Other by Matteo Lucaroni
ha permesso di dare vita ad una tesi trattante un argomento ancora poco esplorato, ricco di sorpr... more ha permesso di dare vita ad una tesi trattante un argomento ancora poco esplorato, ricco di sorprese e particolarmente specifico. Senza il suo appoggio questo lavoro non sarebbe potuto esistere! Il Professor Vittorio Brizzi e la Capo Redattrice della rivista "Tiro con l'Arco Tradizionale" Sara Iacopini, che con la loro disponibilità mi hanno seguito, aiutato e fornito testi e dati indispensabili per la realizzazione della tesi.
Conference Presentations by Matteo Lucaroni

Durante le epoche antiche il modo di tirare frecce con l'arco era completamente diverso da quello... more Durante le epoche antiche il modo di tirare frecce con l'arco era completamente diverso da quello attualmente utilizzato nello sport ufficiale. L'identificazione delle componenti fondamentali dello " Stile Antico " è stata parte integrante delle fasi preliminari del progetto MBA!. Lo studio delle iconografie medievali e delle fonti ha permesso una ricostruzione del modello biomeccanico base, approfondito attraverso prove di tiro effettuate in laboratorio tra soggetti in grado di tendere l'arco nel " modo antico " (top level) e soggetti di confronto in grado di tendere e scoccare sia in modo antico sia moderno. Si è così evidenziato il diverso sfruttamento dei muscoli impiegati nell'atto di tendere e rilasciare la freccia relativamente alla postura (equilibrio). È stata così dimostrata la migliore efficacia biomeccanica del sistema antico (che permette la trazione ed il controllo di archi il cui carico è da due a tre volte maggiore di quelli contemporanei) e l'efficienza che ne consegue, per via del migliore allineamento della struttura ossea e del minor dispendio energetico. Quale è il suo significato? Oggi, la " prestazione sportiva " prevede altissima precisione, costanza del risultato, distanze di tiro standardizzate, alto perfezionamento tecnologico dell'attrezzatura. Anticamente, dalla preistoria al tardo rinascimento, le doti dell'arciere erano ben altre. La mobilità, la forza e l'adattabilità al contesto (caccia o guerra) erano coniugate con la precisione ed erano doti fondamentali. L'arco e le frecce erano frutti di una tecnologia a portata " umana " in un connubio virtualmente totale. E' nostro parere sia giunto il momento di riconsiderare i ruoli nell'arcieria moderna, soprattutto nella sua didattica di base elaborando nuovi (antichi) stimoli e restituendo dignità alla Storia di quest'attività. Nei tempi antichi la componente umana giocava un ruolo molto più importante, soprattutto perché le doti necessarie per raggiungere lo scopo dovevano formarsi in modo graduale e adattativo alle circostanze, spesso questioni di vita o di morte. L'attrezzatura era semplice e funzionale, il più della volta auto-costruita. Testimonianze etnografiche ci tramandano immagini importanti, popoli che ancora oggi vivono di caccia e raccolta e utilizzano l'arco esattamente come nel medioevo, con molta probabilità anche nella preistoria si tirava con l'arco nello stesso modo. Gli obiettivi del progetto MBA! Il progetto MBA! ha l'obiettivo di dare origine a una nuova attività culturale ludico sportiva con caratteristiche complementari rispetto alle attuali discipline sportive del tiro con l'arco, ispirandosi alla sostanza del tiro storico antico. Questo progetto vuole definire una cornice di riferimento in cui sia possibile evidenziare le " differenze " tra lo stile moderno e quello medievale per aggiungere nuove (antiche) consapevolezze all'attività sportiva e ludico ricreativa di oggi.

