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Un mini-glossario prima di incominciare: C -come Collaterale È il titolo che viene offerto a garanzia di un prestito. Per rifinanziare le banche dell'eurozona la BCE accetta in garanzia titoli di Stati aventi una valutazione sopra la tripla B. Sotto tale soglia i titoli sono considerati a rischio, ma possono essere accettati se esiste una deroga ufficiale (waiver). Laderoga viene deliberata solo (?) se lo Stato a basso rating ha accettato il programma di risanamento stabilito dalla Troika (Commissione Europea, BCE e FMI).
LA SICILIA A DEI DUE DIONISÎ, Atti della settimana di studio, Agrigento 1999, a cura di N. Bonacasa, L. Braccesi, E: De Miro, , 2002
A DEI DUE DIONISI ATTI DELLA SETTIMANA DI STUDIO Agrigento, 24-28 febbraio 1999 a cura di N. BONACASA, L. BRACCESI, E. DE MIRO ESTRATTO «L'ERMA» di BRETSCHNEIDER LA MAGNA GRECIA NELL'ETÀ DEI DIONISÌ
In Grecia, per tutto il XIX secolo e fino agli inizi del XX secolo, il capitale greco agisce e si accumula nel settore commerciale, finanziario e armatoriale. In tutti i censimenti realizzati dal 1879 fino al 1928 il 65-70% della popolazione attiva si occupa di lavori agricoli. Dopo la bancarotta statale del 1893 e l'imporsi del "Controllo Economico Internazionale" nel 1898 e dopo un decennio di politiche contro l'inflazione fino al 1909, la borghesia greca solo ora comincia a manifestare un interesse per lo sviluppo industriale. In ogni caso si tratta di collocazioni limitate di capitale commerciale in manifatture piccolo-medie che fabbricano vestiti, lavorano alimenti, tabacco etc. Durante il lungo periodo di guerra nel decennio del 1910 si sviluppa un'intensa attività nei rami di produzione di prodotti di consumo e un'estrazione di profitti immediati e facili dallo sfruttamento del minuscolo capitale investito e dal serbatoio inesauribile degli operai non specializzati atti a fare "tutti i lavori" che, a causa dello loro miserabili condizioni di vita, sono costretti a muoversi incessantemente dai loro villaggi in campagna alla città. La trasformazione della forza-lavoro migrante e stagionale in forza-lavoro permanente della città, ovvero detto meglio, la trasformazione di una parte della forza-lavoro migrante e stagionale perché il vagabondare e l'emigrazione è una caratteristica qualitativa del lavoro nel capitalismo, si lega alla trasformazione della produzione che alimenta la politica di formazione dello Stato-nazione e il processo di trasferimento dalle condizioni economiche della famiglia rurale alla città. Lo sradicamento di popolazioni dal territorio di origine, il fenomeno dei profughi comporta un trasferimento di questo tipo e alimenta il processo di inurbamento. Dopo la Prima guerra mondiale, la guerra greco-turca ha visto il nazionalismo greco perseguire la "Grande Idea", la costruzione di una grande entità nazionale greca sulle spoglie dei territori appartenuti all'Impero ottomano. Il conflitto, risoltosi con quella che i nazionalisti greci e non solo hanno definito la "catastrofe dell'Asia Minore", può essere ritenuto però una congiuntura ottima per il capitale greco dato che ha provocato l'accumulazione di forza-lavoro a costo bassissimo e senza legami agricoli. Del milione e duecentomila profughi che sono arrivati in Grecia (la popolazione greca è nel 1922 di 5 milioni) il 54% finisce nelle città e il 46% si insedia in territori agricoli come la Macedonia e la Tracia, aiutando cosi lo Stato greco nell'ellenizzazione di queste zone. L'aumento della domanda di prodotti di consumo porta al successivo sviluppo delle attività produttive del cosiddetto settore secondario: industria di base e manifattura, edilizia, artigianato etc. Una serie di leggi sull'avanzamento dell'industria a partire dal 1922 pone l'attività industriale