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2019, Francesco Cherubini. Tre anni a Milano per Cherubini nella dialettologia italiana. Atti dei Convegni 2014-2016, a cura di S. Morgana e M. Piotti, Milano, Ledizioni, pp. 7-21
La formazione e la carriera del lessicografo Francesco Cherubini (1789-1851) nella Milano del Romanticismo, tra Cattaneo e Manzoni.
Francesco Cherubini nella dialettologia italiana 1814-1816 : Tre anni a Milano per Cherubini, 2019
A tavola con Cherubini. Il cantiere Cherubini (1814) nella storia della prima lessicografia dialettale ivAno pAccAgnellA SilviA morgAnA Ma al Cherubini piace il nome Francesco? FrAnco lurà Versanti dell'Italiano del Vocabolario Milanese-Italiano di Francesco Cherubini (seconda edizione) tereSA poggi SAlAni 'Sciacquare i panni in Arno'. Cherubini e il dibattito sulla lingua remo brAcchi «Un'illustrazione incomparabilmente ricca». Il Cherubini nel Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana DArio petrini Il Cherubini e altri postillati nel Fondo Cantù dell'Università degli Studi di Milano gAbriellA cArtAgo, roSA ArgenziAno Alle radici della Dialettologia italiana di Francesco Cherubini: primi sondaggi giuSeppe polimeni I Le parole dei libri nel Vocabolario milanese-italiano di Francesco Cherubini. Riflessi del mondo editoriale (milanese) nel lessico dialettale eDoArDo buroni Cherubini e il gergo glAuco SAngA La pratica e la grammatica. Cherubini glottodidatta e autore di manuali per la scuola michelA DotA Francesco Cherubini e il Vocabolario mantovano-italiano mArio piotti Etimologie cherubiniane michele colombo La formazione degli etnici nella riflessione linguistica di Francesco Cherubini FeDericA guerini
Andrea BARIZZA; Fulvia MORABITO, Nicolò Paganini. Diabolus in Musica, 2010
Città e campagna nel Rinascimento, 2018
abstract – Leonardo da Vinci's town planning studies and projects for the urban renewal of Milan under the patronage of Ludovico Sforza are influenced by both the specific characteristics and morphology of Lombard cities and the organic ground of a philosophical and political conception that he possibly derived – on the basis of some classical sources, such as Vitruvius and St. Augustine – through the combination of the knowledge of Alberti's architectural mastery and a personal acquaintance with the colleague Francesco di Giorgio Martini.
UOMINI PAESAGGI STORIE. STUDI DI STORIA MEDIEVALE PER GIOVANNI CHERUBINI, a cura di Duccio Balestracci, Andrea Barlucchi, Franco Franceschi, Paolo Nanni, Gabriella Piccinni, Andrea Zorzi, Siena, Salvietti&Barabuffi editori, 2012, I, pp. 1115-1129.
LA SINDROME DEL CERCAWHY PREAMBOLO AMBULATORIALE È ormai universalmente acclarato che la scienza medica risulta del tutto impotente di fronte alla sindrome del cercawhy. Anche il ricorso all'erboristeria non ha sortito alcun effetto terapeutico apprezzabile. Sembra, infatti, che perfino i migliori decotti di cicuta siano riusciti, per lo più, ad eliminare il malato più che il male.
Santiago di Compostella. Il Pellegrinaggio medievale, 1998
Il volume si basa su un'amplissima letteratura e su alcune fonti essenziali, ed affronta i problemi relativi all'origine, allo sviluppo e alla fortuna, sul piano europeo, del pellegrinaggio a Santiago di Compostela. La qualità dei pellegrini, le motivazioni che li facevano muovere, le strade che essi percorrevano, il viaggio con i suoi tempi, i suoi problemi e le sue avventure, gli effetti che il pellegrinaggio ebbe in campi diversi costituiscono alcuni dei temi trattati nel volume. Che esamina, infine, tentandone una valutazione equilibrata, anche il rapporto tra il pellegrinaggio e l'Europa e tra il pellegrinaggio e la storia di Spagna
A catalogue entry in Italian written for the Corpus dei disegni of Milan Cathedral available at:- http://www.disegniduomomilano.it/disegni/detail/280/ The celebrated drawings of the Duomo in Milan usually attributed to Antonio di Vincenzo, dated 1390 and interpreted as presenting an ad quadratum scheme of the elevation of the Cathedral with units of 16x10 are here reexamined. On the contrary, the date of the drawing or its source must be 1393, the scheme is ad triangulum and ad quadratum (16x14) and is merely a bad copy of Stornaloco's mixed scheme adjusted by the Deputati in May 1392. The ad quadratum schemes, 16 x 10, presented In the literature from Boito, Frankl, Ackerman and on to Romanini, Cadei and Ascani are therefore to be rejected. In view of the watermark of the sheet (dateable to the 1420's-1430's) the scheme shown seems to be a copy of an original perhaps made by Antonio di Vincenzo on his documented visit to the Cathedral in 1393. If this is correct, the drawings cease to be of much value for our understanding of the development of the Cathedral in the 1390's The catalogue entry is part of a larger work by the same authors which will appear soon in English: 'First Principles: Gabriele Stornaloco and Milan Cathedral'.
