
Angelo Maria Monaco
Angelo Maria Monaco (1976), Professore Associato di Museologia, Storia della Critica e del Restauro presso Ca' Foscari, facoltà di Filosofia e Beni Culturali (conseguimento Abilitazione Scientifica Nazionale per l'associatura universitaria 07.04.2017, settore concorsuale 10/B1, Storia dell'Arte moderna e Storia della critica) si è laureato in Museologia e poi addottorato presso l’Università di Lecce sotto la guida di Massimiliano Rossi. Ha conseguito il titolo di Master of Art (MA) presso il Warburg Institute di Londra, dove in seguito è stato borsista dell’Accademia dei Lincei e British Academy (2009). Dal 2005 Cultore della materia per le cattedre di Museologia e Storia della Critica d’Arte, è stato titolare di una borsa di ricerca biennale post-dottorato sulle fonti per la letteratura artistica nel XVII secolo, presso l’Università del Salento (2010-2012). Dal 2008 è curatore scientifico e gestore della piattaforma online www.patrimoniolatente.eu: uno strumento tecnologico di valorizzazione della pittura del '500 nelle diocesi salentine.
È stato componente dell’unità di ricerca storico-artistica del PRIN 2008 “L’Orlando Furioso e la sua traduzione in immagini. Fortuna italiana ed europea” della Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha pubblicato una monografia dalla tesi di laurea sugli aspetti museologici relativi al culto delle reliquie dei martiri di Otranto (Collana di Studi del dipartimento di Beni Arti e Storia dell’Università degli Studi del Salento, Galatina 2004), e una monografia su Giacomo Barri, pittore, incisore e scrittore d'arte a Venezia nel Seicento (Edifir, 2014), è inoltre autore di saggi in atti di convegni internazionali di studi, in cataloghi di mostre e articoli su riviste scientifiche di classe A (Ricerche di Storia dell'Arte; Il Capitale Culturale; Saggi e Memorie di Storia dell'Arte; Italian Studies). Ha svolto attività di prestazione d'opera professionale presso il CTL della Scuola Normale Superiore di Pisa (2014-2015), collaborando con Lina Bolzoni alla composizione dell'appendice iconografica dell'edizione critica dell'Idea del Theatro di Giulio Camillo Delminio (Adelphi, 2015).
I suoi temi di ricerca riguardano la letteratura artistica, la museologia nei suoi aspetti tipologici, la circolazione e ricezione delle fonti iconografiche tra i secoli XVI e XVII, Arte in Salento nel XVI secolo. Dal 2012 è Socio della S.I.S.C.A. (Società Italiana di Storia della Critica d’Arte).
Dal 2010 a febbraio 2020 è Professore di Stile, Storia dell’Arte e del costume presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce dove, nel 2016 è stato responsabile scientifico del progetto Archivi della Visione, dedicato alla valorizzazione del patrimonio artistico dell'Istituto, dal 2017 è stato coordinatore di "Progetto Incipit, rete di esposizioni tra Accademia e Territorio" di cui nel 2018 cura la mostra al MUST (Museo Storico della Città di Lecce); nel 2018 ha curato la mostra "Emilio Isgrò. Piccola ma preziosa mostra in Accademia".
Nell'a.a. 2018/2019 è Professore a contratto di Storia dell'Arte moderna per il Biennio specialistico presso la Facoltà di Letteratura e Storia dell'Arte dell'Università del Molise.
Dall'a.a. 2019/2020 è Professore a contratto di Storia della Critica d'Arte per il Biennio specialistico presso la Facoltà di Letteratura e Storia dell'Arte dell'Università del Molise.
Da febbraio 2020 a gennaio 2021 è stato Professore di I fascia di Stile, Storia dell'Arte e del Costume presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Professore Associato di Museologia, Storia della Critica e del Restauro presso Ca' Foscari da gennaio 2021.
