Thesis Chapters by Silvia Bassi

PhD thesis, 2011
Il presente lavoro si propone di indagare l'opera letteraria di Andrea Zanzotto dal punto di vist... more Il presente lavoro si propone di indagare l'opera letteraria di Andrea Zanzotto dal punto di vista della traduzione. Si esamina dunque da un lato l'attività di trascrizione in lingua italiana che il poeta ha esercitato sui propri versi quando composti originariamente in dialetto – idioma impiegato in diverse sue raccolte poetiche, anche se in misura minore rispetto alla lingua ufficiale – o, nel caso degli pseudo-haiku, in inglese. L'analisi si concentra successivamente sul lavoro di traduzione da altri autori, sia in prosa sia in poesia, in prevalenza di area francese, svolto da Zanzotto in vista di edizioni commissionate o in qualità di esercizio privato poi oggetto di pubblicazione. Sono delineate così le questioni linguistiche e stilistiche di volta in volta affrontate dal traduttore, tenendo conto, parallelamente, della sua produzione originale in versi e in prosa nonché delle sue riflessioni di saggista critico.
This work aims to investigate Andrea Zanzotto's literary production from the point of view of translation. First of all, his activity of transcription in Italian of his own poems is examined, since he sometimes composes in dialect instead of the official language – which is his main means of expression – or, in the case of pseudo-haikus, in English. The analysis then focuses on translations into Italian from works by other authors, written both in prose and poetry, mainly in French. Zanzotto realized them either on commission for publishing or as a private exercise, then occasionally printed. This dissertation describes the linguistic and stylistic issues the translator dealt with in each different case, also taking into account his parallel original production in verse and prose, and his reflections as a critical essayist.
Papers by Silvia Bassi
Cartoline veneziane: ciclo di seminari di letteratura italiana, 2009
Sono molteplici e talvolta inconsuete le immagini di Venezia che affiorano da un esame, pure non ... more Sono molteplici e talvolta inconsuete le immagini di Venezia che affiorano da un esame, pure non esaustivo e limitato al secolo scorso, di testi poetici in dialetto, non soltanto veneto, dedicati alla città lagunare. Luogo visitato incessantemente dalla letteratura, Venezia attira anche le lingue non ufficiali, usate spesso dagli autori come una potente arma di rinnovamento dell'immaginario poetico.
Autografo, 2011
La traduzione, processo che implica un ravvicinato confronto tra idiomi altri, è senza dubbio det... more La traduzione, processo che implica un ravvicinato confronto tra idiomi altri, è senza dubbio determinante per la formazione della coscienza e della sensibilità letteraria, in senso filogenetico e ontogenetico. Tale circostanza è confermata dall'esperienza di Andrea Zanzotto, il quale testimonia di aver cominciato a tradurre versi di poeti stranieri, pur conoscendone a volte soltanto vagamente la lingua, durante gli anni della formazione scolastica e poi universitaria: in concomitanza con il primo approccio ai testi di tali autori e allo stesso tempo con l'iniziale stesura di versi in proprio.

Nel "melograno di lingue". Plurilinguismo e traduzione in Andrea Zanzotto, 2018
Firenze University Press 2018 Nel «melograno di lingue» Plurilinguismo e traduzione in Andrea Zan... more Firenze University Press 2018 Nel «melograno di lingue» Plurilinguismo e traduzione in Andrea Zanzotto a cura di Giorgia Bongiorno e Laura Toppan Nel «melograno di lingue» : plurilinguismo e traduzione in Andrea Zanzotto / a cura di Giorgia Bongiorno e Laura Toppan. -Firenze : Firenze University Press, 2018. (Moderna/Comparata ; 25) http://digital.casalini.it/9788864536293 ISBN 978-88-6453-628-6 (print) ISBN 978-88-6453-629-3 (online PDF) ISBN 978-88-6453-630-9 (online EPUB) Progetto grafico di Alberto Pizarro Fernández, Pagina Maestra snc Certificazione scientifica delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com). Le curatrici ringraziano l'Institut Culturel Italien di Strasburgo e in particolar modo l'ex-direttore Raffaello Barbieri che ha sostenuto il progetto e contribuito finanziariamente alla sua realizzazione. Ringraziano calorosamente anche Marisa Michieli Zanzotto e Giovanni Zanzotto per la loro disponibilità e la gentile concessione di tutti i materiali inediti