Papers by Rossella Di Rosa
Ecozon@ [Ecozona]: European Journal of Literature, Culture and Environment, 2016

The Italianist, 2018
This work aims to shed light on Elsa Morante’s portrayal of Antigone in La serata a Colono (1968)... more This work aims to shed light on Elsa Morante’s portrayal of Antigone in La serata a Colono (1968) and suggests that, behind Antigone’s apparent innocence and illiteracy, Morante develops the prototype of an idiot savant, which perfectly dialogues with María Zambrano’s conception of the idiot that the Spanish philosopher describes in España, sueño y verdad (1965). The present study contends that Zambrano’s work can be considered an exemplary source for Morante’s La serata a Colono and specifically for Antigone’s portrayal, since this character shares with Zambrano’s idiot several qualities. Despite Antigone’s ‘primitive’ and ‘barbarous’ mind, the idiot ‘ragazzina’ is able to grasp truths about reality which primarily rationalistic forms of knowledge are unable to comprehend. She can also see the world’s decline and offer effective alternatives to the conflicts of the twentieth century, such as pity and care for the other. Further evidence of Antigone’s special kind of idiocy can be f...
Le affinite elettive che avvicinano Anna Maria Ortese a Maria Zambrano sono numerose, sebbene la ... more Le affinite elettive che avvicinano Anna Maria Ortese a Maria Zambrano sono numerose, sebbene la critica coeva abbia privilegiato L' esperienza dell'esilio e il valore--vitale e irrinunciabile--che ad esso attribuiscono. Lo studio analizza tanto la loro condizione di esiliate, quanto la concezione del reale e la prossimità della poetica ortesiana alla filosofia di Zambrano. L' esigenza di una riforma della Ragione e la proposta di una filosofiapoetica che ineluda contemporaneamente logos, immaginazione, carità e poesia, rappresentano gli esiti più significativi del loro pensiero femminile e inclusivo, che dialoga perfettamente con alcuni presupposti teorici, sul soggetto nomade, individuati da Rosi Braidotti.
Food and Women in Italian Literature, Culture and Society, 2020

Carte Italiane, 2015
La presenza animale, protagonista di molte pagine della letteratura novecentesca, ricopre un ruol... more La presenza animale, protagonista di molte pagine della letteratura novecentesca, ricopre un ruolo centrale non solo nella biografia, ma anche nelle opere di Elsa Morante, ponendosi come tratto distintivo tanto della sua produzione poetica quanto di quella narrativa. È noto, infatti, che la scrittrice provasse un amore smisurato per i felini e che la presenza animale condizionasse la sua esistenza, tanto che da molti amici o conoscenti è sempre ricordata in compagnia dei suoi gatti. Sergio Saviane, ad esempio, sostiene che la scrittrice trascorresse gran parte della sua vita "tra due appartamenti (quello in via dell'Oca e quello in via Archimede), tra dischi di Mozart, Pergolesi, e gatti siamesi e persiani"; 1 Luca Fontana riporta gli appuntamenti di Elsa "gattara" e le sue passeggiate notturne per le vie di Roma, munita di cibo a sufficienza, con un solo scopo: nutrire il maggior numero possibile di gatti della capitale. 2 Inoltre, Giovanni Russo conferma il legame della scrittrice con i siamesi, rievocando la consuetudine di Morante di regalare gatti ad amici affinché se ne prendessero cura: Elsa aveva dei gatti siamesi, che continuava a seguire anche dopo averli regalati a persone fidate. Dei maschi si disinteressava, mentre delle femmine cercava notizie, delle loro figliate e del loro destino. I gatti portavano il nome che gli aveva attribuito lei, ma ne avevano anche uno segreto che non sempre rivelava ai suoi proprietari: la gatta Rossella, di cui parla in un capitolo de La Storia, aveva quello segreto di Russia. Quando venne ricoverata in ospedale, la sorella le portava un gatto nascosto sotto il cappotto: il poterlo accarezzare l'aiutò a vivere. «Io-mi dice Francone (Giuseppe)-ho avuto da Elsa il gatto Pincio, suscitando la gelosia di Giulio Einaudi che lo voleva lui, ma evidentemente ero stato giudicato più affidabile. 3 Al di là del personale attaccamento della scrittrice ai felini e agli animali in generale, risulta particolarmente significativo rinvenire che Morante conceda a queste figure dignità letteraria e li consacri, in più occasioni, protagonisti delle sue opere, come ad esempio avviene per le liriche contenute in Alibi (1958). In "Minna la

Ecozon@: European Journal of Literature, Culture and Environment, 2016
L’elaborato si propone di analizzare il pensiero ecologico di Anna Maria Ortese, concentran... more L’elaborato si propone di analizzare il pensiero ecologico di Anna Maria Ortese, concentrandosi su Alonso e i visionari, testo che, seppur trascurato dal pubblico e dalla critica, può essere considerato il manifesto dell’intera poetica ortesiana. Il credo dell’autrice è infatti rivolto ad annullare la differenza tra umano e non umano, a combattere per l’inclusione dell’animale nel circolo etico, a difendere i diritti di tutti gli esseri viventi e non viventi, alla ricerca di una forma di pensiero più inclusiva e che si fondi su nuovi valori come l’amore, la pietà, la partecipazione al dolore e il “soccorso” a tutte le creature e alla Terra stessa. Propongo di rileggere Alonso e i visionari da una prospettiva ecologica al fine di dimostrare non solo come l’autrice partecipi al dibattito su “La questione animale” al centro degli studi sull’animalità, ma come anticipi spesso riflessioni e considerazioni di filosofi e pensatori del Novecento, tra cui Agamben, Cavalieri, Derrida, D...

