Abstract Traditionally, spiritual experiences have been considered «ineffable», but metaphors per... more Abstract Traditionally, spiritual experiences have been considered «ineffable», but metaphors pervade the representations of certain concepts of the transcendental in people's attempts to talk about such abstract ideas. Whether it be during the description of a vision or simply talking about morality, people use conceptual metaphors to reason and talk about these concepts. Many representations of God, spirits or the afterlife are culturally based, but whereas some may differ based on individual experiences, others seem to have a more ...
I will explore some of my conclusions concerning conceptual metaphors collected during a series o... more I will explore some of my conclusions concerning conceptual metaphors collected during a series of interviews, in particular with two Christian street preachers. The data includes speech, gesture, and commented drawings of God, themselves and paradise. Some of the metaphors analyzed are: metaphors for God (FATHER, SHEPHERD, LOVER, etc); GOOD/GOD IS UP; BAD IS DOWN; STRICT FATHER vs. NURTURING PARENT; MORAL ACCOUNTABILITY. This data demonstrates that the more entrenched a frame of mind is, ...
A philological and comparative analysis of the lexical items concerning personhood in Ancient Heb... more A philological and comparative analysis of the lexical items concerning personhood in Ancient Hebrew, Ancient Greek and Modern English reveals semantic shifts concerning the English reveals semantic shifts concerning the relative lexical concepts. Ancient Hebrew presents an essentially holistic idea of personhood, whereas, via Biblical translations and Greek philosophical influences, the Western World has conceptualized humans as
Beginnings of Symbolic-Religious Cognition Cognitive Archeology and Cognitive Fluidity: About 30,... more Beginnings of Symbolic-Religious Cognition Cognitive Archeology and Cognitive Fluidity: About 30,000 years ago (70,000 years after the fossil records of the anatomically modern human), religious thought and symbolic conceptual activity arose from the capacity of integrating specific-domain a process called "cognitive fluidity" (Mithen 1996). Metaphor, Anthropomorphism and Cognitive Science: Metaphor is a basic mental capacity by which people understand themselves and the world around them through conceptual mappings of knowledge between mental spaces, using everyday knowledge to reason about more abstract concepts. Of all the templates for supernatural concepts, the ones that seriously matter to people are invariably person-like, because people are the most complex type of object that people know (Boyer 2001).
Storicamente il cristianesimo deve molto al giudaismo. Il cristianesimo di San Paolo, tuttavia, h... more Storicamente il cristianesimo deve molto al giudaismo. Il cristianesimo di San Paolo, tuttavia, ha cambiato il modo di ragionare su concetti come il sé, il corpo, e la cognizione umana. Senza volere trattare certi concetti teologici, mi prefiggo di sottolineare come il punto di vista della scienza moderna è più vicino al giudaismo tradizionale che al cristianesimo, e di spiegare la diffusione dell'"errore" di Paolo nel mondo occidentale, analizzando la semantica dei riferimenti linguistici (e in particolar modo le metafore e le metonimie) dei concetti anima e corpo e del rapporto con la concezione del sé. Cresciuto da "uomo franco" cioè, da cittadino romano in un ambiente cosmopolita, Paolo è considerato il testimone più influente e produttivo del pensiero cristiano nell'Asia Minore e nell'Europa Occidentale. Le sue epistole circolarono durante la sua vita e continuano ad influenzare miliardi di seguaci, i quali spesso interpretano le sue idee in modo contrastante, ma ciononostante attestando una specifica autorevolezza. Erudito greco-romano, inizialmente persecutore dei primi Cristiani, Paolo ha lottato per diffondere la storia di Gesù di Nazareth. La sua ideologia, infatti, è stata vista da molti come un amalgama tra il pensiero greco-romano e ciò che egli stesso ha appreso dai primi cristiani. Queste caratteristiche elleniche, più o meno reali, del sistema religioso introdussero una differenza significativa all'interno del pensiero giudaico tradizionale, dal quale, per mezzo dell'influenza dei suoi scritti, si sarebbe sviluppato il credo cristiano. Di fatti, il cristianesimo ha acquisito una struttura più coerente grazie a Paolo, quasi da inferire che la fede cristiana deve più a Paolo che a Gesù. Quale era l'errore di San Paolo? La domanda vuole essere sia allusiva che provocatoria. L'insegnamento giudaico a proposito del concetto del sé era piuttosto olistico. Per esempio, la parola ebraica nephesh è spesso tradotta come "anima" ma, metaforicamente, significa anche "corpo", mentre, secondo i suoi interpreti, Paolo chiaramente fa delle distinzioni dualistiche, e parlando della "concupiscenza" predica la necessità di dominare la carne per esaltare lo spirito. Con gli strumenti della linguistica cognitiva, propongo un'analisi della polisemia e degli slittamenti semantici nei concetti di ANIMA e CORPO, e come l'autorità attribuita a Paolo eventualmente ha influenzato il pensiero occidentale sul ragionare di queste rappresentazioni mentali.