È stato componente dell’unità di ricerca storico-artistica del PRIN 2008 “L’Orlando Furioso e la sua traduzione in immagini. Fortuna italiana ed europea” della Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha pubblicato una monografia dalla tesi di laurea sugli aspetti museologici relativi al culto delle reliquie dei martiri di Otranto (Collana di Studi del dipartimento di Beni Arti e Storia dell’Università degli Studi del Salento, Galatina 2004), e una monografia su Giacomo Barri, pittore, incisore e scrittore d'arte a Venezia nel Seicento (Edifir, 2014), è inoltre autore di saggi in atti di convegni internazionali di studi, in cataloghi di mostre e articoli su riviste scientifiche di classe A (Ricerche di Storia dell'Arte; Il Capitale Culturale; Saggi e Memorie di Storia dell'Arte; Italian Studies). Ha svolto attività di prestazione d'opera professionale presso il CTL della Scuola Normale Superiore di Pisa (2014-2015), collaborando con Lina Bolzoni alla composizione dell'appendice iconografica dell'edizione critica dell'Idea del Theatro di Giulio Camillo Delminio (Adelphi, 2015).
I suoi temi di ricerca riguardano la letteratura artistica, la museologia nei suoi aspetti tipologici, la circolazione e ricezione delle fonti iconografiche tra i secoli XVI e XVII, Arte in Salento nel XVI secolo. Dal 2012 è Socio della S.I.S.C.A. (Società Italiana di Storia della Critica d’Arte).
Dal 2010 a febbraio 2020 è Professore di Stile, Storia dell’Arte e del costume presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce dove, nel 2016 è stato responsabile scientifico del progetto Archivi della Visione, dedicato alla valorizzazione del patrimonio artistico dell'Istituto, dal 2017 è stato coordinatore di "Progetto Incipit, rete di esposizioni tra Accademia e Territorio" di cui nel 2018 cura la mostra al MUST (Museo Storico della Città di Lecce); nel 2018 ha curato la mostra "Emilio Isgrò. Piccola ma preziosa mostra in Accademia".
Nell'a.a. 2018/2019 è Professore a contratto di Storia dell'Arte moderna per il Biennio specialistico presso la Facoltà di Letteratura e Storia dell'Arte dell'Università del Molise.
Dall'a.a. 2019/2020 è Professore a contratto di Storia della Critica d'Arte per il Biennio specialistico presso la Facoltà di Letteratura e Storia dell'Arte dell'Università del Molise.
Da febbraio 2020 a gennaio 2021 è stato Professore di I fascia di Stile, Storia dell'Arte e del Costume presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Professore Associato di Museologia, Storia della Critica e del Restauro presso Ca' Foscari da gennaio 2021.
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Books by Angelo Maria Monaco
Il lavoro è articolato in due sezioni. La prima è strutturata come una monografia d’artista con la ricostruzione delle vicende biografiche di Barri, della rete di committenze e del catalogo delle opere. La seconda parte propone un’edizione critica e commentata dell’ormai rarissimo Viaggio pittoresco e della sua traduzione inglese The Painters Voyage. L’innovativa creazione editoriale di Barri, già segnalata nella poderosa Kunstliteratur di Julius von Schlosser come il primo vero e proprio episodio della “letteratura dei Ciceroni”, ma da allora rimasta inesplorata, divenne un utile strumento di viaggio per gli amatori e curiosi d’arte, così come, in traduzione, la prima guida tascabile per gli aristocratici europei invaghiti dell’Italia e della sua pittura, agli esordi del Grand Tour.
Si tratta di un`indagine mirata a cogliere il senso mistico dei manufatti che si pongono quali spazi liturgici ideati per la professione del culto tributato ai martiri otrantini del 1480. Il lavoro si presenta come un saggio storico-artistico che, partendo dal recupero dell'allestimento cinquecentesco in cattedrale, del quale resta memoria nelle quattro colonne di ciborio realizzato da Gabriele Riccardi (anni trenta del XVI), di cui si restituiscono i significati escatologici, arriva a interpretare museologicamente la configurazione del sacello barocco che risale al 1711 e tuttora visibile, il cui assetto, secondo le conclusioni inedite dell`autore, deve essere considerato da un lato filiazione della pratica architettonica dell`Imitatio Sancti Sepulcri, dall'altro come un'architettura che consente la pratica degli esercizi spirituali.