MBA! Project - Risultati preliminari 2016, 2016
Durante le epoche antiche il modo di tirare frecce con l'arco era completamente diverso da quello... more Durante le epoche antiche il modo di tirare frecce con l'arco era completamente diverso da quello attualmente utilizzato nello sport ufficiale. L'identificazione delle componenti fondamentali dello " Stile Antico " è stata parte integrante delle fasi preliminari del progetto MBA!. Lo studio delle iconografie medievali e delle fonti ha permesso una ricostruzione del modello biomeccanico base, approfondito attraverso prove di tiro effettuate in laboratorio tra soggetti in grado di tendere l'arco nel " modo antico " (top level) e soggetti di confronto in grado di tendere e scoccare sia in modo antico sia moderno. Si è così evidenziato il diverso sfruttamento dei muscoli impiegati nell'atto di tendere e rilasciare la freccia relativamente alla postura (equilibrio). È stata così dimostrata la migliore efficacia biomeccanica del sistema antico (che permette la trazione ed il controllo di archi il cui carico è da due a tre volte maggiore di quelli contemporanei) e l'efficienza che ne consegue, per via del migliore allineamento della struttura ossea e del minor dispendio energetico. Quale è il suo significato? Oggi, la " prestazione sportiva " prevede altissima precisione, costanza del risultato, distanze di tiro standardizzate, alto perfezionamento tecnologico dell'attrezzatura. Anticamente, dalla preistoria al tardo rinascimento, le doti dell'arciere erano ben altre. La mobilità, la forza e l'adattabilità al contesto (caccia o guerra) erano coniugate con la precisione ed erano doti fondamentali. L'arco e le frecce erano frutti di una tecnologia a portata " umana " in un connubio virtualmente totale. E' nostro parere sia giunto il momento di riconsiderare i ruoli nell'arcieria moderna, soprattutto nella sua didattica di base elaborando nuovi (antichi) stimoli e restituendo dignità alla Storia di quest'attività. Nei tempi antichi la componente umana giocava un ruolo molto più importante, soprattutto perché le doti necessarie per raggiungere lo scopo dovevano formarsi in modo graduale e adattativo alle circostanze, spesso questioni di vita o di morte. L'attrezzatura era semplice e funzionale, il più della volta auto-costruita. Testimonianze etnografiche ci tramandano immagini importanti, popoli che ancora oggi vivono di caccia e raccolta e utilizzano l'arco esattamente come nel medioevo, con molta probabilità anche nella preistoria si tirava con l'arco nello stesso modo. Gli obiettivi del progetto MBA! Il progetto MBA! ha l'obiettivo di dare origine a una nuova attività culturale ludico sportiva con caratteristiche complementari rispetto alle attuali discipline sportive del tiro con l'arco, ispirandosi alla sostanza del tiro storico antico. Questo progetto vuole definire una cornice di riferimento in cui sia possibile evidenziare le " differenze " tra lo stile moderno e quello medievale per aggiungere nuove (antiche) consapevolezze all'attività sportiva e ludico ricreativa di oggi.
MBA! My Bow Awake! Second Cycle of Seminars 2017, 2017
MBA! Project (My Bow, Awake!) has the main objective of defining a framework of scientific basis ... more MBA! Project (My Bow, Awake!) has the main objective of defining a framework of scientific basis of "Shooting Historically With the Bow", and on the validity (efficiency and ergo-nomics) of the ancient Warbow kinetic chain. The project, supported by UISP, EWBS (English Warbow Society), LAMS (Laboratory of Motor Activities and Sports of the University of Perugia)-UNIMORE (Modena and Reggio Emilia University) and CTS Clinic has as its ultimate goal the definition of a "new" specialty (not only for sport) that ArcoUISP propose in the near future with his Educational Sector.
Le due tipologie di tiro (antica e moderna) sono state analizzate in arcieri che padroneggiano la... more Le due tipologie di tiro (antica e moderna) sono state analizzate in arcieri che padroneggiano la tecnica moderna ed introdotti nella tecnica antica. Ogni parteci-pante ha eseguito tiri con la tecnica tradizionale, seguiti da tiri con la tecnica antica. La media dei parametri cinematici ed elettromiografici dei tre tiri (per ogni tecnica) è stata presa come dato soggettivo, e la media dei dati derivati da tutti i partecipanti è stata utilizzata per l’analisi finale.
