Dottrina mariana di Sant'Agostino

2019

Conferenza di Fabiola Giancotti in occasione della DONAZIONE PALA BORGNIS Madonna del Sangue con San Carlo e altri Santi. Chiesa di San Carlo Borromeo a Lugano

Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2017

Chronique des activités archéologiques de l’École française de Rome - Italie du Sud: Santa Maria di Agnano (Ostuni, Pouilles), 2012

Apprendere ciò che vive. Studi offerti a Raffaele Licinio, 2017

C’è, in Puglia, una regione nascosta, ignota, inaccessibile per la maggior parte della gente che si affaccia su queste lande con sguardo languido, naso arrossato e camminata spossata, nonostante i sandali alla tedesca, il cappello di paglia a falde larghe, la crema solare protezione totale. Una regione segreta per i turisti, ma anche per molti di quelli che ci sono nati, che non sono venuti qui per le vacanze di primavera.er tutti coloro che pur essendo venuti al mondo a Maruggio non hanno mai visto in vita loro come è possente il Gargano quando, salendo verso Monte Sant’Angelo, lascia sotto di sé nuvole grigie di tempesta; o pur lavorando tutti i giorni tra Minervino e Spinazzola non hanno mai sen- tito quanto è commovente l’abbraccio tra l’Adriatico e lo Ionio, affacciandosi dalla piazza antistante il santuario di Santa Maria de Finibus Terrae. Questa regione, segreta, nasco- sta, inaccessibile, è la Puglia amata – tra gli altri – dagli studiosi. Perché c’è una Puglia che gli studiosi continuano, caparbiamente e orgogliosamente, a scoprire e studiare, con sguardo innamorato e fedele. È a uno di questi studiosi che vorrei raccontare una storia, di quelle che sembrano costruite apposta per nutrire il diletto di curiosi e creduloni delle favole da Medioevo stereotipato. Insomma, quelle vicende avventurose che raccontano fatti di principesse un po’ sante e un po’ vip, che si incontrano e si scontrano con draghi, demoni e simili mostruosità.

in "Archivio Storico Siracusano", s. IV, vol. X, LIII (2019-2020), pp. 256-260.

Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Rendiconti di Scienze

Several examples of Saint Augustin’s learning in sciences are reported. They show his constant research of the truth both in human rational knowledge and in faith, which must never be in disagreement. He always tries to overcome, with sometimes straightforward and sometimes sophistic arguments, any inconsistency of the scientific knowledge with the literal or allegoric interpretation of the Holy Scriptures.

Eletto dottore e santo mariano», «apostolo della Madonna», «cantore della bellezza di Maria» 1 : sono questi solo alcuni degli appellativi che Bernardino da Siena si è guadagnato in un secolo eminentemente mariano, nella spiritualità e nella teologia, come quello trascorso. La fioritura degli studi mariologici, attorno alla metà e alla fine del '900, ha comportato una specifica indagine sulla figura di Maria come oggetto di pietà e di riflessione nella storia cristiana, assegnando al suo interno una posizione indiscussa a Bernardino, non tanto per l'originalità dottrinale, quanto per il suo ruolo di divulgatore della devozione mariana tra il popolo 2 . Non è sempre facile orientarsi all'interno di questa produzione ampia e diseguale, che appare talora mossa da intenti devozionali più che scientifici, talora condizionata da istanze apologetiche -dell'auspicato titolo bernardiniano di dottore della Chiesa così come dei dogmi mariani stessi, proclamati o da proclamare -e sempre esposta alla tentazione di livellare a posteriori il pensiero bernardiniano, perdendone lo sfondo storico, o di trasporre cenni occasionali e schemi omiletici in un sistematico «trattato di mariologia». Né è mia intenzione procedere ad una valutazione in tal senso, che richiederebbe altro spazio e altre competenze. Più modestamente, ritengo utile sottoporre a verifica, con l'ausilio della metodologia agiografica, una delle 1 L. DI FONZO, La mariologia di s. Bernardino da Siena, O.F.M. Conv., in «Miscellanea francescana», 47 (1947), pp. 3-102 (p. 7); L. CIGNELLI, San Bernardino teologo e apostolo di Maria, in San Bernardino da Siena nel VI centenario della nascita, Jerusalem 1980, pp. 45-104 (p. 45); Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III/2, Città del Vaticano 1980, p. 495. 2 Cfr. S.M. CECCHIN, Maria Signora Santa e Immacolata nel pensiero francescano. Per una storia del contributo francescano alla mariologia, Città del Vaticano 2001, pp. 187-202; B. DE ARMELLADA, Por una mariología ni excluyente ni excluida. Mirada ecuménica desde el pensamiento franciscano, in «Laurentianum», 44 (2003), pp. 280, 291 sg. (Bernardino è uno dei quattro autori considerati, assieme a Bonaventura, Scoto e Lorenzo da Brindisi). 3 Il mio lavoro si riallaccia idealmente al V Incontro di mariologia medievale (Maria in Iacopone da Todi e nella letteratura francescana fra '200 e '300. Parma, 9-10 giugno 2006, in corso di stampa), al quale partecipai -presente anche don Mario Sensi -con una relazione su Maria nel corpus agiografico francescano. Ben inferiore è, purtroppo, la ricchezza e la maturità degli strumenti e degli studi disponibili per analizzare l'agiografia bernardiniana. Per un primo orientamento rinvio a M. MONTESANO, La memoria dell'esperienza di Bernardino da Siena nell'agiografia del XV secolo, in «Hagiographica», 1 (1994), pp. 271-86 e a LE. PELLEGRINI, Il processo di canonizzazione di Bernardino da Siena. Studio ed edizione, Roma 2004, pp. 50-86; più in generale, anche il mio Agiografi e agiografie dell'Osservanza minoritica cismontana, in Biografia e Agiografia di San Giacomo della Marca. Atti del Convegno Internazionale di studi (Monteprandone, 29 novembre 2008), a cura di F. Serpico, Monteprandone-Firenze 2009, pp. 107-23. 4 Si citeranno i seguenti testi: vitae di Bernabò da Siena (Acta Sanctorum Maii,

La figura e l'opera di san Lorenzo da Brindisi (1559-1619) appaiono di dimensioni eccezionali se non uniche. 1 Frate minore cappuccino, ha rivestito incarichi di formazione e di governo nel suo Ordine, ha predicato il Vangelo al popolo cattolico ma anche in confronto con i riformati e con gli ebrei, ha adempiuto a missioni diplomatiche ma è anche sceso in campo di battaglia per contribuire ad arginare la penetrazione dell'Impero ottomano nel cuore dell'Europa. Nel 1959 papa Giovanni XXIII gli ha conferito il titolo di dottore della Chiesa, associandogli l'aggettivo "apostolicus", riconoscendo il valore dottrinale delle sue opere e contestualmente la sua dedizione a tutto campo alla missione ecclesiale. Su questo dottore della chiesa non mancano studi di carattere storico e spirituale, sovente carichi un pregiudizio d'ammirazione e devozione, che però sortiscono l'effetto di rendere san Lorenzo tanto esemplare quanto irraggiungibile e ininfluente. Inoltre proprio lo specifico teologico, per quanto oggetto di approfondimenti settoriali, attende ancora di essere dettagliatamente studiato e sistematicamente divulgato. Con le nostre pagine, tentiamo di offrire un contributo proprio alla lettura teologica di san Lorenzo da Brindisi.

2017