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Between, 2016
Intervista a Leo Ortolani A cura di Andrea Bernardelli e Marina Guglielmi A.B.-Iniziamo con una domanda facile, facile-come diciamo agli esami, mentre lo studente pensa "sarà facile per te, bastardo!"-, come le è venuto in mente di disegnare una serie di storie incentrate su di "un povero deficiente che va in giro in calzamaglia e con delle orecchie da topo in testa"? O, più seriamente, quale è stato il percorso che l'ha portata a costruire un vero e proprio mondo narrativo seriale, popolato di personaggi ed eventi specifici, intorno a quel personaggio? L.O.-Ah, ma allora non mi leggete Rat-Man Gigante! Male! Che su Rat-Man Gigante ci sono le schede e gli articoli di approfondimento, proprio su questo tipo di argomenti! (pubblicità mode: off) Ma siccome sono un uomo buono, se visto da lontano e di spalle, vi dirò che la serialità di Rat-Man nasce passo, passo, grazie a tutta una serie di eventi fortunatissimi, riducibili sostanzialmente a una sola causa: il fumetto ha avuto successo e ha venduto. E quando un fumetto vende, un fumetto nato con una serie di piccole storie autoconclusive, viene spontaneo chiedersi come continuare a sviluppare questa situazione felice. E dal momento che per me non è reiterando una formula, che si può continuare all'infinito (anche se fior, fiore di serie mi danno allegramente torto, scherzandomi), ho iniziato a sviluppare storie più complesse, a creare un passato, a dare tridimensionalità ai personaggi attraverso storie particolari. In poche parole, a creare un universo, all'interno del quale si potesse sviluppare la vita. E quando hai creato un universo coerente e tridimensionale, ci puoi andare a passeggio tutte le volte che vuoi. Ci puoi vivere dentro. Ti puoi fare raccontare cosa succede dagli stessi personaggi. Con un universo così, la serialità è assicurata. CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk Provided by UniCA Open Journals
Roma nel Rinascimento, bibliografia e note, pp. 281-282, 2023
FRANCESCA TOTTONE, L’ordine architettonico a erme: prototipi antichi e interpretazioni rinascimentali in architettura e nelle arti visive, in Qua- derni dell’Istituto di Storia dell’Archi- tettura, n.s., 75-76 (2022), pp. 43-62, 16 ill.
2016
Intervista a Leo Ortolani A cura di Andrea Bernardelli e Marina Guglielmi A.B.-Iniziamo con una domanda facile, facile-come diciamo agli esami, mentre lo studente pensa "sarà facile per te, bastardo!"-, come le è venuto in mente di disegnare una serie di storie incentrate su di "un povero deficiente che va in giro in calzamaglia e con delle orecchie da topo in testa"? O, più seriamente, quale è stato il percorso che l'ha portata a costruire un vero e proprio mondo narrativo seriale, popolato di personaggi ed eventi specifici, intorno a quel personaggio?
Gregorianum, 2013
One of the irresolvable mysteries of Mark’s Gospel is the identity of the nude young man, who flees after the arrest of Jesus (Mk 14, 51-52). This article attempts to show, with some literary and figurative examples, the metamorphosis in the imagination of the first Christians, which came from an encounter with this anonymous follower, before the rise of modern exegesis.
"L'Orto". Rivista di lettere e arte - Un' avventura culturale nella Bologna degli anni Trenta, a cura di B. Basevi, M. Nottoli, D. Schiavina. Maggioli Bologna, 2019
La rivista "L'Orto" fu il periodico culturale più importante della Bologna degli anni Trenta. Pubblicato fra il 1931 e il 1939, era stato fondato da un gruppo di giovani artisti e intellettuali bolognesi: Giorgio e Otello Vecchietti, Nino Corrado Corazza, Gianni Poggeschi e Giannino Marescalchi. Ripercorrerne la storia significa indagare cosa furono dal punto di vista culturale gli anni Trenta a Bologna e in Italia.
