Papers by Ottavio Brigandì
Acme Annali Della Facolta Di Lettere E Filosofia Dell Universita Degli Studi Di Milano, 2014

ACME, 2014
Il presente lavoro si propone come lettura dei canti XVIII e XIX del Purgatorio, dove il centrale... more Il presente lavoro si propone come lettura dei canti XVIII e XIX del Purgatorio, dove il centrale discorso di Virgilio sull’amore come fondamento dell’agire umano trova esemplificazione nella doppia forma dell’incontro con le anime accidiose e del sogno (la celebre «femmina balba»). Che sia in dialogo col maestro o nella descrizione dei purganti o per esperienza onirica, la scoperta della forza del desiderio e seguita, rassicurazione e monito insieme, dalla certezza che il libero arbitrio puo trattenerci dalle azioni ree, riconducendo il potere appetitivo a quello conoscitivo e dunque trasformando il “moto” d’amore nella feconda stasi della riflessione. Fra gli espedienti che sortiscono l’effetto di porre il lettore sullo stesso piano del Viator, si segnalano l’impianto teatrale del discorso, fitto di stazioni narrative e tematiche, e lo stile ricco di figurazioni, allusivo a un impiego della facolta immaginativa per un fine poetico che intende mostrarsi utile all’educazione umana e...
Type de publication: Article de revue Revue: Revue des études dantesques 2018, n° 2. varia Auteur... more Type de publication: Article de revue Revue: Revue des études dantesques 2018, n° 2. varia Auteur: Brigandì (Ottavio) Résumé: L'auteur montre l'existence d'une structure mnémique dans le Purgatoire, en s'intéressant à la distribution très précise de symboles chromatiques et lumineux, tout particulièrement le « smeraldo », le « purpureus », et la « lucerna ». En plus de la Bible, cette architecture symbolique trouve ses fondements théoriques dans la hiérarchie des vertus chez Macrobe et dans la doctrine des Dons du Saint Esprit chez saint Thomas d'Aquin.
Vi è un aspetto del principio di relatività per cui un oggetto, fermo rispetto a un osservatore i... more Vi è un aspetto del principio di relatività per cui un oggetto, fermo rispetto a un osservatore in moto, sembra muoversi mentre l’osservatore crede di essere fermo. L’utilità conoscitiva di ciò si coglie già nell’ultima parte del Paradiso, quando al centro del cosmo non si vede più la Terra, bensì una rappresentazione di Dio; la stessa idea fa sì che Dio, per definizione unico, si possa descrivere in più aspetti non perché Egli si trasforma, ma perché è l’occhio di Dante a mutare.

Revue des études datesques II, 2018
RÉSUMÉ – L’auteur montre l ’existence d’une structure mnémique dans le Purgatoire, en s’intéressa... more RÉSUMÉ – L’auteur montre l ’existence d’une structure mnémique dans le Purgatoire, en s’intéressant à la distribution très précise de symboles chromatiques et lumineux, tout particulièrement le “smeraldo”, le “purpureus”, et la “lucerna”. En plus de la Bible, cette architecture symbolique trouve ses fondements théoriques dans la hiérarchie des vertus chez Macrobe et dans la doctrine des Dons du Saint Esprit chez saint Thomas d’Aquin.
MOTS-CLÉS – Dante Alighieri, littérature du Moyen-âge, théologie, symbolisme des couleurs, philosophie du Moyen-âge, littérature italienne
ABSTRACT – The author shows the existence of a mnemic structure in Purgatorio, focusing on the very precise distribution of colorful and bright symbols, especially the smeraldo, the purpureus, and the lucerna. Along with the Bible, this symbolic architecture finds its theoretical foundations in the hierarchy of virtues in Macrobius and in the
doctrine of the Gifts of the Holy Spirit as according to St. Thomas Aquinas.
