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2023, Le Parole e le Cose
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Esiste un legame significativo tra il piacere della lettura e la gioia che regala il passeggiare in montagna? Ho il sospetto di sì.
2016
Several changes taking place in the contemporary society are encouraging a comeback to the mountains seen as a liveable area in which to find more favourable living conditions than in urban areas. This desirable process must be supported by policies and actions pointed at solving prior problems and deficiencies: accessibility, safety, comfort hampered by hard morphology, environmental risks, climatic rigidity. It is also fundamental to cope with new needs and lifestyles within a framework of sustainability and new competitiveness. The image to refer to is that of resilient mountain, that summarizes the virtuous qualities to be confirmed and the gaps to be addressed, metabolizing new demands of adaptation and change. The priority fields of action on which to convey political commitments and resources in Eu policies and strategies - today particularly attentive to inland areas - are: active safety of territories, intended as a responsible prevention, able to mediate between territorie...
Questo documento, fatto di brevi appunti e considerazioni, vuole essere un supporto per poter iniziare un percorso che deve portarci a vedere e vivere il nostro territorio in modo diverso, più coinvolgente, ma soprattutto nel quale poterci sentire protagonisti attivi, creatori e gestori del suo e del nostro presente e prima di tut-to orgogliosi di viverci !!! Oggi, una delle problematiche più grandi nelle valli è quella di sentirsi appartenenti ad una comunità che non ha “niente da offrire”, obbligandoci continuamente a ricercare “qualcosa” che possa attirare gente e che possa portare a tutti i costi persone che “spendano” denaro. L’obiettivo del percorso proposto è quello di porre le basi per lo sviluppo virtuoso e so-stenibile del nostro territorio montano; uno sviluppo che permetta agli abitanti di VIVERCI sotto tutti i punti di vista, sia economicamente che come qualità della vita , partendo dal POTENZIAMENTO delle attività esistenti o dalla CREAZIONE di nuove, ma sempre tenen-do conto della storia, delle capacità e delle competenze personali. Per fare questo è fondamentale INDIVIDUARE più in generale le peculiarità del territorio montano e nello specifico dei propri paesi; tali peculiarità sono rappresentate dalla qualità e biodiversità dell’ambiente, che si devono poi intrecciare con la storia e la cultura locale. Tutto questo deve diventare patrimonio delle comunità locali da tutelare, da difendere, da potenziare, da studiare, da comunicare e solo dopo, decidendo insieme come poterle utilizzare e valorizzare, potrà diventare attrattiva turistica.
«Imago» 18 9 (2), 2019
L’Italia vista dal cielo is a documentary series directed by Folco Quilici and produced by Esso Italiana from 1967 to 1978. The fourteen films are narrated with texts by some prominent Italian intellectuals and are shot using an innovative system of aerial photography. The article discusses how the series intersects some discourses of the time (also in the geographical discipline) about the new crisis of representability of Italian landscape, a problem these films symptomatically try to remedy.
Il contributo, ispirato a un unico metodo "filologico-testuale", è articolato in tre parti. La prima ricava il paesaggio visibile e invisibile di un feudo della Certosa di Padula da una carta manoscritta del 1740 (Fondo «Monasteri soppressi» dell'Archivio di Stato di Napoli). La seconda restituisce un tipico "paesaggio delle platee" da una pianta a mano del 1710, raffigurante un feudo dell'Abbazia di Montevergine, nel cui archivio si trova. La terza recupera l'evoluzione del paesaggio espresso dai toponimi di carte a stampa (secc. XVII-XIX) del Principato Citra, attuale provincia di Salerno. Mentre la ricerca sui toponimi adotta di necessità una scala regionale di lettura, quella sulle carte è svolta a tre scale incrociate: una locale (carte/piante manoscritte), una regionale (raffronto con carte ufficiali successive fino allo stato attuale) e una extraregionale, quando eventi e/o situazioni della "grande storia" hanno condizionato il paesaggio locale.
in "Futuro femminile. Passioni e ragioni nelle voci del femminismo dal dopoguerra ad oggi", Lorella Reale (a cura di), Luca Sossella Editore, Roma, pp. 19 – 32, 2008
Il capitolo che segue è dedicato alle "inclassificabili", ovvero a realtà che non appartengono direttamente né al mondo dell'associazionismo, né a quello istituzionale: l'essere inclassificabili è, secondo noi, una caratteristica trasversale che, pur nella diversità delle pratiche e dei contenuti, accomuna e in qualche modo racconta molti dei percorsi politici femministi contemporanei.
