
Claudio Marazzini
Curriculum di Claudio Marazzini
- fino al 31 ottobre 2019: Professore ordinario di Storia della lingua italiana nell'Università del Piemonte Orientale (sede di Vercelli), Dipartimento di Studi Umanistici; oggi Professore emerito nella medesima università.
- Accademico corrispondente della Crusca dal 16 maggio 2011
- Accademico ordinario della Crusca dal 12 dicembre 2011
- Presidente dell'Accademia della Crusca dal 23 maggio 2014 al 28 aprile 2023.
- Presidente onorario dell'Accademia della Crusca dal 28 aprile 2023
- Socio nazionale residente dell'Accademia delle Scienze di Torino.
- Socio corrispondente dell'Istituto Lombardo di Milano.
Claudio Marazzini, già titolare della cattedra di Storia della lingua italiana nella Facoltà di Lettere dell'Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro" (sede di Vercelli), ora professore emerito, è nato a Torino il 26.10.1949. È autore di numerosi saggi su temi di storia della lingua italiana, sulla questione della lingua, sulla storia linguistica regionale, sui rapporti lingua-dialetto, sul linguaggio letterario, sulla cultura popolare, sulla storia della linguistica, sulla storia della lessicografia italiana.
In Internet:
https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Marazzini
https://claudiomarazzini.blogspot.com/p/blog-page.html
Carriera accademica.
Dopo il periodo trascorso a Torino come Ricercatore, ha vinto il concorso di professore di II fascia per la Storia della lingua italiana e ha insegnato nell'Università di Macerata dal 1988 al 31.10.1993. A Macerata è stato delegato del Rettore per la guida e il coordinamento della Biblioteca della Facoltà di Lettere. Per un anno (a.a. 1993-94) è stato docente di Storia della lingua italiana nella II Facoltà di Lettere dell’Università di Torino, sede a Vercelli. Vinta la cattedra di I fascia, dal 1994-95 ha insegnato Storia della lingua italiana a Udine, Facoltà di Lingue. A Udine ha fatto parte del Direttivo del Centro di Calcolo, del “Centro Internazionale sul Plurilinguismo”, e, nel 1996-97, ha ricoperto la carica di Direttore dell’Istituto di Storia della lingua e letteratura italiana. Dal 1997-98 è rientrato in Piemonte, sede di Vercelli dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, dove è stato Presidente del Corso di Laurea in Lettere dal novembre 1997 all’ottobre 2000 e dal 2006 al 2011, e dove ha fatto parte del primo Senato Accademico integrato (organismo che scrisse il primo Statuto dell’Ateneo dopo la sua autonomia). È stato Coordinatore del Dottorato in “Tradizioni linguistico-letterarie nell’Italia antica e moderna” (sede presso l’UPO, VC) ed è tuttora coordinatore del dottorato “Linguaggi, storia e istituzioni” Sede UPO). È stato delegato del Rettore presso l’ARS.UNI.CVO e l’IRISI. È stato "professeur invité" presso l’università di Lausanne (CH) nel 2010-11 e 2011-12.
Titoli, incarichi e onorificenze.
Dal 1999 al giugno 2002 ha fatto parte del Direttivo dell'ASLI, l’Associazione che raggruppa gli studiosi di storia della lingua italiana, con sede presso l’Accademia della Crusca. È membro della “Società Italiana di Glottologia”. Ha fatto parte della redazione della “Rivista di Linguistica”. È stato responsabile del progetto degli “Autori del ben parlare” per il Ci-Bit, la “Biblioteca italiana telematica” (ha diretto una collana con identico nome, “Gli Autori del ben parlare”, presso le Edizioni dell’Università di Pescara). È condirettore della rivista “Lingua e stile” pubblicata dal Mulino di Bologna, una delle più prestigiose del settore a livello internazionale. Dal 18 maggio 2010 è Socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino per la Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, socio nazionale residente dal 28 settembre 2020. Nel 2014 ha ricevuto per i suoi meriti scientifici e per l’attività in favore della lingua italiana il Premio Dante della Società Dante Alighieri.
- fino al 31 ottobre 2019: Professore ordinario di Storia della lingua italiana nell'Università del Piemonte Orientale (sede di Vercelli), Dipartimento di Studi Umanistici; oggi Professore emerito nella medesima università.
- Accademico corrispondente della Crusca dal 16 maggio 2011
- Accademico ordinario della Crusca dal 12 dicembre 2011
- Presidente dell'Accademia della Crusca dal 23 maggio 2014 al 28 aprile 2023.
- Presidente onorario dell'Accademia della Crusca dal 28 aprile 2023
- Socio nazionale residente dell'Accademia delle Scienze di Torino.
- Socio corrispondente dell'Istituto Lombardo di Milano.
