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Sull'amicizia, una delle realtà umane più sublimi, Agostino d'Ippona ha spesso richiamato l'attenzione nei suoi scritti, sebbene non abbia mai trattato i suoi contenuti in un'opera a se stante. Tuttavia, generalmente si ritiene che egli sia stato il primo tra gli autori cristiani ad abbozzare questo tema in maniera assai completa e organica. Qui non possiamo soffermarci in maniera esauriente su tutti i dettagli della sua esperienza e della dottrina, ma piuttosto su quelli più essenziali. Egli è stato molto sensibile ai rapporti amichevoli, convinto che l'amicizia sia uno dei doni più grandi, sebbene non proprio il più grande. Il dono più grande sarebbe la sapienza ed ecco perché nei Soliloqui dirà che ama solo la sapienza per se stessa, mentre gli altri beni, tra i quali enumera anche le amicizie, vuole averli solo per essa, pur temendo di non averli. 1 Tuttavia, per capire in quanta considerazione egli aveva l'amicizia, ossia per capire che l'amicizia per lui rappresentava veramente un valore molto grande e apprezzato, basta sapere che riteneva la vita umana insensata e priva del valore autentico se vissuta senza l'amicizia e senza gli amici.
2021
S'Amistade (L'Amicizia) è un termine sardo che deriva da due sostantivi femminili: Gama e Istade. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi e riguardano il branco o gregge e l'estate o solstizio d'estate.
Revista Ideação, 2018
O objetivo deste artigo é retomar e reinterpretar, à luz das mais recentes contribuições dos comentadores, os dois principais problemas no que diz respeito à concepção aristotélica de amizade: a relação entre as três espécies de amizade e a necessária inclusão da amizade como componete da vida feliz.
Albert Camus e l'amicizia Albert Camus fu prima di tutto un filosofo e un attento osservatore dei fenomeni politici e sociali. Era un intellettuale impegnato, sensibile alle problematiche del popolo. Di origine francese ma nato in Algeria, fin da giovane Camus provò sulla propria pelle cosa fossero la povertà e il razzismo. L'amore per la propria terra -del mare mediterraneo, dei suoi colori, luci e odori -non abbandonò mai la sfera intellettuale arricchendola e suggerendo pensieri filosofici estremamente importanti. Non solo il sentimento nostalgico della infanzia
La Bibbia dell'Amicizia. Brani della Torah/Pentateuco commentati da ebrei e cristiani, 2019
La Bibbia dell’Amicizia. Brani della Torah/Pentateuco commentati da ebrei e cristiani, volume curato da Giulio Michelini e Marco Cassuto Morselli. Dopo alcune opportune introduzioni di carattere generale e nuove originali introduzioni a ognuno dei primi cinque libri della Bibbia (Torah o Pentateuco), trentacinque esegeti commentano passi scelti tra i più significativi. La scelta delle pericopi e l’elenco degli studiosi ebrei e cristiani interpellati sono stati approntati dai due curatori in modo da dare voce alle diverse tendenze interpretative sia in ambito ebraico sia in quello cristiano (per questi ultimi anche in modo interconfessionale, con studiosi non solo cattolici). La Bibbia dell’Amicizia nasce dall’incontro di due realtà: l’amore per il Davar (la Parola di Dio) e l’amicizia tra ebrei e cristiani. Da millenni ebrei e cristiani leggono e meditano la Bibbia separatamente. Da alcuni decenni ebrei e cristiani hanno iniziato un percorso di dialogo per superare odii e incomprensioni. Ora è possibile iniziare a leggere la Bibbia insieme. Cosa succede se ebrei e cristiani leggono la Bibbia insieme? Nelle pagine bibliche troviamo azioni e parole, pensieri e sentimenti, lamenti e invocazioni, gioia e disperazione, tristezza e consolazione, fedeltà e tradimenti, alleanze e sconfitte, pace e guerra, amore e morte, uomini e donne come dovrebbero essere, come sono, come saranno nei tempi a venire. Le nostre esistenze temporali e temporanee vengono messe di fronte all’Eterno, che è al di là