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2023, Ad limina Frontiere e contaminazioni transdisciplinari nella storia delle scienze Atti del Convegno nazionale della Società Italiana di Storia della Scienza Catania, 30 maggio-1 giugno 2022
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In human beings lies, perhaps, one of the most peculiar capacities, on which entire moral and legal systems have been built: free will. This contribution proposes to grasp free will as a liminal space from which the inseparable relationship between the so-called hard sciences and philosophy, which has dealt with this topic since its beginnings, emerges in a singular way. In particular, it will analyse synthetically the repercussions that the discoveries of classical physics have had on the reflection of free action, first, and then the notable change in perspective pro-vided by quantum mechanics, up to the data coming from the most recent cognitive sciences, which - even today - seem to expropriate the field of human freedom from philosophers, who have always had almost exclusive prerogative over it. The aim of the paper will be to identify a synthetic approach to the question of free will.
Ad limina. Frontiere e contaminazioni transdisciplinari nella storia delle scienze, 2022
All’interno dell’essere umano si situa, forse, una delle facoltà più peculiari, sulla quale sono stati costruiti interi sistemi morali e giuridici: la libertà. La relazione si propone di cogliere il libero arbitrio come spazio liminale dal quale emerge in modo singolare l’inscindibile rapporto tra le cosiddette scienze dure e la filosofia, che sin dai suoi albori si è occupata di questo argomento. Si analizzeranno in particolare le ricadute che hanno avuto sulla riflessione del libero agire le scoperte della fisica classica prima, il notevole cambio di prospettiva fornito dalla meccanica quantistica dopo, sino a giungere ai dati che provengono dalle più recenti scienze cognitive, che – ancora oggi – sembrano espropriare il campo della libertà umana ai filosofi, che da sempre ne hanno avuto appannaggio quasi esclusivo. Fine ultimo della relazione sarà quello di individuare un approccio sintetico alla questione del libero arbitrio.
Quaderni Leif, 2022
All’interno dell’essere umano si situa, forse, una delle facoltà più peculiari, sulla quale sono stati costruiti interi sistemi morali e giuridici: la libertà. La relazione si propone di cogliere il libero arbitrio come spazio liminale dal quale emerge in modo singolare l’inscindibile rapporto tra le cosiddette scienze dure e la filosofia, che sin dai suoi albori si è occupata di questo argomento. Si analizzeranno in particolare le ricadute che hanno avuto sulla riflessione del libero agire umano le scoperte della fisica classica prima e il notevole cambio di prospettiva fornito dalla meccanica quantistica dopo. Fine ultimo del contributo è quello di individuare un approccio sintetico alla questione del libero arbitrio.
2021
Negli ultimi giorni si è sviluppato sui social un vivo dibattito sul vaccino contro il Covid. Un dibattito che vede da una parte chi con varie ragioni rifiuta di sottoporsi alla vaccinazione e dall'altra chi lo ritiene essenziale. Quelli che per diffidenza, per tesi complottiste o per semplice disinformazione rifiutano il vaccino trovano risposte tratte dalla letteratura scientifica da parte di chi vede nel vaccino la fine di questo lungo anno di pandemia globale. Ma la discussione appare più un dibattito tra sordi: nonostante un secolo di storia vaccinale e il parere quasi unanime degli scienziati, i contrari non cambiano le proprie ragioni e anzi aumentano di numero all'avvicinarsi della vaccinazione. Continuare a risponde a chi in varia misura si oppone alla vaccinazione con argomentazioni sulla bontà e l'utilità dei vaccini significa non aver compreso la radice della "malattia". Si sta in sostanza cercando di curare un tumore con un'aspirina che al più ne maschera i sintomi più evidenti, mentre purtroppo il cancro si divora silenziosamente il corpo. Infatti l'opposizione ai vaccini sostenuta da argomentazioni chiaramente deboli se non totalmente fantasiose è solo l'ultimo episodio di una serie di resistenze che sono cominciate prima della pandemia ma che sono diventate evidenti e socialmente pericolose dopo la diffusione del virus. Il percorso logico va invertito se si vuole fare una diagnosi corretta e cercare una terapia adatta. L'opposizione al vaccino, così come alla mascherine prima, e prima ancora al distanziamento sociale, alla chiusura di bar, ristoranti, palestre, cinema e teatri, a quella delle discoteche, o ai tanti divieti sorti negli ultimi mesi infatti è un'opposizione alle limitazioni in quanto tali.
