Papers by Luca Negrogno
Community mental health journal, Apr 26, 2024
Tesi di Dottorato. Settore Scientifico Disciplinare: SPS/12 SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA ... more Tesi di Dottorato. Settore Scientifico Disciplinare: SPS/12 SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA E MUTAMENTO SOCIALE RELATORE Chiar.ma Prof.ssa Anna Rosa Favretto

Medicina nei secoli, 2016
The purpose of this essay is to analyze the role of ‘psy’ knowledges in the changeover of mental ... more The purpose of this essay is to analyze the role of ‘psy’ knowledges in the changeover of mental health services. These welfare services are shifting into paradigm of ‘community care’ and reshaping the role of users’ and professionals’ knowledges, as we can see in the participation of mental health services users in providing relief and support. The first part of the essay concentrates on the case of Irina, a user of neuropsychiatric service for childhood and adolescence I work for in a high school as a ‘tutor for social integration’. In the second part of the essay I will analyze this process with tools from the sociology of expertise and intervention. The ethnographic study of this case will show a deep contradiction between the declared ‘opening’ of community care services to user’s knowledges and the real gap of power that yet regulates the structure and the meaning of social intervention. Key words: Mental Health Services - Community Care - Welfare - ‘Psy’ Knowledge

Pubblicato su “Una certa idea di...” Blog dell'Istituzione Gian Franco Minguzzi, 2022
A partire dal settembre 2021 il blog dell’Istituzione Gian Franco Minguzzi ha ospitato una serie ... more A partire dal settembre 2021 il blog dell’Istituzione Gian Franco Minguzzi ha ospitato una serie di interventi sul tema della partecipazione nei servizi di salute mentale, raccogliendo esperienze di tecnici, persone prese in carico dai servizi, familiari che svolgono percorsi associativi e partecipano agli organismi di rappresentanza nei servizi pubblici, provenienti da vari contesti nazionali. Il dibattito è stato aperto dal mio articolo “Partecipazione senza potere nei servizi di salute mentale”, a cui sono seguite le risposte di Benedetto Saraceno, Antonella Misuraca, Lucia Luminasi, Marie Françoise Delatour, Angelo Fioritti, Michele Filippi, Silva Bon e Renato Ventura. La replica che segue costituisce il tentativo di riprendere le questioni epistemologiche, di governance ed epidemiologiche aperte dalle esperienze di partecipazione ricollocandole sul piano più generale della crisi dei modelli di welfare, della responsabilità ecologica e della delegittimazione dei saperi tecnici. Il dibattito, che nei mesi precedenti ha registrato il coinvolgimento di professionisti e associazionismo a livello nazionale, mi ha dato l'opportunità per affrontare le questioni più politiche (e spesso sottaciute) poste dal rapporto tra la prassi basagliana, i movimenti degli anni '70 e le difficili condizioni dell'attualità.
International Journal of Mental Health Nursing
International Journal of Mental Health Nursing

CONFERENZA NAZIONALE SALUTE MENTALE
30/6/2020
L'emergenza Covid-19 che stiamo affrontando sembr... more CONFERENZA NAZIONALE SALUTE MENTALE
30/6/2020
L'emergenza Covid-19 che stiamo affrontando sembra aver fatto emergere una nuova consapevolezza nella coscienza delle persone a vario titolo interessate alla sopravvivenza di un sistema pubblico di cura della salute mentale. Questa consapevolezza riguarda tre punti principali: 1. Le strutture istituzionali uccidono. Il modello di "intrattenimento" che si basa su grandi concentramenti di utenza in contesti dove l'assistenza è dispensata su larga scala, dove bisogni abitativi, sanitari e sociali vengono tutti mescolati e incapsulati in una generica identità di utente e rivestiti con la camicia di forza del ruolo istituzionale di malato, sono l'anticamera dello sterminio. È avvenuto con gli anziani in Lombardia e c'è stato il rischio che avvenisse in altre regioni del centro-nord. Per evitare lo sterminio su larga scala dei pazienti psichiatrici, la gran parte di questi luoghi a loro dedicati è stata ulteriormente chiusa, isolata, l'erogazione delle prestazioni ulteriormente segmentata e distanziata. I luoghi separati dalla comunità, dove si offre assistenza standardizzata e infantilizzante sono diventati più isolati e distanzianti. Ancora oggi nella maggior parte dei territori sono chiusi centri diurni, luoghi di intrattenimento solitamente aperti ai gruppi per attività definite di socializzazione; alla vita sociale degli utenti di residenze a appartamenti si applicano maggiori misure restrittive: laddove sono comuni e costanti la desocializzazione e l'infantilizzazione, in questo periodo in cui l'infantilizzazione e la desocializzazione sono il mantra generale con cui si è tentato di mettere una pezza alle insufficienze di un sistema sanitario territoriale distrutto da trent'anni di tagli e assenza di visione, esse vengono ancora più legittimate come modello di gestione.
