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Su iniziativa di Elvio Ancona, dell’Università degli Studi di Udine, e Alberto Scerbo, dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, si intende promuovere un programma di ricerca diretto a sviluppare incontri, progetti, discussioni e pubblicazioni sulla base del riconoscimento comune dell’importanza del pensiero classico quale fondamento e punto di partenza per ogni serio e vantaggioso avanzamento della conoscenza nell’ambito filosofico-giuridico, filosofico-politico, e filosofico in generale.
To appear in "Giornale Italiano di Filologia".
Mitridate, tra ideali classici e istanze riformiste
Tesi di laurea in letteratura e civiltà greca
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2008
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© Adi editore 2014 1 SEBASTIANO ITALIA Presenza dei classici nel «Convivio» La lettura dei poete regulati -Virgilio, Ovidio e Lucano in particolare -non è avvenuta per Dante necessariamente in maniera diretta e con un approccio a tesi integrali. È dunque probabile che il poeta avesse tra le mani compendi o florilegi e che solo in una fase successiva si sia verificato un approccio di natura differente nei riguardi della lettura dei classici. Questa attenzione ai processi di 'riscrittura' permette dunque nuove acquisizioni, tramite le citazioni autoriali, sulla lettura dei classici da parte di Dante, così da correlare il trattato filosofico con le fasi precedenti della produzione dantesca e delle vicende biografiche. Il "Convivio" segna la conclusione delle esperienze giovanili, esprimendo un apprendistato filosofico a cui si affianca l'altra esperienza capitale nella vita del poeta, quella dell'esilio. Risulta chiaro che il "Convivio" manifesta l'iter formativo e culturale di Dante lungo un lasso di tempo che copre ben dieci anni. Sono anni cruciali preceduti dalla fase giovanile della "Vita Nuova" e seguiti dall'ideazione e dalla stesura della "Commedia", o in parte paralleli ad essa. Nella parte dedicata al "Convivio", importante è inoltre il rilevamento dell'utilizzazione dei commenti per quanto riguarda la presenza di Virgilio, Ovidio e Lucano e il tema dell'allegoria.
Attualità del pittoresco, 2003
Op.cit.wvut srqponmlkjihgfedcbaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA rivista quadrimestrale di selezione della critica d'arte contemporaneaZYXWVUTSRQPONMLKJIHGFEDCBA D i r e t t o r e : Renato De Fusco
Nella notte dei tempi, quando gli uomini non sapevano ancora scrivere e vivevano in tribù isolate, ogni comunità aveva un dio o una dea loro propri, generalmente si trattava di personificazioni di cose o fenomeni della natura, come un fiume, una montagna, un albero, un animale. Oltre alla divinità locale molti riconoscevano anche grandi divinità comuni a molti popoli, come ad esempio una Grande Madre, identificata con la Terra o un Dio Sole che tutti illumina. Quando le tribù vennero ad unirsi e a formare quelle unità più grandi che oggi chiamamo nazioni, tutte le divinità furono riunite e si formò, col divenire della nazione stessa, quello che si chiama in greco "pantheon" o "casa di tutti gli dei". Mentre fra e varie tribù che si univano avvenivano litigi e lotte per la supremazia, così si narravano storie di battaglie fra gli dei delle tribù in conflitto. Infine una tribù prevaleva sulle altre e tutta la nazione accettava che le divinità della tribù predominante assumessero più importanza di tutte altre. Fu così che Amon-Ra conquistò il primo posto fra gli dei dell'Egitto, Zeus fra quelli dell'antica Grecia, Giove fra gli dei dell'Italia latina, Odino fra quelli dell'Europa germanica. Gli Ebrei, che provengono dalla tribù di Abramo, ebbero un solo dio.