Claudio Marazzini, già titolare della cattedra di Storia della lingua italiana nella Facoltà di Lettere dell'Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro" (sede di Vercelli), ora professore emerito, è nato a Torino il 26.10.1949. È autore di numerosi saggi su temi di storia della lingua italiana, sulla questione della lingua, sulla storia linguistica regionale, sui rapporti lingua-dialetto, sul linguaggio letterario, sulla cultura popolare, sulla storia della linguistica, sulla storia della lessicografia italiana.
In Internet:
https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Marazzini
https://claudiomarazzini.blogspot.com/p/blog-page.html
Carriera accademica.
Dopo il periodo trascorso a Torino come Ricercatore, ha vinto il concorso di professore di II fascia per la Storia della lingua italiana e ha insegnato nell'Università di Macerata dal 1988 al 31.10.1993. A Macerata è stato delegato del Rettore per la guida e il coordinamento della Biblioteca della Facoltà di Lettere. Per un anno (a.a. 1993-94) è stato docente di Storia della lingua italiana nella II Facoltà di Lettere dell’Università di Torino, sede a Vercelli. Vinta la cattedra di I fascia, dal 1994-95 ha insegnato Storia della lingua italiana a Udine, Facoltà di Lingue. A Udine ha fatto parte del Direttivo del Centro di Calcolo, del “Centro Internazionale sul Plurilinguismo”, e, nel 1996-97, ha ricoperto la carica di Direttore dell’Istituto di Storia della lingua e letteratura italiana. Dal 1997-98 è rientrato in Piemonte, sede di Vercelli dell’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, dove è stato Presidente del Corso di Laurea in Lettere dal novembre 1997 all’ottobre 2000 e dal 2006 al 2011, e dove ha fatto parte del primo Senato Accademico integrato (organismo che scrisse il primo Statuto dell’Ateneo dopo la sua autonomia). È stato Coordinatore del Dottorato in “Tradizioni linguistico-letterarie nell’Italia antica e moderna” (sede presso l’UPO, VC) ed è tuttora coordinatore del dottorato “Linguaggi, storia e istituzioni” Sede UPO). È stato delegato del Rettore presso l’ARS.UNI.CVO e l’IRISI. È stato "professeur invité" presso l’università di Lausanne (CH) nel 2010-11 e 2011-12.
Titoli, incarichi e onorificenze.
Dal 1999 al giugno 2002 ha fatto parte del Direttivo dell'ASLI, l’Associazione che raggruppa gli studiosi di storia della lingua italiana, con sede presso l’Accademia della Crusca. È membro della “Società Italiana di Glottologia”. Ha fatto parte della redazione della “Rivista di Linguistica”. È stato responsabile del progetto degli “Autori del ben parlare” per il Ci-Bit, la “Biblioteca italiana telematica” (ha diretto una collana con identico nome, “Gli Autori del ben parlare”, presso le Edizioni dell’Università di Pescara). È condirettore della rivista “Lingua e stile” pubblicata dal Mulino di Bologna, una delle più prestigiose del settore a livello internazionale. Dal 18 maggio 2010 è Socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino per la Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, socio nazionale residente dal 28 settembre 2020. Nel 2014 ha ricevuto per i suoi meriti scientifici e per l’attività in favore della lingua italiana il Premio Dante della Società Dante Alighieri.
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Books by Claudio Marazzini
dello street food anziché del “cibo di strada”?
Come mai i politici dichiarano di voler refreshare
il Paese se intendono semplicemente “rivoltarlo
come un calzino”?
Chi teme un competitor e cerca un endorsement
non potrebbe aver paura di un “concorrente” o
di un “avversario” e aspirare a un “sostegno” o
a un “appoggio”?
Questi esempi ci segnalano un’evoluzione preoccupante
dell’italiano che negli ultimi anni sta
logorandosi non solo per il proliferare degli anglicismi
ma anche per un grave peggioramento
delle nostre cognizioni linguistiche. Siamo
ormai in un Paese dove i fiumi non straripano
(una parola perduta!) più, semmai esondano, e i
tribunali emettono “ordinazioni” (sacerdotali?)
invece che “ordinanze”.
Come presidente dell’Accademia della Crusca,
Claudio Marazzini combatte ogni giorno
per difendere la nostra meravigliosa lingua e
attrezzarla per le sfide del futuro. L’italiano,
ci ricorda Marazzini, ha una storia diversa da
quella dell’inglese o del francese – nati con
gli Stati nazionali – perché è fiorito ben prima
che ci fosse l’Italia: dopo essersi sviluppato nel
Medioevo come idioma popolare figlio del latino,
si è arricchito splendidamente con la nostra
grande letteratura diventando così, fra tutte le
lingue, la più colta, raffinata e amata all’estero.
Vogliamo dunque ora perdere questo nostro
immenso patrimonio di sensibilità e di cultura?
