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PICASSO: UNA VITA SOTTO I RIFLETTORI

Abstract

La figura mitica di Pablo Picasso ha avuto nel cinema un suo spazio di riflessione. Le approssimazioni al mistero della sua opera e alla sua vita hanno lasciato un’immagine che il cinema ha raccolto con interesse a partire dagli anni Cinquanta. Icona nel mondo dell'arte contemporanea non solo per la sua illimitata creatività, ma anche per il suo innato talento per la comunicazione, sin dall'inizio della sua carriera era convinto dell'importanza di coltivare la propria immagine pubblica. La mitologia picassiana si nutre di numerose e influenti amicizie, di un consenso che si trasforma in successo planetario, di agiatezza che diviene ben presto immensa ricchezza. Picasso è il Dioniso, e insieme il Minotauro, degli artisti. Il cinema pone la luce, parallelamente, su questi due aspetti mostrando due facce di una stessa medaglia. La vita dell’ uomo e dell’ artista Picasso ripercorsa attraverso l’ analisi di film, documentari, contributi filmici e immagini di repertorio: Picasso di Luciano Emmer (entrambe le versioni), Il mistero Picasso (Le mystère Picasso) di Henri-Georges Clouzot mettono in luce, attraverso un taglio documentaristico, l’ aspetto dionisiaco dell’ artista che diventa “attore” di se stesso; Surviving Picasso, di James Ivory e F for Fake, di Orson Welles, riconsegnano il grande Altro Picassiano, il Minotauro. Ma è con Picasso - Una vita, di Hugues Nancy e Olivier Widmaier, che assistiamo alla sintesi perfetta dei due aspetti: nel documentario nessun episodio della vita dell’ artista è sottaciuto bensì mostrato con asettica criticità.