Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2015
…
10 pages
1 file
La tesi che viene avanzata è quella della immanenza assoluta come via per la fondazione di una prassi effettivamente materialistica. Tale via è stata aperta nel pensiero novecentesco grazie ad un ripensamento complessivo dell'empirismo (empirismo radicale o trascendentale) che ha visto come protagonisti filosofi e indirizza di ricerca che, in alcuni casi, si esiterebbe a definire propriamente "materialisti", ma che sono accomunati da una critica condivisa del "periplo" metafisico dell'idealismo e del dualismo costituito da: 1) affermazione della contingenza dell'ente, 2) tesi della finitezza come fondamento, 3) intenzionalità della coscienza e 4) da una antropologia filosofica basata sulla dimensione della mancanza e del lavoro. L'immanenza assoluta comporta una destituzione della tesi della "eccezione umana" ed una integrale naturalizzazione dell'uomo in un senso, però, non obiettivistico.
Recensione a "Il canone minore", di Rocco Ronchi, Feltrinelli Milano 2017
Giorgio Caproni. Parole chiave per un poeta, a cura di L. Surdich e S. Verdino, «Nuova Corrente», n. 147 pp. 31-43, 2012
A conclusione di un suo studio del 1972 sul gerundio assoluto da Boccaccio a Manzoni, il grande italianista ungherese Gyula Herczeg si domandava quale fosse la «sorte» di questo costrutto nella prosa dei secoli XIX e XX, e invitava dunque a fare spogli degli autori moderni e contemporanei «per poter dare una risposta scientificamente provata». 1 Chi volesse oggi raccogliere l'invito, anche sulla scorta di ciò che nel frattempo è stato fatto, 2 dovrebbe senz'altro tenere conto delle prose narrative di Giorgio Caproni, quasi tutte realizzate negli anni appena successivi alla guerra (1945)(1946)(1947)(1948)(1949)(1950)(1951) per essere pubblicate su quotidiani e riviste. Già Luigi Surdich, in effetti, studiando per primo, nel 1980, queste prose allora sparse, e misurandone anche sulla sintassi la distanza dalla norma neorealistica, vi rilevava l'alta frequenza di subordinate al gerundio; 3 e si può subito aggiungere che si tratta spesso proprio di gerundi assoluti. Il dato può comunque ora essere sottoposto a nuova e più ampia verifica, sulla base della recente edizione allestita per Garzanti da Adele Dei, con molti inediti; 4 da dove risulta subito ben chiaro che, anche allargando il corpus, 5 la frequenza di tali costrutti non cala. A titolo d'esempio -e nell'imbarazzo di una scelta davvero ampia, che trova riscontro ad apertura di paginariporto qualche scampolo di due dei racconti di guerra e partigiani (dove il confronto coi neorealisti viene più immediato) che Surdich nel 1980 non aveva potuto vedere: 6
New Covenant Publications International Ltd, 2020
L'imperatore Cesare Marco Aurelio Antonino Pio Felice Augusto, onoratissimo sacerdote del dio Inconquistato Sol Elagabalus, Pontifex Maximus, nel suo quarto potere tribunizio, tre volte console, padre della patria, figlio del deificato Antonino, nipote del deificato Severo, e Marco Aurelio Alessandro, nobilissimo Cesare, socio dell'impero e del sacerdozio restaurò questo edificio, crollato per l'età (221 d.C.) Parole chiave: Cesare Augusto, impero romano, leggi romane, storia romana, storia europea, persecuzioni cristiane, tirannia, monarchia, autocrazia, biografia, dittatura, egemonia, totalitarismo, governo, potere, politica, democrazia, giustizia sociale, giustizia, diritto e giustizia, anfiteatro
Qualcuno potrà mai sapere cosa è l'Assoluto?
Indian art and music reflect a spiritual world that is deeply different from the occidental one. Knowing the Indian thought is crucial to understand the value of aestethic experience. As other ancient cultures, Indians assume that the sound has a divine origin, has a lead role in the creation of the world, and humans can recover the Absolute through it. Indian art attempts to reach this transcendent unitary essence, beyond the limits of sensory experience. Indian music reflects the features of a ritual and owns a strong simbolic value. The aestethic experience consists of the effect (rasa) produced by a work of art on the user, who is converted owing to it. Such experience, which culminates in beatitude, is very similar to mystic experience: that is the reason why it can be considered a way of acknowledging the Absolute. It is assumed that aestethic experience in Indian music, either through the listening or the execution of it, represents an initiatory path for knowledge.
