Papers by Jonathan Hamilton

Questo lavoro parte dall’idea che la nostra individualità, intesa principalmente come libertà, è ... more Questo lavoro parte dall’idea che la nostra individualità, intesa principalmente come libertà, è facilmente modellabile e assoggettabile da parte di un potere incontrastabile quale è quello che pare oggi imporsi. L’esperienza che sta alla base di questo assunto teoretico è il tragico evento storico costituito dai totalitarismi. È necessario dunque comprendere siffatti eventi tanto rispetto alla dimensione storica, quanto nel loro aspetto sovra-storico e concettuale, cioè rispetto alla forma di dominio che essi rappresentano.
Kurt Gödel nei primi anni trenta dimostra che la sfera di ciò che è razionalmente dimostrabile non coincide con quella di ciò che è vero. Questo rilievo conduce a individuare nel capolavoro letterario di George Orwell, Nineteen Eighty-Four, un riferimento centrale per la riflessione teorica sul totalitarismo.
La tesi si struttura in tre parti. La prima ricostruisce, brevemente, una genealogia dei totalitarismi principali sia a livello storiografico sia a livello teoretico e inquadra storicamente e biograficamente l’autore e il suo pensiero come espressione di quello che potremmo chiamare, seguendo una certa linea di pensiero, “elenchos sociale”. Nella seconda parte si analizza ciò che è peculiare del totalitarismo perfetto di stampo orwelliano e si indaga come il potere utilizzi la tortura e il dolore per frantumare la soggettività individuale facendo divenire l’uomo, nella sua interezza, parte integrante di un sistema irrazionale. La terza parte, invece, si pone, anche a partire da Kant, il problema di un possibile superamento la logica del negativo che caratterizza siffatto potere.
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Papers by Jonathan Hamilton
Kurt Gödel nei primi anni trenta dimostra che la sfera di ciò che è razionalmente dimostrabile non coincide con quella di ciò che è vero. Questo rilievo conduce a individuare nel capolavoro letterario di George Orwell, Nineteen Eighty-Four, un riferimento centrale per la riflessione teorica sul totalitarismo.
La tesi si struttura in tre parti. La prima ricostruisce, brevemente, una genealogia dei totalitarismi principali sia a livello storiografico sia a livello teoretico e inquadra storicamente e biograficamente l’autore e il suo pensiero come espressione di quello che potremmo chiamare, seguendo una certa linea di pensiero, “elenchos sociale”. Nella seconda parte si analizza ciò che è peculiare del totalitarismo perfetto di stampo orwelliano e si indaga come il potere utilizzi la tortura e il dolore per frantumare la soggettività individuale facendo divenire l’uomo, nella sua interezza, parte integrante di un sistema irrazionale. La terza parte, invece, si pone, anche a partire da Kant, il problema di un possibile superamento la logica del negativo che caratterizza siffatto potere.
Kurt Gödel nei primi anni trenta dimostra che la sfera di ciò che è razionalmente dimostrabile non coincide con quella di ciò che è vero. Questo rilievo conduce a individuare nel capolavoro letterario di George Orwell, Nineteen Eighty-Four, un riferimento centrale per la riflessione teorica sul totalitarismo.
La tesi si struttura in tre parti. La prima ricostruisce, brevemente, una genealogia dei totalitarismi principali sia a livello storiografico sia a livello teoretico e inquadra storicamente e biograficamente l’autore e il suo pensiero come espressione di quello che potremmo chiamare, seguendo una certa linea di pensiero, “elenchos sociale”. Nella seconda parte si analizza ciò che è peculiare del totalitarismo perfetto di stampo orwelliano e si indaga come il potere utilizzi la tortura e il dolore per frantumare la soggettività individuale facendo divenire l’uomo, nella sua interezza, parte integrante di un sistema irrazionale. La terza parte, invece, si pone, anche a partire da Kant, il problema di un possibile superamento la logica del negativo che caratterizza siffatto potere.