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SPIEGAZIONE: Nella Bibbia si fa riferimento anche ad un Angelo personale deputato alla custodia dell'uomo (Ish in ebraico), il quale ha il compito di proteggerlo e indicargli la retta via. Tale concezione trova nel Vecchio Testamento suo motivo d'essere, ed è chiaramente propalata nel libro di Giobbe, nei Salmi, e nella Qoelet. Di poi si trasferisce nel Nuovo Testamento e diviene parte integrante della Tradizione millenaria della Chiesa. Essa predica oggi la dottrina, formalizzata nel Catechismo, secondo cui l'esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l'unanimità della Tradizione, nel ritenere sussistente una categoria di Angeli affidati alla
inaccessibile agli uomini, perfino ai profeti, ma esteriorizzata e rivelata mediante la presenza di Angeli di altissimo livello: i Serafini, coloro che ardono al cospetto della Sua infinita Potenza. Essi stanno intorno al Volto di Dio, lodandolo e adorandolo senza posa e cantando il Sacro Trisaghion: Santo, Santo , Santo, il Signore Dio degli Eserciti! Il Volto di Dio è inaccessibile all'uomo, per cui egli si mostra per il tramite dei suoi più prossimi servitori. Talvolta essi sono anche inviati a Profeti dotati di tale dignità da poter essere sollevati fino ad ammirare direttamente il Volto di Dio. È stato questo il caso del profeta Isaia purificato da uno dei Serafini; è stato questo il caso di San Francesco d'Assisi, il cui corpo fu purificato nella carne da un altro Serafino che gli impresse le Sante Stigmate di Gesù Cristo. Dopo la Venuta del Signore, infatti, i Serafini sono gli Spiriti del Santo Volto di Cristo e i primi interpreti delle Fiamme del Suo Sacro Cuore. La
Voci dell’invisibile. Scritture e riscritture del sacro, Atti del convegno (Brescia, 15-16 aprile 2021), 2022
Memoria storica e lascito culturale di mistiche vissute in un passato più e meno lontano rivivono in opere narrative di contemporanei autori italiani, fra i quali Dacia Maraini, Fabio Romano, Roberto Mandracchia, Giancarlo Giudice e Sebastiano Vassalli. Attraverso la rievocazione letteraria, le esperienze spirituali e religiose considerate assumono contorni e fattezze diversi: possono cioè apparirci come autentica espressione di ricerca interiore, dialogo con l'assoluto, conquista di libertà; ma anche come ambigua e ipocrita modalità di affermazione individuale e di accreditamento sociale.
Revista internacional de culturas y literaturas, 2010
Si racconta la relazione intima di alcune figure femminili, famose o ignote, con Dio; relazione completamente diversa da quella degli uomini con Dio. Le donne in Umbria a partire dal XIII secolo andavano acquistando libertà religiosa e ciò si traduce nella produzione di testi spesso sottovalutati che raccontano di esperienze mistiche dotate di forza straordinaria e tutt'affatto personali. Il rapporto con Dio si fa a volte drammatico e conflittuale. Queste donne mistiche, colte o analfabete che fossero, si fecero promotrici di movimenti religiosi.
SPIEGAZIONE: Obiettivo di questa Gerarchia di Angeli è l'instaurazione del «Malkut» ovvero del «Regno di Dio» sulla terra, nel quale si ritrovano tutte le possibilità spirituali della divinità e attraverso il quale tali possibilità promanano per donarsi a tutti i livelli della manifestazione universale. Il Malkuth difatti è la presenza reale e non solo soprannaturale o metanaturale di Dio, nel mondo. Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; per questo il Regno di Dio è vicino! Tuttavia per realizzare questo Regno sulla Terra sono adibiti da Dio, speciali Angeli capeggiati dalle Dominazioni: Principi (Sarim) delle Signorie del Mondo, con altri Spiriti loro sottoposti, dotati di singolari prerogative belliche e spirituali. Si crea allora la Gerarchia del Regno, tanto amata e predicata dall'Apostolo di Tarso.