AbstrAct Religion plays a crucial role in the way one conceives and perceives oneself and oneself... more AbstrAct Religion plays a crucial role in the way one conceives and perceives oneself and oneself respect to the world. Some people will admit that they need to construct their personhood actively, but with the help of God, and divinity is often viewed as a proxy agent (eg Saint ...
The type of literature I want to evaluate is dierent from what we expect traditionally. For the m... more The type of literature I want to evaluate is dierent from what we expect traditionally. For the most part, the readers of these texts consider them "sacred": whether revealed through divine means, or supernaturally inspired, this sort of literature for the devotee is di erent than reading Shakespeare or Dante. The reader approaches the reading of these texts with solemn behavior (even by means of ablutions), knowing that it has a teaching that neither other book nor any other teacher may impart, expecting it to actually "change their lives." For this reason its interpretation is of vital importance, often considered a matter of (eternal?) life and deathespecially for misinterpreters.
In this essay I propose a hermeneutic model of the higher level understanding during on-line ritu... more In this essay I propose a hermeneutic model of the higher level understanding during on-line ritual reading by devotees of their respective sacred literatures, using the instruments provided by cognitive sciences. The way a devotee reads a sacred text differs from the way he or she would read a common piece of literature or how a lay person might read the same sacred text. After providing an overview of metaphor, anthropomorphism, and the "religious brain", I suggest how devotee-readers might make sense of a religious text and why it should be so important for their own personal everyday life. Universals are implicated in this genre of literature and the way it is interpreted.
In this essay I propose a hermeneutic model of the higher level understanding during on-line ritu... more In this essay I propose a hermeneutic model of the higher level understanding during on-line ritual reading by devotees of their respective sacred literatures, using the instruments provided by cognitive sciences. The way a devotee reads a sacred text differs from the way he or she would read a common piece of literature or how a lay person might read the same sacred text. After providing an overview of metaphor, anthropomorphism, and the "religious brain", I suggest how devotee-readers might make sense of a religious text and why it should be so important for their own personal everyday life. Universals are implicated in this genre of literature and the way it is interpreted.
"Evoluzione" è una parola usata ormai frequentemente dall'uomo comune nonché in tutte le discipli... more "Evoluzione" è una parola usata ormai frequentemente dall'uomo comune nonché in tutte le discipline, umanistiche e scientifiche. Culturalmente radicata, è diventata una metafora potente. Una definizione corrente è "sviluppo lento e graduale; svolgimento da una forma a un'altra, generalmente più completa e perfetta" (Garzanti). In questi termini non si parla soltanto dell'evoluzione biologica dell'uomo, ma anche dell'evoluzione del linguaggio, della società, della cognizione umana-a prescindere da un'effettiva conoscenza delle teorie evoluzionistiche. L'evoluzione, in quanto teoria biologica, rimanda quasi automaticamente alla teoria di Darwin, il quale, tuttavia, ha usato il termine solo una volta, nel paragrafo finale del suo celeberrimo L'origine delle specie (1859). Nel concetto di EVOLUZIONE è comunemente implicato il passaggio da una specie "primitiva" ad una specie "progredita", più avanzata o sofisticata e strutturalmente più complessa. Nei suoi scritti, Darwin preferiva parlare di "discendenza con modificazioni" anziché di "evoluzione", termine usato invece da Bonnet (1762) nella sua teoria dell'homunculus, proprio perché portatore della valenza semantica di "progresso", non presente nella teoria che Darwin proponeva. Infatti, per quest'ultimo "evoluzione" ha più a che fare con il CAMBIAMENTO (x à y) che con il PROGRESSO (x à x+1). L'idea che il concetto di evoluzione abbia a che fare con quello di