KEYWORDS – Dante Alighieri, medieval literature, theology, symbolism of colors, medieval philosophy, Italian literature

This essay considers the colors of Purg. VII, 73-75. The study of the beryl suggests
that the «sm... more This essay considers the colors of Purg. VII, 73-75. The study of the beryl suggests
that the «smeraldo» is an excellent gem portrayed at the instant of its cut. The expression
«legno lucido e sereno» evokes a gem called lychnis, which is homonymous with the
name of a summer flower. The color purpureus, of both the gem and the flower, can be
identified with fuchsia. The word «indaco» corresponds to the well-known pigment and
it is part of a special allusion to the Virgin Mary. The connection between the princes’
valley and Inf. XXVI based on the word «vallea», encourages to analyze the «lucciole»’s
simile (vv. 25-30) by developing details about the summer solstice and the «villano»’s
workings. A relatively new critical solution, which is the lychnis, is thus related to the
secular commentary, which expresses some difficult glosses (Lana, Buti, Anonimo
fiorentino), enabling to understand the «fin balasso»’s aspect of Par. IX and displaying
the whole scheme about sapphiri and carbunculi in the Commedia.
Soffermandosi su «azzurro», «cilestro» e «zaffiro» con qualche accenno a «indaco» , si approfondi... more Soffermandosi su «azzurro», «cilestro» e «zaffiro» con qualche accenno a «indaco» , si approfondisce
l’influsso esercitato sulla Commedia dalle più importanti sostanze per dipingere e tingere in blu, con particolare attenzione al lapislazzulo. Si evidenziano inoltre i rapporti in Par. XXIII tra lo zaffiro della Madonna e un'altra celebre pietra medievale, il carbuncolo (o rubino).

Alcuni colori vivi nell’opera dantesca possono essere analizzati a partire dalle tinte di pannila... more Alcuni colori vivi nell’opera dantesca possono essere analizzati a partire dalle tinte di pannilana che si importano d’oltralpe e circolano in Italia dal ’200 circa. Premessa la distinzione commerciale fra il perso francese (che ha un aspetto blu scuro in quanto si ottiene esclusivamente con la pianta tintoria del guado) e un prodotto d’imitazione noto come “perso fiorentino” (che tenta di raggiungere la profondità e scurezza del perso originale ritingendo in rosso basi nere), lo studio esplora la possibilità che i toni del “perso fiorentino” abbiano influenzato le formulazioni di Dante in particolare nel Convivio. Si vagliano altri vocaboli di derivazione tintoria quali “sanguigno”, “porpora” e “cupo”, legandosi a un altro panno d’imitazione detto “nero di perso”; poiché inoltre Dante poté vedere il perso francese a toni blu, si formulano ipotesi sui motivi per cui egli non sembri parlarne. Il saggio infine ricostruisce una precisa trafila tintoria nel canto di Francesca, secondo uno schema cromatico che è appassionato e tragico specchio della condizione morale dei dannati.
Some of the colours used in Dante’s poetry can be interpreted through the wool drapery trade and dyeing processes which were imported from France to Italy in the XIII century. Drawing on the distinction between French perse (a dark shade of blue which is exclusively obtained from the dye of the woad plant) and Florentine perse (a local imitation which redyes black wools in red aiming to achieve a similar darkness to French perse), this study suggests that the Florentine tones could have influenced Dante especially in the Convivio’s definition of perse. This work makes reference to some dyeing related words such as sanguigno, purpureo and cupo, also refers to another imitated colour called nero di perso. The possibility of seeing French perse through the whole Dante’s life leads to the question of why the poet does not seem to talk about it. Finally the study alludes to a metaphor of the dyeing process in Francesca’s canto, where the colour distribution is seen as a passionate and tragic mirror of the moral condition of sinners.

This article examines the dye color perse and its various shades in the period 1200-
1500, discus... more This article examines the dye color perse and its various shades in the period 1200-
1500, discussing Dante’s use of the term and delving into the practices, commerce, and material
production of dyes in Florence and Europe. The term’s use in Oitanic culture can be
surmised from a sample of texts in which perse refers almost exclusively to a shade of blue.