...La fase di trazione è caratterizzata da un simultaneo movimento di entrambi gli arti superiori... more ...La fase di trazione è caratterizzata da un simultaneo movimento di entrambi gli arti superiori: il gomito sinistro si estende e la spalla si porta a 90° di abduzione rispetto al torace (quindi il braccio sinistro si abbassa) mentre l’arto destro, abbassandosi anch’esso, traziona la corda fino ad arrivare al massimo allungo possibile che comunemente corrisponde all’orecchio (lo spazio tra orecchio e collo per essere precisi). Facendo ciò, l’arto superiore destro effettua una abduzione sul piano trasverso e una flessione totale del gomito fino a formare una linea retta sovrapponibile alla freccia...
"In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing... more "In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing; and so I think other men did their children: He taught me how to draw, how to lay my body in my bow, and not to draw with strenght of arms as other nations do, but with strenght of the body: I had my bows bought me according to my age and strenght; as I increased in them, so my bows were made bigger and bigger, form men never shoot well, except they be brought up in it." Hugh Latimer, sixth sermon, 1549

Nei giorni Sabato 22 e Domenica 23 Ottobre dalle ore 10, presso il Villaggio Orizzonte a Piombino... more Nei giorni Sabato 22 e Domenica 23 Ottobre dalle ore 10, presso il Villaggio Orizzonte a Piombino si terrà la presentazione ufficiale dei primi risultati del Progetto MBA! –My BowAwake! .Promosso da UISP Giochi – Settore Tiro con l’Arco. Questo Progetto, cercando di ripercorrere un particolare momento della storia antica, indaga nei “secoli bui” del Medioevo per comprendere l’autentico significato del “tirare d’arco” (e non solo) rappresentato e descritto nelle forme d’arte figurativa e nelle scarse testimonianze letterarie antiche dell’ Occidente.
Il Progetto acquisisce grande valore scientifico perché l’indagine sul modello biomeccanico dell’Arciere antico è stata condotta con estremo rigore. Per la prima volta una Equipe di esperti, coordinata dal prof. Andrea Biscarini, direttore del Laboratorio di Biomeccanica dell’esercizio fisico della Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia, ha eseguito un raffronto tra lo stile antico di tiro e quello contemporaneo, mostrando la superiore efficacia del primo. Grazie ai componenti della English Warbow Society, che assieme al Team UISP Giochi – Settore tiro con l’arco hanno sostenuto prove monitorate dell’intera catena cinetica, è stato possibile evidenziare le differenze sostanziali che stanno alla base del diverso modo di concepire l’uso di questa antichissima arma.
Tali informazioni ci suggeriscono forme e tecniche di tiro diverse da quelle utilizzate oggi, nate nell’antichità specificamente per la loro efficacia in battaglia e ci permette di giungere alla riproposta e convalida di un modello, sintetizzato sperimentalmente su soggetti che hanno dimostrato di poter compiere “gesti tecnici” impossibili per l’arciere medio di oggi. L’impiego della forza muscolare, e soprattutto lo sfruttamento di una particolare catena cinetica, permette ai suddetti soggetti di tendere ripetutamente archi due o tre volte più forti di quelli usati nello sport del tiro con l’arco odierno. Dal lavoro congiunto è emerso materiale interessantissimo per la Tesi Magistrale in Scienze Motorie di Matteo Lucaroni, membro del Team UISP, di prossima pubblicazione.