progresso è in realtà posteriore: nell'accezione più comune del termine è presente l'idea di una temporalità lineare, nella quale l'hic et nunc è visto come la massima compiutezza dello sviluppo, della complessità e della "modernità", e il passato è visto da un punto di vista situato in un setting storico del presente (antropo-, etno-, euro-, ego-centrico etc), in un'opposizione binaria tra "adesso" e "allora", tra "noi" e "loro", tra "progredito" e "primitivo". Eppure l'evoluzione, in senso stretto, non è teleologica e non c'è un "avanti" o un "indietro", c'è solo un cambiamento causato dall'adattamento nell'ecosistema in cui l'essere storico si trova. Evoluzione non è necessariamente sinonimo di ottimizzazione (chi può dire che la "prossima generazione" sarà migliore?). La mia ipotesi è che questa metafora (linguaggio) influenza il nostro modo di concepire e ragionare circa un oggetto (pensiero). Anticipando qualche dato, mi avvalgo delle discipline linguistiche, nell'ambito delle quali si parla dell'evoluzione non solo del linguaggio, ma anche della lingua. Ad esempio l'idea che una lingua sia meno complessa sintatticamente, come nel caso della lingua dei Pirahã del Sudamerica, ha generato il giudizio di "primitivismo" nei confronti del popolo che la parla da parte soprattutto di alcuni filochomskyiani e altri 1. In altre scienze sociali, alcune manifestazioni culturali, come l'arte, vengono intese come "primitive" o "moderne", oppure si parla di evoluzione di generi letterari. La dimostrazione forse più eclatante di questo antropocentrismo riguarda il problema del genere Homo, in cui l'avvento dell'Uomo Anatomicamente Moderno si fa coincidere con la nascita della cultura, utilizzando un doppio standard di modernità, visto che Neandertal fu probabilmente molto più simile a noi di quanto si tende a pensare 2. L'utilizzo dell'idea di EVOLUZIONE come metafora può essere estremamente potente nell'ambiente accademico, ma occorre prestare attenzione alle sue possibili implicazioni. Il mio intento è quello di analizzare questa metafora usata comunemente all'interno delle varie discipline dal punto di vista della linguistica cognitiva (frames e metafore concettuali), mettendo in evidenza come il concetto target eredita delle implicazioni che emergono a causa delle qualità proprie del concetto source, per dimostrare che il modo in cui avviene il framing del concetto condiziona sovente la metodologia di studio, nonché la tassonomia applicata all'oggetto studiato.
La metafora come carrefour cognitivo del pensiero e del linguaggio Nell'ultimo trentennio, le sci... more La metafora come carrefour cognitivo del pensiero e del linguaggio Nell'ultimo trentennio, le scienze cognitive hanno proposto una teoria alternativa a quelle che intendevano la metafora come strumento linguistico, cioè che il processo metaforico si potesse ridurre al livello letterale, semantico o pragmatico. Secondo la teoria della metafora concettuale, la metafora è un modo di rappresentare ed organizzare il nostro mondo, piuttosto che uno strumento semplicemente decorativo del linguaggio avente un ruolo puramente comunicativo. Questo shift paradigmatico ha influenzato anche altri aspetti delle scienze cognitive. In questo contributo si vuole delineare lo stato attuale della teoria elaborata da Lakoff e Johnson e la maturazione del pensiero rispetto alla prima pubblicazione di Metaphors We Live By (1980/1998). Dopo avere illustrato i principi teorici, si daranno degli esempi di metafore culturali e multimodali e si puntualizzerà il ruolo analogo, ma distinto, alla metafora che la metonimia copre nell'ambito dei nostri sistemi concettuali.
Abstract Traditionally, spiritual experiences have been considered «ineffable», but metaphors per... more Abstract Traditionally, spiritual experiences have been considered «ineffable», but metaphors pervade the representations of certain concepts of the transcendental in people's attempts to talk about such abstract ideas. Whether it be during the description of a vision or simply talking about morality, people use conceptual metaphors to reason and talk about these concepts. Many representations of God, spirits or the afterlife are culturally based, but whereas some may differ based on individual experiences, others seem to have a more ...