While this explains the use of the term in the Fiore (a work which may be attributed to
Dante), the remaining cases refer to a black color with occasional red tones in Le dolce rime
and Tre donne, as well as in Inf. V and VII, Purg. IX, Par. III and, most notably, in the Convivio.
Meanwhile various sources in the 13th-15th centuries, including commentaries to the Comedy,
continue to refer perso to shades of blue. The facts come together when seen in the
professional context of medieval wool dyeing, in light of the existence in Florence of a
“Florentine perse” which imitates the quality of the French version but favors a dark variant,
with glints of red, which Dante may have intended in his use of the word perso.
Quanto segue cercherà di illustrare come il successo della poesia dantesca non avvenga solo
per e... more Quanto segue cercherà di illustrare come il successo della poesia dantesca non avvenga solo
per episodi famosi e nonostante la sua ossatura dogmatica, ma anche attraverso di questa, in un
calibrato gioco tra adeguamento e conflitto. Detto in differenti termini, per i quali sono debitore a
Franco Brioschi, la Commedia, in quanto esemplare per contenuto e forma, contiene in sé un invito
al proprio riuso.
Il procedimento sarà prima chiarito per piccoli esempi, poi applicato a un caso complesso –
nella fattispecie l’incontro, in Inferno XV, col precettore Brunetto Latini.
Attraverso un'analisi sistematica del canto XI del Purgatorio, si esplora l'aspetto relazionale d... more Attraverso un'analisi sistematica del canto XI del Purgatorio, si esplora l'aspetto relazionale della superbia e la presunzione di un pubblico, dal quale anche il vanaglorioso ha bisogno e che risulta essenziale in qualunque dinamica di fruizione letteraria. Ambendo a durare, anche Dante ne sottolinea gli aspetti utili attraverso una costruzione del canto di tipo teatrale.

Il presente lavoro si propone come lettura dei canti XVIII e XIX del Purgatorio, dove il centrale... more Il presente lavoro si propone come lettura dei canti XVIII e XIX del Purgatorio, dove il centrale discorso di Virgilio sull'amore come fondamento dell’agire umano trova esemplificazione nella doppia forma dell’incontro con le anime accidiose e del sogno (la celebre «femmina balba»). Che sia in dialogo col maestro o nella descrizione dei purganti o per esperienza onirica, la scoperta della forza del desiderio è seguita, rassicurazione e monito insieme, dalla certezza che il libero arbitrio può trattenerci dalle azioni ree, riconducendo il potere appetitivo a quello conoscitivo e dunque trasformando il “moto” d’amore nella feconda stasi della riflessione. Fra gli espedienti che sortiscono l’effetto di porre il lettore sullo stesso piano del Viator, si segnalano l’impianto teatrale del discorso, fitto di stazioni narrative e tematiche, e lo stile ricco di figurazioni, allusivo a un impiego della facoltà immaginativa per un fine poetico che intende mostrarsi utile all'educazione umana e davvero “libero” dal giogo amoroso.
Conference Presentations by Ottavio Brigandì

L’intervento analizza alcuni aspetti della canzone dantesca “Tre donne intorno al cor mi son venu... more L’intervento analizza alcuni aspetti della canzone dantesca “Tre donne intorno al cor mi son venute”, sviluppando il tradizionale tema dei gradi del diritto e di giustizia e approfondendo le numerose implicazioni del mito dell’età dell’oro. Partendo dalla tradizionale identificazione di Drittura con la Vergine Astrea, si chiarisce l’influenza della figura aligera della Vergine dello Zodiaco. L’accostamento della canzone al salmo 136 “Super flumina Babylonis” giova a illustrare alcuni particolari che riguardano la nascita delle donne sulle rive equatoriali del Nilo e durante il mezzogiorno di un equinozio d’autunno, ponendo altresì in evidenza il lessico cristologico e mariano di cui si orna la canzone. Si nota la somiglianza fra l’impostazione scenica di “Tre donne” e quella di un brano dell’astrologo arabo Albumasar sul segno della Vergine, che profetizza, secondo i medievali, la nascita di Cristo da Maria. Il discorso è corredato da immagini (miniature, pitture e fotografie).

