Papers by Francesca Pangallo

Over the last 70 years, Holocaust representations increased significantly as cultural objects dis... more Over the last 70 years, Holocaust representations increased significantly as cultural objects distributed on a large scale: fictional books, museum sites, artworks, documentaries, and films are only a few samples of those echoes the Holocaust produced in contemporary Western culture. There are some specific patterns in the way the Holocaust has been represented that, however, contrast with the survivors’ account of the same event: for example, the dichotomy between bad and good characters so essential within Holocaust-based media – especially on television and film - does not really match with the testimony’s experience. While storytelling strategies may help to involve the public by emotionally engaging with the story, the risks of altering the real meaning of the Holocaust are quite high: what we often label as a “story” is actually been an outrageous, documented mass-genocide. Furthermore, as the age gap between the present and the past generation progresses, also the collective ...
Between Journal, Vol. 8 n° 16, 2018
This paper focuses on the new expression dynamics the unconscious accesses through the instant me... more This paper focuses on the new expression dynamics the unconscious accesses through the instant messaging app called Snapchat. In Anti-Oedipus, Deleuze and Guattari point out how the individual can no longer be defined through psychoanalysis, as Freud did with the Oedipus complex. From the understanding of its opposite attitude – the anti-Oedipus – the unconscious is a new type of machine acting inside a society made by screens. Having been released from the standard time-line history concept, the unconscious is now free to extend itself with different forms of social interactions.
Organisation of Conferences by Francesca Pangallo

A partire dal secondo dopoguerra, la saggistica degli scrittori acquisisce in Italia una nuova vi... more A partire dal secondo dopoguerra, la saggistica degli scrittori acquisisce in Italia una nuova vitalità, sia per la riguadagnata libertà di espressione e la vivacità del dibattito politico nella neonata repubblica, sia in virtù dei conseguenti mutamenti dell’industria culturale nazionale e internazionale (nascita di collane editoriali e riviste che dedicano ampio spazio ai saggi), sia, infine, per le contaminazioni e ibridazioni tra narrativa, poesia e saggio.
Se negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta la saggistica si offre a narratori e poeti come il veicolo più immediato per un discorso sul potere e contro di esso, molto spesso in ottemperanza a un’etica ed estetica dell’impegno variamente declinata (dal «Politecnico» alla Neoavanguardia, da «Officina» ai pamphlet sciasciani, per limitarsi ad alcuni esempi), dagli anni Ottanta in poi l’attitudine di romanzieri e poeti al saggismo appare meno diretta, più obliqua, collegata alle ambiguità strutturali della temperie postmoderna.
Il panel accoglie interventi che indagano le modalità in cui gli scrittori del secondo Novecento italiano hanno interagito con i poteri politici, economici e culturali attraverso la forma saggio, nella sua versione pura o ibridata (romanzo-saggio, poesia saggistica).
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Organisation of Conferences by Francesca Pangallo
Se negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta la saggistica si offre a narratori e poeti come il veicolo più immediato per un discorso sul potere e contro di esso, molto spesso in ottemperanza a un’etica ed estetica dell’impegno variamente declinata (dal «Politecnico» alla Neoavanguardia, da «Officina» ai pamphlet sciasciani, per limitarsi ad alcuni esempi), dagli anni Ottanta in poi l’attitudine di romanzieri e poeti al saggismo appare meno diretta, più obliqua, collegata alle ambiguità strutturali della temperie postmoderna.
Il panel accoglie interventi che indagano le modalità in cui gli scrittori del secondo Novecento italiano hanno interagito con i poteri politici, economici e culturali attraverso la forma saggio, nella sua versione pura o ibridata (romanzo-saggio, poesia saggistica).
Se negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta la saggistica si offre a narratori e poeti come il veicolo più immediato per un discorso sul potere e contro di esso, molto spesso in ottemperanza a un’etica ed estetica dell’impegno variamente declinata (dal «Politecnico» alla Neoavanguardia, da «Officina» ai pamphlet sciasciani, per limitarsi ad alcuni esempi), dagli anni Ottanta in poi l’attitudine di romanzieri e poeti al saggismo appare meno diretta, più obliqua, collegata alle ambiguità strutturali della temperie postmoderna.
Il panel accoglie interventi che indagano le modalità in cui gli scrittori del secondo Novecento italiano hanno interagito con i poteri politici, economici e culturali attraverso la forma saggio, nella sua versione pura o ibridata (romanzo-saggio, poesia saggistica).