Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2018, Cahiers d'études italiennes
…
15 pages
1 file
Questo documento è stato generato automaticamente il 22 settembre 2018. © ELLUG
RSEI, Nº12, 2018
Nel presente lavoro affronteremo l’evoluzione della ricezione di Giorgio Bassani in Spagna, nell’arco temporale che va dal 1962, anno della prima pubblicazione in castigliano del libro Il giardino dei Finzi-Contini, al 2016, anno delle celebrazioni dell’anniversario del centenario della nascita dell’autore (1916-2016). Nello specifico, attraverso i principali eventi storici che hanno segnato in profondita la politica spagnola nel passaggio dal franchismo alla democrazia, e nostra intenzione osservare come cambia l’atteggiamento ricettivo della critica specializzata nei confronti di Bassani. A tal fine realizzeremo uno studio previo della storia culturale spagnola, vincolando In modo definitivo la ricezione di Bassani all’ambito della memorialistica transnazionale. Allo stesso modo centreremo la nostra argomentazione sul concetto di memoria letteraria che si evince dalla narrativa dell’autore, approfondendo le implicazioni ideologiche del suo atteggiamento di memoria. Difatti, anche se in momenti diversi e per ragioni differenti, e possibile osservare una certa simmetria storica tra il dopoguerra italiano e quello spagnolo, in seguito a simili ed ambigue disposizioni politiche che hanno ostacolato l’edificazione delle rispettive democrazie. Difatti, in nome di un’astratta pace sociale, entrambi i Paesi hanno tollerato amnistie (Togliatti, 1946) e amnesie (pacto de silencio, o pacto de olvido) storiche opinabili. In questo senso, il discorso memoriale di Giorgio Bassani interrompe una retorica post-fascista invalsa, rivendicando un esercizio di memoria storica destinato a risignificarsi, e quindi aggiornarsi, nella Spagna democratica
Giorgio Bassani, centenario, 2019
Dentro di me c'era il desiderio che i miei racconti avessero un significato nuovo, più ricco e profondo di ciò che produceva la letteratura italiana d'allora, anche la più importante. A differenza degli altri, di tutti gli altri, io pretendevo di essere, oltre che un cosiddetto narratore, anche uno storico di me stesso e della società che rappresentavo. Mi opponevo. Ma non deve, ogni artista, opporsi sempre a qualche cosa che è stato fatto prima a lui? Allora mi trovavo all'inizio della mia operazione letteraria, né sapevo, certo, dove sarei finito. Volevo tuttavia oppormi a quella let-teratura, da cui d'altra parte provenivo, che non dava un contenuto storicistico alla realtà di cui si occupava. Io sono stato molto vicino a Carlo Cassola e alla letteratura degli Ermetici, che fiorì all'epoca mia. Volevo però essere diverso, scrivere in un modo che fosse simile al loro, certo, ma al tempo stesso diverso. Intendevo essere uno storico, uno storicista, non già un raccontatore di balle 1. Pur senza arrivare ad aggredire il 'raccontatore di balle', molto si è tuonato contro Bassani. Lecito chiedersi, celebrandosi il centenario della nascita, se la responsabilità sia da ascrivere tutta-com'è d'uso-agli unici imputati finora portati in giudizio, i letterati del Gruppo 63, e non anche agli storici. Il discorso non riguarda naturalmente soltanto Bassani. Ci si è soffermati in genere poco, troppo poco, per esempio, su Calvino e Meneghello storici della Resistenza, su Elsa Morante e Carlo Levi per la storia di Roma, prima e dopo l'occupazione tedesca. Lo stesso Primo Levi è stato indagato in quanto testimone della politi-ca di sterminio del Terzo Reich, piuttosto che non come osservatore del carat-tere dell'italiano e delle peculiarità paradossali dell'antisemitismo fascista 2. 1 Il passo citato è contenuto in Un'intervista inedita (1991), in G. Bassani, Opere, a cura e con un saggio di R. Cotroneo, e con le notizie sui testi a cura di P. Italia, Milano, Monda-dori, 1998, p. 1342. 2 Due vite parallele, quella di Levi e quella di Bassani, con molte divergenze, ma qual-che raro punto di contatto. Una delle poche occasioni in cui si incontrarono in pubblico fu a Bologna, non per presentare i loro libri, ma per una lezione di storia contemporanea Giulio Ferroni, Clizia Gurreri (a cura di), Cento anni di Giorgio Bassani, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2019 ISBN (stampa) 978-88-9359-281-9 (e-book) 978-88-9359-282-6-www.storiaeletteratura.it
In una interessante introduzione all'opera di Raffaele Crovi, Alberto Bertoni parla dell'Emilia come di «uno dei più autentici, vivi e durevoli laboratori di sperimentazione della letteratura nuova in Italia e forse in Europa» 1 . In questo contesto egli assegna un ruolo fondamentale al Romanzo di Ferrara, che con la sua «incisività tematica, storica e ambientale» costituirebbe «l'unica vera opera-mondo del nostro secondo Novecento» 2 .