Voce "TORNABUONI, FRANCESCO", in "Dizionario Biografico degli Italiani", vol. 96, Roma, Treccani, 2019
Life, politics and finance of Francesco Tornabuoni, member of the Florentine reggimento during the first half of the XVth century and strong ally of the Medici family.
La scoperta del manoscritto cinquecentesco contenente intavolature per uno, due e tre liuti conservato presso l'Archivio della parrocchia di San Liberale di Castelfranco Veneto risale a circa venti anni fa. Fu la responsabile dell'archivio parrocchiale Mary Cusin Frattin ad individuarlo in una busta commerciale posta in un armadio sito nell'archivio, e a comunicarne l'esistenza allo studioso Franco Rossi. Quest'ultimo ne dette notizia per primo ad un pubblico più vasto con due articoli apparsi nell'agosto del 1991, ed in seguito alla comunità musicologica con studi di maggior respiro pubblicati nel 1993 e nel 1996. Infine va annotata l'importante pubblicazione, avvenuta nel corso dell'anno 2000, del catalogo del fondo musicale dell'Archivio del Duomo di Castelfranco Veneto curata dallo stesso Franco Rossi, che riprende in una sezione gli studi precedenti ampliandoli, e che soprattutto offre un incipitario del manoscritto con un primo tentativo di indicazione di concordanze. 1 Nel frattempo il liutista Paul O'Dette registrava due brani provenienti dal manoscritto. Il disco vide la luce nel 1994. 2 Non è possibile in questa sede approfondire nel dettaglio lo studio del manoscritto. Piuttosto si cercherà di offrire un quadro più stringente relativo alle composizioni di Francesco da Milano contenute nella silloge, offrendo al tempo stesso indicazioni che possano essere utili per la continuazione delle ricerche.
Il seguente contributo prende in esame il numero elevato d’edizioni di Terenzio e Plauto impresse a Milano negli anni 1474-1500, al fine di verificare le ragioni d’una produzione tanto consistente di stampe delle opere dei comici latini, a quale pubblico si rivolgessero, l’incidenza sul mercato librario cittadino, e il rapporto, se vi fu, con la coeva cultura teatrale della corte sforzesca. L’analisi bibliografica di alcuni esemplari degli incunaboli ne ha messo in luce la destinazione principalmente scolastica, confermata dall’adozione di una veste editoriale molto semplice; dall’assenza d’illustrazioni; dallo sforzo di aggiornamento dei commenti ai testi; dal confronto tra le date della loro messa in stampa; e da quanto si legge nelle lettere di dedica. S’esclude dunque una relazione tra questi libri e gli allestimenti di Comoediae che negli stessi anni animavano la scena italiana. Le recite all’antica, sostenute dagli umanisti romani e fiorentini e dal mecenatismo di Ercole I d’Este, non furono a Milano accolte con entusiasmo, sebbene il teatro fosse tra gli interessi di studio degli intellettuali presenti in città e attivi nei progetti editoriali analizzati in questo studio. This paper aims at considering the large number of editions of Terence and Plauto’s Comedies printed in Milan during the years 1475-1500, in order to investigate on the one side the reasons of such a large printmaking, and on the other one the to which kind of audience it was directed, its importance in the Milanese book market, and its influence on the contemporary theatrical culture of the Sforza’s court. The analysis of some specimens of these incunabula shows their specific scholastic function, due to the presence of teachers such as Giorgio Merula and Giovan Battista Pio at the Universities of Pavia and Milan. This conclusion is supported by numerous pieces of evidence: the use of a very simple editorial graphic, the absence of xilographies, the continuous philological update of the commentaries to the texts, and the explicative contents in the letters of dedication. The results of this inquiry lead to exclude a connection between the printing of the Milanese incunabula of latin comedies and their frequently attested representations, with different intentions, in Florence, Rome, and Ferrara in the same period.
Per leggere. I generi della lettura, IV, primavera 2004, 6, pp. 125-142, 2004
Lettura della canzone "Amerigo" composta da Guccini per l'album omonimo nel 1978. Il testo si rivela ricco di allusioni letterarie e di motivi che si ritrovano nel resto della produzione musicale e romanzesca del cantautore emiliano.
