III serie, 2013