sotto la protezione politica ed economica dello Stato. Vengono stabilite sovvenzioni indirette agli investimenti ed esenzioni fiscali, si crea un regime che favorisce i prodotti nazionali, si intensifica il credito industriale a lungo termine. Si tratta, però, sempre di un'industria che ha come caratteristiche basilari le dimensioni piccole, la meccanizzazione minuta e la concentrazione delle attività in prodotti di facile produzione con attrezzature e macchinario vecchio e con una forza-lavoro a basso prezzo e non specializzata. Finanziariamente si appoggia su prestiti bancari a garanzia dello Stato e, con il decennio degli anni '30, sul sostegno selettivo delle aziende. Queste peculiarità dello sviluppo capitalistico in Grecia non permettono il passaggio dall'accumulazione espansiva, che si basa sull'estrazione di plusvalore assoluto, all'accumulazione intensiva, che si basa sull'estrazione di plusvalore relativo e corrisponde alla sussunzione reale e non solo formale del lavoro al capitale. Lo sviluppo capitalistico in Grecia risulta, quindi, strettamente dipendente dall'ingigantirsi del serbatoio della forza-lavoro a basso costo e dall'introduzione di materie prime a basso prezzo su una base industriale produttiva esigua e statica. Molto spesso l'incapacità di sviluppo delle forze
Banca Borsa Titoli di Credito, 2017
La Banca centrale europea non è responsabile ai sensi dell'art. 340, par. 3, TFUE per i danni subiti dagli investitori coinvolti nella ristrutturazione del debito greco in seguito alla decisione di non aderire all'offerta pubblica di scambio promossa dal Governo greco, con l'obiettivo di ripristinare l'equilibrio finanziario del paese. Nell'esercizio delle proprie funzioni per la definizione e l'attuazione delle scelte di politica monetaria dell'Unione, la Banca centrale europea gode infatti di un ampio potere discrezionale, il cui esercizio implica complesse analisi di ordine economico e sociale, nonché la valutazione di situazioni suscettibili di rapida evoluzione, essendo necessario prevedere e valutare sviluppi economici di natura complessa e incerta (come l'evoluzione del mercato dei capitali, della massa monetaria e del tasso di inflazione), e procedere a scelte di ordine politico, economico e sociale, che esigono il bilanciamento e il contemperamento dei vari obiettivi contemplati dall'articolo 127, paragrafo 1, TFUE, tra cui quello principale è il mantenimento della stabilità dei prezzi.
Una breve relazione sulla produzione di monete nella Grecia antica
Per la migliore riuscita delle pubblicazioni, si invitano gli autori ad attenersi, nel predisporre i materiali da consegnare alla Redazione ed alla Casa editrice, alle norme specificate nel volume Fabrizio Serra, Regole editoriali, tipografiche & redazionali, Pisa · Roma, Serra, 2009 2 (Euro 34,00, ordini a : [email protected]).
Cecilia Biancalana e Marta Regalia 449 Conclusioni. Prime elezioni europee o le solite lezioni nazionali?, di Marco Valbruzzi e Rinaldo Vignati 461 1.1.3. I risultati elettorali dei partiti al governo: poche gioie, molti dolori
Unpublished
La Grecia è stata investita dalla più grande crisi economica e sociale che abbia interessato un Paese dell'Unione Europea in tempo di pace. La disoccupazione è al 25%, mentre il P.I.L è crollato negli ultimi anni e il debito è esploso oltre il 160%. Uno scenario sensazionale, eppure spesso oggetto di riduzioni giornalistiche, stereotipi e vere e proprie mitologie. Una vicenda a lungo presentata in Italia come aliena al nostro mondo, quasi si trattasse della caduta repentina di un parente povero nel gorgo del Terzo mondo. Del resto, Berlusconi negava l'esistenza stessa della crisi fino ad un anno fa, quindi perché stupirsi della rimozione del vicino del Sud, che tanto ha da dirci su noi stessi?
