Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
40 pages
1 file
La figura mitica di Pablo Picasso ha avuto nel cinema un suo spazio di riflessione. Le approssimazioni al mistero della sua opera e alla sua vita hanno lasciato un’immagine che il cinema ha raccolto con interesse a partire dagli anni Cinquanta. Icona nel mondo dell'arte contemporanea non solo per la sua illimitata creatività, ma anche per il suo innato talento per la comunicazione, sin dall'inizio della sua carriera era convinto dell'importanza di coltivare la propria immagine pubblica. La mitologia picassiana si nutre di numerose e influenti amicizie, di un consenso che si trasforma in successo planetario, di agiatezza che diviene ben presto immensa ricchezza. Picasso è il Dioniso, e insieme il Minotauro, degli artisti. Il cinema pone la luce, parallelamente, su questi due aspetti mostrando due facce di una stessa medaglia. La vita dell’ uomo e dell’ artista Picasso ripercorsa attraverso l’ analisi di film, documentari, contributi filmici e immagini di repertorio: Picasso di Luciano Emmer (entrambe le versioni), Il mistero Picasso (Le mystère Picasso) di Henri-Georges Clouzot mettono in luce, attraverso un taglio documentaristico, l’ aspetto dionisiaco dell’ artista che diventa “attore” di se stesso; Surviving Picasso, di James Ivory e F for Fake, di Orson Welles, riconsegnano il grande Altro Picassiano, il Minotauro. Ma è con Picasso - Una vita, di Hugues Nancy e Olivier Widmaier, che assistiamo alla sintesi perfetta dei due aspetti: nel documentario nessun episodio della vita dell’ artista è sottaciuto bensì mostrato con asettica criticità.
Pubblicato nel 1626 a Lisbona, Varia fortuna del soldado Píndaro è l'opera matura di Gonzalo de Céspedes y Meneses (1585-1638), autore di testi narrativi e storiografici a cui, a tutt'oggi, la critica ha riservato un'attenzione alquanto ridotta. Si tratta infatti di un autore minore, che viene il più delle volte soltanto menzionato nei manuali di letteratura o in studi specifici sul romanzo picaresco e sui suoi epigoni, ma che godette di una certa popolarità tra i suoi contemporanei. La sua è una produzione limitata da un punto di vista quantitativo: sono infatti solo sei le opere che Céspedes y Meneses pubblica tra il 1615 e il 1635. La prima, Poema trágico del español Gerardo y desengaño del amor lascivo, del 1615, è un testo scritto in parte in prigione, in cui inserisce una buona dose di elementi autobiografici e che ebbe all'epoca un certo successo, come dimostrano le varie edizioni date alle stampe negli anni immediatamente successivi la prima pubblicazione, nonché le due traduzioni che circolarono subito dopo: una in inglese e una -anche se solo della prima parte -in italiano, pubblicata a Venezia nel 1630, a cura di Barezzo Barezzi. 1 Del 1623 sono le Historias peregrinas y ejemplares con el origen, fundamentos y excelencias de España, y ciudades adonde sucedieron, una raccolta di sei novelle ambientate in sei città spagnole, descritte sia storicamente sia da un punto di vista paesaggistico, scenario privilegiato in cui ambientare altrettante storie urbane, con protagonisti nobili e ricchi coinvolti in feste, amori e avventure belliche in una società basata sulla 1 Cfr. lo studio di E. Aragone, Barezzo Barezzi, stampatore e ispanista del Seicento, «Rivista di letterature moderne e comparate», 14 (1961), pp. 284-312.
in "Picasso e Napoli: Parade", catalogo della mostra a cura di Sylvain Bellenger e Luigi Gallo, Electa, Milano, 2017
La maggior parte degli autori concorda che sia stato figlio di Mnesarco, però è controversa l'origine di Mnesarco. Alcuni infatti lo ritengono di Samo, mentre Neante nel V libro dei Mythica lo dice Siro di Tiro della Siria. Quando una mancanza di grano incolse i Samii, Mnesarco, navigando con grano nel suo commercio verso l'isola, lo vendette alla città e ne ricevette diritti di cittadino. Giacché tra i suoi figli Pitagora era particolarmente disposto all'apprendimento di ogni scienza, Mnesarco lo condusse a Tiro e lì, trovandosi insieme con i Caldei, glieli fece frequentare con grande assiduità. Fatto ritorno di lì nella Ionia, Pitagora frequentò dapprima Ferecide di Siro e poi a Samo Ermodamante, discendente da Creofilo, che era ormai vecchio.
