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Sull'Eros. Una lettura del Simposio e del Fedro di Platone

2019, Bollettino della Società Filosofica Italiana

Abstract

In the Symposium and Phaedrus Plato transforms the coeval way of thinking about eros. Since the time of Homer eros had been conceived as an appetite. Both appetites and eros are desires, but eros is a desire which cannot really be satisfied, because unlike an appetite, it is not a desire to possess an object, but rather arises from the perception of the value of people and things. Keywords: Plato, Eros, philosophy, appetite, desire.

Key takeaways

  • Quando, alla fine del Simposio, a casa di Agatone arriva Alcibiade ubriaco, e anche a lui viene chiesto di fare un encomio di Eros, egli, che è innamorato di Socrate (cfr.
  • Egli ha compreso che i discorsi di Socrate, esattamente come le statue dei sileni che contengono immagini divine, esteriormente appaiono banali ma interiormente contengono quegli agalmata tes aretes, quelle immagini della virtù, che sono in grado di condurre al bene chi le comprende; ma egli non è in grado di aprire questi discorsi, e non lo è perché manca di quegli strumenti ermeneutici che cominciano dalla conoscenza di sé e arrivano alla conoscenza della natura dell'eros che sono stati appena spiegati da Diotima e che Alcibiade, che significativamente giunge sulla scena dialogica per ultimo, quando il discorso di Diotima riportato da Socrate è già finito, non ha potuto ascoltare (cfr.
  • Con Alcibiade, proprio come è accaduto con gli altri simposiasti che prima di Socrate hanno parlato di eros, Platone ha messo in scena quello che, paragonato alle parole di Socrate, possa servire a cogliere la differenza fondamentale, di cui si parlava sopra, tra il modo filosofico e il modo non filosofico di legein peri tinos, di parlare intorno a un argomento: Alcibiade non ha parlato dell'amore ma del suo amore, e, come quello di Alcibiade, anche tutti i discorsi degli altri simposiasti sono stati espressione del particolare modo di concepire eros da parte dei parlanti: modi particolari travestiti da concezioni universali, storie relative a ciò che essi ritengono essere il bene invece che nozioni relative a ciò che il bene è in sé (ibid.
  • Solo il discorso di Socrate è un discorso vero.
  • Tra coloro che hanno parlato prima di Socrate, spicca per grandezza il discorso di Aristofane, che racconta di un tempo antichissimo, nel quale la natura umana era diversa da quella del tempo che è il nostro, ed era una natura sferica.