Il cambio di sistema di riferimentoquale aspetto innovativodella riflessione gnoseologica di Da... more Il cambio di sistema di riferimentoquale aspetto innovativodella riflessione gnoseologica di Dante
L’intervento tratta di alcune idee cosmologiche avanzate a cui Dante sembra riferirsi nell'immaginare il viaggio della Commedia. Dalla riflessione di Aristotele e San Tommaso il poeta può conoscere schemi astronomici alternativi a quello vigente, nonché un aspetto del principio di relatività che potremmo chiamare “cambio di sistema di riferimento” (cioè l’esperienza per cui un oggetto, fermo rispetto a un osservatore in moto, sembra invece muoversi mentre l’osservatore crede di essere fermo). Tale nozione ha importanza nella parte finale del Paradiso, quando al centro del cosmo non sta più la Terra, cinta dalle sfere planetarie e idealmente dal proprio Creatore, ma una raffigurazione luminosa del Creatore stesso; tale cambio di rappresentazione dell’universo, da geo- a teocentrica, prelude alla visione di Dio che, per definizione unico, si dà in più aspetti non perché Egli si trasforma, ma perché è l’occhio dell’osservatore a mutare. L’importanza gnoseologica annessa a tale scambio si ritrova in Pietro Aureolo, pensatore contemporaneo al poeta.

Intervento al congresso Alma Dante-Ravenna, 29 maggio/1 giugno 2019
L’intervento considera i col... more Intervento al congresso Alma Dante-Ravenna, 29 maggio/1 giugno 2019
L’intervento considera i colori di Purg. VII, 73-75 ed in particolare l’espressione «legno lucido e sereno»; riprendendo e sviluppando l’idea che il sintagma riguardi una gemma e un fiore entrambi detti lychnis, si sostiene l’identificazione della relativa tinta nei termini di un purpureus. Poiché la composita espressione può alludere ai vicini «oro», «argento» e «indaco», tale carattere riepilogativo sembra ricordare la situazione e la comune veste «in porpore» delle donne-virtù dell’Eden, spingendo inoltre a collegare gli altri colori della valle dei principi all’aspetto delle virtù teologali. Per chiarire tutti i parallelismi, si considera l’ipotesi che le serie di colori di Purg. VII e dell’Eden (canti XXIX e XXXI-XXXII) seguano uno schema mnemotecnico legato alla dottrina dei gradi di virtù di Macrobio e alla teologia dei Doni dello Spirito Santo di Tommaso d’Aquino.
Il discorso è corredato da immagini (miniature, pitture e fotografie).
Intervento al congresso Alma Dante – Ravenna, 24-27 maggio 2017 NB
L'intervento al congresso illustra le criticità connesse all’analisi dei colori in Dante, con spe... more L'intervento al congresso illustra le criticità connesse all’analisi dei colori in Dante, con speciale attenzione al “cilestro” e al “perso”.
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Papers by Ottavio Brigandì
MOTS-CLÉS – Dante Alighieri, littérature du Moyen-âge, théologie, symbolisme des couleurs, philosophie du Moyen-âge, littérature italienne
ABSTRACT – The author shows the existence of a mnemic structure in Purgatorio, focusing on the very precise distribution of colorful and bright symbols, especially the smeraldo, the purpureus, and the lucerna. Along with the Bible, this symbolic architecture finds its theoretical foundations in the hierarchy of virtues in Macrobius and in the
doctrine of the Gifts of the Holy Spirit as according to St. Thomas Aquinas.
