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2006, Ritorno al diritto 4/2006
Carlino's way.
L'ospite ingrato, 2023
Often overlooked by most, the late work of Gabriele d’Annunzio disclos-es not only unexpected traits but also an image of the Writer and, above all, of the Man quite different from the one which the general public is usually accustomed to. Starting from this premise, the paper, through the concept of Spätstil (“late style”) – as we find it outlined in the writings of Theodor W. Adorno, Edward W. Said and Luca Lenzini –, offers an analysis of d’Annunzio’s last published piece, the so-called Libro segreto (1935): what emerges is an extremely fragmentary and heterogeneous work, in which the ostentatiousness of the Vate and the vitality of the poet of Alcyone are replaced by the silent nocturnal exploration of the pris-oner of the Vittoriale, now old and close to death.
Analisi di appunti inediti di Marco Praloran sulla struttura e l’organizzazione narrativa del Tristan en prose.
Nel 1699 il giovane Swift si appuntò, in un famoso promemoria, brevi regole di saggezza da osservare negli anni della sua senilità. Più generoso di lui, Italo Calvino ha destinato a noi tutti un agile vademecum, perché la vecchiezza del mondo con il suo carico di problemi e di angustie non ci trovi impreparati. Se molti sono i valori che nel declino della civiltà rischiano di andare dispersi, agli occhi di Calvino ce n'è uno, irrinunciabile, che li riassume tutti: "Il mio disagio è per la perdita di forma che constato nella vita". I suoi consigli riguardano dunque la forma ma anche la vita, e se sono rivolti in primo luogo agli scrittori, non possono lasciare indifferente chi delle lettere non fa professione: la "leggerezza", la "rapidità", l'"esattezza", la "visibilità", la "molteplicità" (sono questi i temi delle conferenze che Calvino si accingeva a tenere all'Università di Harvard) dovrebbero in realtà informare non soltanto l'attività degli scrittori ma ogni gesto della nostra troppo sciatta, svagata esistenza. Quella che Calvino ci propone è una severa disciplina della mente, temperata dall'ironia e da una sempre vigile consapevolezza della parzialità e provvisorietà di ogni metodo d'indagine e di conoscenza. La poetica implicita in queste "lezioni" non è prescrittiva ma problematica. Il contrario di ogni virtù letteraria, di ogni "valore da salvare" non è un vizio, ma un'altra virtù, forse non meno raccomandabile di quella che Calvino sta esaltando: l'unico vero, imperdonabile vizio essendo l'indifferenza nei confronti della perfezione. Quello che qui ci viene offerto è anche un raro esempio di poetica "raccontata", fatta di divagazioni, di memorie, di squarci autobiografici. È caratteristico della personalità imprevedibile di Calvino che proprio in un libro "teorico" egli si sia deciso a parlarci di sé, della sua infanzia, del suo incessante bisogno di affrontare sempre
in Mutazioni. La letteratura nello spazio dei flussi, Liguori, 2004
Rapida esplorazione delle Lezioni Americane di Italo Calvino (1995) alla ricerca di spunti su possibili metamorfosi della scrittura e della letteratura nell'orizzonte newmediale.
Parole Rubate : Rivista Internazionale di Studi sulla Citazione, 2015
This article explores some of Ippolito Nievo's intertextual strategies (reuse, rewriting, reinterpretation) in Confessioni d'un Italiano (1867). In his work, Nievo draws on different materials, such as fictional documents with a narrative structure capable of conveying acts of memory; actual historiographic sources (usually undeclared); ancient and modern literature. Several explicit quotations frequently appear to be stereotyped and easily re-employed tesserae, often reworking other parts of Nievo's output.
L'appennino camerte, 2004
New archive documents on the painter Giovanni Angelo d'Antonio da Bolognola, or da Camerino, and his family from the 1440s.
Si ripercorre , con robusti sussidi metodologici e appropriati riferimenti, l'iter esistenziale e poetico di Dino Campana: seguendo il poeta visivo, quello veggente, quello maudit geniale e quello "folle", lo studio ci restituisce un'esperienza conoscitiva che si presenta, in un'ansia di assoluto, sia come opposizione alla violenza soffocatrice della cultura e della società vigenti sia come volontà di rinnovare la poesia in termini di puro immaginario onde restituirle la sua originaria natura "divina".
Le théâtre musical de Luciano Berio. Sous la direction de Giordano Ferrari. Paris, L'Harmattan, 2016, 2016
A c te s d e s s ix j o u r n é e s d 'é t u d e s q u i o n t e u l i e u À P a r i s e t à
Leonardo da Vinci: Ostinato rigore, 2019
Viale delle Scienze, Edificio 16 (c/o ARCA) 90128 Palermo www.newdigitalfrontiers.com ISBN (a stampa): 978-88-31919-96-8 ISBN (online): 978-88-31919-95-1 Le opere pubblicate sono sottoposte a processo di peer-review a doppio cieco Indice L'"ostinato rigore" del traduttore VII FLoriana di gesù Prologo XXIII teresa garbí Primera parte: Florencia 1 Prima parte: Firenze
"Autografo", a. XX, n. 47, 2012, pp. 251-256
Nievo scrisse Le confessioni di un italiano da giovanissimo, nel 1857. Aveva ventisei anni, era attivo politicamente e, oltre alla laurea in diritto, godeva di una poliedrica carriera letteraria.
