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La città com'era, com'è, e come la vorremmo. Atti dell'Osservatorio Permanente sull'Antico: a.a. 2012/2013 (Pavia), a c. di E. Corti, Firenze 2014, pp. 85-88
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CONCLUSIONI "Non puoi rendere Dio cattolico. Dio è al di là dei limiti e delle definizioni che noi stabiliamo. Nella vita ne abbiamo bisogno, è ovvio, ma non dobbiamo confonderli con Dio, il cui cuore è sempre più vasto" (Carlo Maria Martini, Conversazioni notturne a Gerusalemme) Difficile, a questo punto, trarre delle conclusioni, per il lungo percorso che abbiamo tracciato. Come abbiamo sottolineato più volte, un itinerario quanto mai in progress, che sconta la fatica di decostruire paesaggi e immaginari ritenuti a lungo inscalfibili, ma soprattutto quella di ricostruirne di nuovi su macerie sparse per ogni dove. Fuor di metafora, crediamo si sia colto come la scommessa di una rinnovata teologia del dialogo e del pluralismo religioso oggi, da una parte, sia necessaria e indilazionabile, eppure, dall'altra, compito assai arduo, rispetto al quale occorre avere la capacità di sperimentare linguaggi inediti e di porsi su prospettive scoscese. Eppure... Eppure, dopo anni in cui era quasi impronunciabile, la parola dialogo sta tornando a risuonare con una certa frequenza nelle chiese e nel dibattito pubblico. Archiviato il mantra dei pericoli del relativismo, è stato papa Francesco, indubbiamente, ad avere dato un contributo essenziale a tale svolta, con una serie di gesti e di discorsi che fanno presagire l'inizio di una stagione diversa. Un passaggio importante e poco evidenziato dai media ha riguardato le sue parole in occasione dei cinquant'anni del Pontificio Istituto di Studi Arabi e Islamici (PISAI), una prestigiosa struttura accademica che nei decenni ha formato centinaia di sacerdoti, laici e missionari preparati, in primo luogo, al dialogo con l'islam. Esso "esige pazienza e umiltà - ha affermato Bergoglio il 15 gennaio 2015 - che accompagnano
Iniziando dall'ovvio: non c'è apprendimento se non c'è qualcuno ad apprendere e qualcosa da apprendere. Senza remore sappiamo che il qualcuno è l'unità di corpo e mente dalla testa ai piedi però, ad essere problematico, è il qualcosa. Quando qualcuno dice "ho appreso" può dirlo di un evento: "ho appreso della chiusura del negozio"; di una tecnica o un metodo: "ho appreso come fare l'omelette"; di una disciplina "ho appreso l'algebra". Quindi, come preannunciato, di problematico nell'apprendimento, oltre al come, è il cosa. I comportamentisti e gestaltisti, pur nelle loro immense differenze, forse sono quelli che sono rimasti più sul vago a riguardo della necessità dell'oggetto: per i primi l'apprendimento è un'alterazione del comportamento (condizionamento), per i secondi una riconfigurazione del campo percettivo (insight). In ogni caso apprendere per questi psicologi è un'esperienza totale del soggetto e vuol dire o modificare lo schema sensomotorio attraverso il modellamento oppure alterare la struttura del mondo percepito dopo un insight. Nel cognitivismo l'apprendimento è declinato a partire dalla memoria: la meccanica della memoria coincide con la meccanica dell'apprendimento per cui apprendere e memorizzare-ricordare sarebbero sovrapponibili. Per quanto riguarda il costruttivismo nelle opere sia Vygotskij che di Piaget l'apprendimento influenza l'ontogenesi, seppur in modi diversi. Per il primo esiste un intreccio tra abitudini in base al materiale comune, tuttavia-fatta eccezione all'acquisizione del linguaggio-l'apprendimento è specifico ad una certa
L. Cappuccio - G. Ferraiuolo (a cura di), Il futuro politico della Catalogna, in federalismi.it, n. 22, 2014, 2014
Il presente questionario guardava alla data del 9 novembre come a quella di un passaggio chiaro, in un senso o in un altro, nell'evoluzione delle vicende catalane. Attraverso un agile strumento, si immaginava di offrire -quasi in presa diretta -una testimonianza di osservatori privilegiati. È emersa una controindicazione di non poco conto: l'incessante mutare dei dati -in parte normativi, in parte fattuali -che avrebbero dovuto costituire lo sfondo, quando non direttamente l'oggetto, dell'analisi degli studiosi interpellati.
LE POLITICHE PER LA COMPETITIVITA' E L'INNOVAZIONE DELLE IMPRESE IN UMBRIA.UNA VALUTAZIONE DI IMPATTO, 2019
Infine, nelle Conclusioni si riassume in breve il percorso fatto e si formulano indicazioni utili per una possibile prosecuzione del lavoro, essendo la valutazione delle politiche un campo assai complesso, in cui la ricostruzione di cosa sarebbe successo senza di esse per valutarne l’effetto netto non può che procedere per approssimazioni successive.
Il lungo ed articolato percorso concettuale, metodologico e di analisi critica sviluppato in questo volume ha permesso di mettere in luce aspetti diversi della trattazione ed interpretazione europea, nazionale e regionale del concetto di Cultural Landscape, citato in inglese e non nel corrispettivo italiano di 'Paesaggio Culturale' in quanto è un'espressionechiave nelle strategie progettuali previste in ambito europeo.
Conclusioni, naturalmente aperte, 2008
This concluding paper is not meant to bring to a close these conference proceedings, but rather to present new opportunities and serve as an inspiration towards further research by both acclaimed historians and the younger generation of researchers. It is hoped that this will reinterpret traditionally accepted beliefs, fill up lacunae and throw fresh light on the history of the Roman Inquisition in general and the extraordinary case of the Maltese Holy Office in particular.
La prova del No. Il sistema politico italiano dopo il referendum costituzionale
SOMMARIO: 1. Un concetto “camaleontico”. 2. Il contegno concludente nell’ambito della teoria del negozio giuridico. 2.1 Dichiarazioni espresse o tacite. Rinvio. 2.2 Negozi di attuazione. Critica. 2.3 Ancora sulla distinzione tra dichiarazioni espresse e tacite. 2.4 Dalla dichiarazione tacita al contegno concludente. 2.5 Consapevolezza del valore significante del comportamento. 2.6 Consapevolezza delle circostanze qualificanti. 3. Il giudizio di concludenza. 3.1 Simbolo e segnale. 3.2 Comportamento concludente e regole ermeneutiche. 3.3 La valutazione tipico-legale dei comportamenti. 4. La rilevanza della protestatio facti contraria. 5. Rapporti col divieto di venire contra factum proprium. 6. La teoria dei comportamenti socialmente tipizzati. 7. Considerazioni conclusive.
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Studi di storia medioevale e di diplomatica - Nuova Serie
Il conoscibile nel cuore del mistero. Dialoghi su Gérard Genette, 2020
Per Sergio Bertelli. Itinerari di ricerca di uno storico del '900. A cura di G. Calvi, Firenze, Polistampa, 2018
LANX. Rivista della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici - Università degli Studi di Milano, 2013
UN RITO DI OBLITERAZIONE A POPULONIA, 2011
G. Baldini e A. Pritoni (a cura di), Il sistema politico italiano, 2022
… come conflitto. La …, 2010