I will explore some of my conclusions concerning conceptual metaphors collected during a series o... more I will explore some of my conclusions concerning conceptual metaphors collected during a series of interviews, in particular with two Christian street preachers. The data includes speech, gesture, and commented drawings of God, themselves and paradise. Some of the metaphors analyzed are: metaphors for God (FATHER, SHEPHERD, LOVER, etc); GOOD/GOD IS UP; BAD IS DOWN; STRICT FATHER vs. NURTURING PARENT; MORAL ACCOUNTABILITY. This data demonstrates that the more entrenched a frame of mind is, ...
A philological and comparative analysis of the lexical items concerning personhood in Ancient Heb... more A philological and comparative analysis of the lexical items concerning personhood in Ancient Hebrew, Ancient Greek and Modern English reveals semantic shifts concerning the English reveals semantic shifts concerning the relative lexical concepts. Ancient Hebrew presents an essentially holistic idea of personhood, whereas, via Biblical translations and Greek philosophical influences, the Western World has conceptualized humans as
Beginnings of Symbolic-Religious Cognition Cognitive Archeology and Cognitive Fluidity: About 30,... more Beginnings of Symbolic-Religious Cognition Cognitive Archeology and Cognitive Fluidity: About 30,000 years ago (70,000 years after the fossil records of the anatomically modern human), religious thought and symbolic conceptual activity arose from the capacity of integrating specific-domain a process called "cognitive fluidity" (Mithen 1996). Metaphor, Anthropomorphism and Cognitive Science: Metaphor is a basic mental capacity by which people understand themselves and the world around them through conceptual mappings of knowledge between mental spaces, using everyday knowledge to reason about more abstract concepts. Of all the templates for supernatural concepts, the ones that seriously matter to people are invariably person-like, because people are the most complex type of object that people know (Boyer 2001).
Storicamente il cristianesimo deve molto al giudaismo. Il cristianesimo di San Paolo, tuttavia, h... more Storicamente il cristianesimo deve molto al giudaismo. Il cristianesimo di San Paolo, tuttavia, ha cambiato il modo di ragionare su concetti come il sé, il corpo, e la cognizione umana. Senza volere trattare certi concetti teologici, mi prefiggo di sottolineare come il punto di vista della scienza moderna è più vicino al giudaismo tradizionale che al cristianesimo, e di spiegare la diffusione dell'"errore" di Paolo nel mondo occidentale, analizzando la semantica dei riferimenti linguistici (e in particolar modo le metafore e le metonimie) dei concetti anima e corpo e del rapporto con la concezione del sé. Cresciuto da "uomo franco" cioè, da cittadino romano in un ambiente cosmopolita, Paolo è considerato il testimone più influente e produttivo del pensiero cristiano nell'Asia Minore e nell'Europa Occidentale. Le sue epistole circolarono durante la sua vita e continuano ad influenzare miliardi di seguaci, i quali spesso interpretano le sue idee in modo contrastante, ma ciononostante attestando una specifica autorevolezza. Erudito greco-romano, inizialmente persecutore dei primi Cristiani, Paolo ha lottato per diffondere la storia di Gesù di Nazareth. La sua ideologia, infatti, è stata vista da molti come un amalgama tra il pensiero greco-romano e ciò che egli stesso ha appreso dai primi cristiani. Queste caratteristiche elleniche, più o meno reali, del sistema religioso introdussero una differenza significativa all'interno del pensiero giudaico tradizionale, dal quale, per mezzo dell'influenza dei suoi scritti, si sarebbe sviluppato il credo cristiano. Di fatti, il cristianesimo ha acquisito una struttura più coerente grazie a Paolo, quasi da inferire che la fede cristiana deve più a Paolo che a Gesù. Quale era l'errore di San Paolo? La domanda vuole essere sia allusiva che provocatoria. L'insegnamento giudaico a proposito del concetto del sé era piuttosto olistico. Per esempio, la parola ebraica nephesh è spesso tradotta come "anima" ma, metaforicamente, significa anche "corpo", mentre, secondo i suoi interpreti, Paolo chiaramente fa delle distinzioni dualistiche, e parlando della "concupiscenza" predica la necessità di dominare la carne per esaltare lo spirito. Con gli strumenti della linguistica cognitiva, propongo un'analisi della polisemia e degli slittamenti semantici nei concetti di ANIMA e CORPO, e come l'autorità attribuita a Paolo eventualmente ha influenzato il pensiero occidentale sul ragionare di queste rappresentazioni mentali.
