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Ascolto, interpretazione e gesto in Luciano Anceschi, in Studi di Letteratura e Linguistica dedicati a Anna Lucia Giavotto, a cura di S. Spazzarini, Genova, Università degli Studi, 2010 (Quaderni di Palazzo Serra 18), pp. 319-330.
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The essay discusses some of the most important aspects of Luciano Anceschi's critical work underlying the interconnection between his lifelong interest in new forms of poetry, his anthological practice, and his tackling the problems of textual interpretation and literary history. Comparisons are also drawn between Anceschi's critical approach to Sinisgalli's Campi elisi and those of Carlo Bo and Gianfranco Contini.
Autorizzazione del Tribunale di Pisa n. 10 del 10/05/2002
Il primo approccio organico di Maria Adelaide Raschini con la Teosofia di Rosmini avviene, come è noto, con il saggio intitolato Il principio dialettico nel pensiero di Antonio Rosmini (1961) e successivamente con l'Introduzione alla "riduzione organica" della Teosofia curata dalla stessa Raschini nel 1967. Tali scritti sono oggi raccolti nei due volumi intitolati Studi sulla Teosofia 1 e Dialettica e poiesi nel pensiero di Rosmini. Essi raccolgono anche gli articoli più recenti, tra i quali lo scritto intitolato Il sintesismo teosofico (1992), integrando e approfondendo ciò che l'autrice pensò e scrisse, nel corso di un quarantennio, sulla principale opera teoretica rosminiana.
Chi si accinge a ripercorrere i sentieri lungo i quali ha preso forma il sistema di idee della illustre studiosa pavese, constata subito che essi sono posti sotto il segno della filosofia di Platone. Il saggio La dialettica del Sofista (in Maria Adelaide Raschini, Saggi su Platone e Plotino a cura di Pier Paolo Ottonello, Marsilio, Venezia 2000 [SPP, 23-60], con cui l'autrice esordisce agli studi, ne è una chiara testimonianza. Questa ascendenza platonica si rivela vivacemente passando dal piano storiografico a quello teoretico. Come Platone, Maria Adelaide Raschini, mentre passa in rassegna le proprie ragioni, ne vaglia il peso speculativo e dimostrativo, e su queste e su quello elabora la sua dottrina. Con una differenza: mentre alle domande Platone può rispondere o non rispondere, l'autrice chiosa con chirurgica precisione ogni emergenza riferibile all'intero plesso dei dialoghi. E così dai tramiti che legano il Sofista al Teeteto e al Parmenide ella deduce uno schema concettuale che ha la virtù di mettere allo scoperto i termini della dialettica platonica. Osserva in apertura l'autrice: I legami col Teeteto e col Parmenide in particolare, profondi per un vivo e progressivo germogliare di problemi, sono sottolineati finemente dalla presenza dello stesso Teeteto e dell'ospite da Elea; Teeteto infatti scelto come interlocutore «docile» e capace insieme di seguire il discorso dello Straniero, pur rappresentando all'interno del dialogo una parte d'appoggio, tuttavia intimamente personifica la continuità del Sofista rispetto a quel problema dell'errore già sollevato in più circostanze e rimasto sospeso sotto la forza del dubbio che nel Teeteto si oppone: come è possibile l'errore, se esso o è il pensare il «non-essere», o è pensare «un'altra cosa», dal momento che il «non-essere», come oggetto di pensiero, nientifica lo stesso pensiero, e il concetto di aj llodoxiv a è contraddittorio? [SPP, 24].
Rivista di storia della filosofia, 2012
Analysing the notebooks and the references to Lucretius in Marx's works, Morfino concludes that it is possible to excavate a major discontinuity in Marx's interpretation. The Lucretius of the juvenile notebooks on Epicureanism, who functions as a model of abstract self-consciousness, is overtaken, in the scattered references from the period of Die deutsche Ideologie and Das Kapital, by a Lucretius for whom nature becomes a continuous process of transformation of its parts-a process in which the human species is itself immersed.
absTracT: This paper is intended to offer a reappraisal of an important, but underestimated dialogue of Lucian, especially with regard to its intertextual relationship with classical authors (Hesiod, Aeschylus, Plato) and to its place in Lucian's ideology, literary programme and corpus.