KEYWORDS – Dante Alighieri, medieval literature, theology, symbolism of colors, medieval philosophy, Italian literature
that the «smeraldo» is an excellent gem portrayed at the instant of its cut. The expression
«legno lucido e sereno» evokes a gem called lychnis, which is homonymous with the
name of a summer flower. The color purpureus, of both the gem and the flower, can be
identified with fuchsia. The word «indaco» corresponds to the well-known pigment and
it is part of a special allusion to the Virgin Mary. The connection between the princes’
valley and Inf. XXVI based on the word «vallea», encourages to analyze the «lucciole»’s
simile (vv. 25-30) by developing details about the summer solstice and the «villano»’s
workings. A relatively new critical solution, which is the lychnis, is thus related to the
secular commentary, which expresses some difficult glosses (Lana, Buti, Anonimo
fiorentino), enabling to understand the «fin balasso»’s aspect of Par. IX and displaying
the whole scheme about sapphiri and carbunculi in the Commedia.
l’influsso esercitato sulla Commedia dalle più importanti sostanze per dipingere e tingere in blu, con particolare attenzione al lapislazzulo. Si evidenziano inoltre i rapporti in Par. XXIII tra lo zaffiro della Madonna e un'altra celebre pietra medievale, il carbuncolo (o rubino).
Some of the colours used in Dante’s poetry can be interpreted through the wool drapery trade and dyeing processes which were imported from France to Italy in the XIII century. Drawing on the distinction between French perse (a dark shade of blue which is exclusively obtained from the dye of the woad plant) and Florentine perse (a local imitation which redyes black wools in red aiming to achieve a similar darkness to French perse), this study suggests that the Florentine tones could have influenced Dante especially in the Convivio’s definition of perse. This work makes reference to some dyeing related words such as sanguigno, purpureo and cupo, also refers to another imitated colour called nero di perso. The possibility of seeing French perse through the whole Dante’s life leads to the question of why the poet does not seem to talk about it. Finally the study alludes to a metaphor of the dyeing process in Francesca’s canto, where the colour distribution is seen as a passionate and tragic mirror of the moral condition of sinners.
1500, discussing Dante’s use of the term and delving into the practices, commerce, and material
production of dyes in Florence and Europe. The term’s use in Oitanic culture can be
surmised from a sample of texts in which perse refers almost exclusively to a shade of blue.
While this explains the use of the term in the Fiore (a work which may be attributed to
Dante), the remaining cases refer to a black color with occasional red tones in Le dolce rime
and Tre donne, as well as in Inf. V and VII, Purg. IX, Par. III and, most notably, in the Convivio.
Meanwhile various sources in the 13th-15th centuries, including commentaries to the Comedy,
continue to refer perso to shades of blue. The facts come together when seen in the
professional context of medieval wool dyeing, in light of the existence in Florence of a
“Florentine perse” which imitates the quality of the French version but favors a dark variant,
with glints of red, which Dante may have intended in his use of the word perso.
per episodi famosi e nonostante la sua ossatura dogmatica, ma anche attraverso di questa, in un
calibrato gioco tra adeguamento e conflitto. Detto in differenti termini, per i quali sono debitore a
Franco Brioschi, la Commedia, in quanto esemplare per contenuto e forma, contiene in sé un invito
al proprio riuso.
Il procedimento sarà prima chiarito per piccoli esempi, poi applicato a un caso complesso –
nella fattispecie l’incontro, in Inferno XV, col precettore Brunetto Latini.
