Books by Daniele Comberiati

In un mondo (quasi) come il nostro, le persone sono obbligate e morire a sessantacinque anni, per... more In un mondo (quasi) come il nostro, le persone sono obbligate e morire a sessantacinque anni, per garantire il perfetto equilibrio della società. Ma che cosa succederebbe se qualcuno si rifiutasse di morire?
Un eccentrico milionario decide di costruire non una città, ma un anno del suo passato, con film, canzoni e marche che riportano le persone agli anni Novanta, generando però problemi inaspettati.
In una città francese, alcune donne velate spariscono per poi ritornare alcune settimane dopo, apparentemente senza nessun ricordo, gettando nel panico la popolazione, che non riesce a capire che cosa stia succedendo.
In una Barcellona retro-futurista, degli asini che vengono utilizzati nei sotterranei della metropolitana per la raccolta di funghi iniziano a manifestare comportamenti strani, come se stessero organizzando una rivolta contro gli esseri umani.
Un uomo scopre casualmente di vivere solo un giorno su due, saltando la metà del tempo. Inventa così una serie di complicati stratagemmi per avere una vita sociale “normale”, barcamenandosi fra amori, amicizie e un lavoro precario.
Questi cinque racconti descrivono una società molto simile a quella attuale, esasperandone di volta in volta alcuni elementi specifici. Strani, eccentrici, in bilico fra fantastico, fantascienza e realismo magico, raccontano la nostra contemporaneità attraverso l’esaltazione dell’inconoscibile e dell’ignoto, usati come chiavi per comprendere (o non comprendere) il mondo.

Transnational Italian Comics, 2023
This special issue introduces for the first time to the predominantly Anglophone arena of Comics ... more This special issue introduces for the first time to the predominantly Anglophone arena of Comics Studies a strand of the globalising comics culture of the 21st century, namely the transnational Italian comics scene. Our starting point is that the phenomenology of the Italian fumetto cannot be contained within Italy and Italian language because it is intertwined with the long and ongoing history of mobility of Italian authors and readers and also because it springs from acts of translation – whether between languages, creative and industrial practices, or media.me to the predominantly Anglophone arena of Comics Studies a strand of the globalising comics culture of the 21st century, namely the transnational Italian comics scene.
Editorial
Introduction: transnational Italian comics: memory, migration, transformation
Daniele Comberiati & Barbara Spadaro
Comics and transgenerational memory in Italy. The case of Dylan Dog
Daniele Comberiati
Collective biographies and transnational history in Primavere e autunni, Chinamen and La macchina zerø
Chiara Giuliani
Wonder feminisms: comics-based artivism against gender violence in Italy, intersectionality and transnationalism
Nicoletta Mandolini
Lines Telling ‘Real’ Stories. A Conversation with Elettra Stamboulis on the Rise and Development of Graphic Journalism in Italy
Barbara Spadaro & Elettra Stamboulis
Borders, migrations, translations: Italian comics journalism reframing the Mediterranean crossings
Alessia Mangiavillano
Mapping transnational lives: patterns of dislocation and reorientation in contemporary carto-graphic memoirs
Barbara Pezzotti & Francesco Ricatti

Cesati Editore, 2023
Il boom economico italiano non ha solamente cambiato il volto economico, sociale e ambientale del... more Il boom economico italiano non ha solamente cambiato il volto economico, sociale e ambientale del Paese, ma ha anche comportato un ripensamento delle strategie di rappresentazione della realtà. La letteratura in particolare ha dovuto re-immaginarsi per raccontare la nuova società, facendo affidamento a generi prima poco utilizzati, come la fantascienza. Nel volume si analizzano quattro romanzi fantascientifici dell'epoca - Il cavallo venduto di Giorgio Scerbanenco (1963), Il grande ritratto di Dino Buzzati (1960), H come Milano di Emilio De Rossignoli (1965) e Quando le radici di Lino Aldani (1977) - cercando di ragionare su un "lungo" boom economico, prendendone in considerazione le premesse (dall'immediato dopoguerra, quando venne scritto il romanzo di Scerbanenco) e le conseguenze (gli anni Settanta, quando Aldani terminò il suo libro). Attraverso l'impiego di un genere "moderno" come la fantascienza, i quattro autori sembrano criticare un particolare approccio alla modernità e riflettere sul ruolo della scienza nell'Italia contemporanea, tematica quanto mai attuale nel contesto contemporaneo.

Carocci, 2022
All’inizio degli anni Novanta, quando l’immigrazione stava diventando in Italia un fenomeno strut... more All’inizio degli anni Novanta, quando l’immigrazione stava diventando in Italia un fenomeno strutturale, la produzione in italiano di scrittori di origine straniera faceva il suo ingresso nel mercato editoriale nazionale. Entravano così nella narrativa e nel dibattito critico italiani nuove questioni, come le recenti trasformazioni sociali dell’Italia, la revisione del canone, il passato coloniale e la condizione postcoloniale. Questo volume, grazie alle riflessioni di tre diverse generazioni di studiosi e studiose, non si limita a un bilancio di tale produzione e dei suoi lasciti, ma cerca di capire in che modo l’immigrazione abbia più largamente inciso nel panorama culturale italiano. I dieci contributi qui raccolti ampliano il ventaglio di approcci attraverso cui analizzare il rapporto tra scrittura e migrazione (gli studi di genere, il postumano, le strategie editoriali), osservano le nuove forme di collaborazione artistica tra italiani e nuovi italiani ed esplorano linguaggi contigui e interrelati alle narrazioni letterarie: musica, teatro, arti visive, fumetti e videogiochi. Senza eludere gli aspetti conflittuali dell’Italia multiculturale di oggi, il volume mette in evidenza la capacità delle pratiche artistiche di immaginare nuovi modi di esistenza e coesistenza.

Mark Fisher, prendendo come esempio la produzione disneyana Wall-E, parlava dell’impossibilità di... more Mark Fisher, prendendo come esempio la produzione disneyana Wall-E, parlava dell’impossibilità di immaginare il mondo al di là del capitalismo e di come le critiche al sistema finissero inevitabilmente per esserne riassorbite. Ma è davvero più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo? Nel volume, attraverso l’analisi di cinque narrazioni catastrofiste di lingue, culture ed epoche diverse – La peste scarlatta di Jack London (1912), Sfacelo di René Barjavel (1943), Seconda origine di Manuel De Pedrolo (1974), Lacrime nella pioggia di Rosa Montero (2011) e Anna di Niccolò Ammaniti (2015) – ci si concentrerà sulle modalità di ricostruzione dell’umanità, mettendone in luce gli aspetti più suggestivi, ma anche quelli più ambigui e problematici. Si tracceranno dunque le ipotesi di ricostruzione del mondo proposte: in maniera implicita o più evidente, vedremo come un’alternativa al mondo capitalista, almeno a livello immaginativo, rimanga possibile.
Libye, Somalie, Éthiopie : ce sont les pays auxquels on se réfère lorsqu’on aborde les relatio... more Libye, Somalie, Éthiopie : ce sont les pays auxquels on se réfère lorsqu’on aborde les relations entre l’Italie et l’Afrique. Sortant des sentiers battus, cet ouvrage invite le lecteur à explorer les multiples liens qui se sont noués entre la République italienne et la République Démocratique du Congo. Ils vont à la rencontre d’écrivains, de missionnaires et d’explorateurs, mais aussi de cinéastes italiens qui, par leur œuvre, produite en particulier au xixe et au xxe siècle, offrent du Congo une image captivante.