La biografia d'artista tra arte e letteratura. Seminari di letteratura artistica, a cura di Monica Visioli , 2014
Studi e problemi di critica testuale, 95.2 (2017), pp. 271-315, 2017
spaggiari e paola vecchi galli fondati e già diretti da r. raffaele spongano 9 5 o t t o b r e 2 0 1 7 i i s e m e s t r e 2 0 1 7 p i s a · r o m a f a b r i z i o s e r r a e d i t o r e m m x v i i © Copyright by Fabrizio Serra editore, Pisa · Roma.
Youcanprint, 2015
According to various NT texts, Jesus freed us from sin because on the cross he offered himself as a sacrifice to God. But in what sense was the sacrificial metaphor applied to his death? According to Anselm of Aosta, dying on the cross, Jesus would have suffered the punishment due to sinners, thus satisfying once and for all the demands of God's justice and reconciling humanity with him. This theory, called "vicarious atonement", has become for centuries the official explanation of the death of Jesus. However, it has long revealed its weak sides. On the one hand, it does not respond to the idea of sacrifice of the Old and New Testament and, on the other, it reduces the death of the Messiah to a mythological fact, that is, to pay a debt contracted by all humanity in the person of his distant progenitor. In this study I try to demonstrate how Anselm's explanation is the result of a misunderstanding and should be put aside if we want to understand in what sense the death of Jesus still today involves a message of salvation valid not only for Christians but for the whole 'humanity. Secondo diversi testi del NT Gesù ci ha liberato dal peccato perché sulla croce ha offerto se stesso in sacrificio a Dio. Ma in che senso la metafora sacrificale è stata applicata alla sua morte? Secondo Anselmo d’Aosta, morendo sulla croce Gesù avrebbe scontato la pena dovuta ai peccatori, soddisfacendo così una volta per tutte le esigenze della giustizia di Dio e riconciliando l’umanità con lui. Questa teoria, chiamata «espiazione vicaria», è diventata per secoli la spiegazione ufficiale della morte di Gesù. Essa però ha rivelato da tempo i suoi lati deboli. Da una parte non risponde all’idea di sacrificio dell’Antico e del Nuovo Testamento e, dall’altra, riduce la morte del Messia a un fatto mitologico, al pagamento cioè di un debito contratto da tutta l’umanità nella persona del suo lontano progenitore. In questo studio cerco di dimostrare come la spiegazione di Anselmo sia frutto di un malinteso e debba essere messa da parte se si vuole comprendere in che senso la morte di Gesù comporti ancora oggi un messaggio di salvezza valido non solo per i cristiani ma per tutta l’umanità.
L'Ellisse, 2019
2020
The essay collects few of the reflections about Rocco Ronchi's book, Il canone minore. Verso una filosofia della natura. Having identified some common points, my paper focuses on Ronchi's theoretical proposal and it attempts to extend the application of the minor canon to authors not directly considered by Ronchi in his perspective. The comparison with the text mostly concerns Ronchi's references to Husserl's phenomenology and, going through his criticisms, the article proposes the hypothesis of a "minor Husserl", beyond Husserl's intentions (and Ronchi's as well).
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Maestri contro. Brioschi, Guglielmi, Rossi-Landi, 2024
Medioevo Greco, 2022
ferdinando sorbo, 2019
Roouts Routes Research on visual cultures, 2019
Dialegesthai. Rivista telematica di Filosofia, 2024
Controversie. Dispute letterarie, storiche, religiose dall'Antichità al Rinascimento, cur. G. Larini, presentazione di F. Cardini, 2013
Progetti di linguaggio : Notazione e composizione nell'architettura italiana 1964-1973 / Pietro Zampetti, 2019
Etica & Politica, 2020
L’Ircocervo Prima rivista elettronica italiana di Metodologia giuridica, Teoria generale del diritto e Dottrina dello Stato First Italian Digital Journal of Legal Methodology, General Theory of Law and Doctrine of the State, 2019
Ad itum liberum. Essays in honour of Anne Helttula, edited by O. Merisalo and R. Vainio, Jyväskylä 2007, 79-92.