AbstrAct Religion plays a crucial role in the way one conceives and perceives oneself and oneself... more AbstrAct Religion plays a crucial role in the way one conceives and perceives oneself and oneself respect to the world. Some people will admit that they need to construct their personhood actively, but with the help of God, and divinity is often viewed as a proxy agent (eg Saint ...
The type of literature I want to evaluate is dierent from what we expect traditionally. For the m... more The type of literature I want to evaluate is dierent from what we expect traditionally. For the most part, the readers of these texts consider them "sacred": whether revealed through divine means, or supernaturally inspired, this sort of literature for the devotee is di erent than reading Shakespeare or Dante. The reader approaches the reading of these texts with solemn behavior (even by means of ablutions), knowing that it has a teaching that neither other book nor any other teacher may impart, expecting it to actually "change their lives." For this reason its interpretation is of vital importance, often considered a matter of (eternal?) life and deathespecially for misinterpreters.
In this essay I propose a hermeneutic model of the higher level understanding during on-line ritu... more In this essay I propose a hermeneutic model of the higher level understanding during on-line ritual reading by devotees of their respective sacred literatures, using the instruments provided by cognitive sciences. The way a devotee reads a sacred text differs from the way he or she would read a common piece of literature or how a lay person might read the same sacred text. After providing an overview of metaphor, anthropomorphism, and the "religious brain", I suggest how devotee-readers might make sense of a religious text and why it should be so important for their own personal everyday life. Universals are implicated in this genre of literature and the way it is interpreted.
In this essay I propose a hermeneutic model of the higher level understanding during on-line ritu... more In this essay I propose a hermeneutic model of the higher level understanding during on-line ritual reading by devotees of their respective sacred literatures, using the instruments provided by cognitive sciences. The way a devotee reads a sacred text differs from the way he or she would read a common piece of literature or how a lay person might read the same sacred text. After providing an overview of metaphor, anthropomorphism, and the "religious brain", I suggest how devotee-readers might make sense of a religious text and why it should be so important for their own personal everyday life. Universals are implicated in this genre of literature and the way it is interpreted.
"Evoluzione" è una parola usata ormai frequentemente dall'uomo comune nonché in tutte le discipli... more "Evoluzione" è una parola usata ormai frequentemente dall'uomo comune nonché in tutte le discipline, umanistiche e scientifiche. Culturalmente radicata, è diventata una metafora potente. Una definizione corrente è "sviluppo lento e graduale; svolgimento da una forma a un'altra, generalmente più completa e perfetta" (Garzanti). In questi termini non si parla soltanto dell'evoluzione biologica dell'uomo, ma anche dell'evoluzione del linguaggio, della società, della cognizione umana-a prescindere da un'effettiva conoscenza delle teorie evoluzionistiche. L'evoluzione, in quanto teoria biologica, rimanda quasi automaticamente alla teoria di Darwin, il quale, tuttavia, ha usato il termine solo una volta, nel paragrafo finale del suo celeberrimo L'origine delle specie (1859). Nel concetto di EVOLUZIONE è comunemente implicato il passaggio da una specie "primitiva" ad una specie "progredita", più avanzata o sofisticata e strutturalmente più complessa. Nei suoi scritti, Darwin preferiva parlare di "discendenza con modificazioni" anziché di "evoluzione", termine usato invece da Bonnet (1762) nella sua teoria dell'homunculus, proprio perché portatore della valenza semantica di "progresso", non presente nella teoria che Darwin proponeva. Infatti, per quest'ultimo "evoluzione" ha più a che fare con il CAMBIAMENTO (x à y) che con il PROGRESSO (x à x+1). L'idea che il concetto di evoluzione abbia a che fare con quello di progresso è in realtà posteriore: nell'accezione più comune del termine è presente l'idea di una temporalità lineare, nella quale l'hic et nunc è visto come