che compaiono nel volume. Giorgia Bongiorno e Laura Toppan (a cura di), Nel «melograno di lingue»: plurilinguismo e traduzione in Andrea Zanzotto, ISBN 978-88-6453-628-6 (print), ISBN 978-88-6453-629-3 (online PDF), ISBN 978-88-6453-630-9 (online EPUB), CC BY 4.0, 2018, Firenze University Press LA TRADUZIONE DI UN'AUTOBIOGRAFIA DELLA PSICHE: ZANZOTTO E LEIRIS 1 Silvia Bassi In occasione di un intervento alla Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Venezia nel 1989, Andrea Zanzotto sostiene che la traduzione «implica una particolare empatia nei confronti del testo da trasferire e trapiantare» 2 . È senza dubbio il caso di Michel Leiris per Zanzotto: l'autore francese diviene a lui caro dopo la lettura de L'Afrique fantôme 3 innanzi tutto e poi via via degli altri suoi scritti, conosciuti in lingua originale, poiché la ricezione italiana dell'autore avverrà soltanto successivamente. Michel Leiris 4 , scrittore, etnografo e critico d'arte, è già molto noto in Francia all'epoca della prima traduzione di Età d'uomo da parte di Zanzotto. L'âge d'hom-1 Il testo di questo intervento è il frutto della rielaborazione di un capitolo della nostra tesi di dottorato dal titolo Un «giardiniere e botanico delle lingue»: Andrea Zanzotto traduttore e autotraduttore, Università Ca' Foscari di Venezia, XXII ciclo, a.a. 2009-2010. Cfr.: <http://dspace.unive. it/bitstream/handle/10579/1068/Tesi%20Dottorato%20Bassi.pdf?sequence=1> (04/2017). 2 Andrea Zanzotto, Conversazione sottovoce sul tradurre e l'essere tradotti, in Venezia e le lingue e letterature straniere, Atti del Convegno, Università di Venezia, 15-17 aprile 1989, a cura di Sergio Perosa, Michela Calderaro e Susanna Regazzoni, Roma, Bulzoni, 1991, p. 478. 3 Michel Leiris, L'Afrique fantôme, Paris, Gallimard, 1934. La prima edizione italiana giungerà solo 50 anni più tardi: M. Leiris, L'Africa fantasma, ed. it. a cura di Aldo Pasquali, introd. di Guido Neri, Milano, Rizzoli, 1984. 4 Nato a Parigi nel 1901, nel 1922 Leiris aderisce, sotto la guida dell'amico pittore André Masson, al movimento surrealista, pubblicando la sua prima raccolta di poesie, Simulacre (1925). Dopo la presa di distanza dal Surrealismo, negli anni 1931-1933 partecipa come segretario alla celebre esplorazione etnografica Dakar-Gibuti e racconterà la missione nel suo diario, pubblicato poco dopo il ritorno, con il titolo L'Afrique fantôme. L'esperienza africana gli è valsa inoltre la scoperta dell'etnografia, professione che eserciterà presso il parigino Musée de l'Homme fino al 1971. La sua opera autobiografica procede instancabile, resa pubblica dai quattro tomi del ciclo intitolato La règle du jeu. I volumi, sempre apparsi per i tipi di Gallimard, sono, nell'ordine: Biffures (1948), Fourbis (1955), Fibrilles (1966 e Frêle bruit (1976). Michel Leiris muore nel 1990 e numerose sono le pubblicazioni postume, per esempio i suoi diari (M. Leiris, Journal 1922-1989, édition établie, présentée et annotée par Jean Jamin, Paris, Gallimard, 1992). Per le notizie su questo autore si fa riferimento per lo più a Philippe Lejeune, Lire Leiris. Autobiographie et langage, Paris, Klincksieck, 1975. Si rimanda inoltre alla sezione su Leiris in P. Lejeune, Le pacte autobiographique, Paris, Éditions du Seuil, 1996 2 , nonché alla monografia di Maurice Nadeau, Michel Leiris et la quadrature du cercle, Paris, Julliard, 1963.

Letteratura e Dialetti, 2012
Il presente intervento si propone di indagare l’impiego di fonti di diversa provenienza nella poe... more Il presente intervento si propone di indagare l’impiego di fonti di diversa provenienza nella poesia dialettale di Andrea Zanzotto.
La riflessione, condotta ponendo l’attenzione su un poeta la cui opzione dialettale non è esclusiva – il dialetto veneto per Zanzotto si è infatti affiancato all’italiano, restando quest’ultimo idioma prevalente nella sua produzione letteraria – consente di evidenziare, anche in prospettiva metodologica, la specificità dell’analisi delle fonti in rapporto alla poesia in dialetto.
Si mostrano dunque, in alcuni testi dialettali dell’autore (individuati nelle raccolte "Filò", "Idioma", "Sovrimpressioni" e "Conglomerati"), le fonti riconducibili a testi letterari, a tradizioni popolari, a formule liturgiche, al linguaggio quotidiano e così via, offrendo così alcuni esempi dei procedimenti di contaminazione e di assunzione nella sfera dialettale di elementi diversi.