D’Eduardo Baccari à Pier Paolo Pasolini, cette invitation au voyage s’achève en découverte de l’Italie par des auteurs congolais comme Paul Bakolo Ngoi, qui en ont fait leur nouvelle patrie.

Il libro propone undici percorsi teorici all’interno della fantascienza italiana moderna e contem... more Il libro propone undici percorsi teorici all’interno della fantascienza italiana moderna e contemporanea per metterne in luce le caratteristiche originali e specifiche rispetto alla storia del paese e alla costruzione dell’identità nazionale. Gli undici capitoli (Discronie, Robot, Totalitarismi, Ecocritica, Follia, Religione, Terrorismo, Supereroi, Berlusconi, Europa, Postumano) analizzano ciascuno due o tre testi di riferimento, riflettendo sulla maniera in cui tali temi sono stati declinati all’inter- no della fantascienza italiana. Attraverso un viaggio culturale che spazia dal cinema alla letteratura, dal fumetto alle serie televisive, si vuole dare un’idea dell’originalità e della complessità di alcune esperienze culturali italiane, in un arco cronologico che va dagli ulti- mi anni del diciannovesimo secolo (L’anno 3000 di Paolo Mantegazza) alle più recenti uscite distopi- che (Furland di Tullio Avoledo e La festa nera di Violetta Bellocchio, ma anche la serie Il miracolo di Niccolò Ammaniti), passando per i film degli anni Sessanta e i romanzi post- apocalittici dei Set- tanta e Ottanta.

This book explores Italian science fiction from 1861, the year of Italy’s unification, to the pre... more This book explores Italian science fiction from 1861, the year of Italy’s unification, to the present day, focusing on how this genre helped shape notions of Otherness and Normalness. In particular, Italian Science Fiction draws upon critical race studies, postcolonial theory, and feminist studies to explore how migration, colonialism, multiculturalism, and racism have been represented in genre film and literature. Topics include the role of science fiction in constructing a national identity; the representation and self-representation of “alien” immigrants in Italy; the creation of internal “Others,” such as southerners and Roma; the intersections of gender and race discrimination; and Italian science fiction’s transnational dialogue with foreign science fiction. This book reveals that though it is arguably a minor genre in Italy, science fiction offers an innovative interpretive angle for rethinking Italian history and imagining future change in Italian society.

Si la science-fiction est un des genres littéraires les plus « sensibles » aux changements de la ... more Si la science-fiction est un des genres littéraires les plus « sensibles » aux changements de la société, son lien avec la bande-dessinée italienne, qui a connu un renouveau remarquable pendant les années 1970, a permis à ces narrations d’évoluer et de montrer d’une façon innovante ces changements. Dans ce livre, à travers trois ouvrages « majeurs » qui se constituent en tant qu’entrées en matière pour analyser d’autres bandes dessinées contemporaines et en tant que piliers symboliques d’une époque (Ranxerox, Nathan Never et Orfani), on abordera les évolutions du roman graphique en Italie, les changements au sein de la société italienne, ainsi que les représentations des peurs et des obsessions de la Nation. Ranxerox (1978-1996) mettait en scène, avec sa violence gratuite et sa Rome polluée et dévastée, la dérive terroriste et la désillusion idéologique et politique après 1968 ; et le fait qu’il soit paru l’année de l’enlèvement d’Aldo Moro par les Brigades Rouges, le grand tournant de toute une génération, n’est pas un hasard. Nathan Never (1991), dans son monde où races et classes différentes créent des tensions sociales constantes est un miroir de l’Italie des années 1990, avec la deuxième République, l’arrivée au pouvoir de Berlusconi et les premières vagues d’immigration. La peur de l’autre devient l’obsession de Orfani (2013), où l’humanité se lance dans une guerre trouble contre des extra-terrestres, qui nous rappelle certaines guerres contemporaines.
Les bandes dessinées de science-fiction en Italie ont eu la capacité de comprendre et de représenter les contradictions de la société italienne, en se constituant en même temps en tant que points de repère du genre. Dans ce livre on parcourra certains des ouvrages les plus importants, en tenant compte de nos trois axes : Ranxerox et les années 1970 et 1980, Nathan Never et les années 1990 et 2000, Orfani et l’Italie actuelle.
Italian comics have undergone a remarkable process of renewal during the 1970s. Science-fiction—a genre particularly sensitive to social change—has allowed them to evolve and to showcase this evolution in innovative ways. This book examines three major works that serve as entry points to discuss other contemporary comics and are each highly representative of their era: Ranxerox, Nathan Never and Orfani. Through these works we will study the evolution of the Italian graphic novel, societal changes, and symbolic representations of national fears and obsessions. Ranxerox (1978-1996) first appeared the same year as the kidnapping of Aldo Moro by the Red Brigades. This hardly seems due to chance when one sees its gratuitous violence, its representation of Rome as a devastated and polluted wasteland, and of the descent into terrorism and hopelessness of the post-1968 political movements. Nathan Never (1991) features a world mirroring Italy in the 1990s—with its Second Republic, Berlusconi’s rise to power and the first waves of immigration—through the representation of different races and different classes perennially in conflict with each other. Fear of the Other is the main obsession of Orfani (2013), in which mankind is involved in a morally ambiguous war against an alien race that recalls real, contemporary conflicts. These science fiction comics have been able to understand and represent the contradictions inherent in Italian society, all the while becoming important beacons for the genre itself. This book offers a trip through some significant works by following these three main axes: Ranxerox for the 1970s, Nathan Never for the 1990s/2000s, and Orfani for present-day Italy.

Il volume raccoglie contributi di ricercatori che lavorano in Italia e all’estero con l’obiettivo... more Il volume raccoglie contributi di ricercatori che lavorano in Italia e all’estero con l’obiettivo di analizzare e arricchire il dibattito critico sulla corrente letteraria non finzionale che, in particolare dopo il successo editoriale di opere come Gomorra di Roberto Saviano o di autori quali Ermanno Rea, Massimo De Cataldo e Antonio Scurati, sta diventando una macro-categoria narrativa sempre più inclusiva.
A partire da nozioni teoriche fondamentali, il libro propone una panoramica critica aggiornata su alcuni degli autori più noti, cercando al tempo stesso di individuare il “genere”, o la “modalità”, non-fiction all’interno della storia letteraria italiana.
Il contributo inedito finale di Angelo Ferracuti, uno degli scrittori più attivi sul fronte non-fiction, ha il merito di far riflettere sulle tecniche di scrittura specifiche, per alcuni aspetti diverse da quelle che si trovano nella letteratura comunemente definita di “finzione”.

Mario Balducci è oggi un anziano come tanti, che vive la sua vecchiaia in un residence, in Franci... more Mario Balducci è oggi un anziano come tanti, che vive la sua vecchiaia in un residence, in Francia, fra solitudine e noia. Proprio lì, un giorno, riceve una telefonata che riporta a galla un passato di ricordi dolorosi, quando Mario fu dirigente della Repubblica socialista-comunista di San Marino e visse in prima persona i fatti di Rovereta del 1957, con il colpo di stato che rovesciò il governo della Sinistra.