Nel Cinquecento, il topos della 'Gerusalemme celeste' diveniva struttura portante del primo allestimento, in virtù del confronto tipologico innestato per via iconografica tra i beati sub gratia e i martiri idruntini. Nel Settecento, alla base della configurazione della cappella delle reliquie è posto il concetto di Gerusalemme terrena: attraverso una sovrapposizione simbolica viene espresso il confronto tipologico tra passio Christi e passio hydruntinorum. L'ultima parte del libro è dedicata all'iconografia dell'assedio di Otranto e al martirio degli ottocento martiri.
Exhibitions and Books Reviews by Angelo Maria Monaco
Human Brains. It begins with an Idea, (Venice, Fondazione Prada 23.4-27.11.2022), is one of the most intelligent exhibitions of this period.
Not an exhibition of works of art, but a museographic device of a larger research project, launched in 2018.
Exhibition catalogue: essays and short essays by Angelo Maria Monaco
Papers/conference papers by Angelo Maria Monaco
Ripa’s images constitute an eloquent example of the process defined in the Warburgian studies of nachleben or ‘afterlife’ of Antiquity. In the preface to the readers of his Iconology (1603 edition), in order to explain the process of construction of images “made to mean something other than what they seem”, Cesare Ripa recalls, among others, an ancient subject matter that would seem rare, but which it actually enjoyed a solid figurative and literary fortune throughout Renaissance. This is the suspended Juno. The essay intends to map the fortune of the same subject matter in the 16th century, either in images and words.
ITA
Nel proemio a’ lettori dell’Iconologia (edizione del 1603), per spiegare il processo di costruzione delle immagini “fatte per significare altro da ciò che sembra”, Cesare Ripa richiama tra gli altri un soggetto iconografico antico che si direbbe raro, ma che godette in realtà per tutto il Cinquecento di una solida fortuna figurativa e letteraria. Si tratta del soggetto raffigurante Giunone sospesa che trae spunto da un flashback raccontato nel XV libro dell’Iliade, le cui le occorrenze figurative principali furono individuate da Erwin Panofsky in un contributo pubblicato sul JWCI del 1961, richiamate nel 2017 da Corrado Bologna, da integrare con con la menzione che del soggetto aveva fatto Ripa, come si mette in evidenza con questo saggio.
It is precisely on the changing perception of the iconography of certain ‘heads’ between victors and vanquished in the hostilities between the two shores of the Mediterranean between the fifteenth and sixteenth centuries that I will write below. On the one hand, I will focus on that of Mehmed II the Conqueror, that is, how the image of his portrait was altered along with his increasingly bad reputation on the western shore of the same sea; on the other hand, I will discuss how the image of the heads of the eight hundred citizens of Otranto, raised by the sabres of the infidels in 1480, contributed to the amplification of anti-Ottoman propaganda over a long period of time.
Il lavoro è articolato in due sezioni. La prima è strutturata come una monografia d’artista con la ricostruzione delle vicende biografiche di Barri, della rete di committenze e del catalogo delle opere. La seconda parte propone un’edizione critica e commentata dell’ormai rarissimo Viaggio pittoresco e della sua traduzione inglese The Painters Voyage. L’innovativa creazione editoriale di Barri, già segnalata nella poderosa Kunstliteratur di Julius von Schlosser come il primo vero e proprio episodio della “letteratura dei Ciceroni”, ma da allora rimasta inesplorata, divenne un utile strumento di viaggio per gli amatori e curiosi d’arte, così come, in traduzione, la prima guida tascabile per gli aristocratici europei invaghiti dell’Italia e della sua pittura, agli esordi del Grand Tour.