uprait.org
L e tematiche di bioetica si intersecano con la più grande problematica dell'uomo: l'esercizio della sua libertà. Essa costituisce, infatti, il focus, sia dei grandi temi dell'inizio e della fine della vita, sia di qualunque questione connessa all'intervento della tecnologia biomedica. La stessa libertà di ricerca ha in sé il quesito relativo al limite della ricerca. Dove si deve fermare la ricerca in campo biomedico? Fare e poter fare, in tale ambito, coincidono? Oppure la libertà umana è chiamata a fare delle scelte; è, cioè, orientata verso un fine, che condiziona sempre e comunque la sua autonomia? Lo scenario che si apre ha come baricentro la persona e la sua libertà. Ci si potrebbe chiedere, ad esempio, se la procreazione medicalmente assistita configuri sempre e comunque un bene per la coppia in difficoltà, se costituisca un diritto 1 ; se l'embrione umano possa essere sacrificato in nome dell'autodeterminazione della donna o degli interessi della ricerca scientifica; se l'utilizzo di interventi di chirurgia meramente estetica costituiscano, vista l'indiscussa rilevanza della salute psicofisica della persona, una condotta sempre moralmente giusta; se gli interventi di manipolazione del genoma per scopi non terapeutici possano rappresentare una nuova frontiera della medicina, se l'eutanasia, infine, sia moralmente accettabile quando la vita umana non soddisfa più i requisiti di qualità convenzionalmente riconosciuti; se, dunque, il c.d. diritto di morire costituisca un diritto acquisito 2 . Qualora si partisse dal dualismo vita biologica e vita biografica 3 , forse la risposta a que-ste domande non avrebbe particolari ostacoli, presentandosi semplice e scontata: si potrebbe, allora, affermare che, «in nome della "naturalità della procreazione" il legislatore del 2004 ha trasformato "la cultura in natura" […] limitando così in modo obsoleto ed irragionevole il progresso scientifico in materia» 4 ; che, inoltre, sussiste un 'diritto di morire' che aspetta di essere codificato 5 . Bisogna verificare se, invece, dietro l'apparente semplicità della risposta non si nasconda una non-scelta originata dal convincimento, non argomentato, che la libertà di ricerca scientifica sia illimitata o che il suo limite sia relativo e modulabile soltanto dalle nuove scoperte e che, infine, il diritto all'autodeterminazione sia un valore assoluto. Non va dimenticato un postulato quasi scontato: la ricerca scientifica trova il proprio limite in se stessa, ossia nel suo fine, nell'essere uno strumento al servizio dell'uomo e per l'uomo. Detto postulato è tipico anche della pratica medica, il cui scopo fondamentale è il bene del paziente, non piuttosto la sua autonomia. Quest'ultima, infatti, non rappresenta un primum ontologico. La ricerca dell'uomo, infatti, è diretta alla sua felicità, al suo bene; la libertà costituisce la condizione fondamentale perché il bene sia riconosciuto come tale. Il libero arbitrio, pur appartenendo alla libertà, non ne esaurisce il suo significato. La libertà, infatti, nella sua essenza, è esperienza di soddisfazione, non soltanto possibilità di scelta. Un uomo infelice, pur capace di scegliere, difficilmente si sente un uomo libero. La libertà è, dunque, profondamente legata al problema del bene e della beneficenza. Una delle svolte cruciali della nostra epoca, che ha pesantemente
Nella storia dell’arte contemporanea come sono concepiti e percepiti il caso, la serendipità, l’epifania, l’irrazionalità, l’affiorare dell’inconscio e il sogno? Il caso può intervenire in diversi momenti, vogliamo darci una regola, solo una, ed è quella di ristringerlo al momento dell’ideazione dell’opera e del processo creativo dell’artista.