Ho incontrato l'Associazione 180amici Puglia nell'ambito della mia ricerca sulle esperienza di pa... more Ho incontrato l'Associazione 180amici Puglia nell'ambito della mia ricerca sulle esperienza di partecipazione di utenti e familiari alle politiche dei servizi di salute mentale. L'esperienza di Latiano, in provincia di Brindisi, è del tutto peculiare rispetto alle altre conosciute: prende infatti da approcci diversi e unisce dentro di sé elementi che spesso si trovano divisi, producendo una sintesi originale. I SEPE, soci esperti per esperienza, sono la versione locale degli Esperti per Esperienza. Ciò che li caratterizza e li distingue, essi sono "Soci" di un'associazione che grazie ad una convenzione con l'ASL di Latiano, cogestisce un centro diurno pubblico. Negli anni di utenti, familiari e operatori ha saputo unire l'approccio del sapere esperienziale a quello di derivazione basagliana.
Una storia sull'istituzione da distruggere

Alla luce dei risultati provvisori di un progetto di ricerca-azione partecipata svolto tra associ... more Alla luce dei risultati provvisori di un progetto di ricerca-azione partecipata svolto tra associazioni e collettivi che si occupano di salute mentale, questo contributo mira a mettere in luce la forma specifica che assumono i nodi della "welfare community" nelle politiche di salute mentale.
Il dibattito sulla sussidiarietà, la governance di rete e le culture organizzative comunitarie riporta nel campo della salute mentale le ambiguità relative all'esigibilità del diritto e alla costruzione escludente” dell'identità dei destinatari delle prestazioni. In molteplici contesti, l'approfondimento qualitativo e quantitativo dei dispositivi istituzionali di segregazione ed esclusione si accompagna con modellizzazioni tecniche sempre più raffinate di servizi rivolti alla partecipazione, all'empowermet, allo sviluppo di capitale sociale e al confronto con le comunità solidali. Questa contraddizione va indaga, tenendo conto che nei servizi posso svilupparsi sistemi a “due velocità”: raffinati processi di individualizzazione delle prestazioni da una parte e approfondimento di dinamiche di esclusione dall'altra. In questo caso i contesti di interlocuzione sono declinati come espedienti di riduzione dei conflitti e forzosa pacificazione, la cui potenziale portata anti-istituzionale viene ricompresa e assorbita all'interno di una prospettiva complessiva di disarticolazione dello statuto dei diritti sociali.
Questa contraddizione risulta fondamentale per guardare alla delicata fase morfogenetica di modelli di “nuovo welfare”.
La contenzione ha un ruolo ancora significativo in molti contesti sanitari. Questo contributo soc... more La contenzione ha un ruolo ancora significativo in molti contesti sanitari. Questo contributo sociologico si propone di indagarne il ruolo nell'economia complessiva dei servizi di salute mentale e gli effetti di riproduzione sui contenuti e le forme dei saperi "psy". Per svolgere questa indagine è utile approcciare i servizi di salute mentale con un'impostazione epidemioloco-sociale, orientata a cogliere l'influenza che la strutturazione istituzionale della risposta esercita sui bisogni di salute. Per considerare l'ampiezza del problema è utile infine allargare lo sguardo alle nuove funzioni di invalidazione assunte dai saperi "psy" nelle politiche sociali neoliberali.
Intervento presentato al convegno "Esplorare politiche: per una comprensione delle produzioni pol... more Intervento presentato al convegno "Esplorare politiche: per una comprensione delle produzioni politiche dal basso. Approcci, metodologie e apporti teorici", Bologna, 20 giugno 2014, aula 2, via zamboni 33 Luca Negrogno Soggettività frammentarie, azione collettiva e questione istituzionale. Un'ipotesi di ricerca su movimenti sociali e salute mentale Non lo considera come uomo, nel tempo in cui non lavora; ma lascia questa considerazione alla giustizia criminale, ai medici, alla religione, alle tabelle statistiche, alla polizia e agli sbirri dell'accattonaggio.