Infine, il Progetto vuol definire una traccia, per chi volesse avvicinarsi a questa nuova e antichissima attività, sia per ciò che riguarda il potenziamento sia per la necessaria prevenzione dei traumi. Dalle Parole di Luigi Caramante di Piombino, responsabile Nazionale del Settore Arco Storico UISP, si comprende come il crescente interesse per la rievocazione storica e per la cultura dell’Alto medioevo può trovare in quest’analisi un’ottima applicazione per la nascita di una nuova disciplina,destinata a “percorsi di gara” e “percorsi di simulazione” con l’arco che non prevedano solo ed esclusivamente la ricerca della precisione ma che coinvolgano anche doti di forza, velocità e destrezza, punti fermi dell’addestramento dell’arciere antico, curiosità (e stimolo) “culturale”. Alla presentazione del Sabato 22 oltre ai tecnici che hanno direttamente partecipato al Progetto, parteciperanno anche Silvia Porzi, dell’Università di Perugia, con la sua proposta per un approccio alla didattica “strutturata” utilissimo per diffondere questa disciplina ludico sportiva nuova (ma antichissima) verso i giovani e Roberta Benini, Presidente degli Stati Generali della Rievocazione Storica della Regione Toscana, che evidenzierà l’importanza di questo progetto per il mondo della Rievocazione. Alla Domenica, presso il Parco Archeologico di Baratti si terranno le prove pratiche aperte anche al pubblico.
Coordinamento: Vittorio Brizzi
Per informazioni: Luigi Caramante ([email protected])
Papers by Matteo Lucaroni
"In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing... more "In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing; and so I think other men did their children: He taught me how to draw, how to lay my body in my bow, and not to draw with strenght of arms as other nations do, but with strenght of the body: I had my bows bought me according to my age and strenght; as I increased in them, so my bows were made bigger and bigger, form men never shoot well, except they be brought up in it." Hugh Latimer, sixth sermon, 1549
Drafts by Matteo Lucaroni
Sequenze di tiro con il Warbow - Progetto di ArcoUISP realizzato in collaborazione con la English... more Sequenze di tiro con il Warbow - Progetto di ArcoUISP realizzato in collaborazione con la English WarBow Society e la Facoltà di Medicina dell’ Università di Perugia, Laboratorio LAMS.
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Other by Matteo Lucaroni
Conference Presentations by Matteo Lucaroni
Il Progetto acquisisce grande valore scientifico perché l’indagine sul modello biomeccanico dell’Arciere antico è stata condotta con estremo rigore. Per la prima volta una Equipe di esperti, coordinata dal prof. Andrea Biscarini, direttore del Laboratorio di Biomeccanica dell’esercizio fisico della Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia, ha eseguito un raffronto tra lo stile antico di tiro e quello contemporaneo, mostrando la superiore efficacia del primo. Grazie ai componenti della English Warbow Society, che assieme al Team UISP Giochi – Settore tiro con l’arco hanno sostenuto prove monitorate dell’intera catena cinetica, è stato possibile evidenziare le differenze sostanziali che stanno alla base del diverso modo di concepire l’uso di questa antichissima arma.
Tali informazioni ci suggeriscono forme e tecniche di tiro diverse da quelle utilizzate oggi, nate nell’antichità specificamente per la loro efficacia in battaglia e ci permette di giungere alla riproposta e convalida di un modello, sintetizzato sperimentalmente su soggetti che hanno dimostrato di poter compiere “gesti tecnici” impossibili per l’arciere medio di oggi. L’impiego della forza muscolare, e soprattutto lo sfruttamento di una particolare catena cinetica, permette ai suddetti soggetti di tendere ripetutamente archi due o tre volte più forti di quelli usati nello sport del tiro con l’arco odierno. Dal lavoro congiunto è emerso materiale interessantissimo per la Tesi Magistrale in Scienze Motorie di Matteo Lucaroni, membro del Team UISP, di prossima pubblicazione.