Risulta possibile in questo modo formulare ipotesi sull’intento di tale commistione di modelli: di volta in volta effetto di familiarità o di straniamento, parodia di modelli letterari o linguistici aulici, volontà di legittimazione e di ampliamento di orizzonti per il mondo dialettale oppure, al contrario, di denuncia dell'inautenticità del mondo contemporaneo attraverso uno sguardo e una lingua non ufficiali.
Da questa prospettiva si tenta inoltre di illuminare il valore di cui è investita, per il poeta di Pieve di Soligo, la precisa scelta linguistica riguardante i testi in dialetto, nonché il ruolo di questi ultimi nel percorso poetico di Zanzotto.
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Thesis Chapters by Silvia Bassi
This work aims to investigate Andrea Zanzotto's literary production from the point of view of translation. First of all, his activity of transcription in Italian of his own poems is examined, since he sometimes composes in dialect instead of the official language – which is his main means of expression – or, in the case of pseudo-haikus, in English. The analysis then focuses on translations into Italian from works by other authors, written both in prose and poetry, mainly in French. Zanzotto realized them either on commission for publishing or as a private exercise, then occasionally printed. This dissertation describes the linguistic and stylistic issues the translator dealt with in each different case, also taking into account his parallel original production in verse and prose, and his reflections as a critical essayist.
Papers by Silvia Bassi
La riflessione, condotta ponendo l’attenzione su un poeta la cui opzione dialettale non è esclusiva – il dialetto veneto per Zanzotto si è infatti affiancato all’italiano, restando quest’ultimo idioma prevalente nella sua produzione letteraria – consente di evidenziare, anche in prospettiva metodologica, la specificità dell’analisi delle fonti in rapporto alla poesia in dialetto.
Si mostrano dunque, in alcuni testi dialettali dell’autore (individuati nelle raccolte "Filò", "Idioma", "Sovrimpressioni" e "Conglomerati"), le fonti riconducibili a testi letterari, a tradizioni popolari, a formule liturgiche, al linguaggio quotidiano e così via, offrendo così alcuni esempi dei procedimenti di contaminazione e di assunzione nella sfera dialettale di elementi diversi.
Risulta possibile in questo modo formulare ipotesi sull’intento di tale commistione di modelli: di volta in volta effetto di familiarità o di straniamento, parodia di modelli letterari o linguistici aulici, volontà di legittimazione e di ampliamento di orizzonti per il mondo dialettale oppure, al contrario, di denuncia dell'inautenticità del mondo contemporaneo attraverso uno sguardo e una lingua non ufficiali.
Da questa prospettiva si tenta inoltre di illuminare il valore di cui è investita, per il poeta di Pieve di Soligo, la precisa scelta linguistica riguardante i testi in dialetto, nonché il ruolo di questi ultimi nel percorso poetico di Zanzotto.
This work aims to investigate Andrea Zanzotto's literary production from the point of view of translation. First of all, his activity of transcription in Italian of his own poems is examined, since he sometimes composes in dialect instead of the official language – which is his main means of expression – or, in the case of pseudo-haikus, in English. The analysis then focuses on translations into Italian from works by other authors, written both in prose and poetry, mainly in French. Zanzotto realized them either on commission for publishing or as a private exercise, then occasionally printed. This dissertation describes the linguistic and stylistic issues the translator dealt with in each different case, also taking into account his parallel original production in verse and prose, and his reflections as a critical essayist.
La riflessione, condotta ponendo l’attenzione su un poeta la cui opzione dialettale non è esclusiva – il dialetto veneto per Zanzotto si è infatti affiancato all’italiano, restando quest’ultimo idioma prevalente nella sua produzione letteraria – consente di evidenziare, anche in prospettiva metodologica, la specificità dell’analisi delle fonti in rapporto alla poesia in dialetto.
Si mostrano dunque, in alcuni testi dialettali dell’autore (individuati nelle raccolte "Filò", "Idioma", "Sovrimpressioni" e "Conglomerati"), le fonti riconducibili a testi letterari, a tradizioni popolari, a formule liturgiche, al linguaggio quotidiano e così via, offrendo così alcuni esempi dei procedimenti di contaminazione e di assunzione nella sfera dialettale di elementi diversi.
Risulta possibile in questo modo formulare ipotesi sull’intento di tale commistione di modelli: di volta in volta effetto di familiarità o di straniamento, parodia di modelli letterari o linguistici aulici, volontà di legittimazione e di ampliamento di orizzonti per il mondo dialettale oppure, al contrario, di denuncia dell'inautenticità del mondo contemporaneo attraverso uno sguardo e una lingua non ufficiali.
Da questa prospettiva si tenta inoltre di illuminare il valore di cui è investita, per il poeta di Pieve di Soligo, la precisa scelta linguistica riguardante i testi in dialetto, nonché il ruolo di questi ultimi nel percorso poetico di Zanzotto.