Si tratta di un`indagine mirata a cogliere il senso mistico dei manufatti che si pongono quali spazi liturgici ideati per la professione del culto tributato ai martiri otrantini del 1480. Il lavoro si presenta come un saggio storico-artistico che, partendo dal recupero dell'allestimento cinquecentesco in cattedrale, del quale resta memoria nelle quattro colonne di ciborio realizzato da Gabriele Riccardi (anni trenta del XVI), di cui si restituiscono i significati escatologici, arriva a interpretare museologicamente la configurazione del sacello barocco che risale al 1711 e tuttora visibile, il cui assetto, secondo le conclusioni inedite dell`autore, deve essere considerato da un lato filiazione della pratica architettonica dell`Imitatio Sancti Sepulcri, dall'altro come un'architettura che consente la pratica degli esercizi spirituali.
Nel Cinquecento, il topos della 'Gerusalemme celeste' diveniva struttura portante del primo allestimento, in virtù del confronto tipologico innestato per via iconografica tra i beati sub gratia e i martiri idruntini. Nel Settecento, alla base della configurazione della cappella delle reliquie è posto il concetto di Gerusalemme terrena: attraverso una sovrapposizione simbolica viene espresso il confronto tipologico tra passio Christi e passio hydruntinorum. L'ultima parte del libro è dedicata all'iconografia dell'assedio di Otranto e al martirio degli ottocento martiri.
Human Brains. It begins with an Idea, (Venice, Fondazione Prada 23.4-27.11.2022), is one of the most intelligent exhibitions of this period.
Not an exhibition of works of art, but a museographic device of a larger research project, launched in 2018.
Ripa’s images constitute an eloquent example of the process defined in the Warburgian studies of nachleben or ‘afterlife’ of Antiquity. In the preface to the readers of his Iconology (1603 edition), in order to explain the process of construction of images “made to mean something other than what they seem”, Cesare Ripa recalls, among others, an ancient subject matter that would seem rare, but which it actually enjoyed a solid figurative and literary fortune throughout Renaissance. This is the suspended Juno. The essay intends to map the fortune of the same subject matter in the 16th century, either in images and words.
ITA
Nel proemio a’ lettori dell’Iconologia (edizione del 1603), per spiegare il processo di costruzione delle immagini “fatte per significare altro da ciò che sembra”, Cesare Ripa richiama tra gli altri un soggetto iconografico antico che si direbbe raro, ma che godette in realtà per tutto il Cinquecento di una solida fortuna figurativa e letteraria. Si tratta del soggetto raffigurante Giunone sospesa che trae spunto da un flashback raccontato nel XV libro dell’Iliade, le cui le occorrenze figurative principali furono individuate da Erwin Panofsky in un contributo pubblicato sul JWCI del 1961, richiamate nel 2017 da Corrado Bologna, da integrare con con la menzione che del soggetto aveva fatto Ripa, come si mette in evidenza con questo saggio.
It is precisely on the changing perception of the iconography of certain ‘heads’ between victors and vanquished in the hostilities between the two shores of the Mediterranean between the fifteenth and sixteenth centuries that I will write below. On the one hand, I will focus on that of Mehmed II the Conqueror, that is, how the image of his portrait was altered along with his increasingly bad reputation on the western shore of the same sea; on the other hand, I will discuss how the image of the heads of the eight hundred citizens of Otranto, raised by the sabres of the infidels in 1480, contributed to the amplification of anti-Ottoman propaganda over a long period of time.
è uno strumento tecnologico per la valorizzazione dei beni culturali consultabile al sito
www.patrimoniolatente.eu
Il progetto, nato grazie alla Regione Puglia nel contesto delle "Borse di ricerca a giovani laureati", Misura 3.12, avv. 22/07 Az. A1, è il risultato di una sinergia tra il curatore dott. Angelo Maria Monaco, il dipartimento dei Beni, delle Arti e della Storia della Facoltà di Beni Culturali dell'Università del Salento (referenti scientifici prof. Massimiliano Rossi e prof.ssa Regina Poso) e la cooperativa NonSoloBarocco di Lecce.
