Russo V., Tedeschi C. (a cura di), Conoscenza previa (preventiva) e puntuale (mirata) Casi studio: scala architettonica, Edizioni Quasar, Roma - eISBN 978-88-5491-016-4, 2020
La necessità di salvaguardare i Beni Culturali su scala mondiale è stato il viatico per lo svilup... more La necessità di salvaguardare i Beni Culturali su scala mondiale è stato il viatico per lo sviluppo di diverse carte internazionali, scritte nel secolo scorso. Forse la più importante è la risoluzione ICOMOS che, dal 1972, ha sottolineato l’Outstanding Universal Value (OUV) per la salvaguardia del patrimonio. Essere in grado di affrontare l’inevitabile deterioramento e decadenza dei beni architettonici e archeologici è responsabilità di tutta l’umanità e le politiche adeguate per il loro restauro sono la risposta. Le strategie per la conservazione sono molte, dalla ricostruzione virtuale alla disseminazione, dalla gestione alla valorizzazione. Tuttavia non c’è ancora una crescita culturale coerente in questa direzione, in particolare in quegli organismi pubblici e privati che svolgono un ruolo importante nel processo di salvaguardia e valorizzazione di questi beni. Un contributo positivo invece è dato dalle nuove frontiere della Geomatica, che rappresenta oggigiorno una fonte fondamentale di informazioni necessarie per raggiungere una conoscenza approfondita di un bene. Le tecniche geomatiche possono coprire un ampio spettro di applicazioni e scale, rappresentando così una valida soluzione per intraprendere strategie attive di conservazione. A tal fine, l’ultimo aggiornamento della carta ICOMOS2 include, tra le altre, le azioni di “Documentazione”, “Conoscenza” e “Gestione”.
Il lavoro descritto nel seguito tratta lo sviluppo di un sistema informativo geografico (GIS), appositamente ideato per il progetto di restauro della Fortezza di Ascoli Satriano, utilizzando come dati di ingresso la sua modellazione 3D ottenuta con uno standard Multi-View Stereo (MVS) pipeline. In questa ricerca l’implementazione GIS, proposta per la catalogazione e la gestione della conservazione degli edifici storici, serve a definire l’abaco dei materiali, delle analisi e degli interventi (rappresentati con riferimento allo standard nazionale3) relativi al bene oggetto di studio. L’obiettivo è creare un collegamento tra l’output del sondaggio e informazioni descrittive utili per la gestione del restauro in
tutte le fasi del lavoro.
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Papers by Fabio Mariano
Il lavoro descritto nel seguito tratta lo sviluppo di un sistema informativo geografico (GIS), appositamente ideato per il progetto di restauro della Fortezza di Ascoli Satriano, utilizzando come dati di ingresso la sua modellazione 3D ottenuta con uno standard Multi-View Stereo (MVS) pipeline. In questa ricerca l’implementazione GIS, proposta per la catalogazione e la gestione della conservazione degli edifici storici, serve a definire l’abaco dei materiali, delle analisi e degli interventi (rappresentati con riferimento allo standard nazionale3) relativi al bene oggetto di studio. L’obiettivo è creare un collegamento tra l’output del sondaggio e informazioni descrittive utili per la gestione del restauro in
tutte le fasi del lavoro.
Il lavoro descritto nel seguito tratta lo sviluppo di un sistema informativo geografico (GIS), appositamente ideato per il progetto di restauro della Fortezza di Ascoli Satriano, utilizzando come dati di ingresso la sua modellazione 3D ottenuta con uno standard Multi-View Stereo (MVS) pipeline. In questa ricerca l’implementazione GIS, proposta per la catalogazione e la gestione della conservazione degli edifici storici, serve a definire l’abaco dei materiali, delle analisi e degli interventi (rappresentati con riferimento allo standard nazionale3) relativi al bene oggetto di studio. L’obiettivo è creare un collegamento tra l’output del sondaggio e informazioni descrittive utili per la gestione del restauro in
tutte le fasi del lavoro.
Un panorama amplissimo che analizza capillarmente un patrimonio di oltre settanta teatri storici ancora presenti nella nostra regione: tutti di grande qualità architettonica e decorativa, che spesso conservano ancora gli apparati scenografici e le macchine sceniche originali, che oggi l'accurato recupero li riconsegna al pubblico degli appassionati melomani come documenti di una cultura, di una società e di un'epoca che ebbe il suo maggior sviluppo fra `700 e `800. Il volume curato da Mariano, che si avvale delle prestigiose collaborazioni di Franco Battistelli e di Alberto Pellegrino per i capitoli dedicati agli apparati scenografici e i decori e quello dedicato alla storia degli spettacoli, parte da lontano: dai teatri classici romani presenti nelle Marche dei quali almeno nove mostrano ancora i loro consistenti reperti archeologici e ci guida attraverso un apposito capitolo introduttivo attraverso l'evoluzione dello spazio del teatro fuori e dentro la regione. Viene evidenziata la continuità del teatro nelle Marche dal Medioevo sino alle prime rappresentazioni di corte, che vedono nel Rinascimento dei palazzi ducali nei territori del Montefeltro il luogo deputato per le prime rappresentazioni italiane. Il periodo del Barocco brilla negli apparati scenotecnici del pesarese Nicola Sabbatini, primo trattatista europeo della materia, e nelle scenografie illusionistiche del fanese Giacomo Torelli, il "grande mago" delle scene mobili apprezzato fino alla corte del Re Sole