Versione più estesa del testo pubblicato in: CRUL Una cultura per la società dell’informazione, a cura di M. Morcellini, Roma Sapienza 2016, pp. 57-60. In the field of communication, sustainibility means, above all, readability: this is the central idea of the article, that is divided in three parts. In the first part, the term sustainibility is analysed in the light of its history and of some interlinguistic aspects. The second point is centered on the parameters of sustainable communication and the specific competences related to the reading and comprehension of messages texts. The last section outlines the project "LEGLab (Legibility and Eyetracker Glass Laboratory)" in orderto discuss the necessity of observing the new readers and studying the changes related to the effects of new technologies and the heterogenous environment of the cities and their human landscapes, different in terms of clothing, language, identity and conceptualizing processes. The risks of the inaccessibility and of a New Tower of Babel are very high. Fortunately, one of the consequences of the horrible terroristic attacks to Europe is the birth of an unusual sense of responsibility, maybe of an renewed humanism and a deep passion for the culture. So, the new technologies-that on one hand are stealing something to the readers-on the other will help them, at least until we will be able to construct original paths between the ancient and modern ideas, words and "ethnoknowledges". Prendendo l'abbrivio da una parafrasi di contrappunto del titolo del famoso romanzo di Milan Kundera sulla nesnesitelná lehkost bytí sembra più facile comprendere l'articolato iter semantico della parola sostenibilità. Si sa bene che l'origine del termine si ascrive a un ambiente molto diverso da quello letterario e che il suo impiego fu connesso soprattutto al concetto di 'inesauribile' e 'incessante'. Così lo utilizzò nel '700 Hans Carl von Carlowitz nel suo trattato sulla Silvicultura oeconomica accennando alla importanza di un uso sostenibile (nachhaltende Nutzung) delle risorse e con questo stesso senso apparve poi agli inizi del '900 la parola Nachhaltigkeit 'sostenibiltà', in riferimento sia alla quantità di combustibile necessario per riscaldare un ambiente, sia per tradurre il latino perpetuitas. Completamente distinto dall'italiano sostenibile-adottato già da Lorenzo Magalotti nel '700 con il significato di 'difendibile' (e riferito al «ripiego di levar ogn'anima agl' irrazionali, riducendoli a semplici macchine semoventi»)-, il termine inglese sustainibility, invece, tra il 1960 e il 1990, acquisisce una notevole importanza e una rinnovata valenza culturale. Per merito dei movimenti ecologisti passa, infatti, dalla semplice delimitazione di una generica idea di «ability to avoid the depletion of natural resources in order to maintain an ecological balance», alla inclusione ed espansione di un dominio concettuale sempre più complesso e diventa programma anche socio-economico, per trasformarsi addirittura in «a requirement of our generation to manage the resource base such that the average quality of life that we ensure ourselves can potentially be shared by all futur generations» (Asheim1994).
Riassunto. Diversi mutamenti in corso nella società contemporanea stanno favorendo un ritorno alla montagna intesa come spazio abitabile in cui trovare condizioni di vita più favorevoli rispetto alle aree urbane. Questo auspicabile processo deve essere supportato da politiche e azioni volte a risolvere problemi e carenze pregresse: accessibilità, sicurezza, comfort ostacolati da asperità morfologiche, rischi ambientali, rigidità climatiche. Bisogna però anche andare incontro a nuove esigenze e stili di vita all'interno di un quadro di sostenibilità e nuova competitività. L'immagine a cui fare riferimento è quella della montagna resiliente che ben si presta a sintetizzare le qualità virtuose da rinnovare e le lacune da affrontare, metabolizzando le nuove richieste di adattamento e cambiamento. I campi di azione prioritari sui quali far convergere impegni politici e risorse, all'interno di politiche e strategie comunitarie oggi particolarmente attente alle aree interne, sono: sicurezza attiva del territorio, intesa come prevenzione responsabile, in grado di riconciliare territori e attività economiche; abitare in montagna, inteso come garanzia di condizioni di vivibilità, accesso ai servizi essenziali, comfort di insediamenti e collegamenti; coltivare le economie montane puntando su una competitività basata sulla qualità dei prodotti e sul loro legame con i contesti di produzione; curarsi in montagna attraverso il movimento, l' educazione all'alimentazione e alla pratica sportiva, attività e servizi i cui benefici sono amplificati nei contesti montani.
Le parole de' savi, udite nella quiete, valgon meglio delle grida di chi domina fra gli stolti.
I visibili invisibili, 2019
Le classi multidiverse composte da visibili e invisibili sono l’integrazione di diversità spesso incomprese che non trovano un luogo, un’identità, una conservazione del proprio passato, uno spazio reale di comunicazione dove poter imparare ancora, dove poter arricchire le proprie vite di pezzi unici che uniti a esperienze pregresse danno voce al futuro. L’inclusione diventa così un paradigma pedagogico, secondo il quale l’accoglienza della differenza non è condizionata dalla disponibilità della “maggioranza” a integrare una “minoranza”, ma scaturisce dal riconoscimento del comune diritto alla diversità, una diversità che comprende la molteplicità delle situazioni personali, così che è l’eterogeneità a divenire normalità.
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F. Zagari, F. Di Carlo (a cura di) (2016), Il paesaggio come sfida. Il progetto, Melfi, Libria
AgCult LETTURE LENTE -rubrica mensile di approfondimento, 2025
Elementi minori di un paesaggio archeologico. Una lettura dell’Alta Valle Latina (Bibliotheca Land, 2), Roma 1998, pp. 145-150, 1998
Montale e il tempo delle Occasioni, 2009
La sussidiarietà alla prova delle zone montane, 2018
LEGGIBILITÀ E COMPRENSIBILITÀ: UN BINOMIO NECESSARIO, 2022
Lotte di Apache operai e stelle, 2021
Estetica ed ecologia nel progetto di paesaggio, 2019
Hidalguía: la revista de genealogía, nobleza y armas, 2009
Pesare su mortu legame invisibile, 2024