in M. Carrara, V. Morato (a cura di), Verità, Mimesis, Milano, 2010, pp. 287-93., 2010
Secondo una definizione contemporanea il relativismo sulla verità consiste nella tesi secondo la quale "some propositions vary in their truth value with some parameter(s) over and above the possible world parameter" 1 . Si tratta, in altre parole, di una tesi che assume che solo un sottoinsieme proprio delle proposizionidi volta in volta, le proposizioni che formulano giudizi di gusto, giudizi morali o le proposizioni concernenti il futuropossegga un valore di verità relativo. Di conseguenza, esiste secondo questo punto di vista un altro sottoinsieme di proposizioni il cui valore di verità non è relativo, per esempio, le proposizioni che formulano la teoria stessa del relativismo intorno alla verità.
Aracne, 2014
Esiste una stretta correlazione nel pensiero di Levinas tra alterità, infinito e felicità. L'autore si distingue dai contemporanei per una concezione radicale di "altro", cui l'Io si relaziona in maniera asimmetrica. Tale presupposto trova il suo culmine nell'idea di Infinito: Levinas si ispira alle Meditazioni di Cartesio, mettendone in discussione la concezione quantitativa del divino. La radicale esteriorità dell'Infinito ha come conseguenza il superamento della felicità, stadio egoistico che coincide con la pienezza dell'esistere. Il comandamento dell'Infinito, che si rivela nel Volto altrui, richiama l'Io a una totale donazione, aprendo tuttavia a una possibile alienazione del sé.
Nelle stesse pagine introduttive del secondo Trattato del Convivio in cui racconta la sua conversione dall'amore per Beatrice, più di tre anni dopo la sua morte, alla nuova devozione per la «gentile donna» Filosofia, Dante dichiara apertamente la continuità di intenti tra quest'opera e la giovanile Vita nova (ammettendo in questo modo la natura anche speculativa, e non solo liriconarrativa, del primo «libello») . La nuova inclinazione amorosa è presentata dal poeta come una scelta seducente ma quasi obbligata, per l'attrazione infrenabile che in lui suscita la «gentilezza» della nuova amata, nonostante il perdurante, travagliato contrasto tra lo scemare del precedente affetto e l'incremento sempre maggiore del nuovo, che è «virtuosissimo sì come vertù celestiale» 1 . L'alta
Ri-Vista. Research for landscape architecture
Considering the intangible dimension of design is much more relevant than it may seem. Bearing in mind the limited room for manoeuvre the designer has when he receives a commission, since he is usually strongly constrained by the limitations of use and function, the consideration of the immaterial dimension of the project is perhaps the only way he can direct it and think of it as a whole. Thinking of the intangible as a project implies making the invisible visible, knowing how to generate a very subtle narration of the place that captures and attracts our gaze without clamour; a gaze that will not be homogeneous, because the perception of public space is always subject to nuances.
abstract della tesi di laurea LUOGHI E FIGURE DELLA RIPETIZIONE, biennio specialistico in Nuove tecnologie per l'arte, l’indirizzo cinema e video dell’Accademia di Brera, pubblicato in Aa.Vv. Editing the future, editrice CASVA, Centro di alti studi sulle arti visive del Comune di Milano, 2010 . Io ho a mano a mano che designo –ecco lo splendore di avere un linguaggio. Ma ho assai più a mano a mano che non riesco a designare. La realtà è la materia prima, il linguaggio è il modo in cui vado alla ricerca – e in cui non la trovo. Eppure è proprio dal cercare e non trovare che nasce la cosa che non conoscevo, e che all’istante riconosco. Il linguaggio è il mio sforzo umano. Per destino devo andare a cercare e per destino torno a mani vuote. Però ritorno con l’indicibile. L’indicibile mi potrà essere dato solo attraverso il fallimento del mio linguaggio. Clarice Lispector
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Carmelo Salemme, Infinito lucreziano. Lucrezio, De rerum natura 1, 951-1117, 2011
Nipoti di Maritain 9, 2020
Iride. Filosofia e discussione pubblica, Numero 1, 2022, gennaio-aprile ISBN: 978-88-15-38059-3 | Annata: XXXV , 2022
Almanacco di Filosofia e Politica 1 - Crisi dell'immanenza. Potere, conflitto, istituzione, 2019
La memoria digitale. Forme del testo e organizzazione della conoscenza. Atti del XII convegno annuale AIUCD, 2023