Infine, il Progetto vuol definire una traccia, per chi volesse avvicinarsi a questa nuova e antichissima attività, sia per ciò che riguarda il potenziamento sia per la necessaria prevenzione dei traumi. Dalle Parole di Luigi Caramante di Piombino, responsabile Nazionale del Settore Arco Storico UISP, si comprende come il crescente interesse per la rievocazione storica e per la cultura dell’Alto medioevo può trovare in quest’analisi un’ottima applicazione per la nascita di una nuova disciplina,destinata a “percorsi di gara” e “percorsi di simulazione” con l’arco che non prevedano solo ed esclusivamente la ricerca della precisione ma che coinvolgano anche doti di forza, velocità e destrezza, punti fermi dell’addestramento dell’arciere antico, curiosità (e stimolo) “culturale”. Alla presentazione del Sabato 22 oltre ai tecnici che hanno direttamente partecipato al Progetto, parteciperanno anche Silvia Porzi, dell’Università di Perugia, con la sua proposta per un approccio alla didattica “strutturata” utilissimo per diffondere questa disciplina ludico sportiva nuova (ma antichissima) verso i giovani e Roberta Benini, Presidente degli Stati Generali della Rievocazione Storica della Regione Toscana, che evidenzierà l’importanza di questo progetto per il mondo della Rievocazione. Alla Domenica, presso il Parco Archeologico di Baratti si terranno le prove pratiche aperte anche al pubblico.
Coordinamento: Vittorio Brizzi
Per informazioni: Luigi Caramante ([email protected])
Papers by Matteo Lucaroni
Drafts by Matteo Lucaroni
Il Progetto acquisisce grande valore scientifico perché l’indagine sul modello biomeccanico dell’Arciere antico è stata condotta con estremo rigore. Per la prima volta una Equipe di esperti, coordinata dal prof. Andrea Biscarini, direttore del Laboratorio di Biomeccanica dell’esercizio fisico della Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia, ha eseguito un raffronto tra lo stile antico di tiro e quello contemporaneo, mostrando la superiore efficacia del primo. Grazie ai componenti della English Warbow Society, che assieme al Team UISP Giochi – Settore tiro con l’arco hanno sostenuto prove monitorate dell’intera catena cinetica, è stato possibile evidenziare le differenze sostanziali che stanno alla base del diverso modo di concepire l’uso di questa antichissima arma.
Tali informazioni ci suggeriscono forme e tecniche di tiro diverse da quelle utilizzate oggi, nate nell’antichità specificamente per la loro efficacia in battaglia e ci permette di giungere alla riproposta e convalida di un modello, sintetizzato sperimentalmente su soggetti che hanno dimostrato di poter compiere “gesti tecnici” impossibili per l’arciere medio di oggi. L’impiego della forza muscolare, e soprattutto lo sfruttamento di una particolare catena cinetica, permette ai suddetti soggetti di tendere ripetutamente archi due o tre volte più forti di quelli usati nello sport del tiro con l’arco odierno. Dal lavoro congiunto è emerso materiale interessantissimo per la Tesi Magistrale in Scienze Motorie di Matteo Lucaroni, membro del Team UISP, di prossima pubblicazione.
Infine, il Progetto vuol definire una traccia, per chi volesse avvicinarsi a questa nuova e antichissima attività, sia per ciò che riguarda il potenziamento sia per la necessaria prevenzione dei traumi. Dalle Parole di Luigi Caramante di Piombino, responsabile Nazionale del Settore Arco Storico UISP, si comprende come il crescente interesse per la rievocazione storica e per la cultura dell’Alto medioevo può trovare in quest’analisi un’ottima applicazione per la nascita di una nuova disciplina,destinata a “percorsi di gara” e “percorsi di simulazione” con l’arco che non prevedano solo ed esclusivamente la ricerca della precisione ma che coinvolgano anche doti di forza, velocità e destrezza, punti fermi dell’addestramento dell’arciere antico, curiosità (e stimolo) “culturale”. Alla presentazione del Sabato 22 oltre ai tecnici che hanno direttamente partecipato al Progetto, parteciperanno anche Silvia Porzi, dell’Università di Perugia, con la sua proposta per un approccio alla didattica “strutturata” utilissimo per diffondere questa disciplina ludico sportiva nuova (ma antichissima) verso i giovani e Roberta Benini, Presidente degli Stati Generali della Rievocazione Storica della Regione Toscana, che evidenzierà l’importanza di questo progetto per il mondo della Rievocazione. Alla Domenica, presso il Parco Archeologico di Baratti si terranno le prove pratiche aperte anche al pubblico.
Coordinamento: Vittorio Brizzi
Per informazioni: Luigi Caramante ([email protected])