Picasso, i costumi per Parade e l’arte africana, in catalogo della mostra Picasso- Parade. Napoli 1917, catalogo della mostra a cura di S. Bellanger e L. Gallo (Napoli Museo di Capodimonte, Pompei, Antiquarium), 2017, pp. 188-193
Il tema proposto è certamente accattivante, perché il legame tra pratica filosofica e pratica politica è sicuramente un tema urgente e necessario, soprattutto in questa fase storica di crisi della politica. Necessità di rifondazione, ricostruzione ecc. ripensamento del nostro vivere associato. I diversi interventi che si succederanno svilupperanno ovviamente diverse prospettive, spetterà a ognuno di noi fare sintesi, trovare consonanze, o respingere posizioni in cui non si riconosce.(MOMENTI DI RIFLESSIONE) Come sempre in Phronesis la pluralità e la diversità devono essere considerate ricchezza, opportunità, occasione. A mio parere la filosofia deve liberarsi dei questa aura di sacralità e di indifferenza ai destini del mondo, quasi di austera e un po' sufficiente distanza, quasi che in quanto pensiero, in quanto pura teoria disinteressata, potesse restare davvero estraneo e indifferente ai destini del mondo e della vita. la filosofia non può permettersi tutto questo, la filosofia deve stare nel suo tempo. Ma è chiaro che nel momento in cui compare una nuova pratica della filosofia che ha per presupposto proprio quello di "tornare alla vita stessa" è nelle cose che essa si confronti apertamente ed esplicitamente anche con la dimensione politica della nostra esistenza. Liberiamoci immediatamente, questo è quanto vi chiedo, di ciò che oggi è comunemente definito come "politica", ed è spesso solo volgare lotta di potere, occasione di arricchimento, interesse privato, difesa di privilegi. Abbandoniamo la concezione della politica veicolata dai mass media dai talk show e ritorniamo piuttosto al senso alto, greco del termine politica. Cioè, come diranno più approfonditamente altri in questi giorni, alla politica come la scienza architettonica che costruisce, tiene insieme, orienta ogni altra azione umana in direzione di ciò che è meglio per l'uomo. Come la grande scena etica su cui noi recitiamo la nostra parte ogni giorno.
Questo libro esplora alcune vie del Furioso, tra il Cinquecento e l'Ottocento, che sono state poco battute, ma non perché interrotte o periferiche; al contrario, ciascuna di esse ha segnato la storia del «meraviglioso poema», incidendo spesso nella storia della cultura tout court. La ricerca si inscrive in un orizzonte ulteriore degli studi ariosteschi. Dopo le indagini esaustive che hanno stabilizzato la figura dell'Ariosto classico, da alcuni anni l'interesse sembra infatti essersi rivolto a definire i mille volti di un complementare e sorprendente Ariosto pop, svelando la persistente vitalità dell'immaginario dell'Orlando furioso nelle arti visive, nella musica, al cinema e in televisione, fino alla saga più amata dalla Millennial Generation, quella di Harry Potter. Dai primi vocabolari e rimari alle tramutazioni, dai capitoli apologetici ai «capricci» musicali, dalle feste rivoluzionarie alle manipolazioni ottocentesche per la scuola: nel susseguirsi di figure e di testi solo in apparenza marginali, si delinea una storia e geografia della ricezione del Furioso molto più articolata, ben oltre le forme esplicite del commento e dell'allegoria, restituendo la fisionomia di vere e proprie comunità di riscrittori.
ALESSANDRO PICCOLOMINI. LA RAFFAELLA, 2019
The "querelle des femmes" is a search area that engages scholars on various literary epochs. For the Renaissance, Alessandro Piccolomini, born in Siena, can be considered a prime example of men writing about women and for women. La Raffaella is a dialogue that expresses this type of commitment by the writer. The leitmotiv is analyzed, that is the amorous question, and an attempt will be made to demonstrate the strong influence of Cortegiano di Castiglione through the parameters of the "fin d'amore", the "buon giudicio", the figure of the ideal lover, and of other previous dialogues, such as those of the Aretino, comparing mainly the figures of the "ruffiane", placing the phylogeny of Piccolomini in the foreground.