Quella telefonata spingerà Mario a prendere il primo autobus per tornare in Italia e a incontrare Aurelio, in passato compagno e quasi fratello, diventato poi il traditore che cercherà di prendere il suo posto in politica e nel cuore dell'amata Adelaide.
Il viaggio in Italia e l'incontro con l'amico che lo tradì coincide con un percorso a ritroso nella propria giovinezza rivoluzionaria, in un passato costellato da rimorsi e illusioni, dubbi e interrogativi, ma anche nella storia di un popolo che lottò per la propria indipendenza.
The writers of the Horn of Africa have developed in the last decades an important literature, whi... more The writers of the Horn of Africa have developed in the last decades an important literature, which is characterized by a series of features, like the variety of the languages and the important participation of the diaspora. The main concern of the book analyses the situation of this literature today, to highlight its main tendencies concerning the choice of the language and its consequences on writing, as well as the interaction between this literature and contemporary History as well as the personal life of the authors. The book is a comprehensive analysis of the literatures of the Horn of Africa, including colonialism, migration, multilingualism and multiculturalism.
Racconti di fiction e non-fiction che, alla vigilia della Coppa del Mondo 2018 che si terrà propr... more Racconti di fiction e non-fiction che, alla vigilia della Coppa del Mondo 2018 che si terrà proprio in Russia, descrivono l’epica e la quotidianità del calcio di Mosca e dintorni. Dalla vera o presunta “partita della morte” che ispirò il film Fuga per la vittoria, passando per l’utopia non solo calcistica di Lobanovskij, fino agli eroi sportivi di Stalin, il volume vuole dare il senso della complessità umana e storica del calcio in Unione Sovietica e della sua trasformazione attuale.
Con i racconti di Adrián N. Bravi, Daniele Comberiati e Nader Ghazvinizadeh.
La presente raccolta di saggi si propone di analizzare la letteratura italiana del “secolo breve”... more La presente raccolta di saggi si propone di analizzare la letteratura italiana del “secolo breve” attraverso l’approfondimento di autori considerati “minori” o di opere meno studiate di scrittori ormai integrati nel canone contemporaneo. Al secondo gruppo appartengono gli scritti africani di Dino Buzzati, il romanzo Suo marito di Pirandello, la produzione in versi di Elsa Morante, le esperienze dell’ultimo Marinetti, l’attività di traduttore di Sandro Penna. Al primo gruppo lo scrittore Arnaldo Cipolla, l’opera narrativa di Fausto Maria Martini, e in parte anche Mani vuote di Saverio Strati, testo spesso travisato dalla critica. L’idea è di riflettere sulla costituzione di un canone letterario e sulle motivazioni della presenza o meno di questi testi all’interno del Novecento letterario italiano.
Il fenomeno del bilinguismo letterario ha acquistato nell’epoca contemporanea una dimensione più ... more Il fenomeno del bilinguismo letterario ha acquistato nell’epoca contemporanea una dimensione più vasta. Le migrazioni di massa, ma anche le nuove mobilità e le migrazioni di ritorno, oltre a una pratica della scrittura radicalmente mutata nell’ultimo ventennio, hanno contribuito a rendere più complesso il fenomeno.
Il caso italiano è a tale proposito indicativo. Oggi sono ormai numerosi gli scrittori plurilingue che utilizzano, fra le altre lingue, anche l’italiano. Attraverso la ricostruzione dei loro percorsi, il volume riflette sulla nozione di « letteratura italiana contemporanea », che si presenta come un insieme diversificato per lingua, poetica e scelte estetiche.

Matteo Bertola, impiegato precario e in nero presso una grande ditta americana di pompe funebri c... more Matteo Bertola, impiegato precario e in nero presso una grande ditta americana di pompe funebri con sede a Roma, scrive epitaffi e necrologi. Tramite un conoscente gli viene affidato un lavoro indipendente: nella Sila calabrese, due anziani, morti nello stesso giorno, hanno scelto di farsi seppellire insieme, memori di un antico patto e di una vecchia amicizia.
Matteo viene catapultato in un meridione montano che gli appare deforme e ostile: a Petilia Policastro, il piccolo paese calabrese nel quale è ospite dalla famiglia di uno dei defunti, il mondo è delimitato dai “rustici”, gli scheletri delle case mai costruite con le rimesse degli emigranti, mentre la popolazione si mostra chiusa e incomprensibile.
Sarà tramite l’interessamento di un barista, Mimì, che Matteo riuscirà a ricostruire i profili dei due morti: il più giovane, Francesco Calmierati, agitatore politico ai tempi della lotta per la terra e in seguito asservito al padronato locale, sembra attirare su di sé le maggiori attenzioni; del secondo, Andrea, verrà a sapere molto poco: l’emigrazione in Belgio e in Svizzera, e l’inquietante presenza nelle grandi tragedie degli emigranti italiani come Marcinelle e Mattmark. Del rapporto che lega i due uomini, però, sembra che nessuno conosca nulla. E la scrittura dell’epitaffio, così come il disegno del paese che la sera Matteo traccia su un foglio per rilassarsi, sembra non poter finire mai...
Grazie a un vecchio ebreo scampato all’eccidio di Salonicco che con il tempo è diventato la memoria storica del paese, Matteo comprende la complessità etnica e religiosa di Petilia, lo iato prodotto dal boom economico e le storie intrecciate dei migranti. Sarà attraverso le sue parole che, da spettatore esterno, proverà a scrivere quello che è accaduto: una storia minuscola che abbraccia emigrazione storica, boom, la rivolta di Reggio nel 1970 fino a un presente in cui tutti, solo apparentemente, hanno scelto di dimenticare.

Nessuna città d’Italia è più crepuscolare di Roma. Le relazioni fra il cenacolo romano di Sergio ... more Nessuna città d’Italia è più crepuscolare di Roma. Le relazioni fra il cenacolo romano di Sergio Corazzini e i simbolisti belgi propone un’analisi comparata (dal punto di vista semantico, lessicale, tematico e stilistico) fra i quattro principali animatori del cenacolo corazziniano (Corazzini, Martini, Marrone e Tarchiani) e i simbolisti belgi, in particolare Maeterlinck e Rodenbach, senza dimenticare Verhaeren, Gilkin, Elskamp e Van Lerberghe. Risulta esplicito, nella riflessione culturale dei principali esponenti della cerchia corazziniana, come sia necessario diventare «allievi» di una tradizione europea e come, nella ricerca di «maestri» che fornissero dignità e statuto letterario al gruppo, i simbolisti belgi, per affi nità di pensiero, atmosfere e linguaggio poetico, fossero stati individuati quali riferimenti principali. È attraverso la lettura delle loro opere che i membri del gruppo corazziniano maturano una visione «alternativa» di Roma, che se in parte risente anche delle descrizioni di altri scrittori italiani coevi, di fondo evidenzia una distanza dalle immagini classiche della capitale. Roma diviene così una città dell’anima, irreale ma al tempo stesso concreta, con le sue chiese di campagna, le sue vie che ne mostrano i lati non urbani, le visioni notturne di conventi che la fanno assomigliare alle città nordiche cantate dai simbolisti.