2015
Sulla traduzione letteraria a cura di Daniele Corsi e Julio Perez-Ugena Partearroyo B A Questo volume è stato realizzato con il contributo del Dipartimento
2020
Alessandro Carlini, "Partigiano in camicia nera. La storia vera di Uber Pulga" (Milano, ChiareLettere, 2017) Riassunto-recensione-commento di Piervittorio Formichetti (gennaio 2020) Nella lingua tedesca, über è la preposizione che significa «su», «oltre», «al di sopra». E a questi significati si potrebbe collegare il protagonista del libro "Partigiano in camicia nera. La storia vera di Uber Pulga", scritto da Alessandro Carlini, giornalista collaboratore dell'Agenzia ANSA e di "La Repubblica". Con quel nome che sa di tedesco, scritto nello stesso modo ma senza la dieresi (i due puntini sulla U, in tedesco umlaut), Uber Pulga è stato infatti qualcuno che è andato oltre, al di sopra delle facili narrazioni stereotipate sulle persone che vissero il periodo più tragico e foriero di strascichi ideologici della storia italiana recente: la seconda guerra mondiale e la guerra civile che ne derivò. Il suo nome compare fra quelli dei caduti per la Liberazione e quelli della Repubblica Sociale. A Felonica (Mantova), dove è nato, e nel cui cimitero ora riposa, sopra l'ingresso del Comune c'è una lapide che lo ricorda come "Partigiano", morto col grado di sottotenente. Nei libri della pubblicistica fascista è considerato un caduto repubblichino. E ancora: il suo nome compare nelle liste dei partigiani di Mantova. [...] In provincia di Parma, il suo nome è fra quelli dei disertori fucilati della RSI per aver scelto di unirsi alla Resistenza. Se da Mantova si passa il Po, e si arriva a Reggio Emilia, il suo nome è coperto dall'infamia e la sua storia è ricordata come quella di una scaltra e feroce spia fascista, responsabile della morte di due partigiani. Allo stesso tempo «un repubblichino e un patriota, un carnefice e un martire per la libertà» 2 : allora "rosso", "bianco" o "nero"? Vincitore o vinto? Per l'Autore, Uber Pulga è soprattutto una persona di famiglia, cugino di secondo grado di suo nonno materno Franco, dai cui racconti ha appreso parte dei fatti. Indagando su questa figura allo stesso tempo familiare e controversa, Carlini ha ricostruito la sua drammatica vicenda umana e ideologica.
2018
Persona e Amministrazione è una pubblicazione on line dell'Università degli studi di Urbino Carlo Bo. Lo sviluppo e la manutenzione di questa installazione di OJS sono forniti da UniURB Open Journals, gestito dal Servizio Sistema Bibliotecario di Ateneo. ISSN 2610-9050. Registrazione al Tribunale di Urbino richiesta. Eccetto dove diversamente specificato, i contenuti di questo sito sono rilasciati con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
2016
Francesco Carbognin, L’«automa» di Variazioni Belliche, in AA.VV., 'Il colpo di coda. Amelia Rosselli e la poetica del lutto', a cura di Enzo Campi, Milano, Marco Saya, 2016.
DOAJ: Directory of Open Access Journals - DOAJ, 2010
Regolarmente affossato dalla critica, all'uscita di ogni suo volume, e puntualmente premiato dal pubblico con tirature da capogiro, Guido da Verona (1881-1939) ha imperversato nel panorama letterario primo-novecentesco 2. Pur avendo posseduto «la bella fortuna di un largo pubblico, del più largo pubblico che potesse ambire in Italia uno scrittore» 3 , oggi il suo nome non se lo ricordano in molti e nelle storie letterarie trova spazio, qualora lo trovi, in qualche nota a piè di pagina, più che altro a documentazione e riprova del discutibile gusto estetico dell'epoca che ne aveva consacrato la fortuna editoriale. Nel «doppio mercato delle lettere» che si era ampiamente sviluppato nel periodo fascistain cui la letteratura di basso consumo e di alte tirature (quella appunto di da Verona, ma anche di Pitigrilli, D'Ambra, Zuccoli) confliggeva con «la circolazione, estremamente ridotta e per lo più a circuito chiuso (di intellettuali per altri intellettuali), delle opere narrative di Gadda, Landolfi, Bilenchi, Vittorini, Bonsanti» (Luperini, 1985: 456)-erano i libri di Guido da Verona a «riempire le vetrine dei librai» (Giocondi, 1978: 13) e a fare la fortuna degli editori, mentre i critici ne scrivevano turandosi il naso e additandone il frusto dannunzianesimo stilistico, i temi dalla presa facile, il trionfo del fiuto commerciale sul fiato narrativo. Il rifacimento parodico dei Promessi Sposi occupa un posto centrale nella produzione daveroniana e nella vicenda esistenziale dello scrittore in quanto, come suol dirsi, segnò per da Verona l'inizio della fine. Dopo l'incidente dei Promessi Sposi la sua vena creativa sembrò esaurita: tra il 1930 (l'anno della pubblicazione della parodia 4) e il 1939 (l'anno 1 Il presente lavoro è un'anticipazione di quello che apparirà negli atti del convegno Rileggere Guido da
2020
Redazione / Editorial Board Chiara tavElla (coordinamento), lorEnzo rESio Per la rubrica «Discussioni» / For the column «Discussioni» laura CannavaCCiuolo (coordinamento), SalvatorE arCidiaCono, nino arriGo, marika Boffa, lorEdana CaStori, domEniCo Cipriano, antonio d'amBroSio, maria dimauro, Giovanni GEnna, CarlanGElo mauro, GEnnaro SGamBati, franCESCo SiElo Revisori/Referees Tutti i contributi pubblicati in questa rivista sono stati sottoposti a un processo di peer review che ne attesta la validità scientifica
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