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2012, Fragilità del soggetto e azione collettiva
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questo saggio è un capitolo del libro curato da Antimo Luigi Farro "Sociologia in movimento" ed. Guerini Scientifica, Alain Touraine, in Un nouveau paradigme (2005), opera nella quale dona sistematicità alla riflessione sulla "fine del sociale", fa riferimento all'idea di ricomposizione del mondo per situare l'opportunità di riflettere sulla nozione di soggetto personale, quale concetto centrale per la sociologia contemporanea. Una ricomposizione necessaria a fronte delle crisi e dei problemi del mondo contemporaneo, per non lasciarci andare verso lo scenario catastrofico che si delinea con la decomposizione degli insiemi sociali e culturali generati dagli orientamenti del sistema economico-finanziario. Le riflessioni del sociologo francese si dipanano, anche in opere successive, attorno alla questione di quali possono essere gli attori, le condizioni e le possibilità dell'agire sociale in un mondo profondamente mutato, e di come la sociologia possa produrre conoscenza e interpretazioni della vita sociale contemporanea dando il proprio contributo alle possibili direzioni.
Ars Interpretandi , 2019
The essay addresses, on a legal philosophy perspective, the possible interweaving between the metaphorical meaning and the working meaning of the notion of vulnerability , especially focussing on the critical-hermeneutic relevance, which it has taken over the last decade. Building upon Habermas's essays about legal reasoning and Life-world, this paper aims at highlighting a formulation of the category which combines both the transformations of society and the critical-hermeneutical requirements of the law. It finally shows that the notion of vulnerability plays a central role with regard to the specific modern law's value of individual autonomy.
This is a paper (in Italian) about the different perspectives about collective intentionality as applied to legal ontology
Il concetto la comunione (koinonìa) pur designando fondamentalmente una realtà teologica afferente l'essere stesso del Dio trinitario, nella sua applicazione storica si mostra non solo culturalmente e storicamente condizionato, ma anche possibile di travisamenti e perfino di tradimenti. «Dio nel suo essere è koinonìa», se «lo spirito è Spirito di koinonìa» e se la koinonìa è decisiva anche per definire Cristo come persona corporativa, allora è evidente che la Chiesa di Dio, corpo di Cristo animato nella storia dello Spirito del risorto, non può strutturarsi come koinonìa per strutturare agli uomini la vita divina in cui ci partecipa. Dio invita gli uomini all'interno di comunione di amore che il mistero di ogni essere, abbracciato da Dio, trova il suo pieno significato 1 .
The new vision of people with limited autonomy, whose most emblematic effect was the introduction of the “amministrazione di sostegno” (supporting administration) into the civil code, calls for a reconsideration of the category of the so-called “atti personalissimi” (very personal acts). These are both the focal point of a deep doctrinal reflection and are subject of measures adopted by tutelary judges, in a difficult attempt to mark the boundaries between what the vulnerable persons can do on their own, what they can do together with the administrator, and what the administrators can do on their own, replacing the persons.
Oggetto del corso è se, come e quando motivare un atto amministrativo, non certo perché farlo: ciò nonostante, esaminare il perché ci serve, in quanto presenta riflessi sui contenuti della motivazione.
2019
EnglishThe essay revolves around the idea that the normal executability in a specific form of the "modern" obligation, allows to promote a vision intended to enhance the function attributed to the subjective right. On the basis of this reconstruction, which is also witnessing a confrontation with the Roman juridical experience, the author puts forward the hypothesis that legal action, is not an autonomous power from the subjective right, represents the translation in the center of the process. italianoIl saggio ruota attorno all’idea che la normale eseguibilita in forma specifica dell’obbligazione “moderna”, consenta di promuoverne una visione intesa a valorizzarne la funzione attributiva propria del diritto soggettivo. Sulla scorta di questa ricostruzione, che si avvale anche di un confronto con l’esperienza giuridica romana, l’autore avanza l’ipotesi che l’azione, lungi dall’essere un potere autonomo dal diritto soggettivo, ne rappresenti la traduzione nella sede del pro...