Quanto sembra lontana la Roma degli anni Novanta? Chi la ricorda davvero? I residui della lotta d... more Quanto sembra lontana la Roma degli anni Novanta? Chi la ricorda davvero? I residui della lotta di classe, i negozi che affittavano cd, l’alienazione urbana. E un profondo senso di inadeguatezza. Questo libro ripercorre le strade, le storie e le persone di un quartiere piccolo-borghese della capitale, l’Appio Tuscolano in zona San Giovanni, accompagnandoci dalla fine degli anni Ottanta (il crollo del comunismo, la fine delle ideologie) al nostro presente (la fuga dei cervelli, la crisi economica), e riscoprendo un tempo e uno spazio che sembrano dimenticati ma in realtà sono sempre lì, vividi e lividi, a mostrarci come sia l’oblio il peccato più grande.
«Questo volume è un’affascinante antologia di testi originali sulla storia, la politica e la cult... more «Questo volume è un’affascinante antologia di testi originali sulla storia, la politica e la cultura del calcio (e altri sport). Copre un’ampia gamma di luoghi, temi e periodi storici e mostra le potenzialità che possono aprirsi attraverso un approccio globale allo sport, nonché l’importanza dello sport per comprendere come funziona il mondo oggi, e come funzionava in passato.» (John Foot)
La squadra (in serio ordine alfabetico ma coi numeri di maglia): Francesco Altamura (6), Claudio Bolognini (9), Daniele Comberiati (4), Luciano Curreri (1), Maria Carmela D'Angelo (7), Roberto Derobertis (2), Carlo Giordano (11), Gian Paolo Giudicetti (10), Paolo Lagazzi (5), Marino Magliani (3), Giuseppe Sansonna (8).
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Books by Daniele Comberiati
Un eccentrico milionario decide di costruire non una città, ma un anno del suo passato, con film, canzoni e marche che riportano le persone agli anni Novanta, generando però problemi inaspettati.
In una città francese, alcune donne velate spariscono per poi ritornare alcune settimane dopo, apparentemente senza nessun ricordo, gettando nel panico la popolazione, che non riesce a capire che cosa stia succedendo.
In una Barcellona retro-futurista, degli asini che vengono utilizzati nei sotterranei della metropolitana per la raccolta di funghi iniziano a manifestare comportamenti strani, come se stessero organizzando una rivolta contro gli esseri umani.
Un uomo scopre casualmente di vivere solo un giorno su due, saltando la metà del tempo. Inventa così una serie di complicati stratagemmi per avere una vita sociale “normale”, barcamenandosi fra amori, amicizie e un lavoro precario.
Questi cinque racconti descrivono una società molto simile a quella attuale, esasperandone di volta in volta alcuni elementi specifici. Strani, eccentrici, in bilico fra fantastico, fantascienza e realismo magico, raccontano la nostra contemporaneità attraverso l’esaltazione dell’inconoscibile e dell’ignoto, usati come chiavi per comprendere (o non comprendere) il mondo.
Editorial
Introduction: transnational Italian comics: memory, migration, transformation
Daniele Comberiati & Barbara Spadaro
Comics and transgenerational memory in Italy. The case of Dylan Dog
Daniele Comberiati
Collective biographies and transnational history in Primavere e autunni, Chinamen and La macchina zerø
Chiara Giuliani
Wonder feminisms: comics-based artivism against gender violence in Italy, intersectionality and transnationalism
Nicoletta Mandolini
Lines Telling ‘Real’ Stories. A Conversation with Elettra Stamboulis on the Rise and Development of Graphic Journalism in Italy
Barbara Spadaro & Elettra Stamboulis
Borders, migrations, translations: Italian comics journalism reframing the Mediterranean crossings
Alessia Mangiavillano
Mapping transnational lives: patterns of dislocation and reorientation in contemporary carto-graphic memoirs
Barbara Pezzotti & Francesco Ricatti
D’Eduardo Baccari à Pier Paolo Pasolini, cette invitation au voyage s’achève en découverte de l’Italie par des auteurs congolais comme Paul Bakolo Ngoi, qui en ont fait leur nouvelle patrie.
Les bandes dessinées de science-fiction en Italie ont eu la capacité de comprendre et de représenter les contradictions de la société italienne, en se constituant en même temps en tant que points de repère du genre. Dans ce livre on parcourra certains des ouvrages les plus importants, en tenant compte de nos trois axes : Ranxerox et les années 1970 et 1980, Nathan Never et les années 1990 et 2000, Orfani et l’Italie actuelle.
Italian comics have undergone a remarkable process of renewal during the 1970s. Science-fiction—a genre particularly sensitive to social change—has allowed them to evolve and to showcase this evolution in innovative ways. This book examines three major works that serve as entry points to discuss other contemporary comics and are each highly representative of their era: Ranxerox, Nathan Never and Orfani. Through these works we will study the evolution of the Italian graphic novel, societal changes, and symbolic representations of national fears and obsessions. Ranxerox (1978-1996) first appeared the same year as the kidnapping of Aldo Moro by the Red Brigades. This hardly seems due to chance when one sees its gratuitous violence, its representation of Rome as a devastated and polluted wasteland, and of the descent into terrorism and hopelessness of the post-1968 political movements. Nathan Never (1991) features a world mirroring Italy in the 1990s—with its Second Republic, Berlusconi’s rise to power and the first waves of immigration—through the representation of different races and different classes perennially in conflict with each other. Fear of the Other is the main obsession of Orfani (2013), in which mankind is involved in a morally ambiguous war against an alien race that recalls real, contemporary conflicts. These science fiction comics have been able to understand and represent the contradictions inherent in Italian society, all the while becoming important beacons for the genre itself. This book offers a trip through some significant works by following these three main axes: Ranxerox for the 1970s, Nathan Never for the 1990s/2000s, and Orfani for present-day Italy.
A partire da nozioni teoriche fondamentali, il libro propone una panoramica critica aggiornata su alcuni degli autori più noti, cercando al tempo stesso di individuare il “genere”, o la “modalità”, non-fiction all’interno della storia letteraria italiana.
Il contributo inedito finale di Angelo Ferracuti, uno degli scrittori più attivi sul fronte non-fiction, ha il merito di far riflettere sulle tecniche di scrittura specifiche, per alcuni aspetti diverse da quelle che si trovano nella letteratura comunemente definita di “finzione”.
Quella telefonata spingerà Mario a prendere il primo autobus per tornare in Italia e a incontrare Aurelio, in passato compagno e quasi fratello, diventato poi il traditore che cercherà di prendere il suo posto in politica e nel cuore dell'amata Adelaide.
Il viaggio in Italia e l'incontro con l'amico che lo tradì coincide con un percorso a ritroso nella propria giovinezza rivoluzionaria, in un passato costellato da rimorsi e illusioni, dubbi e interrogativi, ma anche nella storia di un popolo che lottò per la propria indipendenza.
Con i racconti di Adrián N. Bravi, Daniele Comberiati e Nader Ghazvinizadeh.
Il caso italiano è a tale proposito indicativo. Oggi sono ormai numerosi gli scrittori plurilingue che utilizzano, fra le altre lingue, anche l’italiano. Attraverso la ricostruzione dei loro percorsi, il volume riflette sulla nozione di « letteratura italiana contemporanea », che si presenta come un insieme diversificato per lingua, poetica e scelte estetiche.