2009
L’esegesi di Basilio delinea un progetto antropologico capace di riformare evangelicamente tutto il complesso della polis umana e la creazione intera, dove un nuovo Adamo partecipi della comune ‘ricchezza’ nella libertà dell’amore. In un quadro di degrado sociale, che vede la massa dei ‘cittadini’ trasformarsi in massa di ‘indigenti’ sempre più affollata negli agglomerati urbani, beneficiaria di elemosine improduttive, la proposta cristiana di Basilio ha tutto il fascino e la concretezza delle utopie realizzabili, come possono essere suggerite dallo Spirito di Dio e accolte dagli uomini che Egli ama, spesso contro ogni convenienza, ecclesiastica o civile. Nell'anno dedicato dalla Chiesa Ortodossa Rumena a San Basilio il Grande e ai Santi della Cappadocia questo testo fu elaborato su richiesta della "Commissione per l'ecumenismo e il dialogo" dell'Arcidiocesi cattolica di Udine, della Parrocchia rumeno-ortodossa di S. Basilio il Grande in Udine e dalla Chiesa Evangelica Metodista di Udine.
Altan Si sa che il popolo italiano è composto da persone pudiche e garbate che in famiglia, a scuola, in TV o in parlamento, mai oserebbero pronunciare le parole stronzo, pezzo di merda, vai a cagare. Questa dev'essere la ragione per cui l'editore si è sentito in dovere di dolcificare il titolo "Il grande bisogno. Perché non dobbiamo sottovalutare l'ultimo tabù: la nostra ca**a". Proprio così, con due **. Volendo depurare al massimo, ci si poteva spingere fino a po*ò. Questa controriformistica operazione editoriale è però una bufala perché, da una parte, emette un giudizio di fantasia sugli italiani, notoriamente affetti dalla sindrome di Tourette -quella per cui è irrefrenabile il bisogno di profferire sconcezze -dall'altra smentisce l'asserzione fondamentale di Rose George, l'autrice del libro, secondo la quale se si vuole cambiare il pianeta c'è un grande bisogno di far diventare la merda oggetto di discorso pubblico invece di farsi annebbiare dalla catena degli eufemismi. La ricerca che conduce Rose George è un'epica discesa nelle fogne di tutto il mondolà dove esistono-a braccetto del virgilio di turno che controlla i cunicoli e i reflui che vi scorrono copiosi; una esplorazione delle latrine high e low tech sparse per i continenti -là dove esistono -; un pestare merde en plein air là dove non esistono né fogne né latrine. Un modo di guardare il mondo dal punto di vista del culo, che non era stato ancora tentato fino ad oggi, almeno in modo così sistematico e trasversale.
2022
Il saggio ricostruisce i momenti salienti della vita a bordo dei velieri della Marina Mercantile italiana prima del passaggio al vapore. Fonti archivistiche e secondarie sono utilizzate per tale ricostruzione che si inserisce nell'ambito della storia materiale e sociale con apporti di antropologia e sociologia.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Città e campagna nel Rinascimento. Atti del 28° Convegno internazionale (Chianciano Terme-Montepulciano, 21-23 luglio 2016), 2018
FQ MILLENNIUM, 2020
Dopo Come la pandemia può cambiare la politica, l’economia, la comunicazione e le relazioni internazionali, 2020
Giornata di Studi per Lidio Gasperini (Roma 5 giugno 2008), 2010
"Viglevanum. Miscellanea di studi storici e artistici", XXV, 2015, pp. 20-27, 2015
Rinascimento e genesi della modernità, 2022
L'amorosa inchiesta. Studi di letteratura per Sergio Zatti, 2020
Giornale Italiano di Endoscopia Digestiva
LE FILIPPINE: TRA LA MINACCIA CINESE E QUELLA JIHADISTA, 2023
Cimarosa nelle corde dei millennials, 2019