Conference Presentations by Ottavio Brigandì
L’intervento tratta di alcune idee cosmologiche avanzate a cui Dante sembra riferirsi nell'immaginare il viaggio della Commedia. Dalla riflessione di Aristotele e San Tommaso il poeta può conoscere schemi astronomici alternativi a quello vigente, nonché un aspetto del principio di relatività che potremmo chiamare “cambio di sistema di riferimento” (cioè l’esperienza per cui un oggetto, fermo rispetto a un osservatore in moto, sembra invece muoversi mentre l’osservatore crede di essere fermo). Tale nozione ha importanza nella parte finale del Paradiso, quando al centro del cosmo non sta più la Terra, cinta dalle sfere planetarie e idealmente dal proprio Creatore, ma una raffigurazione luminosa del Creatore stesso; tale cambio di rappresentazione dell’universo, da geo- a teocentrica, prelude alla visione di Dio che, per definizione unico, si dà in più aspetti non perché Egli si trasforma, ma perché è l’occhio dell’osservatore a mutare. L’importanza gnoseologica annessa a tale scambio si ritrova in Pietro Aureolo, pensatore contemporaneo al poeta.
L’intervento considera i colori di Purg. VII, 73-75 ed in particolare l’espressione «legno lucido e sereno»; riprendendo e sviluppando l’idea che il sintagma riguardi una gemma e un fiore entrambi detti lychnis, si sostiene l’identificazione della relativa tinta nei termini di un purpureus. Poiché la composita espressione può alludere ai vicini «oro», «argento» e «indaco», tale carattere riepilogativo sembra ricordare la situazione e la comune veste «in porpore» delle donne-virtù dell’Eden, spingendo inoltre a collegare gli altri colori della valle dei principi all’aspetto delle virtù teologali. Per chiarire tutti i parallelismi, si considera l’ipotesi che le serie di colori di Purg. VII e dell’Eden (canti XXIX e XXXI-XXXII) seguano uno schema mnemotecnico legato alla dottrina dei gradi di virtù di Macrobio e alla teologia dei Doni dello Spirito Santo di Tommaso d’Aquino.
Il discorso è corredato da immagini (miniature, pitture e fotografie).
MOTS-CLÉS – Dante Alighieri, littérature du Moyen-âge, théologie, symbolisme des couleurs, philosophie du Moyen-âge, littérature italienne
ABSTRACT – The author shows the existence of a mnemic structure in Purgatorio, focusing on the very precise distribution of colorful and bright symbols, especially the smeraldo, the purpureus, and the lucerna. Along with the Bible, this symbolic architecture finds its theoretical foundations in the hierarchy of virtues in Macrobius and in the
doctrine of the Gifts of the Holy Spirit as according to St. Thomas Aquinas.
KEYWORDS – Dante Alighieri, medieval literature, theology, symbolism of colors, medieval philosophy, Italian literature
that the «smeraldo» is an excellent gem portrayed at the instant of its cut. The expression
«legno lucido e sereno» evokes a gem called lychnis, which is homonymous with the
name of a summer flower. The color purpureus, of both the gem and the flower, can be
identified with fuchsia. The word «indaco» corresponds to the well-known pigment and
it is part of a special allusion to the Virgin Mary. The connection between the princes’
valley and Inf. XXVI based on the word «vallea», encourages to analyze the «lucciole»’s
simile (vv. 25-30) by developing details about the summer solstice and the «villano»’s
workings. A relatively new critical solution, which is the lychnis, is thus related to the
secular commentary, which expresses some difficult glosses (Lana, Buti, Anonimo
fiorentino), enabling to understand the «fin balasso»’s aspect of Par. IX and displaying
the whole scheme about sapphiri and carbunculi in the Commedia.
l’influsso esercitato sulla Commedia dalle più importanti sostanze per dipingere e tingere in blu, con particolare attenzione al lapislazzulo. Si evidenziano inoltre i rapporti in Par. XXIII tra lo zaffiro della Madonna e un'altra celebre pietra medievale, il carbuncolo (o rubino).