Matteo viene catapultato in un meridione montano che gli appare deforme e ostile: a Petilia Policastro, il piccolo paese calabrese nel quale è ospite dalla famiglia di uno dei defunti, il mondo è delimitato dai “rustici”, gli scheletri delle case mai costruite con le rimesse degli emigranti, mentre la popolazione si mostra chiusa e incomprensibile.
Sarà tramite l’interessamento di un barista, Mimì, che Matteo riuscirà a ricostruire i profili dei due morti: il più giovane, Francesco Calmierati, agitatore politico ai tempi della lotta per la terra e in seguito asservito al padronato locale, sembra attirare su di sé le maggiori attenzioni; del secondo, Andrea, verrà a sapere molto poco: l’emigrazione in Belgio e in Svizzera, e l’inquietante presenza nelle grandi tragedie degli emigranti italiani come Marcinelle e Mattmark. Del rapporto che lega i due uomini, però, sembra che nessuno conosca nulla. E la scrittura dell’epitaffio, così come il disegno del paese che la sera Matteo traccia su un foglio per rilassarsi, sembra non poter finire mai...
Grazie a un vecchio ebreo scampato all’eccidio di Salonicco che con il tempo è diventato la memoria storica del paese, Matteo comprende la complessità etnica e religiosa di Petilia, lo iato prodotto dal boom economico e le storie intrecciate dei migranti. Sarà attraverso le sue parole che, da spettatore esterno, proverà a scrivere quello che è accaduto: una storia minuscola che abbraccia emigrazione storica, boom, la rivolta di Reggio nel 1970 fino a un presente in cui tutti, solo apparentemente, hanno scelto di dimenticare.
La squadra (in serio ordine alfabetico ma coi numeri di maglia): Francesco Altamura (6), Claudio Bolognini (9), Daniele Comberiati (4), Luciano Curreri (1), Maria Carmela D'Angelo (7), Roberto Derobertis (2), Carlo Giordano (11), Gian Paolo Giudicetti (10), Paolo Lagazzi (5), Marino Magliani (3), Giuseppe Sansonna (8).
Un eccentrico milionario decide di costruire non una città, ma un anno del suo passato, con film, canzoni e marche che riportano le persone agli anni Novanta, generando però problemi inaspettati.
In una città francese, alcune donne velate spariscono per poi ritornare alcune settimane dopo, apparentemente senza nessun ricordo, gettando nel panico la popolazione, che non riesce a capire che cosa stia succedendo.
In una Barcellona retro-futurista, degli asini che vengono utilizzati nei sotterranei della metropolitana per la raccolta di funghi iniziano a manifestare comportamenti strani, come se stessero organizzando una rivolta contro gli esseri umani.
Un uomo scopre casualmente di vivere solo un giorno su due, saltando la metà del tempo. Inventa così una serie di complicati stratagemmi per avere una vita sociale “normale”, barcamenandosi fra amori, amicizie e un lavoro precario.
Questi cinque racconti descrivono una società molto simile a quella attuale, esasperandone di volta in volta alcuni elementi specifici. Strani, eccentrici, in bilico fra fantastico, fantascienza e realismo magico, raccontano la nostra contemporaneità attraverso l’esaltazione dell’inconoscibile e dell’ignoto, usati come chiavi per comprendere (o non comprendere) il mondo.
Editorial
Introduction: transnational Italian comics: memory, migration, transformation
Daniele Comberiati & Barbara Spadaro
Comics and transgenerational memory in Italy. The case of Dylan Dog
Daniele Comberiati
Collective biographies and transnational history in Primavere e autunni, Chinamen and La macchina zerø
Chiara Giuliani
Wonder feminisms: comics-based artivism against gender violence in Italy, intersectionality and transnationalism
Nicoletta Mandolini
Lines Telling ‘Real’ Stories. A Conversation with Elettra Stamboulis on the Rise and Development of Graphic Journalism in Italy
Barbara Spadaro & Elettra Stamboulis
Borders, migrations, translations: Italian comics journalism reframing the Mediterranean crossings
Alessia Mangiavillano
Mapping transnational lives: patterns of dislocation and reorientation in contemporary carto-graphic memoirs
Barbara Pezzotti & Francesco Ricatti
D’Eduardo Baccari à Pier Paolo Pasolini, cette invitation au voyage s’achève en découverte de l’Italie par des auteurs congolais comme Paul Bakolo Ngoi, qui en ont fait leur nouvelle patrie.
Les bandes dessinées de science-fiction en Italie ont eu la capacité de comprendre et de représenter les contradictions de la société italienne, en se constituant en même temps en tant que points de repère du genre. Dans ce livre on parcourra certains des ouvrages les plus importants, en tenant compte de nos trois axes : Ranxerox et les années 1970 et 1980, Nathan Never et les années 1990 et 2000, Orfani et l’Italie actuelle.
Italian comics have undergone a remarkable process of renewal during the 1970s. Science-fiction—a genre particularly sensitive to social change—has allowed them to evolve and to showcase this evolution in innovative ways. This book examines three major works that serve as entry points to discuss other contemporary comics and are each highly representative of their era: Ranxerox, Nathan Never and Orfani. Through these works we will study the evolution of the Italian graphic novel, societal changes, and symbolic representations of national fears and obsessions. Ranxerox (1978-1996) first appeared the same year as the kidnapping of Aldo Moro by the Red Brigades. This hardly seems due to chance when one sees its gratuitous violence, its representation of Rome as a devastated and polluted wasteland, and of the descent into terrorism and hopelessness of the post-1968 political movements. Nathan Never (1991) features a world mirroring Italy in the 1990s—with its Second Republic, Berlusconi’s rise to power and the first waves of immigration—through the representation of different races and different classes perennially in conflict with each other. Fear of the Other is the main obsession of Orfani (2013), in which mankind is involved in a morally ambiguous war against an alien race that recalls real, contemporary conflicts. These science fiction comics have been able to understand and represent the contradictions inherent in Italian society, all the while becoming important beacons for the genre itself. This book offers a trip through some significant works by following these three main axes: Ranxerox for the 1970s, Nathan Never for the 1990s/2000s, and Orfani for present-day Italy.
A partire da nozioni teoriche fondamentali, il libro propone una panoramica critica aggiornata su alcuni degli autori più noti, cercando al tempo stesso di individuare il “genere”, o la “modalità”, non-fiction all’interno della storia letteraria italiana.
Il contributo inedito finale di Angelo Ferracuti, uno degli scrittori più attivi sul fronte non-fiction, ha il merito di far riflettere sulle tecniche di scrittura specifiche, per alcuni aspetti diverse da quelle che si trovano nella letteratura comunemente definita di “finzione”.
Quella telefonata spingerà Mario a prendere il primo autobus per tornare in Italia e a incontrare Aurelio, in passato compagno e quasi fratello, diventato poi il traditore che cercherà di prendere il suo posto in politica e nel cuore dell'amata Adelaide.
Il viaggio in Italia e l'incontro con l'amico che lo tradì coincide con un percorso a ritroso nella propria giovinezza rivoluzionaria, in un passato costellato da rimorsi e illusioni, dubbi e interrogativi, ma anche nella storia di un popolo che lottò per la propria indipendenza.
Con i racconti di Adrián N. Bravi, Daniele Comberiati e Nader Ghazvinizadeh.