Quaderni d'altri tempi , 2021
Mappe / cyberpunk / Si ritorna sull'ultima rivoluzione della sci-fi con una poderosa raccolta. Ritradotta l'antologia "Mirrorshades" Orizzonti del fantastico: attualità del cyberpunk di Luca Giudici Sfruttando un diffuso escamotage letterario, proviamo a fare un breve viaggio nel tempo, e curiosiamo nella vita di un lettore, appassionato di fantascienza nel 1986. Un momento atteso con trepidazione era probabilmente quello in cui nella cassetta della posta avrebbe trovato il Cosmo informatore, una fanzine per addetti ai lavori che l'Editrice Nord inviava ai suoi lettori, e in cui si potevano reperire le nuove proposte editoriali e qualche notizia dal cuore dell'impero, ovvero dalla fantascienza anglosassone. Certamente non si trattava dell'unico strumento a disposizione del nostro accanito lettore, per quanto fosse probabilmente quello più diffuso, in termini propriamente quantitativi.
in: Ellerani P.G. e Ria D. (a cura di), Paulo Freire pedagogista di comunità: libertà e democrazia in divenire, "Sapere pedagogico e pratiche educative", n. 1/2017, Università del Salento, pp. 19-25. e-ISBN:978-88-8305-133-3.
Reading the work and social-cultural commitment of Paolo Freire today means redefining a new role for the pedagogue. A practitioner who has to live a practice and share the idea that pedagogy is essentially a practical science that is realized in a condition of relationality. Pedagogy is not the solitary occupation of a scholar, but a collective movement that changes reality. Pedagogical knowledge is therefore in essence located, open, co-constructed. Therefore, it can not be pedagogues without carrying out the educational work, which, by its nature, is a constant learning and a gradual refinement of the ability to act. It takes a great motivation to understand pedagogy in Freire's way, especially today that we have had a contraction of the future and a reduction in the utopian thrust. Keyword: Emancipative pedagogy, custodian pedagogy, community pedagogy, colonization of the imaginary, oppressed-oppressive dialectics Sunto Rileggere l'opera e l'impegno socio-culturale di Paolo Freire oggi significa ridefinire un nuovo ruolo del pedagogista. Un professionista che deve abitare una pratica e compartecipare l'idea che la pedagogia sia essenzialmente una scienza pratica che si realizza in una condizione di relazionalità. La pedagogia non è occupazione solitaria di uno studioso, ma movimento collettivo che modifica la realtà. Il sapere pedagogico perciò è in essenza situato, aperto, co-costruito. Non si può essere pertanto pedagogisti senza svolgere il lavoro educativo, che, per sua natura, è un apprendimento costante e un affinamento progressivo della capacità di azione. Ci vuole una grande spinta motivazionale per intendere la pedagogia alla maniera di Freire, specie oggi che abbiamo avuto una contrazione di futuro e una riduzione della spinta utopica. Parole chiave: Pedagogia emancipativa, pedagogia depositaria, pedagogia comunitaria, colonizzazione dell'immaginario, dialettica oppresso-oppressore
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Rivista Segno , 2022
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2022
Studi per il bicentenario della morte di Napoleone, 2021
Logiche dell'espressione, 2009
Tigor: rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica, 2024
Giornale Italiano di Filologia, 2017
ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI BOLLETTINO dei CLASSICI a cura del Comitato per la preparazione dell'edizione nazionale dei classici greci e latini SERIE TERZA -FASCICOLO XLI , 2020
Culture europee e tradizione latina, atti del Convegno internazionale di studi, Cividale del Friuli, 16-17 novembre 2001, a cura di L. Casarsa, L. Cristante, M. Fernandelli, Trieste, pp. 1-22., 2003
Forma Urbis. Comunicare l'antico oggi. RomArché 10. Parla lʼarcheologia, 2019
Sensualità & Erotismo Nuovi Talenti 1997-1998, 1998
Giovanni Marras e Antonella Gallo, a cura di, Invenzione della tradizione, Il Poligrafo, Padova 2017, 2017