Tutor: Anna Rosa Favretto Co-tutor: Ota De Leonardis Dottorando: Luca Negrogno RELAZIONE DI FINE ... more Tutor: Anna Rosa Favretto Co-tutor: Ota De Leonardis Dottorando: Luca Negrogno RELAZIONE DI FINE I ANNO Progetto di ricerca di dottorato: Le forme di interlocuzione degli utenti dei servizi di salute mentale. Dall'esigibilità del diritto alle prassi della trasformazione.
Drafts by Luca Negrogno
lezione, 2021
In attesa della pubblicazione dell'opera della British Psychological Society in italiano, una del... more In attesa della pubblicazione dell'opera della British Psychological Society in italiano, una delle prime presentazioni del Modello sul significato delle minacce di potere, un esempio innovativo di come si possa coprodurre un nuovo quadro epistemologico per leggere il disagio psichico e i comportamenti disturbati o disturbanti in un modo destigmatizzante e favorevole all'attribuzione di senso soggettiva e all'azione collettiva
Risorse e vincoli di una condizione di frontiera. Ho incontrato l'Associazione 180amici Puglia ne... more Risorse e vincoli di una condizione di frontiera. Ho incontrato l'Associazione 180amici Puglia nell'ambito della mia ricerca sulle esperienze di partecipazione di utenti e familiari alle politiche dei servizi di salute mentale. L'esperienza di Latiano, in provincia di Brindisi, è del tutto peculiare rispetto alle altre conosciute: prende infatti da approcci diversi e unisce dentro di sé elementi che spesso si trovano divisi, producendo una sintesi originale. I SEPE, soci esperti per esperienza, sono la versione locale degli Esperti per Esperienza. Ciò che li caratterizza e li distingue, essi sono " Soci " di un'associazione che grazie ad una convenzione con l'ASL di Latiano, cogestisce un centro diurno pubblico. Negli anni lavoro con utenti, familiari e operatori ha saputo unire l'approccio del sapere esperienziale a quello di derivazione basagliana.
Thesis Chapters by Luca Negrogno
Tesi di Dottorato. Settore Scientifico Disciplinare: SPS/12
SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA... more Tesi di Dottorato. Settore Scientifico Disciplinare: SPS/12
SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA E MUTAMENTO SOCIALE
RELATORE Chiar.ma Prof.ssa Anna Rosa Favretto
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Papers by Luca Negrogno
30/6/2020
L'emergenza Covid-19 che stiamo affrontando sembra aver fatto emergere una nuova consapevolezza nella coscienza delle persone a vario titolo interessate alla sopravvivenza di un sistema pubblico di cura della salute mentale. Questa consapevolezza riguarda tre punti principali: 1. Le strutture istituzionali uccidono. Il modello di "intrattenimento" che si basa su grandi concentramenti di utenza in contesti dove l'assistenza è dispensata su larga scala, dove bisogni abitativi, sanitari e sociali vengono tutti mescolati e incapsulati in una generica identità di utente e rivestiti con la camicia di forza del ruolo istituzionale di malato, sono l'anticamera dello sterminio. È avvenuto con gli anziani in Lombardia e c'è stato il rischio che avvenisse in altre regioni del centro-nord. Per evitare lo sterminio su larga scala dei pazienti psichiatrici, la gran parte di questi luoghi a loro dedicati è stata ulteriormente chiusa, isolata, l'erogazione delle prestazioni ulteriormente segmentata e distanziata. I luoghi separati dalla comunità, dove si offre assistenza standardizzata e infantilizzante sono diventati più isolati e distanzianti. Ancora oggi nella maggior parte dei territori sono chiusi centri diurni, luoghi di intrattenimento solitamente aperti ai gruppi per attività definite di socializzazione; alla vita sociale degli utenti di residenze a appartamenti si applicano maggiori misure restrittive: laddove sono comuni e costanti la desocializzazione e l'infantilizzazione, in questo periodo in cui l'infantilizzazione e la desocializzazione sono il mantra generale con cui si è tentato di mettere una pezza alle insufficienze di un sistema sanitario territoriale distrutto da trent'anni di tagli e assenza di visione, esse vengono ancora più legittimate come modello di gestione.