La differenza tra epistemologia e ontologia può essere rintracciata, nel pensiero di Gregory Bateson, a partire dal saggio The Cybernetics of "Self", pubblicato nel 1971 1 , tradotto in italiano come Cibernetica dell'"io". Invero, il termine "Self", così come usato da Bateson, maiuscolo e virgolettato, è significante ironico; rinvia alla distanza dalla tradizione occidentale moderna. L'alcolista nel discorso batesoniano, è un personaggio tipicamente moderno e Bateson sembra essere il suo Prologo. In preda al paradosso della volontà, l'alcolista ingaggia una sfida simmetrica con la bottiglia e finisce per non riuscire mai a "smettere, di smettere di bere", come ben dice Deleuze 2 . Il cosiddetto "Self", virgolettato e maiuscolo -parte essenziale e intraducibile del titolo dell'opera di Bateson -si presenta sulla scena occidentale come personaggio che pretende di esaurire la propria vita attraverso le forme della rappresentazione mentale. Oggi lo chiamano mentalismo o "teoria della mente". L'alcolista -lungi dall'essere in primo luogo una persona con patologia individuale -è la cifra del fallimento di questa ipotesi puritana sul mondo. Come il giocatore d'azzardo, l'alcolista è intrattabile dalla psicologia cognitiva perché il cognitivismo esercita la neutralità nei confronti del mondo sociale, non prende posizione. Perciò, foucaultianamente, non può conoscere l'alcolismo, si limita a balbettare un imperativo lineare: "devi smettere di bere", cosa che l'alcolista sa meglio di chiunque altro, e risponde: "non riesco a smettere di smettere, ci riprovo sempre". Il "Self" -con l'iniziale maiuscolo, come tipicamente nei nomi di origine germanica -è espressione ironica di un processo che parte dalla sua negazione e giunge, purificato da ogni inclinazione sentimentale, al suo opposto nel self made man. Ciò che unisce il diabolico Self puritano all'intraprendente Self americano è il paradigma del controllo. In questo mondo di uomini fatti da sé -in questo trionfo della volontà di matrice liberista -la mente subisce uno scacco, non fa i conti col corpo. L'uomo che si fa da sé, di fronte alla frustrazione sociale -come non ricordare Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller -perde la grazia 3 . Vuole dimenticare la prima grande crisi del trionfo della volontà, 1929, e per dimenticare ci vuole un pharmacon. L'alcol fa il suo ingresso legale negli Stati Uniti nel 1933, lo stesso anno in cui, come un sol uomo, il trionfo della volontà totalitario inizia la sua marcia in Germania, con le conseguenze catastrofiche che conosciamo. Nell'opzione liberale, orientata al soggetto come individuo, l'alcol diventa mezzo per dimenticare e il suo potere commerciale crea il paradosso dell'uomo con la bottiglia, relazione simmetrica perdente. Dimenticare serve a rinnovare quotidianamente la sfida, coazione a ripetere della frustrazione, circolo mnemotecnico: per dimenticare è necessario ricordare la pratica quotidiana, il rituale con la bottiglia. Bateson, nel descrivere la simmetria con la bottiglia, anticipa la svolta ontologica proposta da Bruno Latour 4 a proposito dell'indistinzione funzionale tra attanti umani e non umani. L'uomo "The Cybernetics of "Self". A theory of Alchoolism", Psychiatry, 34, 1, 1971. Tr. it. in Verso un'ecologia della mente, Milano, Adelphi, 1976. L'opera di Gregory Bateson è stata tradotta, con grande cura e attenzione, da Giuseppe Longo. Tuttavia, per una serie di ragioni relative ai cambiamenti storici e ai riferimenti a Bateson allora poco noti (la sua partecipazione nel 1967 al convegno Dialectics of Liberation, insieme a figure come Allen Ginsberg e Herbert Marcuse, la sua frequentazione di psicoanalisti, i riferimenti a lui di Deleuze e Guattari, ecc.), la traduzione italiana risulta, a mio avviso, oggi un po' carente. Bateson è autore che, a seconda di chi lo legge, può ispirare differenti tipi di traduzione. Come noto, ogni traduzione si sovrappone al punto di vista del traduttore. In molte parti di questo saggio, dunque, riprenderò una mia traduzione del testo originale inglese. 2 Deleuze, G., Abecedario, Roma, Derive/Approdi, 2005. 3
Il bene giuridico tutelato è la persona, nella sua dimensione individuale. Non si deve escludere che possa ravvisarsi anche un interesse pubblico al rispetto della persona, ma questo non è altro che un riflesso della protezione da accordarsi in via principale ed esclusiva al singolo individuo. Nella dimensione individuale rientrano quei diritti che appartengono alla persona in quanto tale: diritto alla vita e all'incolumità individuale. Il diritto alla vita costituisce il presupposto necessario per il godimento di ogni altro diritto e bene. L'aggressione al bene della vita avrà rilevanza penale in tutti i casi in cui la vittima sia un uomo, a prescindere dal possesso dei requisiti di normalità fisicopsichica. Il passaggio dalla vita uterina a quella individuale extrauterina segna il momento in cui il soggetto