Luigi Cherubini. Il teatro musicale, 2020
La molinarella, as a «commedia per musica» by Piccinni, had its debut in Naples in 1766. The opera by Giovanni Paisiello and his librettist Giuseppe Palomba named L’amor contrastato — after its neapolitan opening night in 1788 — got everywhere the same title of the «commedia per musica» by Piccinni, that it shared just the job of its protagonist and maybe the composer of the recitativi with. Thanks to its immediate success, with the fake title of La molinarella, this opera by Paisiello had its debut in Paris on the 31st October 1789, at the Théâtre de Monsieur. The essay rebuilds the dramaturgical choices’ logic; the circulation of the opera since the 1788 Neapolitan debut to the Parisian one in the 1789; the transformations it had during its representations in the several Italian cities; the kind of changes that was specifically made in Paris, comparing the dramaturgy of the first libretto with the one that went on stage in France. In this way it will be showed up the underlying logic to the substitutive arias that Luigi Cherubini composed in that specific occasion. La molinarella è una commedia per musica di Piccinni che debuttò a Napoli nel 1766. Dopo il debutto napoletano del 1788, l’opera che Giovanni Paisiello e il suo librettista Giuseppe Palomba intitolarono in realtà L’amor contrastato prese comunemente quello dell’opera di Piccinni, con cui condivideva soltanto il mestiere praticato dalla protagonista, e forse l’autore dei recitativi. Forte di un successo immediato, col titolo succedaneo di La molinarella l’opera di Paisiello debuttò il 31 ottobre 1789 a Parigi, al Théâtre de Monsieur. Il saggio ricostruisce la logica delle scelte drammaturgiche napoletane, strettamente legate al contesto napoletano e al primo cast; la circolazione dell’opera tra la prima esecuzione napoletana del 1788 e il debutto parigino del 1789; le trasformazioni che subì durante le riprese italiane e il genere d’interventi che furono operati a Parigi, comparando la drammaturgia del primo libretto con quello andato in scena in Francia. In tal modo apparirà evidente la logica complessiva sottesa alle arie sostitutive che Luigi Cherubini compose per quell’occasione.
Italiano LinguaDue, 2016
Produzione minore nell’ambito della produzione cherubiniana, il Vocabolario mantovano-italiano consente di mostrare una tappa intermedia del lavoro di Cherubini e della sua riflessione lessicografica tra le due edizioni del Vocabolario milanese . Pur se i contemporanei non mancarono di sottolinearne alcuni limiti, l’interesse dell’opera emerge fin dalla delineazione dei destinatari: da un lato la scuola e dall’altro i funzionari pubblici che, spostandosi entro i confini del regno Lombardo-Veneto, si confrontavano con un dialetto che non comprendevano. For employees in Milan and proper behavior of young men: Francesco Cherubini’s " Vocabolario mantovano-italiano" This minor work within Cherubini’s production, the Vocabolario mantovano-italiano , represents an intermediate stage in Cherubini’s work and his lexicographical reflections between the two editions of the Vocabolario milanese . Although his contemporaries did not fail to point out some limitations, the work is str...
Le Vite dei Veronesi di Giorgio Vasari. Un'edizione critica, a cura di M. Molteni e P. Artoni, Treviso 2013, pp. 119-125
2020
A quick but punctual survey of the main "places" of Leonardo's Milan that helps to reconstruct the actual concreteness of Leonardo da Vinci's historical presence in the Lombard capital.
Nuovi studi, V/8, 2000, pp. 5–11, 2000
Nella letteratura storico-artistica sul Quattrocento italiano lo scultore lombardo Pietro di Martino da Milano è menzionato quasi esclusivamente per le sue opere a Napoli, dove la sua attività è documentata dal 1453 fino al 1458 e dal 1464 fino alla sua morte, avvenuta nel 1473, nonché per le medaglie, che egli firmò nei primi anni sessanta alla corte di Renato d'Angiò in Francia 1. Sebbene molti studiosi abbiano cercato la sua mano tra le opere scultoree dell'Arco di Castelnuovo, la sua prima attività a Napoli, quasi sicuramente rivolta a quel monumento aragonese, spesso discusso, resta oscura 2. Una delle ragioni per cui tante attribuzioni delle parti dell'Arco napoletano ai vari maestri attivi in quel cantiere sono rimaste incerte è proprio la nostra limitata conoscenza della formazione e del catalogo di questi scultori. Inoltre erano ignote, o meglio, non venivano prese in considerazione le opere scolpite da Pietro durante il suo soggiorno a Ragusa (Dubrovnik), lungo più di vent'anni, precedente la partenza per Napoli. Questi lavori, assai numerosi, sono rimasti quasi sconosciuti nella storia dell'arte italiana, ma sono stati invece spesso studiati dagli storici dell'arte croati, che però solo di rado li hanno collegati con le sculture del nostro maestro in Italia 3.
Anna Kuliscioff e Milano, in Rivista storica del Socialismo, Nuova serie, anno I, numero 1, pp. 61-82, 2016
Milan is the city where Anna Kuliscioff has lived for about fory wiears, until her death (1925). The essay examines and illustrates to the reader the public (hospitals, Chamber of Labour, Philological Circle) and private places (Via San Pietro all'orto, 18 and - for almost all of the time - Galleria Vittorio Emanuele II, 23) where she moved and lent herself. The heart of this route is the living room of the house in the Galleria, Italy's most important in those yoears: home to te progressive press, a mine of new ideas, a political workshop.
Bindo Chiurlo: un Cherubini friulano?, 2020
È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico, senza la regolare autorizzazione.
2023
Tesina di approfondimento sul cratere dei Ghiottoni di Milano, realizzato per il corso di archeologia classica avanzata all'Università degli Studi di Pavia (professoressa Maria Elena Gorrini). Tesina realizzata consultando i contributi già pubblicati del Civico Museo Archeologico di Milano e altra bibliografia specialistica.
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