Papers by Renata Merlatti
Quaderni Giuliani di Storia, 2003
App sviluppata dall'Istituto regionale ERPAC, con il contributo scientifico del personale e d... more App sviluppata dall'Istituto regionale ERPAC, con il contributo scientifico del personale e dei collaboratori del DISU (per Tergeste), e pensata per un pubblico dagli 8 ai 12 anni per conoscere la storia di centri e delle istituzioni museali della regione mediante una stipe story che punta molto anche sulla funzione didattica del gaming
L'insediamento di S. Ruffina di Palse (Porcia - PN) : una fossa con contenitori fittili della prima età del ferro (scavi 1999-2000), 2018
Aquileia Nostra, 2015
La forma sembra corrispondere a quella citata nelle fonti antiche come lanx, che definisce un vas... more La forma sembra corrispondere a quella citata nelle fonti antiche come lanx, che definisce un vaso da portata rotondo o quadran

Studi di Preistoria e Protostoria - 5 - Preistoria e Protostoria del Caput Adriae, 2018
Protostoria inedita nel Friuli occidentale: dalla tutela al contesto topografico
– Tra il 2010 e ... more Protostoria inedita nel Friuli occidentale: dalla tutela al contesto topografico
– Tra il 2010 e il 2014 la costante attività di tutela condotta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Friuli Venezia Giulia ha permesso di acquisire significativi elementi archeologici, che si inseriscono nel panorama
protostorico del Friuli occidentale arricchendolo e aprendo a nuove prospettive di ricerca. Tra le attestazioni
più importanti vi sono i siti di Cordenons e San Quirino, che incrementano in modo significativo i pochi dati sul
Bronzo Medio della Destra Tagliamento. Al Bronzo Recente è ascrivibile invece un nuovo sito scoperto in località
Canedo di San Vito al Tagliamento, ulteriore tassello di un sistema insediativo fittamente distribuito lungo
un allineamento nord-sud tra Sile di Casarsa e Sesto al Reghena. Sul Colle di San Floriano presso Polcenigo
indagini mirate, favorite dai rinvenimenti sporadici di superficie, hanno portato alla luce i resti di un abitato di
lunga durata (Bronzo Recente-tarda età del ferro). Infine gli scavi archeologici condotti a Santa Ruffina di Palse
hanno fornito nuovi elementi per la ricostruzione dell’abitato protostorico.
pp. 181-192

Frassine M., Bezzi A., Tasca G., Pettarin S., Merlatti R. 2018, Protostoria inedita nel Friuli occidentale: dalla tutela al contesto topografico, in Borgna E., Càssola Guida P., Corazza S. (eds.), Preistoria e Protostoria del Caput Adriae, Firenze, pp. 181-191. New protohistoric findings in the western Friuli territory: from archaeological safeguard to topo... more New protohistoric findings in the western Friuli territory: from archaeological safeguard to topographical context – Continuous protection of the archaeological heritage carried out by the
Soprintendenza for Archaeological Heritage of Friuli Venezia Giulia between 2010 and 2014 has provided significant archaeological evidence that fits into the protohistorical landscape of western Friuli, enriching it and opening up new research perspectives. Among the most important findings are the sites of Cordenons and San Quirino, which significantly increase the previously sparse data on the Middle Bronze Age of the western Friuli plain. To the Recent Bronze Age a new site can be attributed, discovered at Canedo near San Vito al Tagliamento,
which represents a further element of a settlement system densely distributed between Sile di Casarsa and Sesto al Reghena. On the hill of San Floriano in Polcenigo, archaeological clues supported by sporadic
surface finds have unearthed evidence of a long-lasting settlement (Late Bronze-Late Iron Age). Finally, the archaeological excavations conducted at Santa Ruffina of Palse have provided new elements for the reconstruction of this protohistorical settlement.

Frassine M., Bezzi A., Pettarin S., Merlatti R. 2018, Il contesto insediativo di Palse di Porcia (Pordenone): nuovi dati di scavo, in Borgna E., Càssola Guida P., Corazza S. (eds.), Preistoria e Protostoria del Caput Adriae, Firenze, pp. 883-892. The settlement of Palse di Porcia (Pordenone): new data from the latest archaeological excavation... more The settlement of Palse di Porcia (Pordenone): new data from the latest archaeological excavations – Despite the limits of investigations using test pits and trenches, the archaeological campaigns organized in the S. Ruffina site in Palse of Porcia (Pordenone) between 2010 and 2011 have brought to light new information useful for understanding this complex settlement system. This article presents a preliminary study of a selection of different materials found in the five most significant contexts: a wooden well for accessing groundwater, a square pit with clay walls, a midden containing iron slag, a large channel and a
small pit with artifacts altered by fire.
Aquileia Nostra, 2006
A cura di Renata MeRlatti e Silvia PettaRin AquILEIA NOstRA -ANNO LxxvII -2006 433 434 PREMEssA L... more A cura di Renata MeRlatti e Silvia PettaRin AquILEIA NOstRA -ANNO LxxvII -2006 433 434 PREMEssA La presente Bibliografia è frutto dello spoglio di circa 300 riviste di archeologia, storia e storia dell'arte, nonché di numerose collane e monografie, presenti nelle biblioteche delle università, dei Musei (Civici e Nazionali) e delle soprintendenze del Friuli venezia Giulia, del veneto, del trentino Alto Adige e della slovenia.