La presente UdA è stata preparata per una classe III di una scuola paritaria secondaria di I grado. Ore di lezione previste: 5 Obiettivi di apprendimento (OA del DPR 11/02/2010) Competenze (TSC del DPR 11/02/2010) Contenuti -Cogliere nelle domande dell'uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa. -Saper adoperare la Bibbia come documento storicoculturale e apprendere che nella fede della Chiesa è accolta come Parola di Dio. -Individuare il contenuto centrale di alcuni testi biblici, utilizzando tutte le informazioni necessarie ed avvalendosi correttamente di adeguati metodi interpretativi. -Riconoscere l'originalità della speranza cristiana, in risposta al bisogno di salvezza della condizione umana nella sua fragilità, finitezza ed esposizione al male. -Saper esporre le principali motivazioni che sostengono le scelte etiche dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della vita dal suo inizio al suo termine, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. -Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile.
Studi, ricerche, ipotesi teologiche Avv. Carmine Alvino Il testo dell' Apocalisse, invece, in parziale discontinuità con il Santo Evangelo, recita da subito: «Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto...». Cristo dunque è il solo artefice «ultimo» dell' Apocalisse; libro che narra del Suo giudizio finale sull'umanità, al compimento di determinati avvenimenti storici, religiosi e soprannaturali; realizzati i quali, si compirà il disegno finale di Dio. Non è dunque né Apocalisse del Padre, né Apocalisse dello Spirito, ma Apocalisse solo e soltanto di Cristo. Ciò è molto importante per evitare i fraintendimenti liturgici di coloro che intesero trovare il Padre nella frase: « grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene» e lo Spirito nella frase: « dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono» [ Ap 1,4]. Difatti è chiaramente ribadito nell' Apocalisse da Cristo Stesso: «Io sono l'Alfa e l'Omega…Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!» [ Ap 1,8] ; equivalenza sacra con cui viene felicemente eguagliato Dio Verbo e Cristo Signore. Vi è dunque proclamazione della divinità dell' Agnello, perché Dio Verbo e Cristo, divengono tautologicamente anche "Dio Verbo è Cristo": l'Alfa e l'Omega, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
Conosciamo da tempo la relazione dell'uomo con il cibo dal punto di vista del fuoco, sia come esperienza culturale che psicologica, più problematica è quella tra l'uomo e i c.a.n.i. gestiti dall'industria alimentare.
Il libro di Ezechiele, attesta la veridicità e la sussistenza ontologica della nozione del c.d. «Carro di Dio», in ebraico Mercabah-corrente del misticismo ebraico tra le più antiche, che si focalizza su visioni estatiche come quella di Ezechiele 1 o della letteratura hekhalot, le quali riportano storie di ascese a "palazzi" celesti e al "Trono di Dio". La parola ebraica Mercabah o Merkavah, (in ebraico: ,מרכבה "carro, biga") deriva dalla radice consonantica r-k-b, con significato "cavalcare" ed è usata in Ezechiele (1:4-26) con riferimento al carro-trono di Dio con Angeli detti Chayyot o Hayot ַּיֹות( ,ח "esseri viventi", "creature"), ognuno dei quali ha quattro ali e quattro facce secondo le loro figure (di un uomo, di un leone, di un'aquila e di un bue). Il nome Merkav(b)ah (nel senso di "carro") ricorre 44 volte nel testo masoretico della Bibbia ebraica-più che altro nel significato di un normale cocchio terrestre e sebbene il concetto della Merkabah sia associato alla visione di Ezechiele (1:4-26), la parola non viene scritta esplicitamente in Ezechiele 1. Tuttavia, quando non tradotto in italiano, il termine ebraico Merkabah si riferisce al carro di Dio nelle visioni profetiche. Viene quindi strettamente associato alla visione di Ezechiele, capitolo 1, che descrive una quadriga tirata dai citati quattro Cherubini-Chayyot. Al di sotto dei 4 Cherubini si situano le c.d. Ruote, chiamate in ebraico Ophanim, le quali girano vorticosamente permettendo il movimento dinamico della struttura, su cui posa la Gloria di Dio. Questi Angeli dunque, non sono a livello del Volto (cioè non stanno proprio innanzi a Dio), ma più in basso, e sebbene siano dotati di grande potenza non raggiungono le sublimi altezze dei Serafini, e non avvampano, come i Sette Arcangeli.