Some of the colours used in Dante’s poetry can be interpreted through the wool drapery trade and dyeing processes which were imported from France to Italy in the XIII century. Drawing on the distinction between French perse (a dark shade of blue which is exclusively obtained from the dye of the woad plant) and Florentine perse (a local imitation which redyes black wools in red aiming to achieve a similar darkness to French perse), this study suggests that the Florentine tones could have influenced Dante especially in the Convivio’s definition of perse. This work makes reference to some dyeing related words such as sanguigno, purpureo and cupo, also refers to another imitated colour called nero di perso. The possibility of seeing French perse through the whole Dante’s life leads to the question of why the poet does not seem to talk about it. Finally the study alludes to a metaphor of the dyeing process in Francesca’s canto, where the colour distribution is seen as a passionate and tragic mirror of the moral condition of sinners.
1500, discussing Dante’s use of the term and delving into the practices, commerce, and material
production of dyes in Florence and Europe. The term’s use in Oitanic culture can be
surmised from a sample of texts in which perse refers almost exclusively to a shade of blue.
While this explains the use of the term in the Fiore (a work which may be attributed to
Dante), the remaining cases refer to a black color with occasional red tones in Le dolce rime
and Tre donne, as well as in Inf. V and VII, Purg. IX, Par. III and, most notably, in the Convivio.
Meanwhile various sources in the 13th-15th centuries, including commentaries to the Comedy,
continue to refer perso to shades of blue. The facts come together when seen in the
professional context of medieval wool dyeing, in light of the existence in Florence of a
“Florentine perse” which imitates the quality of the French version but favors a dark variant,
with glints of red, which Dante may have intended in his use of the word perso.
per episodi famosi e nonostante la sua ossatura dogmatica, ma anche attraverso di questa, in un
calibrato gioco tra adeguamento e conflitto. Detto in differenti termini, per i quali sono debitore a
Franco Brioschi, la Commedia, in quanto esemplare per contenuto e forma, contiene in sé un invito
al proprio riuso.
Il procedimento sarà prima chiarito per piccoli esempi, poi applicato a un caso complesso –
nella fattispecie l’incontro, in Inferno XV, col precettore Brunetto Latini.
L’intervento tratta di alcune idee cosmologiche avanzate a cui Dante sembra riferirsi nell'immaginare il viaggio della Commedia. Dalla riflessione di Aristotele e San Tommaso il poeta può conoscere schemi astronomici alternativi a quello vigente, nonché un aspetto del principio di relatività che potremmo chiamare “cambio di sistema di riferimento” (cioè l’esperienza per cui un oggetto, fermo rispetto a un osservatore in moto, sembra invece muoversi mentre l’osservatore crede di essere fermo). Tale nozione ha importanza nella parte finale del Paradiso, quando al centro del cosmo non sta più la Terra, cinta dalle sfere planetarie e idealmente dal proprio Creatore, ma una raffigurazione luminosa del Creatore stesso; tale cambio di rappresentazione dell’universo, da geo- a teocentrica, prelude alla visione di Dio che, per definizione unico, si dà in più aspetti non perché Egli si trasforma, ma perché è l’occhio dell’osservatore a mutare. L’importanza gnoseologica annessa a tale scambio si ritrova in Pietro Aureolo, pensatore contemporaneo al poeta.
L’intervento considera i colori di Purg. VII, 73-75 ed in particolare l’espressione «legno lucido e sereno»; riprendendo e sviluppando l’idea che il sintagma riguardi una gemma e un fiore entrambi detti lychnis, si sostiene l’identificazione della relativa tinta nei termini di un purpureus. Poiché la composita espressione può alludere ai vicini «oro», «argento» e «indaco», tale carattere riepilogativo sembra ricordare la situazione e la comune veste «in porpore» delle donne-virtù dell’Eden, spingendo inoltre a collegare gli altri colori della valle dei principi all’aspetto delle virtù teologali. Per chiarire tutti i parallelismi, si considera l’ipotesi che le serie di colori di Purg. VII e dell’Eden (canti XXIX e XXXI-XXXII) seguano uno schema mnemotecnico legato alla dottrina dei gradi di virtù di Macrobio e alla teologia dei Doni dello Spirito Santo di Tommaso d’Aquino.
Il discorso è corredato da immagini (miniature, pitture e fotografie).