L'obiettivo del progetto è mettere a disposizione degli utenti del database uno strumento di ricognizione immediato e innovativo per l'acquisizione di informazioni di tipo storico e artistico, così come di conservazione dei beni catalogati. Il prodotto derivato dalla progettazione consiste in una banca dati caratterizzata da semplicità nella consultazione ma molteplicità di livelli di fruizione.
L'autore ha deciso di sperimentare tale sistema di catalogazione su una specifica tipologia di beni, cioè la pittura sacra realizzata su supporto mobile prodotta da artisti attivi nel territorio salentino tra i secoli XVI e XVII, presente nei siti ecclesiastici aperti al culto nel territorio della provincia di Lecce.
Data la natura di interattività della banca dati on line, è sempre possibile incrementare e modificare il numero e i contenuti delle schede, così come aggiornare lo stato di conservazione di quelle opere che necessitano di un intervento di restauro.
If, on the one hand, it uses the classic rhetorical model of the Art of Memory, designing a complex but orderly system structured in loci and 'imagines agentes' that would have favoured the memorization of textual contents catalogued in a real archive in the form of a ‘Theater’, on the other it recurs in a massive way to the use of classical mythology, reconfiguring images and declining them in the light of specific needs, such as Alchemy and Astrology.
As it is known, L’Idea di Theatro enjoys numerous studies and critical editions already starting from the famous essay by Frances Yates (1966), up to the most recent critical edition curated by Lina Bolzoni (Adelphi 2015, with whom, who is writing collaborated).
Paradoxically, although the iconographic component of Camillo's project is indisputably decisive, it has not yet been sufficiently detailed. The published text, which should never be forgotten that it was a compromise version intended to accompany the construction of an accessible structure, has in fact been studied above all from perspectives distant from the History of Art stricto sensu.
The essay I shall submit, which is a part of a more detailed study in progress on the iconographic component of L’Idea, will be highlighted the taxonomies in which it is possible to divide the set of mythological images that should have decorated the so called ‘Theater of the memory’, in a perspective of continuity and rupture with the classical iconographic tradition, which, in the Renaissance, saw the most extraordinary age of reformulation in the light of specific symbolic needs.
Seminario di Studi:
Gli artisti salentini tra Otto e Novecento e il ponte con la scuola di Napoli: Enrico Giannelli biografo di artisti.
Enrico Giannelli fu pittore, collezionista e scrittore d'arte. Mosso da spirito filantropico donò nel 1924 la sua casa e collezione di dipinti napoletani alla città di Parabita, che purtroppo non riesce ancora a rendere effettivamente fruibile un bene comune di alto valore artistico e storico per il Salento in generale. Nell'ambito di un progetto di valorizzazione della pinacoteca, oggi ho tenuto una relazione su Giannelli biografo di artisti, presentando le sue vite di "Artisti napoletani viventi, pittori scultori e architetti", edite a Napoli nel 1916. Una vera risorsa per chi si occupi di storia dell'Arte e letteratura artistica salentina tra Otto e Novecento, del tutto dimenticata o per lo meno sconosciuta ai più.
Angelo Maria Monaco
Preliminary draft of a work in progress, the essay is given as a reasoned recognition of the critical reception of Giulio Camillo Delminio’s L’idea del theatro (1550). Intended, on the one hand, as a compendium useful to orient Scholars in the magmatic bibliography on L’idea, on the other hand, as a starting point for new study hypotheses about Camillo as an iconographer. Divided into three sections, the essay focuses, first, on the relevant role played by images in the architecture of L’idea. The second part is a sort of annotated bibliography that starts from Frances Yates’ famous essay, published in 1966. In the third part, two new proposals are discussed. The first one deals with the origin and meaning of the name ‘Delminio’, explained from a philological point of view as a latinization aiming at Camillo’s own self-fashioning. The second one highlights the helpfulness of the list of annotated images in a manuscript in the Biblioteca Apostolica Vaticana, recently rediscovered, to clarify the meaning of some cryptic images in L’idea.