I Greci In Occidente, 1996
Bompian t tss6 Giouanni Gorini La moneta La moneta greca nacque alla fine del \{I-inizi del VI secolo a.C. nella Ionia microasiatica e il processo di formazione, attraverso il quale si giunse al tondello monetale di metallo prezioso recante f impronta dell'autorità emittente, si sviluppò in maniera complessa, discontinua e non completamente nota. Infatti esiste discrepanzatta le fonti letterarie e archeologiche e le ricosruzioni moderne, tuttavia un elemento appare chiaro: all'inizio, l'adozione della moneta non aveva per scopo esigenze commerciali, ma piuttosto queste vanno ricercate nefle finalità dellapolis, per pagamenti di ogni sorta, quali mercenari, danni di guerra, pedaggi, contributi federali, tributi, tasse e così via. I Fenici, popolo di trafficanti per ecceilenza, conobbero e usarono la moneta solo molto tardi, preferendo il "baratto silenzioso", come ricorda Erodoto (IV, 196, 1-3), all'uso della moneta. Con la sua introduzione la moneta permise la formazione, nel mondo greco, di un nuovo tipo di ricchezza "occnlta" (Platone, Repubblica, VIII 548< a-c), sconosciuta prima e strutturalmente diversa dalle ricchezze precedenti che erano palesi e note a tutti, quali le terre, le greggi o gli armenti ed è sintomatico che la moneta non fu adottata dai grandi regni egizi, assiri e babilonesi e, solo tardi, da quello persiano. Sul piano psicologico e morale l'introduzione della moneta generò un effetto quasi di choc tra la popolazione di cui vi è una eco nella poesia di Teognide e di Solone. Non per nulla la moneta nasce alla fine del VII secolo, nella Ionia, cioè in una regione cerniera tra il mondo greco da un lato e il regno lidio e f impero persiano dall'altro. Questa arca fu sede di una prima ondata coloniale greca e fucina di formulazioni di nuove strutture sociali all'interno delle diverse comunità, in cui si andavano gradatamente distinguendo e selezionando le funzioni dei cittadini e quindi anche quelle che porteranno alla "scoperta" e all'uso della moneta. Fondamentaie la testimonianza di Erodoto (I, 94) sui Lidi che per primi emisero monete d'oro e d'argento. Da qui nel breve volgere di due o tre generazioni la moneta si diffuse sul continente greco con la prima produzione di monete raffinate ed eleganti. Infatti ben presto le monete abbandonarono il loro aspetto globulare e irregolare con al rovescio un semplice quadrato incuso, segno dei punzoni infissi nel conio d'incudine per impedire che il tondello schizzasse via nei momento in cui riceveva I'impronta, per assumere un'immagine a doppio rilievo, moito più simile alle attuali monete. A tutti infatti sono note le tartarughe di Egina, i pegasi di Corinto e le civette di Atene, per citare solo alcune delle più comuni e diffuse monete arcaiche del continente greco. Un elemento inoltre che conferma la tesi che la moneta, nella sua fase iniziale, non ha potuto adempiere alla funzione di favorire 1o scambio commerciale sia all'interno delJa polis sia all'esterno, è dato dai grossi ripostigli di età arcaica rinvenuti in tutto il bacino del Mediterraneo, da quello di Taranto a quello di Asyut (Egitto), che documentano monete non circolanti ma destinate allatesauizzazione o alla fusione. Tuttavia una delle ragioni principali per cui l'adozione della moneta e del suo uso si diffuse rapidamente nel mondo greco, dalle città della madrepatria a quelle coloniali d'Occidente, consiste nel fatto che essa simboleggiava I'autonomia della polis e l'autorità emittente. Tale concetto di stretto rapporto tra la moneta ela s'aapolis si manifesta anche nel fatto che spesso è coniata con un sistema ponderale proprio, per cui lo statere si divide in due dracme ad Atene, in tre a Corinto e nella Magna Grecia e in cinque in Macedonia. Tipico carattere della identific azione conla polis èl' adozione di un tipo "parlante", simbolo