la massima compiutezza dello sviluppo, della complessità e della "modernità", e il passato è visto da un punto di vista situato in un setting storico del presente (antropo-, etno-, euro-, ego-centrico etc), in un'opposizione binaria tra "adesso" e "allora", tra "noi" e "loro", tra "progredito" e "primitivo". Eppure l'evoluzione, in senso stretto, non è teleologica e non c'è un "avanti" o un "indietro", c'è solo un cambiamento causato dall'adattamento nell'ecosistema in cui l'essere storico si trova. Evoluzione non è necessariamente sinonimo di ottimizzazione (chi può dire che la "prossima generazione" sarà migliore?). La mia ipotesi è che questa metafora (linguaggio) influenza il nostro modo di concepire e ragionare circa un oggetto (pensiero). Anticipando qualche dato, mi avvalgo delle discipline linguistiche, nell'ambito delle quali si parla dell'evoluzione non solo del linguaggio, ma anche della lingua. Ad esempio l'idea che una lingua sia meno complessa sintatticamente, come nel caso della lingua dei Pirahã del Sudamerica, ha generato il giudizio di "primitivismo" nei confronti del popolo che la parla da parte soprattutto di alcuni filochomskyiani e altri 1. In altre scienze sociali, alcune manifestazioni culturali, come l'arte, vengono intese come "primitive" o "moderne", oppure si parla di evoluzione di generi letterari. La dimostrazione forse più eclatante di questo antropocentrismo riguarda il problema del genere Homo, in cui l'avvento dell'Uomo Anatomicamente Moderno si fa coincidere con la nascita della cultura, utilizzando un doppio standard di modernità, visto che Neandertal fu probabilmente molto più simile a noi di quanto si tende a pensare 2. L'utilizzo dell'idea di EVOLUZIONE come metafora può essere estremamente potente nell'ambiente accademico, ma occorre prestare attenzione alle sue possibili implicazioni. Il mio intento è quello di analizzare questa metafora usata comunemente all'interno delle varie discipline dal punto di vista della linguistica cognitiva (frames e metafore concettuali), mettendo in evidenza come il concetto target eredita delle implicazioni che emergono a causa delle qualità proprie del concetto source, per dimostrare che il modo in cui avviene il framing del concetto condiziona sovente la metodologia di studio, nonché la tassonomia applicata all'oggetto studiato.
La metafora come carrefour cognitivo del pensiero e del linguaggio Nell'ultimo trentennio, le sci... more La metafora come carrefour cognitivo del pensiero e del linguaggio Nell'ultimo trentennio, le scienze cognitive hanno proposto una teoria alternativa a quelle che intendevano la metafora come strumento linguistico, cioè che il processo metaforico si potesse ridurre al livello letterale, semantico o pragmatico. Secondo la teoria della metafora concettuale, la metafora è un modo di rappresentare ed organizzare il nostro mondo, piuttosto che uno strumento semplicemente decorativo del linguaggio avente un ruolo puramente comunicativo. Questo shift paradigmatico ha influenzato anche altri aspetti delle scienze cognitive. In questo contributo si vuole delineare lo stato attuale della teoria elaborata da Lakoff e Johnson e la maturazione del pensiero rispetto alla prima pubblicazione di Metaphors We Live By (1980/1998). Dopo avere illustrato i principi teorici, si daranno degli esempi di metafore culturali e multimodali e si puntualizzerà il ruolo analogo, ma distinto, alla metafora che la metonimia copre nell'ambito dei nostri sistemi concettuali.
I will explore some of my conclusions concerning conceptual metaphors collected during a series o... more I will explore some of my conclusions concerning conceptual metaphors collected during a series of interviews, in particular with two Christian street preachers. The data includes speech, gesture, and commented drawings of God, themselves and paradise. Some of the metaphors analyzed are: metaphors for God (FATHER, SHEPHERD, LOVER, etc); GOOD/GOD IS UP; BAD IS DOWN; STRICT FATHER vs. NURTURING PARENT; MORAL ACCOUNTABILITY. This data demonstrates that the more entrenched a frame of mind is, ...
The web has long since moved out of the IT and design departments and become a pervasive communic... more The web has long since moved out of the IT and design departments and become a pervasive communications medium. As a result, top-notch minds from other disciplines have begun to help make it more robust, vibrant and just plain useful than before.
