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2010
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Marola 6 Settembre 2001-Quarto seminario al Seminario: Il mio corpo si trasforma
2008
Castelfranchi e Parisi descrivono l'emergere di un nuovo scenario che ha visto l'irruzione della biologia e dalle neuroscienze nell'ambito degli studi sul comportamento e sulla mente. Gli effetti di questi tsunami sono stati e probabilmente saranno indiscutibilmente vantaggiosi, e siamo impazienti di assistere e di prendere parte a quanto accadrà nella comunità scientifica nel prossimo futuro.
Il saggio propone un percorso teórico in torno all'idea di pratica semiotica. Reference: Contreras, M.J. 2009. “Il Corpo del fare: verso una definizione semiótica di pratica”. Rivista Studi Culturali. Bologna. Anno Vi, N. 3, Diciembre 2009.
Mimesis Journal, 2016
Il corpo come archivio volontà di ri-mettere-in-azione e vita postuma delle danze 1 André Lepecki L'idea di vita e di sopravvivenza dell'opera d'arte va intesa non in senso metaforico ma del tutto concreto. Walter Benjamin, Il compito del traduttore (1920) 2 Volontà di archiviare/Volontà di ri-mettere in azione Laurence Louppe una volta avanzò l'intrigante idea di considerare il danzatore «l'autentico avatar di Orfeo: egli non ha alcun diritto di tornare sui propri passi, nel 1 [N.d.T] Il testo che qui si propone in traduzione (André Lepecki, The Body as Archive: Will to Re-Enact and the Afterlives of Dances, «Dance Research Journal», 42, 2010, 2, pp. 28-48) è un saggio di fondamentale importanza nell'ambito degli studi di danza, perché pone in evidenza con estrema chiarezza la problematica teorica del rapporto fra memoria della danza, storia e processi di archiviazione, particolarmente frequentata nei percorsi creativi della danza contemporanea occidentale degli ultimi dieci anni (cfr. Susanne Franco e Marina Nordera [a cura di], Ricordanze. Memorie in movimento e coreograie della storia, UTET Università, Torino 2010). Accanto all'eficace nozione di corpo-archivio Lepecki introduce il concetto di re-enactment (anche nella forma verbale: to re-enact, re-enacting). Il termine è dificilmente traducibile a motivo della sua pregnanza semantica e di esso non dà adeguatamente ragione il termine italiano rievocazione (verbo: rievocare), perché troppo compromesso con fenomeni performativi molto distanti da quello in oggetto, come ad esempio le rievocazioni storiche di molte città italiane. Si è scelta comunque la strada di una possibile traduzione, necessaria per una concettualizzazione, anche nella nostra lingua, di alcune fenomenologie coreiche e dei corrispondenti strumenti critici e teorici, seguendo le indicazioni etimologiche e le precisazioni antropologiche proposte da Edward C.
Non uscire di casa per vedere i fiori. Amico mio, rinuncia a quell'escursione. Nel tuo corpo sono i fiori. Un fiore ha mille petali. Questo basta come luogo dove sedere. Sedendo lì avrai una visione di bellezza all'interno del corpo e fuori di esso, un giardino nel giardino. - Kabir
Ragion pratica, 2011
The «male paradigm» is criticized by the feminist theory, because it contributes to create a society, where bodies are placed along a hierarchical scale. At its top there is the able-bodied male, and along it bodies that don't fit the paradigm, like women's ones and people with disabilities' ones. They have a common destiny, because they are both requested to fit the cultural «dominant paradigm» but, however they try, it is impossible for them. They fall in a paradox, because they are -being invisible for the society, but also culturally constrained -forced to search this invisibility, because their body is considered «abject», and they are stigmatized due to them. It is necessary to challenge this paradigm, including the differences (and the different bodies).
«Teorie & Modelli», n.s., XV, 2-3 (Conoscenze, mappe, reti e memorie: la rappresentazione nelle scienze cognitive, a cura di C. Morabito e M. Della Rocca)(2010), pp. 241-257
Emancipato in Occidente da forme tradizionali di sfruttamento come la guerra e il lavoro manuale, il corpo appare oggi ossessivamente vincolato a un principio tecnico-estetico di rendimento, che colpevolizza chiunque non sia, o meglio non abbia saputo diventare, all'altezza degli standard imposti (nello sport come nel sesso, nella cura di sé come nel mantenersi giovani). Ma, forse proprio per compensare questa visione eccessivamente performativa, il corpo può finalmente essere riscoperto anche nella sua dimensione non fisico-anatomica ma, detto nel gergo fenomenologico, propria o vissuta. E questo non solo perché i cultural studies caldeggiano da tempo l'abbandono del piano anatomico-biologico per quello socioculturale (dal sex al gender, ad esempio), giustamente interessati a quelle «qualità preobiettive» (Waldenfels 2000: 332) del corpo che, come la differenza maschile/femminile, impregnano atmosfericamente la nostra intera esistenza. E neppure solo perché, incrinatasi la visione disincarnata della mente (persino del "cervello in una vasca") 1 caratteristica delle scienze cognitive classiche, fondamentalmente platonizzanti nell'escludere il contributo del corpo alla cognizione, crescente è la convinzione che il cervello sia plasmato dalla situazione corporea non solo in senso anatomico 2 . Alla tesi secondo cui «il corpo biologico (quel che consente ed esclude, data la sua struttura, la postura di base e la capacità motoria) forgia il modo in cui percepiamo e pensiamo il mondo» (Gallagher-Zahavi 2008: 204), si deve infatti obiettare che questo ruolo enattivo, quindi non di schermo ma di trascendentale della relazione soggetto/mondo, stante un Gestaltkreis tra moto spontaneo e feedback ambientale percepito (von Weizsäcker), spetta soprattutto al corpo proprio (o comunque lo si chiami: vissuto, vivo, corpo-soggetto) 3 , a ciò che, detto in primissima approssimazione, «è non solo un costrutto composto da membra e organi, un ensemble di sensazioni e movimenti [ma] un corpo proprio storicamente formatosi, le cui esperienze si sono depositate nelle sue disposizioni invisibili» (Fuchs 2008: 57). Se è vero che il solo contatto con il mondo consiste nell'essere già nel mondo (Sartre 1943, parte III), questo essere-in va inteso anzitutto in senso corporeo ed escludendo qualsiasi point from nowhere, ma precisando anche fin d'ora che è più il mondo, con i sentimenti che gli sono 1 «Il sistema di supporto completo e speciale che occorrerrebbe affinché un cervello in una vasca esperisse le cose così come le esperiamo noi o […] per consentire a un cervello in una vasca di essere fenomenologicamente nel mondo e non solo fisicamente in una vasca, dovrebbe replicare il sistema corporeo che già sostiene la nostra esistenza ordinaria» (Gallagher-Zahavi 2008: 201). 2 La mobilità e liberazione delle mani, la distanza e indipendenza da tutto, il predominio della vista e quindi della previsione: tutte evidenti conseguenze, queste, della posizione eretta. 3 L'ultimo Merleau-Ponty (1964) parlerà, pur di cercare un nome non dualisticamente compromesso, addirittura di "carne".