L'obsolescenza dell'ideologia umanista. Recensione di Roberto Marchesini, Il tramonto dell'uomo. La prospettiva post-umanista, Dedalo, Bari 2009 di Claudio Tugnoli
Riflessioni di lettura su Tre ricorrenze e loro sviluppi di Ignazio Parrino Alphonse Doria Birkenfeld, 20 giugno 2023. Ieri mi trovavo in chiesa per la santa messa, sono costretto andarci di lunedì perché la domenica lavoro, seduto al banco, prima di entrare il sacerdote, ero in attesa ed ho fatto una riflessione sul tempo. Mi sono chiesto cosa è il tempo? Ho pensato il momento che stavo vivendo che era prima dell'entrata del sacerdote e del suono della campanella, mi immaginavo perfettamente cosa stava per accadere nel futuro dei minuti consecutivi e sempre con l'immaginazione mi spostai in quell'evento che stava per accadere, riflettendo che ciò che stavo vivendo diveniva immediatamente passato fra un istante, ma per il momento era presente. Suonò la campanella, entrò il sacerdote e quello che avevo vissuto era già passato, così immaginai un momento ancora dopo della funzione, la consacrazione eucaristica e allora mi proiettai in quel futuro mentre stavo vivendo il presente immaginato nel recentissimo passato. Quindi che cosa è il tempo? Una linea portante e delle risonanze laterali? Una semplice sensazione? O una semplice costatazione della realtà? Ma come è labile l'attimo presente! L'attimo reale! L'attimo portante! L'attimo tra le bande laterali dell'attimo passato e l'attimo futuro! Eppure poteva succedere che il prete non fosse entrato ed avrebbe scombussolato la sensazione del futuro che percepivo. No, la sensazione del futuro è un semplice atto riflesso da ciò che accade, quindi non potrà mai essere smentita. Ho avuto un momento di smarrimento e mi sono affidato a Dio. Cosa può mai fare il misero uomo difronte al mistero se non affidarsi al mistero medesimo? Tre ricorrenze e loro sviluppi-Prima appendice alla Storia di Tre Riassunti di Ignazio Parrino-Palazzo Adriano 2011-Grafiche Geraci, Santo Stefano Quisquina (AG), ottobre 2011. Questo volume insieme ad altri mi è stato fatto dono dall'insegnante Antonia Miliziano, qualche anno addietro, tra i quali vi era un altro testo del Parrino, Il velo nero (veli i zi), già letto e con riflessioni pubblicate su LIBeRI 1. Il testo in questione è una raccolta di scritti dell'autore in occasione di manifestazioni e convegni, nonché appunti e stralci, che per la maggiore hanno lo stesso oggetto, argomento che ha trattato sul volume da me letto precedentemente. Ignazio Parrino è stato un uomo di fede cattolica, fervente, ha l'animo bizantino con inorgoglito vigore anche culturale. Il testo è "dedicato agli abitanti di Palazzo Adriano". La storia per lui inizia ad avere importanza nel XV secolo con la lotta antiturca dell'eroe albanese Skanderberg. Quindi l'autore divide il mondo tra buoni e cattivi, dove gli albanesi sono i buoni e tutti gli altri i cattivi. Se vi è qualcosa di buono nell'occidente proviene dalla cultura orientale bizantina. Dalla cultura bizantina arriva la filosofia dell'essere in contrapposizione a quella del non essere "transalpina". Pagina 35: "un famoso tedesco 2 , teorizzatore del superuomo ha osservato che il pensiero germanico è inconciliabile con quello mediterraneo, perché questo è il pensiero dell'essere, mentre l'altro è quello del divenire". Parrino arriva a ritoccare Shakespeare trasformandolo in questo modo: "essere o non essere, dove è il problema?" per dire quanto sia importante la concezione socratica della ragione e dell'essere in contrapposizione al non 1 LIBeRI di Alphonse Doria-"libro pubblicato dall'Autore" sul sito Amazon, Made in the USA presso Meddletown.
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Ristretti
Lingua italiana - Treccani.it, 2024
Il pensiero al femminile. Hannah Arendt, 2019
Il tempo impresso, 2022
Il pensiero al femminile. Simone Weil, Edith Stein, 2018
Anima, corpo, relazioni. Storia della filosofia da una prospettiva antropologica
Apocalisse. Modernità e fine del mondo, 2008
Rinascimento e genesi della modernità, 2022
MASCHIO E FEMMINA NEL MEDIOEVO RUSSO, 2018