Il caso italiano è a tale proposito indicativo. Oggi sono ormai numerosi gli scrittori plurilingue che utilizzano, fra le altre lingue, anche l’italiano. Attraverso la ricostruzione dei loro percorsi, il volume riflette sulla nozione di « letteratura italiana contemporanea », che si presenta come un insieme diversificato per lingua, poetica e scelte estetiche.
Matteo viene catapultato in un meridione montano che gli appare deforme e ostile: a Petilia Policastro, il piccolo paese calabrese nel quale è ospite dalla famiglia di uno dei defunti, il mondo è delimitato dai “rustici”, gli scheletri delle case mai costruite con le rimesse degli emigranti, mentre la popolazione si mostra chiusa e incomprensibile.
Sarà tramite l’interessamento di un barista, Mimì, che Matteo riuscirà a ricostruire i profili dei due morti: il più giovane, Francesco Calmierati, agitatore politico ai tempi della lotta per la terra e in seguito asservito al padronato locale, sembra attirare su di sé le maggiori attenzioni; del secondo, Andrea, verrà a sapere molto poco: l’emigrazione in Belgio e in Svizzera, e l’inquietante presenza nelle grandi tragedie degli emigranti italiani come Marcinelle e Mattmark. Del rapporto che lega i due uomini, però, sembra che nessuno conosca nulla. E la scrittura dell’epitaffio, così come il disegno del paese che la sera Matteo traccia su un foglio per rilassarsi, sembra non poter finire mai...
Grazie a un vecchio ebreo scampato all’eccidio di Salonicco che con il tempo è diventato la memoria storica del paese, Matteo comprende la complessità etnica e religiosa di Petilia, lo iato prodotto dal boom economico e le storie intrecciate dei migranti. Sarà attraverso le sue parole che, da spettatore esterno, proverà a scrivere quello che è accaduto: una storia minuscola che abbraccia emigrazione storica, boom, la rivolta di Reggio nel 1970 fino a un presente in cui tutti, solo apparentemente, hanno scelto di dimenticare.
La squadra (in serio ordine alfabetico ma coi numeri di maglia): Francesco Altamura (6), Claudio Bolognini (9), Daniele Comberiati (4), Luciano Curreri (1), Maria Carmela D'Angelo (7), Roberto Derobertis (2), Carlo Giordano (11), Gian Paolo Giudicetti (10), Paolo Lagazzi (5), Marino Magliani (3), Giuseppe Sansonna (8).
The reaction of many writers was complex in the face of the boom: if authors such as (in part) Elio Vittorini began to reflect on the possibilities of the new relationship between industry and writing, others such as Luciano Bianciardi, Italo Calvino, Pier Paolo Pasoloni, Paolo Volponi and Lucio Mastronardi published texts that were very critical of the economic boom and of the mentality that had produced it and was producing it. Gian Carlo Ferretti tells in this regard about a “letteratura del rifiuto” ["literature of rejection"] (Ferretti 1968), meaning by this expression the attitude of many intellectuals towards the economic boom.
In reality, even among writers “opposed” to the economic boom, the ideological and aesthetic positions were very different: if we think, to give a well-known example, of the positions of Calvino and Pasolini, we realize how the paradigm of this refusal was very broad and presented within it distant and sometimes even contradictory ideas.
Among other things, these are very important years for Italian Science Fiction, which seems particularly effective to describe the recent influence of technology in society and human relationships and which, precisely between the 1950s and 1960s, tried to a firt “institutionalization”, thanks to new series and new magazines and in the presence of “mainstream” authors who use the genre (Iannuzzi 2014).
The Italian Science Fiction production of that period is obviously forced to deal with changes in society: authors such as, among others, Dino Buzzati (1960), Lino Aldani (1977, but the text was started writing in 1966), Emilio De Rossignoli (1965) and Giorgio Scerbanenco (1963, but the novel was written in 1945-1946, although the author made some subsequent changes) contribute to a very profound reflection on the role of science in society and on its relations with philosophy, literature, and humanities in general.
In Italy the relationship between science and literature, especially in the Twentieth Century, has always been complicated (Petrucciani 1978; Antonello 2005), both because of the hierarchical division operated by Benedetto Croce who saw science in the background (Croce 1909), and, in specific case of Science Fiction, due to the Italian technological backwardness that caused the genre to be perceived, incorrectly, as almost exclusively “derivative” of Anglo-Saxon productions (Brioni-Comberiati 2019). For these reasons, the thinking of these writers is very interesting and in some ways anticipatory: starting from the novels by Aldani, Buzzati, De Rossignoli and Scerbanenco, in fact, in the article we will analyse their idea of science and the relationships with literature. Also in the light of more recent studies on eco-criticism (Garrard 2004; Iovino 2016), in these four writers it is possible to find on the one hand the need for an ever closer relationship between scientific and humanistic knowledge, necessary to understand a complex reality, and on the other an idea also “ethical” of science, which cannot have technological progress as its only and ultimate goal, but must also take into consideration purely “humanistic” aspects in its evolution. The type of science that these writers hypothesize during or immediately after the economic boom still opens up today, from the point of view of ecology, post- and trans-humanism and the relationship between man and robot, some research perspectives extremely current.
Il caso italiano – paese di forte emigrazione, che però negli ultimi venticinque anni è diventato anche paese di immigrazione – è a tale proposito indicativo. Oggi sono ormai numerosi gli scrittori plurilingui che utilizzano, fra le altre lingue, anche l’italiano. Attraverso la ricostruzione dei loro percorsi (percorsi di immigrazione ed emigrazione, certo, ma anche di esperienze transfrontaliere, come di scelte puramente estetiche non legate a vicissitudini personali), cercheremo di riflettere sulla nozione di “letteratura italiana contemporanea” che si presenta oggi come un insieme sempre più diversificato non solo dal punto di vista della lingua ma anche in termini di poetica e di scelte estetiche.
El género musical trap, nacido en los años 90 en Atlanta y desarrollado en las zonas más pobres y marginales de Estados Unidos, se ha consolidado hoy como un fenómeno global y representa un prisma a través del cual leer críticamente dinámicas contemporáneas vinculadas a cuestiones de identidad, género, lenguaje y representación espacial.
En España, la música trap empieza a aparecer sobre 2012, con el grupo Kefta Boys. En la América hispanohablante, Randy y Arcángel empezaron en 2006 el movimiento del “trap latino”.
Esta narrativa, que se distingue por sus fuertes componentes trans-mediales y multiétnicos, está caracterizada por producciones con pocos medios y se difunde sobre todo, si no exclusivamente, gracias a internet.
Este número de “Scritture Migranti” se propone explorar el trap en su complejidad, como forma cultural y como espacio de negociación de la identidad, prestando especial atención a las intersecciones entre centros y periferias, lo local y lo global, la estética y la política.
Temas de interés
· Representación de periferias urbanas: ¿Cómo se narran las periferias y la marginalidad urbana a través de textos, videoclips y otras formas de expresión relacionadas con el género?
· Identidad y género: ¿Cómo el trap refleja y reelabora cuestiones de identidad, incluidas cuestiones de género y sexualidad? ¿Qué narrativas surgen de los textos y de las actuaciones de los artistas?