della città per eccellenza (Plutarco, TII,399 fl, come latoca a Focea, la foglia di sedano (sèlinon) a Selinunte, la rosa a Rodi, il porto a forma di falce (zànklon) aZancle (Messana) o la divinità eponima dellapolis come Atena ad Atene, Poseidon a Poseidonia, Taras a Taranto. Corollario di quanto sopra affermato è il monopolio effettivo della moneta da parte delTapolis attraverso magistrati (si veda l'accordo monetale tra le città di Focea e Mitilene) e controlli, anche sulla bontà del metallo (cfu. il. dokima.r/às = verificatore ad Atene). La moneta circolava con potere liberatorio garantito dalla legge solo all'interno delTapolis, mentre fuori veniva accettata per il suo prestigio e per il suo valore intrinseco. La moneta Statere ilcuso di Sibari con toro retrospiciente argento)10-510 a.C. Napoli Museo Archeologico Nazionale Statere incuso di Crotone con tdpode argento)10-510 a"C. circa Napoli M useo Archeologrco Nazjonale le "sequenze dei coni" è pcissibile ricostruire la probabile successione clelle errissioni de1 numerario di una zecca e, pur con i consueti limiti relativi alla casualità e alla mancanza dt inlarmazioni precise, stabiiire il irolume cii produzione di una deterilrinata zecca. Inoltre è anche possibiie, mediante analisi non distruttive, conoscere il contenuto dr nietallo (argento ad esempio) e 1a provenienza dello stesso, cioò 1e fonti di approrruigionamento dellapolis.ln questo ambito si richiama l'attenzione sul forte significato che 1a presenza di numerario in argento (l'oro è, prima dell'età ellenistica, sempre ernissione siraordina ria dt ttna polis nei momenti di crisi) ha avuto nel quatiro generale dell'economia greca, per quanto permangono ivalori tradizionali di quelia aglili'a e delia manodopera servilc o schiavile, come hanno ben messo in luce numerosi storici deli'economia greca. Dal continente greco alla Nlagna Grecia e aÌla Siciiia il passo è breve e tu subito eseguito, lungo le rot te degli insediaraenti coloniali occidentali e lungo tutte le sponde dcl Mediterraneo che suscitarono in Platone f immagine dei Cìreci collocati "come fonniche o rane intorno a uno stagno" (Fedro, 109-b).
Studi e ricerche, 2024
I diritti di riproduzione, memorizzazione e archiviazione elettronica, pubblicazione con qualsiasi mezzo analogico o digitale (comprese le copie fotostatiche, i supporti digitali e l'inserimento in banche dati) e i diritti di traduzione e di adattamento totale o parziale sono riservati per tutti i paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da:
ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI BOLLETTINO dei CLASSICI a cura del Comitato per la preparazione dell'edizione nazionale dei classici greci e latini SERIE TERZA -FASCICOLO XLI , 2020
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Mondo Bancario, 1996, Marzo-Aprile, 17-35; Maggio-Giugno, pp. 5-13, 1996
Vera Cantoni e Nicolò Casella (edd.), "Lingua orale e parola scenica. Risorsa e testimonianza", Cue Press, Imola-Bologna, EAN: 9788899737702, 2018
Grecia e Italia: 1821-2021, due secoli di storie a confronto, 2023
ITI ‒ Intercultural Translation Intersemiotic e-ISSN: 2241-3863 iTi Vol. 11, no 1 (2022)
A. Lo Monaco (ed.), Spending on the gods. Economy, financial resources and management in the sanctuaries in Greece (ASAtene Supplemento7), Firenze, 2020
Gli stranieri nella Grecia classica , 2011
Contextualising early Colonisation-Contestualizzare la prima colonizzazione. Archaeology, Sources, Chronology and Interpretative Models between Italy and the Mediterranean, Actes of the Conference, Rome 21-23.6.2012, ed. by L. Donnellan, V. Nizzo, G.-J. Burgers, 2016
Dike Rivista Di Storia Del Diritto Greco Ed Ellenistico, 2013
Quaderni di Scienza Politica, 2018
Gli Ateniesi e il loro modello di città, a cura di L. M. Caliò, E. Lippolis, V. Parisi, (Thiasos Monografie, 5), pp. 351-364, 2014