Cahiers d’études italiennes
Tra gli anni '50 e '60 l'Italia stava cambiando radicalmente. Dal 1957 al 1963 il P.I.L. ha oscillato tra 5% e il 6%. Dal sud migliaia di persone salivano al nord in cerca di occupazione. Attorno alle città stavano crescendo i nuovi quartieri operai, senza regolamentazioni, in zone agricole, con il potere pubblico che delegava alla speculazione edilizia l'espandersi del tessuto urbano. Fu allora che iniziò lo scempio edilizio del bel paese. Il paesaggio delle nostre campagne fu deturpato dai capannoni produttivi; quello delle zone collinari, montane e delle coste, subì la pesante devastazione delle colate di cemento per seconde case e impianti turistico-alberghieri e le vecchie città subirono la demolizione di parti importanti dei loro centri storici e un'espansione incontrollata e disordinata. Si stavano concretizzandole scelte sull'uso del territorio determinate dal boom economico; un mito che se ha portato ricchezza, ha anche depauperato il patrimonio naturale, urbanistico e culturale del nostro paese. L'uso, o meglio l'abuso del territorio era diventato il business più redditizio di quegli anni e purtroppo anche dei seguenti. La pianificazione urbanistica, quando non era assente, era il prodotto tra gli interessi economici degli speculatori e quelli elettorali dei politici. Il paesaggio italiano, forse il più bello del pianeta, stava per essere sottomesso ed abbruttito per rispondere agli interessi politici/economici. In quella smania edificatoria e distruttrice, mancò volutamente una legge urbanistica sull'assetto del territorio, lasciato alla "conquista" degli speculatori con l'avvallo dei politici al potere.
L'ANELLO che non tiene is a journal of modern and contemporary Italian literature which publishes articles on the relationship of literature and other arts and on comparative literature.
a cura di MASSIMILIANO TORTORA Premesse di PAOLA BASSANI e BRUNO TOSCANO ROMA 2012 EDIZIONI DI STORIA E LETTERATURA francesco bausi CONTrIBUTI aLLa CrITICa DI sE sTEssO. GIOrGIO BassaNI E La LETTEraTUra ITaLIaNa
Fra gli anni Sessanta e Settanta Giorgio Bassani si è recato molte volte negli Stati Uniti: prima come presidente dell’associazione Italia Nostra, per presentare la mostra “Italia da salvare”, poi per la pubblicazione delle traduzioni in inglese dei suoi libri, e infine per tenere corsi di letteratura italiana nelle università americane della California, Illinois e Indiana. Ripensando a quei viaggi, in una lettera del 1976 Bassani scrive che il ricordo si colora della luce del mito fino a sembrargli uno dei periodi più felici della sua vita – un periodo che gli ispirerà, tra l’altro, alcuni dei componimenti più belli della raccolta In gran segreto, quasi un diario di viaggio americano in forma poetica. È proprio di questo "segreto", biografico e letterario, che si sono occupati gli autori dei saggi qui raccolti: Roberta Antognini, Valerio Cappozzo, Alessandro Giardino, Sergio Parussa, con un ricordo del prof. Edoardo Lèbano che invitò Bassani all’Indiana University, e di una sua studentessa, Linda Nemerow Ulman. Le lezioni del titolo non sono da intendersi solo come una riflessione su quel che Bassani poteva insegnare all’America – le mostre, i corsi universitari, le conferenze – ma anche come uno studio di quel che l’America poteva dare a Bassani: la lezione letteraria e morale appresa dallo scrittore ferrarese durante i suoi brevi ma intensi soggiorni oltreoceano.
Chroniques italiennes web 28 (2014), pp. 209-232
Abstract in italiano: In questa lettura degli Occhiali d'oro, centrata sulla sua dimensione storico-politica e intertestuale, un'attenzione particolare, accanto a 'La civiltà cristiana' e a padre Gemelli, a Morte a Venezia di Thomas Mann e a Rappaccini's Daughter di Hawthorne, è data all'ipotesto sofocleo, rappresentato dal Filottete Résumé en français: Cette lecture des Lunettes d'or de Bassani, centrée sur ses dimensions politiques et intertextuelles, consacre une attention particulière non seulement à 'La civiltà cristiana', à 'Mort à Venise' de Thomas Mann et à la nouvelle de Hawthorne 'Rappaccini's Daughter' mais aussi à l'hypotexte ancien représenté par le 'Philoctète' de Sophocle.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Dal particolare all'universale. I libri di poesia di Giorgio Bassani, Valerio Cappozzo ed., Giorgio Pozzi Editore, 2020
Bologna, Ut Orpheus, 2009
Cahiers d’études italiennes
Giorgio Bassani critico, redattore, editore, a cura di Massimiliano Tortora, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2012
Giorgio Bassani critico, redattore, editore, Atti del convegno, Roma, Fondazione Camillo Caetani, 28-29 ottobre 2010, a cura di Massimiliano TORTORA, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2012
Incontri. Rivista europea di studi italiani, 2013
Journal for Foreign Languages
Cahiers d’études italiennes, XVI (2018)
Lezioni americane di Giorgio Bassani. Valerio Cappozzo ed., 2016
in Licisco Magagnato. Tra storia dell'arte e politica culturale. Atti del Convegno, Verona, 9 dicembre 2021, 2023
Cento anni di Giorgio Bassani, 2019
Atti del convegno internazionale LUOGHI DELLO SPIRITO, LUOGHI DELLA SCRITTURA GIORGIO BASSANI A FERRARA, FIRENZE, ROMA, 2019
Dal particolare all’universale I libri di poesia di Giorgio Bassani, Giorgio Pozzi Editore, 2020