The dissertation analyzes the centrality of the philosophy of "becoming" and "nomadism" in Ortese... more The dissertation analyzes the centrality of the philosophy of "becoming" and "nomadism" in Ortese, Morante and Ramondino, three of the most influential writers of 20 th-century Italian Literature. I argue that nomadism inspires both the authors and characters' quixotic quests and that it deeply influences their conceptions of and relationships to the city. While Toledo, Almeria, and Ciutat are the final destinations of their incessant journeys, these cities also emblematize original reconfigurations of a fantastic Mediterranean, where places lack fixed borders, are crossed by conflicting forces, and are governed by Deleuzian processes of becoming. Such phenomena lead the characters to 'trespass' not only their respective territories' borders, but also the limits of humanity. This aspect, which has been overlooked by scholars, proves that under the veil of fiction, Ortese, Morante, and Ramondino develop an ecological and post human thought, which acknowledges the centrality of nonhuman animals and nature in human beings' existences. My dissertation's ultimate goal is to place therefore, these writers in a iii broad interdisciplinary context, since they dialogue with several Italian and Spanish authors, and anticipate seminal insights of contemporary philosophers such as Agamben, Braidotti, Derrida Said, Zambrano, Deleuze and Guattari. v Un ringraziamento molto speciale va alla professoressa Paola Gambarota, dalla quale non si smette mai di imparare. I suoi preziosi suggerimenti, sempre chiari e precisi, mi hanno aiutata a dare al mio studio il giusto equilibrio teorico e critico. Inoltre, i suoi seminari, le discussioni in classe e fuori dall' aula, la sua preparazione ed esperienza mi hanno aiutato a crescere a livello intellettuale e personale. Ringrazio i professori Alessandro Vettori, David Marsh e Rhiannon Welch, per la loro immensa disponibilità e per avermi aiutato nello studio di certi testi e tematiche, che da sola non sarei riuscita forse a cogliere appieno. Sono grata, inoltre, ai professori Margaret Persin, José Camacho, Celines Villalba e Camilla Stevens-del dipartimento di Spagnolo e Portoghese di Rutgers-per la stima e l'affetto con cui mi hanno accolto, e per avermi dato la possibilità di insegnare Spagnolo a Rutgers. Sono profondamente riconoscente ai coordinatori e direttori del programma di lingua, Daniele Defeo e Carmela Scala, che hanno generosamente condiviso con me la loro esperienza e le loro competenze pedagogiche. Grazie alla professoressa Deborah Amberson per la disponibilità e l'interesse nel seguire il mio lavoro come lettrice esterna e per aver arricchito, con i suoi saggi, le mie letture di questi ultimi anni. Un immenso ringraziamento va a Serenella Iovino, per aver accettato di leggere questa tesi e per aver contribuito allo sviluppo del mio pensiero critico e teorico sull'ecologia letteraria, sul postumano e sul material criticism. Non posso non ringraziare infine tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo viaggio. I miei studenti e tutti i colleghi del dipartimento di Rutgers, in particolar modo Matteo Benassi, Eleonora Sartoni, Hiromai Kaneda e Alberto Iozzia. Un super vi grazie va a Marino Forlino e Arianna Fognani, per esserci sempre stati. Ringrazio i membri dell'IGS, in special modo Tiziano Cherubini e Jamison Standridge, con i quali ho organizzato la conferenza Devotion e curato due edizioni della rivista La Fusta. Un pensiero speciale va a Lucia Vedovi, amica, collega, compagna di avventure e di camminate. Un sentito grazie a Carol Feinberg e Sheri La Macchia, la cui competenza in questioni amministrative, i sorrisi, e gli abbracci hanno reso questo percorso più facile e piacevole. Ringrazio infine i miei genitori, mia sorella Valentina, e Tony per avermi sempre sostenuto in questa strada. Dedico questa ricerca al mio professore universitario José Martín, che nonostante i chilometri e gli anni non hai mai smesso di aiutarmi, consigliarmi e sostenermi, e dal quale ho imparato per primo come fare ricerca e cosa sia l'onestà intellettuale. È stato grazie alla sua preparazione e ai suoi seminari all'Università di Siena che ho deciso di proseguire i miei studi di letteratura Spagnola e di approfondire le opere di María Zambrano. Senza di lui tutto questo non sarebbe stato possibile: non avrei mai lasciato Siena, non avrei mai iniziato a camminare.
Italica, 2015
Le affinite elettive che avvicinano Anna Maria Ortese a Maria Zambrano sono numerose, sebbene la ... more Le affinite elettive che avvicinano Anna Maria Ortese a Maria Zambrano sono numerose, sebbene la critica coeva abbia privilegiato Lesperienza dell'esilio e il valore--vitale e irrinunciabile--che ad esso attribuiscono. Lo studio analizza tanto la loro condizione di esiliate, quanto la concezione del reale e la prossimita della poetica ortesiana alla filosofia di Zambrano. L'esigenza di una riforma della Ragione e la proposta di una filosofiapoetica che ineluda contemporaneamente logos, immaginazione, carita e poesia, rappresentano gli esiti piu significativi del loro pensiero femminile e inclusivo, che dialoga perfettamente con alcuni presupposti teorici, sul soggetto nomade, individuati da Rosi Braidotti.
The Italianist, 2018
This work aims to shed light on Elsa Morante's portrayal of Antigone in La serata a Colono (1968)... more This work aims to shed light on Elsa Morante's portrayal of Antigone in La serata a Colono (1968) and suggests that, behind Antigone's apparent innocence and illiteracy, Morante develops the prototype of an idiot savant, which perfectly dialogues with María Zambrano's conception of the idiot that the Spanish philosopher describes in España, sueño y verdad (1965). The present study contends that
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