passivo dell'aggressione assume lo status di uomo (il momento esatto del passaggio è oggetto di grandi discussioni). La morte è invece definita come la cessazione di tutte le funzioni dell'encefalo. Il suicidio non è punito dal nostro ordinamento ma tuttavia non vige il principio di assoluta disponibilità della propria vita: è punito l'omicidio del consenziente, l'istigazione o aiuto al suicidio e l'omissione di soccorso. La tutela della persona umana è tale che l'ordinamento protegge la vita individuale anche contro la volontà del singolo o della collettività. Nei reati contro la vita e l'incolumità individuale il bene-vita assume rilevanza come bene individuale ed è tutelato in quanto l'aggressione colpisce una o più persone determinate (a differenza dei reati contro l'incolumità pubblica dove il bene-vita assume una rilevanza trans-individuale). Il diritto all'incolumità individuale rappresenta un bene fondamentale, inteso come la sfera di signoria del singolo sulla propria dimensione corporea e psichica nonché il diritto all'intangibilità della stessa. Il nostro ordinamento non tutela la vita prenatale. di 1 13
Vulnerabilità e concetto di diritto 3 Lucia corso VULNERABILITÀ E CONCETTO DI DIRITTO sommario: 1. Vulnerability theory e critica al diritto.-2. Diritto come rimedio alle vulnerabilità elementari.-3. Diritto e ordine: dal caso alla prevedibilità.-4. Diritto ed estraneità: perdita di rilevanza della vulnerabilità.-5. Cosa resta della teoria della vulnerabilità?-Riferimenti bibliografici. 1. Vulnerability theory e critica al diritto A partire dagli anni '80 del secolo scorso, filosofe e teoriche del diritto ame-le altre, hanno accusato le preva-lenti teorie giuridiche e politiche di non dare sufficiente spazio alla questione della vulnerabilità umana. Le autrici hanno denunciato un equivoco fonda-mentale sul soggetto di diritto radicato fra giuristi, giudici, professori di diritto, teorici del diritto, sottolineando che la concezione prevalente del soggetto di diritto, costruito intorno all'idea della responsabilità per le azioni commesse, si radichi su quello che viene squalificato come il falso mito dell'autonomia e dell'invulnerabilità. È nata così la vulnerability theory che, almeno alle origini, si è presentata essenzialmente come una teoria interpretativa che suggerisce cioè un nuovo modo di vedere la realtà prima ancora che avanzare proposte di tipo normativo. Non che le proposte normative siano mancate, anzi. Fra le richieste più frequenti delle aderenti alla teoria della vulnerabilità quella che il diritto presti maggiore attenzione ai gruppi vulnerabili, e che addirittura riconosca la natura essenzialmente vulnerabile dell'essere umano. La vulnerability theory si è espansa nel tempo e nello spazio ed oggi è più viva che mai. La letteratura italiana ne offre un esempio significativo. 2. Diritto come rimedio alle vulnerabilità elementari Esiste un intuitivo legame fra vulnerabilità e diritto; eppure il modo di intendere tale legame dipende fortemente dal modo in cui concepiamo le
Ricerche di Pedagogia e Didattica. Journal of Theories and Research in Education, 2012
Antonietta Potente è una religiosa domenicana di origini liguri e docente di teologia morale all'Università di Cochabamba. Da anni vive in Bolivia, partecipando al processo di cambiamento politico-sociale in atto nel paese e sperimentando una nuova forma di convivenza comunitaria insieme ad una famiglia di contadini aymara. Da ottobre a dicembre 2011 è stata visiting professor nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Verona. L'articolo si propone di analizzare il suo ultimo libro, facendolo dialogare con alcuni contributi italiani e tedeschi del femminismo della differenza, con la riflessione ecologica e con il pensiero della complessità. Antonietta Potente is a domenican religious and professor of moral theology at the University of Cochabamba. She has partecipated for years in the socialpolitical changing process that Bolivia is going through and she is experimenting a new form of community cohabitation together with a aymara family of peasants. Between October and December 2011 she has been visiting professor at the Faculty of Education of the University of Verona. The article below analyses her last book in connection with some italian and german contributions to feminism of difference, with an ecological reflexion and with the thought of complexity.
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I discorsi dell’oltre: fascino e pericoli della polarizzazione, 2023
Gênero & Direito, 2016
La figura del soggetto debole: istituti, rimedi e problematiche attuali , 2019
WELFORUM.IT, 2022
Osservatorio del diritto civile e commerciale, 2023
La Civiltà Cattolica 2005 I 342-351 quaderno 3712 (19 febbraio 2005)
Collana Studi di Diritto Pubblico, 2021
Abitare le aree fragili tra accessibilità e consapevolezza, 2022
La fragilità umana, una virtù a volte dimenticata, 2020