· Transmedialidad: El trap no es sólo música, sino un fenómeno cultural que cruza diferentes lenguajes y medios. ¿Cuáles son las conexiones entre el trap y otras formas de narración como el cinema, el cómic o las redes sociales?
· Cine y trap: ¿Cómo se entrelazan las producciones cinematográficas y la estética trap? ¿Qué paralelismos o tensiones surgen entre estas dos formas de expresión?
· Reacciones internacionales al trap: ¿Cuál es la recepción del trap en español en el contexto global, y en particular en Estados Unidos, donde se originó el género?
· Lengua y enseñanza: ¿Cuáles son las formas lingüísticas características del trap en español y en otras lenguas? ¿Cómo se puede interpretar y utilizar el lenguaje del trap para promover la reflexión lingüística-educativa crítica en las aulas escolares y universitarias?
Aceptamos contribuciones que adopten una perspectiva trans-disciplinaria, desde campos como la sociología, la musicología, la lingüística, los estudios culturales, los estudios de medios, los estudios poscoloniales y otros campos relevantes. Se fomentan especialmente los enfoques comparativos e internacionales.
Métodos de envío
Las propuestas (máximo 300 palabras), completas con una breve nota biográfica (máximo 150 palabras), deben enviarse antes del 15 de abril de 2025 a: [email protected].
Los artículos aceptados (en italiano, español, francés y ingles) deben entregarse antes del 30 de septiembre de 2025.
Les différentes interventions pourront se focaliser autour des axes suivants :
1. Littératures et représentations artistiques nationales, postcoloniales et migrantes au croisement des identités et des langues ;
2. Frontières linguistiques, culturelles, littéraires et historiques; traduction et traductologie ;
3. Les enjeux de la relation dans un contexte interculturel : contaminations, émulations, crises, conflits ;
4. Les enjeux de la mémoire collective : histoire et contre-histoire (narrations officielles et alternatives) ;
5. Plurilinguisme et diglossie, contact de langues, discours multiple, phraséologie.
Transnational Italian Comics Studies is a thriving subfield in Transnational and Transcultural Italian Studies (Spadaro and Comberiati, 2023; Spadaro, 2023) and this panel aims to gather scholars in the H-Net networks to expand the conversation both at research and scholarship level. We are seeking contributors to a panel for the upcoming conference of the American Association of Italian Studies (AAIS) taking place on 6-9 June 2024 at the Sant’Anna Institute, Sorrento, Italy.
The panel organizers welcome proposals taking forward any of the avenues of research identified in the 2023 Special Issue Transnational Italian Comics (Journal of Graphic Novels and Comics, 14:4, DOI: 10.1080/21504857.2023.2239334), for example:
• Transnational Italian comics within the globalizing comics cultures of the 21st century;
• Italodiscendenti, children of migration and the emerging of the transnational Italian comics scene;
• Male, female, queer, trans- subjectivities in comics;
• Digital graphic narratives and transcultural Italian memory;
• Multilingualism, translation and transformation of the comics medium.
In addition to the areas of research above, the panel welcomes scholarship contributions on the development of the transnational curriculum. Specifically: teaching transnational Italian comics in: language modules, translation, and/or cross-language modules.
Please send a title, brief abstract (200 words, plus key bibliographical references), and a short bio to Barbara Spadaro ([email protected]) and Daniele Comberiati ([email protected]) by Wednesday, 10 January 2024. Information about the conference on the AAIS website: https://aais.italianstudies.net/site_page.cfm?pk_association_webpage_menu=11084&pk_association_webpage=23018
References:
Spadaro, B (2023) ‘Migrazioni, memoria e transnazionalità nel fumetto italiano del XXI secolo’, in D. Comberiati and C. Mengozzi (eds) Storie condivise nell’Italia contemporanea. Narrazioni e performances transculturali. Roma: Carocci, pp. 217–240.
Spadaro, B, Comberiati, D (eds) Transnational Italian Comics, Journal of Graphic Novels and Comics, 14:4, 2023 DOI: 10.1080/21504857.2023.2239334
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Barbara Spadaro
Contact Email: [email protected]
Aula multimediale del Rettorato
organizzazione: Srećko Jurišić, Andrea Lombardinilo, Andrea Gialloreto
Storie in Movimento (SIM), «Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale» & «Zapruder World. An International Journal for the History of the Social Conflict» organizzano il quattordicesimo SIMposio di storia della conflittualità sociale. Anche quest’anno saremo all’isola Polvese nella splendida cornice del Lago Trasimeno (Perugia), presso l’ostello “Fattoria Il Poggio”.
Tutte le info sul sito web: http://storieinmovimento.org/2018/05/14/simposio-2018-xiv-edizione/
La littérature féminine italienne de ces siècles montre à quel point cette thématique a été centrale et transversale : des lettres de Giulia Falletti Colbert et des descriptions de l’artiste-peintre Élisabeth Vigée Le Brun qui reprennent certains éléments du Grand Tour pour les déconstruire, jusqu’à Anna Banti et à l’ethnologue Caterina Pigorini Beri, en passant par les narrations des envoyées de la Première Guerre mondiale, de Magda Trocmé qui décrit l’Italie après 1945, de Cecilia Mangini qui documente les évolutions des années 1960, pour terminer avec les documentaires de migrations contemporaines à travers les ouvrages de Jhumpa Lahiri, Bamboo Hirst et Hu Lanbo, le voyage devient un outil précieux et une sorte de fil rouge qui nous dévoile les changements de la société italienne pendant les trois derniers siècles.
La littérature féminine italienne de ces siècles montre à quel point cette thématique a été centrale et transversale : des lettres de Giulia Falletti Colbert et des descriptions de l’artiste-peintre Élisabeth Vigée Le Brun qui reprennent certains éléments du Grand Tour pour les déconstruire, jusqu’à Anna Banti et à l’ethnologue Caterina Pigorini Beri, en passant par les narrations des envoyées de la Première Guerre mondiale, de Magda Trocmé qui décrit l’Italie après 1945, de Cecilia Mangini qui documente les évolutions des années 1960, pour terminer avec les documentaires de migrations contemporaines à travers les ouvrages de Jhumpa Lahiri, Bamboo Hirst et Hu Lanbo, le voyage devient un outil précieux et une sorte de fil rouge qui nous dévoile les changements de la société italienne pendant les trois derniers siècles.
Nella letteratura occidentale moderna lo straniamento e lo spaesamento diventano centrali grazie alle esperienze di viaggio e alle scoperte geografiche, senza pertanto limitarsi a questi ambiti.
Con questa call intendiamo indagare i rapporti che intercorrono tra straniamento e spaesamento nella narrativa italiana sette e ottocentesca in relazione a quella europea coeva. Nello specifico, accettiamo interventi che analizzano le tecniche narrative-da un punto di vista strettamente teorico o narratologico-attraverso le quali un autore esprime lo straniamento. Al tempo stesso siamo interessati a riflessioni riguardanti gli ambiti tematici all'interno dei quali un personaggio prova un senso di spaesamento. Ci sembra infine interessante capire in che modo i due elementi entrino in relazione tra loro, sia attraverso sinergie che opposizioni procedendo per assi tematici: in corrispondenza della rappresentazione dello spaesamento con quali tecniche narrative viene restituito l'effetto di straniamento?