dello spazio e del tempo. Lo scopo di questa iniziativa però non è arrivare a una lettura unificata della Bibbia nella quale le diversità si stemperino fino ad annullarsi, ma è quello di conoscersi meglio e di conoscere meglio le rispettive letture e interpretazioni, accettando che esse possano essere diverse. Ogni autore e ogni autrice ha seguito il proprio metodo di lettura: vi sono rabbini e sacerdoti, biblisti e bibliste, filosofi e filosofe, storici e storiche, letterati e letterate, psicologi e psicoanalisti, e anche persone che lavorano in altri campi ma studiano con passione e regolarità le Scritture. La prima prefazione al volume è di Papa Francesco, seguita da quella di rav Abraham Skorka. Edizioni San Paolo 2019, pp. 384, Euro 30. In tutte le librerie
La teologa Filomena Piccolantonio il 28 aprile 2018 a Trieste
Philosophical Inquiry, 2013
1 C. Natali L'amicizia secondo Aristotele. 1 I -Come è possibile formulare una teoria etica dell'amicizia? Philia ed amicizia sono la stessa cosa? A differenza dalla filosofia contemporanea, la filosofia antica ha sempre considerato l'amicizia come uno dei temi tipici della ricerca morale. 2 Il pensiero antico partiva dall'idea, generalmente condivisa, che la philia fosse un bene, e che dovesse essere studiata appunto perché uno dei compiti della filosofia morale è quello di stabilire quali siano i veri beni per l'uomo, e di definirne la natura. Noi quindi potremmo dire che l'amicizia è un oggetto di studio tale da poter essere affrontato sensatamente nel quadro di una concezione morale eudemonistica, categoria in cui si può far rientrare gran parte delle etiche filosofiche antiche, mentre le etiche di tipo deontologico trovano maggiore difficoltà 1 Una versione italiana di questo testo è stata pubblicata nel "Bollettino della Società filosofica italiana", n. 195 (2008), pp. 13-28. 2 A partire dal Liside di Platone, a vari filosofi sono attribuiti dei trattati peri philias, sull'amicizia; tra i discepoli diretti di Platone: Speusippo, Senocrate, Filippo di Opunte ed Aristotele. Per la scuola peripatetica abbiamo la Grande etica, attribuita ad Aristotele ma molto probabilmente successiva, che esamina il tema dell'amicizia (II, 11-17), con una trattazione molto vicina a quella dell'Etica Eudemia. A Teofrasto è attribuito un trattato peri philias in tre libri, di cui Gellio riporta ampi estratti (I 3, 8-14 e 21-29). Un compendio di etica peripatetica tramandatoci sotto il nome di Ario Didimo (I sec. a. C.) presenta un breve riassunto anche della teoria dell'amicizia (Stobeo, p. 143, 1-16, ed. Wachsmuth). Trattarono dell'amicizia gli Stoici Cleante e Crisippo (cfr. Diogene Laerzio IV 4 e 12; VII 174; Suid. S.v. Philosophos; Plutarco De stoic. Rep. 1039b). Per le teorie epicuree, cfr. Kuriai doxai 27; Sentenze vaticane 23, 52, 78; Cic. De fin. I, 66-7. Abbiamo frammenti di una Lettera sull'amicizia scritta da Plutarco (fr. 167 Sandbach). In latino ci resta il trattato di Cicerone Laelius de amicitia, molto influenzato nelle sue dottrine dall'ambiente politico e nobiliare romano.
L’amicizia nel Vangelo secondo Giovanni, in φιλία. Ri essioni sull’amicizia, a cura di M. D’Avenia, A. Acerbi, Edusc. Roma 2007, pp. 121-134
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Libri, biblioteche e società. Studi per Rosa Marisa Borraccini, 2020
.Derrida, Politiche dell'amicizia
La necessità dell’amicizia, pp. 87 - 103, 2004
“Rinascite, rinascenze, rinascimenti. Atti della Summer School 2019 della Scuola di Dottorato in Studi umanistici. Tradizione e contemporaneità”, a cura di Alberto Barzanò e Cinzia Bearzot, Educatt, Milano, 2021
Colombaria Oggi - Trecento anni di libera ricerca, 2020
Testi e Linguaggi, 2019
Editoriale Consecutio Rerum 3
Micromega online, 18 febbraio, 2019
S'écrire et écrire sur l'Antiquité. L'apport des correspondances à l'histoire des travaux scientifiques, éd. par C. Bonnet et V. Krings, Grenoble 2008, 105-119