Dr. Evola has one of these minds. He’s applying it to the web in part by teaching a course on web standards at the College of Letters and Philosophy at the University of Palermo, Italy. Dr. Evola’s linguistics background gives him a fresh perspective on web standards:
The first lessons deal with the “need” for XHTML and CSS, moving towards a more advanced knowledge of CSS1 and CSS2, keeping in mind that standards means nothing less than “speaking correctly” with our target.
Read the rest of the WaSP Education Task Force’s excellent interview for more from a linguist turned standardista.
Cognitive Linguistics as an enterprise provides new theoretical and methodological instruments in... more Cognitive Linguistics as an enterprise provides new theoretical and methodological instruments in understanding the relationship between people’s thoughts and the language they use. Spiritual and religious experiences (particularly the ones involving some type of revelation from or communication with a transcendent being) are especially interesting since they involve some type of external, physically invisible force or agent, contributing an “ineffable” quality to the phenomenon. However, people can and do describe such events, and metaphors and blends pervade the representations of certain concepts of the transcendental when attempting to talk about such abstract ideas. One of the main tenants of Cognitive Linguistics is that people’s views about themselves and the world around them are deeply rooted in their conceptual systems, created by their experiences and their bodily interactions with the world, whether they be physical, psychological or social. People who practice spirituality reach certain states by means of personal or collective rituals, such as prayer, meditation, and bodily procedures involving discipline, as is the case of fasting or re-understanding pain. When they then communicate certain religious and spiritual concepts, they are revealing a great deal about themselves and their world and the way they interact with it. Concepts dealing with people’s system of beliefs are very “meaningful” for the individual, and the more entrenched a frame of mind is, the less plastic it is, a fact confirmed by the neurosciences which claim that it is difficult to break down and reconstruct certain synaptic structures of the brain. But how do people who have had such awesome experiences represent these supernatural encounters and their states of being? What is the relationship between the concepts of body and soul in devotees who torture their bodies, who have out of body experiences or who describe a body possessed by other spirits? What does the language they use say about the individuals’ concept of themselves and their world? I will present some of my own research data containing conceptual metaphors and blends collected in various sacred texts and during a series of interviews of people who claim to have had such supernatural experiences. The data includes linguistic expressions as well as gesture. Moreover, the interviewees were asked to draw on paper certain experiences of spiritual nature and then to describe their pictures. My investigation will try to shed new light on the phenomenology of spiritual experiences and personhood, using cognitive linguistics as a prime tool of analysis.
Ancient Jewish teaching circa selfhood was quite holistic. The Hebrew word nefeš is often transla... more Ancient Jewish teaching circa selfhood was quite holistic. The Hebrew word nefeš is often translated as “soul” but also means “body”, whereas Paul clearly distinguishes the two, talking about a co-existence, “concupiscence”, and the necessity of dominating the body to exalt the spirit. I will examine the semantic changes in words dealing with body and soul, and how Paul’s authority eventually influenced the Western world’s way of reasoning about such concepts.
See also "Multimodal Semiotics of Spiritual Experiences: Representing Beliefs, Metaphors, and Act... more See also "Multimodal Semiotics of Spiritual Experiences: Representing Beliefs, Metaphors, and Actions", in Fey Parrill, Vera Tobin, and Mark Turner (eds.) (2010). Form, Meaning, and Body. Stanford: CSLI. pp. 41-60.