In questo libro Marazzini, compiendo un’analisi
rigorosa e approfondita, presenta una lucida
diagnosi dello stato di salute della nostra
lingua e pone le basi per invertire la rotta, appellandosi
anche ai politici e alle università,
spesso responsabili della dispersione di parole
e significati. Allo stesso tempo, passando
in rassegna gli errori di ogni genere che
si stanno insinuando, ci offre l’opportunità di
correggerci e di recuperare le mille e mille
sfumature della nostra meravigliosa lingua
che forse ci stanno sfuggendo.
le discussioni e le polemiche relative alla norma linguistica
svoltesi da Dante ai nostri tempi. A volte la questione
della lingua è stata considerata con fastidio, un peso inutile,
ozio di letterati: ma gran parte della tradizione culturale
italiana risulta incomprensibile se si ignora il ruolo centrale
di questi dibattiti. Quindi è bene conoscerli e tenerne conto.
Anche oggi la questione è ben viva, ad esempio quando
si polemizza sulla penetrazione dell’inglese, sul linguaggio
di genere o sul modo di esprimersi dei giovani, che qualcuno
giudica scorretto o troppo intriso di “parlato”. Il libro guida
il lettore fino ai più recenti problemi che si proiettano
sui destini dell’italiano, e ancora una volta la questione
della lingua rivela la sua centralità.
dello street food anziché del “cibo di strada”?
Come mai i politici dichiarano di voler refreshare
il Paese se intendono semplicemente “rivoltarlo
come un calzino”?
Chi teme un competitor e cerca un endorsement
non potrebbe aver paura di un “concorrente” o
di un “avversario” e aspirare a un “sostegno” o
a un “appoggio”?
Questi esempi ci segnalano un’evoluzione preoccupante
dell’italiano che negli ultimi anni sta
logorandosi non solo per il proliferare degli anglicismi
ma anche per un grave peggioramento
delle nostre cognizioni linguistiche. Siamo
ormai in un Paese dove i fiumi non straripano
(una parola perduta!) più, semmai esondano, e i
tribunali emettono “ordinazioni” (sacerdotali?)
invece che “ordinanze”.
Come presidente dell’Accademia della Crusca,
Claudio Marazzini combatte ogni giorno
per difendere la nostra meravigliosa lingua e
attrezzarla per le sfide del futuro. L’italiano,
ci ricorda Marazzini, ha una storia diversa da
quella dell’inglese o del francese – nati con
gli Stati nazionali – perché è fiorito ben prima
che ci fosse l’Italia: dopo essersi sviluppato nel
Medioevo come idioma popolare figlio del latino,
si è arricchito splendidamente con la nostra
grande letteratura diventando così, fra tutte le
lingue, la più colta, raffinata e amata all’estero.
Vogliamo dunque ora perdere questo nostro
immenso patrimonio di sensibilità e di cultura?
In questo libro Marazzini, compiendo un’analisi
rigorosa e approfondita, presenta una lucida
diagnosi dello stato di salute della nostra
lingua e pone le basi per invertire la rotta, appellandosi
anche ai politici e alle università,
spesso responsabili della dispersione di parole
e significati. Allo stesso tempo, passando
in rassegna gli errori di ogni genere che
si stanno insinuando, ci offre l’opportunità di
correggerci e di recuperare le mille e mille
sfumature della nostra meravigliosa lingua
che forse ci stanno sfuggendo.
le discussioni e le polemiche relative alla norma linguistica
svoltesi da Dante ai nostri tempi. A volte la questione
della lingua è stata considerata con fastidio, un peso inutile,
ozio di letterati: ma gran parte della tradizione culturale
italiana risulta incomprensibile se si ignora il ruolo centrale
di questi dibattiti. Quindi è bene conoscerli e tenerne conto.
Anche oggi la questione è ben viva, ad esempio quando
si polemizza sulla penetrazione dell’inglese, sul linguaggio
di genere o sul modo di esprimersi dei giovani, che qualcuno
giudica scorretto o troppo intriso di “parlato”. Il libro guida
il lettore fino ai più recenti problemi che si proiettano
sui destini dell’italiano, e ancora una volta la questione
della lingua rivela la sua centralità.
Coordina Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca.
David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo, Saluto inaugurale: da 11:30 a 14:00.
Mirko Tavoni, Accademia della Crusca, Le famiglie linguistiche d’Europa nel De vulgari eloquentia: da 15:00 a 50:00.
Irène Rosier-Catach, École Pratique des Hautes Études, La variabilité naturelle des langues et la recherche d’un parler “commun à tous” (DVE, I, XVI, 4): da 52:45 a 1:15:40.
Vittorio Coletti, Accademia della Crusca, Dante, confronto tra le lingue e traduzioni: da 1:19:00 a 1:40:00.
Francesco Sabatini, Presidente emerito dell’Accademia della Crusca, Conclusione. Volgari illustri e plurilinguismo europeo: da 1:41:40 a 2:05:00.
Discussione: da 2:05:00 a 2:36:00.
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