In questa sede si presentano due tra i pochi impianti di età romana destinati alla produzione di ... more In questa sede si presentano due tra i pochi impianti di età romana destinati alla produzione di calce noti in territorio friulano: l'uno individuato durante scavi recenti condotti subito a sud di Udine (loc. Sant'Osvaldo) dal Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Udine, l'altro "riscoperto" tramite una rilettura dei dati bibliografici e d'archivio relativi ad uno scavo effettuato alla fine dell'Ottocento nel suburbio meridionale di Aquileia. La prima fornace è stata messa in evidenza nel corso delle indagini volte all'esplorazione di un tumulo funerario risalente al Bronzo Antico; in base alla documentazione materiale, essa risulta databile al periodo tardoimperiale, quando, sfruttando il pendio della collinetta artificiale, venne costruita una struttura circolare realizzata in blocchi lapidei. L'impianto di Aquileia, fino ad oggi considerato nella letteratura come fornace per la fabbricazione laterizia, è in realtà da interpretare come calcara sulla scorta di vari indizi, fra cui la tipologia strutturale; si tratta in questo caso di una fornace a pianta ellittica con muro di rivestimento in mattoni, che potrebbe forse essere stata attiva nel Medio/Tardo Impero.
Il funerario in Friuli e nelle regioni contermini tra l’età del ferro e l’età tardoantica (Atti del Convegno Internazionale, San Vito al Tagliamento, 14 febbraio 2013), ed. by Tiziana Cividini, Giovanni Tasca, Oxford 2016 (BAR International Series 2795), 2016
Thirty years after the discovery of the necropolis in San Daniele di Basaldella (Campoformido - U... more Thirty years after the discovery of the necropolis in San Daniele di Basaldella (Campoformido - UD), this paper provides some preliminary data, obtained from a comprehensive study of the materials, whose final aim is the full publication of this interesting funerary context. The cemetery, where around eighty tombs were excavated, can be dated between the Augustan and the Julio-claudian age.

bIblIOGRafIa 547 548 PREMESSA La presente bibliografia è frutto dello spoglio di oltre 300 rivist... more bIblIOGRafIa 547 548 PREMESSA La presente bibliografia è frutto dello spoglio di oltre 300 riviste di archeologia, storia e storia dell'arte, nonché di numerose collane e monografie, presenti nelle biblioteche delle Università, dei Musei (Civici e Nazionali) e delle Soprintendenze del Friuli Venezia Giulia, del Veneto, del Trentino Alto Adige, della Slovenia e della Croazia. Le autrici hanno inserito anche i testi in cui sono individuabili solamente degli accenni alle problematiche archeologiche della X Regio; inoltre hanno ritenuto opportuno citare tra i contributi di metodologia pure quelli relativi alle scienze ausiliarie della ricerca archeologica. Questa bibliografia comprende anche alcuni testi pubblicati tra il 2003 e il 2005, che però sono stati loro accessibili solamente nell'anno in corso. L'abbreviazione "cit." si riferisce a opere citate per lo più nelle prime rubriche (atti di Congressi, Miscellanee e Cataloghi di Mostre e Collezioni museali). Le abbreviazioni usate per le riviste sono quelle della archäologische bibliographie.
Poster presentato alla XLIX RS dell'IIPP Preistoria e Protostoria del Caput Adriae