Gli abstract degli articoli (che non dovranno superare le 750 parole) potranno essere redatti in italiano, inglese o olandese e andranno inviati entro il 31 gennaio 2020 insieme a una breve biobibliografia di 200 parole a [email protected] e [email protected]. In seguito, gli autori e le autrici degli abstract selezionati saranno contattati direttamente e dovranno consegnare l'articolo finale entro il 30 giugno 2020, seguendo le norme redazionali della rivista Incontri. Rivista europea di studi italiani ((https://www.rivista-incontri.nl/about/submissions/).
Incontro con Simone Brioni (Stony Brook) e Daniele Comberiati (Paul-Valéry-Montpellier) a cura di Simona Micali e Niccolò Scaffai mercoledì 18 novembre, ore 17.30
L'incontro si svolgerà in modalità telematica tramite la piattaforma GMeet, al link: https://meet.google.com/ofj-pztw-sdr
Dans le cadre de ces dialogues, de ces échanges interculturels et d’approches critiques transversales, l’unité de recherche ReSO organise un colloque autour des notions de propre et de commun afin d’interroger les enjeux de la relation. Si cette manifestation se cantonnera géographiquement aux Suds et aux Orients, elle n’en sera pas moins ouverte à la diversité disciplinaire : les contributions de linguistes, d’historiens, de spécialistes de littérature et des arts, mais aussi de philosophes, de sociologues, de sociolinguistes ou de géographes pourront concourir à l’analyse des notions du propre et du commun où peuvent se croiser et s’entrecroiser des regards complémentaires susceptibles de réunir des perspectives et des points de vue différents.
En effet, le propre – entendu comme ce qui appartient en exclusivité à un individu ou à un groupe qui le caractérise– et le commun –entendu comme ce qui appartient à une communauté – peuvent tantôt créer des espaces de dialogue, tantôt donner lieu à des conflits : dans les deux cas la notion de relation est au cœur de la question, y compris les enjeux de la rencontre, de la découverte de l’altérité, de cultures et de patrimoines divers, de crises ou d’oppositions. La dialectique entre le propre et le commun peut être ainsi interrogée sur les plans historique et culturel, des représentations littéraires et artistiques ou, encore, de la discursivité et de la (des) langue(s).
D’un point de vue historique et culturel, les sociétés ont besoin de réguler les intérêts individuels, privés (le propre) et collectifs (le commun), qui peuvent déterminer la montée en puissance et le déclin des empires, des nations, des classes sociales, des langues et de leurs variétés, de ce que l’on entend aujourd’hui par modernité. La relation entre le propre et le commun concerne également le complexe processus des constructions et des déconstructions identitaires dans un cadre territorial spécifique (local, régional, national ou transnational), contribuant également à définir ce qui est inclus et ce qui est exclu dans la configuration des cultures et des identités et à conditionner les rapports, toujours complexes et nuancés, entre les histoires nationales et le phénomène plus récent de la mondialisation. Cela, surtout au XXIe siècle, peut engendrer des crises, des conflits et des revendications identitaires, sociales, économiques. L’étude du propre et du commun peut également s’articuler autour des mémoires individuelles et collectives. Depuis quelques décennies, ces mémoires collectives, générées souvent par des groupes marginalisés et/ou des situations traumatiques liées à des guerres, des dictatures, des processus de colonisation et de décolonisation, suscitent un intérêt particulier chez les spécialistes des sciences humaines.
Sur un plan littéraire et artistique, la dialectique entre le propre et le commun peut nous conduire à nous focaliser sur les écritures et les esthétiques de la rencontre qui, depuis l’antiquité, représentent sous des formes différentes et variées la découverte de l’altérité, de cultures et de patrimoines divers qui entrent en contact, d’horizons autres pouvant parfois inclure les notions de partage ou bien de crise et d’opposition. Dans l’époque contemporaine, ces dynamiques/poétiques de la rencontre et de la relation sont au cœur, par exemple, d’une vaste production littéraire en prose et en vers qui relève des espaces hispanophone, italophone, arabophone et lusophone, qui vont parfois au-delà de l’expérience de la colonisation et de la décolonisation. Nous pensons, entre autres, aux écritures de la migration qui remettent au centre du débat critique des notions telles que le plurilinguisme, la frontière, les paradigmes identitaires traditionnels, les concepts de centre et de périphérie, d’ici et d’ailleurs. Il serait également intéressant, rattachant à la notion de propre la figure de l’écrivain ou de l’artiste, entendus comme individus qui élaborent leur poétique et leur esthétique à travers leur point de vue et leur génie personnel, et à la notion de commun la représentation de ces derniers comme dépositaires d’un savoir collectif qui transpose sur le plan littéraire ou artistique leur conception de communauté, d’analyser les nouvelles stratégies de l’engagement. On observera alors comment elles peuvent produire, d’une part, l’image d’un écrivain ou d’un artiste structuré à l’intérieur d’une collectivité et d’un système culturel ou, d’autre part, le figurer hors ou contre son temps et, parfois même – peut-être à tort –, le donner à voir comme désengagé et inactuel.
L’étude du propre et du commun possède également d’importantes déclinaisons dans le domaine linguistique, sitôt que l’on considère à la fois le caractère universel du langage, et l’immense variété et variabilité des langues naturelles. Par-delà les différences, l’humanité se fonde sur ce qu’elle a de commun, à commencer sans doute par la capacité à construire une pensée complexe, qui se réalise grâce au langage et à travers celui-ci, et dont les catégories et sous-catégories forment l’édifice complexe qu’est la vision du monde. Les individus sont désignés et se désignent eux-mêmes par rapport à leur appartenance à un groupe (ethnique, spatial ou culturel) et à une communauté linguistique fondée sur une langue ou une variété linguistique, un patrimoine ou encore des situations et pratiques langagières, telles que la diglossie ou le plurilinguisme. Les différents systèmes linguistiques, définis à travers leurs aspects internes (phonologie, phonétique, morphologie, syntaxe, lexique) ou externes (sociolinguistique, historiographie) se prêtent particulièrement à l’étude de la thématique de ce colloque. De plus,
le lien entre langage et pensée a suscité l’intérêt d’un grand nombre de chercheurs, d’où les différentes propositions pour tenter de formaliser la pensée et son fonctionnement. Dans ce contexte, comment peut-on définir ou redéfinir le rapport entre le langage-faculté universelle et les cas particuliers que sont les langues, langues premières, secondes, langues d’héritage ou encore les variétés linguistiques de nos aires culturelles respectives ? Comment peut-on (se) représenter les traditions parfois (multi)millénaires et les discours multiples ?
Cette journée d’étude, organisée en collaboration entre le RIRRA 21 et ReSO, et qui s'inscrit également dans le festival des "Rendez-vous des francophonies 2023", organisé par la Maison des francophonies Montpellier Via Domitia , inaugurera un cycle de recherche de plus longue durée sur « Les littératures transnationales à l’épreuve de la mondialisation », qui se déroulera en 2023 et en 2024 sur plusieurs événements, et qui a vocation à intégrer progressivement d’autres espaces linguistiques et littéraires transnationaux. L’objectif de ce cycle est ainsi celui d’étudier les dynamiques et les interactions de différents espaces littéraires mondialisés d’origine européenne et non-européenne depuis le XIXe siècle, pour construire une modélisation comparatiste de la mondialisation des littératures sur la base de ces diverses histoires.