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Introduzione. Media e paura

2018, SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE

Abstract

La fine della Guerra Fredda, con la caduta del Muro di Berlino, rappresentò anche simbolicamente per milioni di persone la fine di mezzo secolo di paura di uno scontro titanico tra le due super-potenze e dell'olocausto nucleare. Sembrò l'alba di una moderna Pax Augustea, l'inizio di un periodo di rinnovata fiducia nella ragione, il varo di un "nuovo ordine mondiale" nel quale tutte le nazioni sarebbero vissute nel rispetto reciproco e nella collaborazione per i prossimi decenni. Sappiamo come questa legittima illusione globale sia finita molto presto, con l'esplosione dei conflitti etnici nelle repubbliche ex-sovietiche e nella ex-Jugoslavia, con interventi militari pesanti da una parte e dall'altra. Il nuovo ordine mondiale si è trasformato in un mondo fortemente instabile, su vari fronti, incluso quello-da sempre tormentato-del Medio Oriente. La cifra forse più emblematica di questi anni del dopo-Guerra Fredda è la rinascita dei nazionalismi e dei populismi di stampo europeo da una parte e del fondamentalismo islamico dall'altra. Questi non sono sorti per caso, ma come risposta a emergenze largamente impreviste, quali le ondate migratorie nel caso dei populismi xenofobi, e a situazioni incancrenite come le tensioni arabo-israeliane con il coinvolgimento di Stati Uniti e Russia. Nei sessant'anni di pace goduti dall'Occidente dopo la seconda Guerra Mondiale, con la costruzione dell'Unione Europea come terra delle libertà e della prosperità, le paure non erano endogene ma erano sollecitate da minacce che potevano venire dall'esterno. Certamente anche in quei decenni ci furono casi di terrorismo, quello basco e irlandese, e quello politico, ma si trattò di fenomeni "nazionali", limitati a determinati paesi, i cui governi, peraltro, hanno tenuto a bada con alterni esiti, ma alla fine sono riusciti a contenere e a sconfiggere, assicurando e rassicurando le opinioni pubbliche interne. A cambiare il clima generale, e a diffondere la paura "transfrontaliera" è stato invece il terrorismo di matrice islamica. L'11 settembre ha rappresentato il vero, ma anche fortemente simbolico, turning point che ha reso la paura un sentimento globale, condiviso da tutti, essendo tutti consapevoli che ovun-Copyright © FrancoAngeli N.B: Copia ad uso personale. È vietata la riproduzione (totale o parziale) dell'opera con qualsiasi mezzo effettuata e la sua messa a disposizione di terzi, sia in forma gratuita sia a pagamento.