Il dibattito sulla sussidiarietà, la governance di rete e le culture organizzative comunitarie riporta nel campo della salute mentale le ambiguità relative all'esigibilità del diritto e alla costruzione escludente” dell'identità dei destinatari delle prestazioni. In molteplici contesti, l'approfondimento qualitativo e quantitativo dei dispositivi istituzionali di segregazione ed esclusione si accompagna con modellizzazioni tecniche sempre più raffinate di servizi rivolti alla partecipazione, all'empowermet, allo sviluppo di capitale sociale e al confronto con le comunità solidali. Questa contraddizione va indaga, tenendo conto che nei servizi posso svilupparsi sistemi a “due velocità”: raffinati processi di individualizzazione delle prestazioni da una parte e approfondimento di dinamiche di esclusione dall'altra. In questo caso i contesti di interlocuzione sono declinati come espedienti di riduzione dei conflitti e forzosa pacificazione, la cui potenziale portata anti-istituzionale viene ricompresa e assorbita all'interno di una prospettiva complessiva di disarticolazione dello statuto dei diritti sociali.
Questa contraddizione risulta fondamentale per guardare alla delicata fase morfogenetica di modelli di “nuovo welfare”.
Drafts by Luca Negrogno
Thesis Chapters by Luca Negrogno
SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA E MUTAMENTO SOCIALE
RELATORE Chiar.ma Prof.ssa Anna Rosa Favretto
30/6/2020
L'emergenza Covid-19 che stiamo affrontando sembra aver fatto emergere una nuova consapevolezza nella coscienza delle persone a vario titolo interessate alla sopravvivenza di un sistema pubblico di cura della salute mentale. Questa consapevolezza riguarda tre punti principali: 1. Le strutture istituzionali uccidono. Il modello di "intrattenimento" che si basa su grandi concentramenti di utenza in contesti dove l'assistenza è dispensata su larga scala, dove bisogni abitativi, sanitari e sociali vengono tutti mescolati e incapsulati in una generica identità di utente e rivestiti con la camicia di forza del ruolo istituzionale di malato, sono l'anticamera dello sterminio. È avvenuto con gli anziani in Lombardia e c'è stato il rischio che avvenisse in altre regioni del centro-nord. Per evitare lo sterminio su larga scala dei pazienti psichiatrici, la gran parte di questi luoghi a loro dedicati è stata ulteriormente chiusa, isolata, l'erogazione delle prestazioni ulteriormente segmentata e distanziata. I luoghi separati dalla comunità, dove si offre assistenza standardizzata e infantilizzante sono diventati più isolati e distanzianti. Ancora oggi nella maggior parte dei territori sono chiusi centri diurni, luoghi di intrattenimento solitamente aperti ai gruppi per attività definite di socializzazione; alla vita sociale degli utenti di residenze a appartamenti si applicano maggiori misure restrittive: laddove sono comuni e costanti la desocializzazione e l'infantilizzazione, in questo periodo in cui l'infantilizzazione e la desocializzazione sono il mantra generale con cui si è tentato di mettere una pezza alle insufficienze di un sistema sanitario territoriale distrutto da trent'anni di tagli e assenza di visione, esse vengono ancora più legittimate come modello di gestione.
Il dibattito sulla sussidiarietà, la governance di rete e le culture organizzative comunitarie riporta nel campo della salute mentale le ambiguità relative all'esigibilità del diritto e alla costruzione escludente” dell'identità dei destinatari delle prestazioni. In molteplici contesti, l'approfondimento qualitativo e quantitativo dei dispositivi istituzionali di segregazione ed esclusione si accompagna con modellizzazioni tecniche sempre più raffinate di servizi rivolti alla partecipazione, all'empowermet, allo sviluppo di capitale sociale e al confronto con le comunità solidali. Questa contraddizione va indaga, tenendo conto che nei servizi posso svilupparsi sistemi a “due velocità”: raffinati processi di individualizzazione delle prestazioni da una parte e approfondimento di dinamiche di esclusione dall'altra. In questo caso i contesti di interlocuzione sono declinati come espedienti di riduzione dei conflitti e forzosa pacificazione, la cui potenziale portata anti-istituzionale viene ricompresa e assorbita all'interno di una prospettiva complessiva di disarticolazione dello statuto dei diritti sociali.
Questa contraddizione risulta fondamentale per guardare alla delicata fase morfogenetica di modelli di “nuovo welfare”.
SOCIOLOGIA GIURIDICA, DELLA DEVIANZA E MUTAMENTO SOCIALE
RELATORE Chiar.ma Prof.ssa Anna Rosa Favretto