Ragion pratica, n. 51, dicembre 2018, 2018
The world is traversed by walls, by borders of physical and psychological nature, which deny any solidarity. Is, perhaps, the solution in a hypothetical freedom "from" borders? Yet, a boundary is only the symbolic line along which politics produces and reproduces the security of a group, giving it the opportunity to grow and change and, therefore, to establish relationships with other groups without fear. In this sense, it is the opposite of a wall: one closes and contains, the other opens. The disappearance of politics, replaced by the ideology and praxis of neoliberal technocracy, has produced the fading of borders and, thus, the rise of or at least the perception of insecurity. The populist political offer emerges from this situation; and presents itself as an alternative to "old politics", one that promises security by resorting to the archaic instrument of the production of enemies, both internal and external (immigrants). Having become hegemonic, this narrative of fear and hatred increasingly makes legitimate the reduction of boundaries to walls in the eyes of voters. Keywords: walls-fear-politics-populism-technocracy. L'uomo capace di fare intorno a sé solo un ordine precario, instabile, che deve ricostruire continuamente, per conservarlo; che è sempre minacciato dall'esplosione di terrori immaginari e reali, racchiusi nel suo cuore. (Guglielmo Ferrero 1) Ovunque si innalzano muri. Dal 2002, 730 chilometri di cemento e acciaio vio-lentano la Cisgiordania occupata da Israele. A partire dai primi anni 90 del secolo scorso, lamiere alte fino a 4 metri tagliano la terra fra Usa e Messico. Voluto nel 1990 da George H.W. Bush, e confermato e sviluppato sotto la presidenza di Bill Clinton, «the Wall» corre oggi per 300 miglia complessive. Nei primi giorni del
Dignità, libertà, ragione bioetica, a cura di E.D'Antuono, 2018
Dignità come esercizio dell'autonomia responsabile, libertà, limite sono le categorie intorno alle quali si articola il saggio con riferimenti ad Arendt, Jonas, Ricoeur.
Sommario: 1.- Libertà: le premesse; 2.- Libertà il catalogo è questo; 3.- La Libertà nella Carta Costituzionale. Pubblicato: Persona&Danno http://www.personaedanno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=48931&catid=235&Itemid=487&contentid=0&mese=01&anno=2016
L’esperienza della caduta è propria della nostra condizione di essere destinati a fare i conti con la possibilità, insita in ogni azione, di fare il male, cadere in errore, essere vittime o carnefici. La sofferenza è l’elemento distintivo del nostro essere creature: siamo segnati dal limite, dal dubbio, dall’incertezza. Possiamo risalire al bene tramite una strada faticosa, perché al bene stesso non possiamo aderire perfettamente. Il male, essendo legato imprescindibilmente al libero arbitrio, è una caratteristica solamente umana. L’uomo compie il male e si accorge di esso, ne ha coscienza: ciò lo distingue dagli altri esseri viventi.
Giornale Di Metafisica, 2012
The metaphysical indispensability of the opposite principles of the one and the many can be justified by thinking of the original no longer as immovable or as causa sui. In the latter case a duplication is certainly justified but such as to flow back into unity. There is only real difference if what the original posits has a dimension of otherness in relation to it. Only by thinking of the original as liberty can a principle be conceived that is capable of positing itself being able not to posit itself (because liberty is beginning and choice) and therefore one can think that what is posited is other than that which posits. This other is the being of the original liberty that has passed through pure beginning to existence. The original relationship of liberty and being can then further manifest itself in that the original liberty, which positing itself posits the totality of being, can posit aspects of its being outside itself. In this way the dimension of otherness is fully displayed because being posited outside itself, in that it is being of liberty, is free being that, though finite, cannot, precisely because it is free, give rise to full mediation with the infinite original. On the other hand, the principle of unity is not lost, but takes on a new form, that is to say that of love.
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La libertà come luogo d'incontro tra morale e spiritualità in Liberi e fedeli in Cristo di Bernhard Häring
arivista anarchica anno 45 n. 404 febbraio 2016 , 2016
democrazialiberale.org, 2019
Nuova Storia Contemporanea , 2021
Paesaggio urbano / Urban Design https://www.architetti.com/paesaggio-urbano-3-2018.html, 2018
B@belonline, 2006