Rivista di Antropologia e Scienze Sociali, 2016
In questo articolo si intende esaminare come i movimenti femministi della seconda ondata hanno rotto i tabù sociali legati al corpo e al pudore. A partire da un'analisi della letteratura grigia prodotta nella seconda metà degli anni Settanta, ed in particolare attraverso articoli di giornale, volantini, documenti e stralci di interviste, si intende analizzare l'uso e la trasformazione dei linguaggi dei movimenti femministi e di come questi sono stati percepiti dall'opinione pubblica. Tale indagine si concentrerà in modo particolare sui movimenti delle donne, la percezione dell'aborto e alcuni episodi di cronaca molto noti nell'opinione pubblica.. Il processo di disvelamento dei corpi delle donne ha avuto un impatto fondamentale nella dimensione pubblica sovvertendo i tradizionali canoni di ciò che era decente/indecente e producendo effetti sociali di cui ancora oggi possiamo osservare la portata. This paper examines how the Second Wave of feminist movements broke cultural taboo about the bodies starting a relevant change of mind in the whole Italian society. The transformation in public speaking and the effects in the public opinion of the action of nominate the body, especially in terms of its reproductive functions, using the words of the women themselves, is studied using grey literature (flyers, documents, interviews). Moreover, the practices that women invented to redefine bodies perception (i.e. self-help and self-consciousness, self-managed family counseling) are analyzed to investigate the relation between women movements and social perception. The study of grey literature allowed to emphasize the perspective of women, the protagonists of this body disclosing process which is still ongoing in our societies modifying the public perception of sexuality and gender role.
2017
The figure of fashion influencer stems from the bottom throughout the web, and it takes advantage of the many likes it receives from the followers and keeps its momentum by continuously generating interactions and talks about him/her self. Chiara Ferragni, the Italian but internationally renowned influencer, may count some 11 million followers. In her photos what dominates is the way she is dressed, the specific fashion element perfectly coherent with the real life she is actually living in that very moment. The process of identification is then augmented by the euphoric model of advertising-like communication she uses. The actual life of Chiara Ferragni is displayed through a series of images and the boundaries between her private life and what can be called a reality show are really vague and undefined However the way the influencer communicates through Instagram is not much different from the way most of the regular user of the social network do all the time: in both cases the user's sight and understanding is strongly influenced by capitalism and by its ways of communication. In particular, the nice and lean (borderline with anorexia) body of Chiara Ferragni is absolutely consistent with the current image supported by the fashion system and it eventually certify the communication effectiveness of it, providing the desired valorization of the fashion products. An " emotional " (sometimes a bit extreme) wellness is often added to the " physical " wellness, perfectly tuned with the commercial narrative that equals the possession of a product to happiness. The normative power of capitalism finally gives voice to a body that builds itself from its syntax and that rewards the perfect body, in a word, the body-simulacre.
Leggendaria 152, 2022
Malgrado il saldo controllo maschile dei finanziamenti, una schiera di registe e sceneggiatrici sta rivoluzionando il cinema internazionale a partire dalla presenza ubiqua di corpi di donne: potenti, destabilizzanti, spesso mostruosi.
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Isolario Venezia Sylva. A cura di Sara Marini, Vincenzo Moschetti. Mimesis, Milano, 2022
Il corpo che abito. Visioni e riflessioni nella letteratura e dintorni, 2025
Corpo a Corpo - Catalogo, 2018
Studi Culturali. Temi e prospettive a confronto (a cura di C. Demaria e S. Neergard), 2008
Pandemia 2020. •Il corpo, Il vestito, il Covid 19, Pandemia 2020. La vita quotidiana in Italia con il Covid–19, A. Guigoni, R. Ferrari (eds.), M&J Publishing House, Danyang 2020, 157–167, ISBN 979-11-85666-18-1 95330, 2020
Franco Paris, Jan Fabre. Il corpo si fa scena, 2012
Dossier “Il corpo umano tra natura e cultura”, a cura di A. Magistrelli , 2010