"L'Orto". Rivista di lettere e arte - Un' avventura culturale nella Bologna degli anni Trenta, a cura di B. Basevi, M. Nottoli, D. Schiavina. Maggioli Bologna, 2019
La rivista "L'Orto" fu il periodico culturale più importante della Bologna degli anni Trenta. Pubblicato fra il 1931 e il 1939, era stato fondato da un gruppo di giovani artisti e intellettuali bolognesi: Giorgio e Otello Vecchietti, Nino Corrado Corazza, Gianni Poggeschi e Giannino Marescalchi. Ripercorrerne la storia significa indagare cosa furono dal punto di vista culturale gli anni Trenta a Bologna e in Italia.
La poesia di Remigio Bertolino così come quella di Giovanni Pascoli trae spunto da un trauma originario, da una lacerazione che sembra incurabile e si alimenta continuamente con la vicinanza con la natura, nonostante nelle ultime produzioni sembrino esserci segni di cicatrizzazione. Ma c'è anche altro, "ci sono i suoi "grandi maestri": Rainer Maria Rilke, Antonio Machado, Robert Frost, William Butler Yeats, Sergej A. Esenin e Aleksàndr Blok, ma anche il poeta cinese Ai Qing, Tolstòj e tra gli autori contemporanei Franco Loi, che per Bertolino è un maestro non solo di poesia, ma di vita. Poi un’intensa attenzione per le percezioni sensoriali – visive, uditive, olfattive, un’alta densità metaforica e soprattutto una lucidissima consapevolezza di non essere che uno strumento musicale suonato dalla Poesia: «La poesia è un dono degli dei. Non sappiamo quello che in futuro ci riservano. Bisogna essere pronti, fare un grande vuoto ed aspettare. Niente altro che aspettare. L’amata ci raggiungerà». "
stato un grande protagonista della vita politica italiana tra Otto e Novecento. Alla fine di questa riflessione ne troverete il quadro biografico, ma prima di qualsiasi noterella di questo tipo, occorre, in questa agile occasione, dar conto in primo luogo di un grande torto.
Between, 2016
Intervista a Leo Ortolani A cura di Andrea Bernardelli e Marina Guglielmi A.B.-Iniziamo con una domanda facile, facile-come diciamo agli esami, mentre lo studente pensa "sarà facile per te, bastardo!"-, come le è venuto in mente di disegnare una serie di storie incentrate su di "un povero deficiente che va in giro in calzamaglia e con delle orecchie da topo in testa"? O, più seriamente, quale è stato il percorso che l'ha portata a costruire un vero e proprio mondo narrativo seriale, popolato di personaggi ed eventi specifici, intorno a quel personaggio? L.O.-Ah, ma allora non mi leggete Rat-Man Gigante! Male! Che su Rat-Man Gigante ci sono le schede e gli articoli di approfondimento, proprio su questo tipo di argomenti! (pubblicità mode: off) Ma siccome sono un uomo buono, se visto da lontano e di spalle, vi dirò che la serialità di Rat-Man nasce passo, passo, grazie a tutta una serie di eventi fortunatissimi, riducibili sostanzialmente a una sola causa: il fumetto ha avuto successo e ha venduto. E quando un fumetto vende, un fumetto nato con una serie di piccole storie autoconclusive, viene spontaneo chiedersi come continuare a sviluppare questa situazione felice. E dal momento che per me non è reiterando una formula, che si può continuare all'infinito (anche se fior, fiore di serie mi danno allegramente torto, scherzandomi), ho iniziato a sviluppare storie più complesse, a creare un passato, a dare tridimensionalità ai personaggi attraverso storie particolari. In poche parole, a creare un universo, all'interno del quale si potesse sviluppare la vita. E quando hai creato un universo coerente e tridimensionale, ci puoi andare a passeggio tutte le volte che vuoi. Ci puoi vivere dentro. Ti puoi fare raccontare cosa succede dagli stessi personaggi. Con un universo così, la serialità è assicurata. CORE Metadata, citation and similar papers at core.ac.uk Provided by UniCA Open Journals
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Il giardino degli Orti Oricellari, 2015
Medioevo e Rinascimento 28 (2017) [2018], 237-265
Rivista di storia locale "Fanano fra storia e poesia", 2016
Saggio contenuto in Il Materiale Contemporaneo, Rivista di storia contemporanea, Aras Edizioni, Fano, 2021
Ricerche di Storia dell'arte, 2019
Parola. Una nozione unica per una ricerca multidisciplinare, 2019