“Evoluzione” è una parola usata ormai frequentemente dall’uomo comune nonché in tutte le discipli... more “Evoluzione” è una parola usata ormai frequentemente dall’uomo comune nonché in tutte le discipline, umanistiche e scientifiche. Culturalmente radicata, è diventata una metafora potente. Una definizione corrente è “sviluppo lento e graduale; svolgimento da una forma a un’altra, generalmente più completa e perfetta” (Garzanti). In questi termini non si parla soltanto dell’evoluzione biologica dell’uomo, ma anche dell’evoluzione del linguaggio, della società, della cognizione umana – a prescindere da un’effettiva conoscenza delle teorie evoluzionistiche. L’evoluzione, in quanto teoria biologica, rimanda quasi automaticamente alla teoria di Darwin, il quale, tuttavia, ha usato il termine solo una volta, nel paragrafo finale del suo celeberrimo L’origine delle specie (1859). Nel concetto di evoluzione è comunemente implicato il passaggio da una specie “primitiva” ad una specie “progredita”, più avanzata o sofisticata e strutturalmente più complessa. Nei suoi scritti, Darwin preferiva parlare di “discendenza con modificazioni” anziché di “evoluzione”, termine usato invece da Bonnet (1762) nella sua teoria dell’homunculus, proprio perché portatore della valenza semantica di “progresso”, non presente nella teoria che Darwin proponeva. Infatti, per quest’ultimo “evoluzione” ha più a che fare con il cambiamento (x --> y) che con il progresso (x --> x+1). L’idea che il concetto di evoluzione abbia a che fare con quello di progresso è in realtà posteriore: nell’accezione più comune del termine è presente l’idea di una temporalità lineare, nella quale l’hic et nunc è visto come la massima compiutezza dello sviluppo, della complessità e della “modernità”, e il passato è visto da un punto di vista situato in un setting storico del presente (antropo-, etno-, euro-, ego-centrico etc), in un’opposizione binaria tra “adesso” e “allora”, tra “noi” e “loro”, tra “progredito” e “primitivo”. Eppure l’evoluzione, in senso stretto, non è teleologica e non c’è un “avanti” o un “indietro”, c’è solo un cambiamento causato dall’adattamento nell’ecosistema in cui l’essere storico si trova. Evoluzione non è necessariamente sinonimo di ottimizzazione (chi può dire che la “prossima generazione” sarà migliore?). La mia ipotesi è che questa metafora (linguaggio) influenza il nostro modo di concepire e ragionare circa un oggetto (pensiero). Anticipando qualche dato, mi avvalgo delle discipline linguistiche, nell’ambito delle quali si parla dell’evoluzione non solo del linguaggio, ma anche della lingua. Ad esempio l’idea che una lingua sia meno complessa sintatticamente, come nel caso della lingua dei Pirahã del Sudamerica, ha generato il giudizio di “primitivismo” nei confronti del popolo che la parla da parte soprattutto di alcuni filochomskyiani e altri1. In altre scienze sociali, alcune manifestazioni culturali, come l’arte, vengono intese come “primitive” o “moderne”, oppure si parla di evoluzione di generi letterari. La dimostrazione forse più eclatante di questo antropocentrismo riguarda il problema del genere Homo, in cui l’avvento dell’Uomo Anatomicamente Moderno si fa coincidere con la nascita della cultura, utilizzando un doppio standard di modernità, visto che Neandertal fu probabilmente molto più simile a noi di quanto si tende a pensare. L’utilizzo dell’idea di evoluzione come metafora può essere estremamente potente nell’ambiente accademico, ma occorre prestare attenzione alle sue possibili implicazioni. Il mio intento è quello di analizzare questa metafora usata comunemente all’interno delle varie discipline dal punto di vista della linguistica cognitiva (frames e metafore concettuali), mettendo in evidenza come il concetto target eredita delle implicazioni che emergono a causa delle qualità proprie del concetto source, per dimostrare che il modo in cui avviene il framing del concetto condiziona sovente la metodologia di studio, nonché la tassonomia applicata all’oggetto studiato.
This paper investigates a linguistic phenomenon generally and generically described as an ethical... more This paper investigates a linguistic phenomenon generally and generically described as an ethical dative. In particular, we focus on those second-person non-lexical datives in French and Italian used to draw the attention of the addressee on the event narrated, where the second-person dative referent can be aptly paraphrased as:“I'm telling you (that) P”,“you should keep in mind that P”. For example:
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Papers by Vito Evola
Dr. Evola has one of these minds. He’s applying it to the web in part by teaching a course on web standards at the College of Letters and Philosophy at the University of Palermo, Italy. Dr. Evola’s linguistics background gives him a fresh perspective on web standards:
The first lessons deal with the “need” for XHTML and CSS, moving towards a more advanced knowledge of CSS1 and CSS2, keeping in mind that standards means nothing less than “speaking correctly” with our target.
Read the rest of the WaSP Education Task Force’s excellent interview for more from a linguist turned standardista.
Vedi anche : http://rwth-aachen.academia.edu/VitoEvola/Papers/200284/Evoluzione_cambiamento_e_progresso_Tra_metafora_e_frame