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Tra la fine del Duecento ed il Quattrocento si realizzò in Valsesia un forte innalzamento altitudinale degli insediamenti permanenti ad opera di coloni valsesiani, in progressiva contiguità territoriale con gli insediamenti matrice, e ad opera di coloni walser, secondo flussi migratori dispersi su vaste aree alpine. Alla testata delle valli Egua e Sermenza, su beni della mensa vescovile di Novara e della famiglia Bertaglia-Scarognini di Varallo, la fondazione di nuovi insediamenti fu realizzata da coloni di provenienza estremamente differenziata sia per distribuzione geografica sia per etnia di appartenenza; molti giungevano da Pietre Gemelle, sia dalla porzione walser sia da quella latina; altri dalla colonia walser di Rimella; era inoltre presente una consistente rappresentanza degli insediamenti valsesiani della bassa valle (FANTONI e FANTONI, 1995).
Riassunto Il frammento di Palazzo Platamone, mantenuto, con un certo gusto antiquario, all’interno del nuovo assetto della chiesa e monastero di S. Placido a Catania a seguito del terremoto del 1693, rappresenta ad oggi la testimonianza forse più eloquente dell’architettura medievale catanese. Il presente contributo, oltre a ripercorrere le vicende di scoperta del complesso, vuole fornire una serie di spunti per una ricucitura topografica, storica ed architettonica di questo palazzo nobiliare anche grazie alla realizzazione di una pianta e di un prospetto per aprire nuovi scenari su indagini ed approfondimenti futuri sulla città medievale. Palazzo Platamone, testimone della Catania medievale GIUSEPPE FINOCCHIO Abstract The fragment of the Palace Platamone, maintained, with a certain antiquarian taste, within the new framework of the church and monastery of San Placido in Catania, after the earthquake of 1693, is today perhaps the most eloquent testimony of medieval architecture in Catania. This paper, in addition to retrace the history of the discovery of the complex, is intended to provide a series of suggestions for mending a topographical, historical and architectural design of this palace also thanks to the construction of a plant and a prospect to open up new scenarios of investigations and future research on the Medieval city.
Symbols on the portal of a medieval building in Rimini.
Carte romanze, 2020
This note offers some paleographic, philological and linguistic observations on some new fragments of the Tristan en prose found in the Archivio dei luoghi pii elemosinieri in Milan (Carità di Porta Nuova, Frammenti dei Libri mastri del 1523 e 1524) and recently published by Frej Moretti.
"I Tatti Studies in the Italian Renaissance", 18-1 (2015), pp. 233-259., 2015
This paper focuses on the first fifty years of a Neapolitan brotherhood, “Confraternita di Santa Maria del Gesù della Redenzione dei Cattivi”, while the Ottoman Empire reaches its apogee in the Mediterranean area. Especially, the Neapolitan court needs to respond to the sultan’s corsairs, which attack, each summer, the coasts of the kingdom. In response to this hard condition, Viceroy Pedro de Toledo supports the project of brotherhood in his correspondence with the Emperor Charles V. The Holy House of Naples is the first secular association with these ends in the Italian peninsula. Between 1598 and 1599, after many attempts, the brotherhood organizes a mission to Algiers, which is the most important slave market in the Barbary coast.
Ariminum, 2019
The ancient cloister of S, Francesco in Rimini.
Vicino Oriente
Excavations at Motya carried on by «La Sapienza» University of Rome to the western slope of the Acropolis (Area D) have brought to light a small altar/incense burner which illustrates a well attested typology of domestic cult devices of Phoenician-Punic tradition. The context of the cult installation provides some interesting hints at its religious utilizations.
Amoenissimis...Aedeficiis GLI SCAVI DI PIAZZA MARCONI A CREMONA VOLUME 1 Lo scavo, 2017
A CURA STUDI E RICERCHE DI ARCHEOLOGIA 4 VOLUME I -LO SCAVO
Documenti in primo piano edizione elettronicaissn 2240-2764 è una collana pubblicata sotto il patrocinio e con il contributo di Un particolare ringraziamento alla Banca di Valle Camonica e alla Fondazione Tassara Realizzazione editoriale a cura di
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Alle porte di Firenze. Il territorio di Bagno a Ripoli in età medievale, Atti del convegno dello Spedale del Bigallo (Bagno a Ripoli), 28 ottobre 2006, a cura di P. Pirillo, Roma, Viella , 2008
Edizioni Sant'Antonio, 2018
M. Valenti, R. Francovich (a cura di), Archeologia dei Paesaggi Medievali. Relazione Progetto (2000-2004), All’Insegna del Giglio, Firenze, pp. 193-202, 2005
G. M. Di Nocera (a cura di), Miscellanea di archeologia, topografia antica e filologia classica, Daidalos 17, 2019
La domus del Mitreo a Tarquinia. Volume I. BAR , 2020
La rivista di Engramma, 126, 2015, 2015
“Bollettino di Archeologia”, 49-50, gen.-apr. 1998, pp. 79-98, 1998
Il colore del buio, 2019
in Napoli Nobilissima, 1.2013, 3-34
Bianchi, G., Berti, G. (a cura di). (2007). PIOMBINO.LA CHIESA DI SANT’ANTIMO SOPRA I CANALI. Ceramiche e architetture per la lettura archeologica di un abitato medievale e del suo porto. FIRENZE : ALL'INSEGNA DEL GIGLIO., 2007