aquileia nostra -anno lxxx -2009 la nostra ricerca, iniziata nel 2002 1 , ha visto il censimento ... more aquileia nostra -anno lxxx -2009 la nostra ricerca, iniziata nel 2002 1 , ha visto il censimento di circa un migliaio di pezzi provenienti da una cinquantina di siti e ha affrontato diversi temi quali la tipologia, le analisi archeometriche, la quantificazione della diffusione delle singole forme e la cronologia 2 . la ceramica grigia 3 è una produzione riconducibile all'area veneta che si è affermata tra la tarda età protostorica (iV sec. a.C.) e l'età giulio-claudia in una fascia molto ampia compresa tra la lombardia orientale e la Croazia settentrionale e tra l'emilia romagna e la Carinzia. si tratta di un vasellame da mensa e da dispensa 4 utilizzato anche nelle aree sepolcrali sia come elemento del corredo o come ossuario e/o coperchio dell'ossuario 5 sia durante i banchetti funerari. i primi prodotti hanno interessato esclusivamente l'area veneta e, come è avvenuto per la ceramica depurata e semidepurata di poco anteriore, hanno introdotto nuove forme dal mondo greco ed italico. esse, recepite attraverso l'intermediazione dell'etruria padana, non sono state acquisite passivamente, ma rielaborate nel corso di un processo di acculturazione. tale processo ha apportato una modificazione della tecnologia artigianale, conosciuta fino a quel momento in territorio veneto, e una commistione con le forme di sicura ascendenza tipologica locale 6 . Poiché il periodo di vita della classe è molto lungo, le forme, pur in un sostanziale conservatorismo, subiscono alcune variazioni tipologiche e intorno al ii sec. a.C. avviene anche uno scadimento tecnologico. nello stesso periodo in Veneto il repertorio rimane ampio e variegato, ma a fronte di un esaurimento di alcune forme, si verifica l'introduzione di altre ispirate a vasi coevi in ver-nice nera ed in ceramica comune depurata. Grande fortuna per tutta la durata della produzione hanno incontrato le coppe, i mortai e le olle.
Poster by Renata Merlatti

L'attività di tutela svolta in questi anni (2010)(2011)(2012)(2013)(2014) dal Nucleo Operativo di... more L'attività di tutela svolta in questi anni (2010)(2011)(2012)(2013)(2014) dal Nucleo Operativo di Pordenone della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, favorita indubbiamente dall'applicazione della "Verifica preventiva dell'interesse archeologico", ha permesso di individuare tracce protostoriche anche al di fuori di contesti noti o ipotizzati. Tra i numerosi interventi condotti sul territorio provinciale, sono stati soprattutto i grandi progetti di miglioramento fondiario, traducibili in chilometri di opere idrauliche a rete posizionate nel sottosuolo dell'alta pianura pordenonese, a portare all'acquisizione di molti dati sia geologici sia archeologici. Queste nuove informazioni, una volta inserite all'interno di un GIS Open Source (QuantumGIS) e del sistema RAPTOR (cfr. Frassine, naponiello 2012; Frassine, naponiello 2013; Frassine et Alii c.s.), ambienti ricettori del materiale edito e inedito progressivamente informatizzato, hanno subito evidenziato alcune problematiche relative sia all'affidabilità dei dati trasmessi, sia all'effettivo stato di conservazione dei siti dopo decenni di agricoltura, sia alla modalità di trasposizione su cartografia archeologica di siti scomparsi, ponendo quindi le basi per l'inizio di una revisione complessiva delle conoscenze pregresse. In questo ampio contesto si inseriscono dunque i rinvenimenti di San Vito al Tagliamento (scavo 2014), di San Quirino e Cordenons (scavi 2013), di Polcenigo (scavo 2012) e di Palse di Porcia (scavo 2010-11). Se nei primi casi le diverse tracce si pongono "solo" come degli indicatori di frequentazione, colmando lacune all'interno di porzioni territoriali ove non si avevano finora attestazioni di quelle fasi protostoriche, nel caso di Polcenigo i dati raccolti lasciano intravedere un contesto insediativo di più ampio respiro, per quanto i maggiori risultati provengano dal noto sito dell'abitato di S. Ruffina di Palse (Porcia) ( ; cfr. poster Frassine et Alii).
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Papers by Renata Merlatti
– Tra il 2010 e il 2014 la costante attività di tutela condotta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Friuli Venezia Giulia ha permesso di acquisire significativi elementi archeologici, che si inseriscono nel panorama
protostorico del Friuli occidentale arricchendolo e aprendo a nuove prospettive di ricerca. Tra le attestazioni
più importanti vi sono i siti di Cordenons e San Quirino, che incrementano in modo significativo i pochi dati sul
Bronzo Medio della Destra Tagliamento. Al Bronzo Recente è ascrivibile invece un nuovo sito scoperto in località
Canedo di San Vito al Tagliamento, ulteriore tassello di un sistema insediativo fittamente distribuito lungo
un allineamento nord-sud tra Sile di Casarsa e Sesto al Reghena. Sul Colle di San Floriano presso Polcenigo
indagini mirate, favorite dai rinvenimenti sporadici di superficie, hanno portato alla luce i resti di un abitato di
lunga durata (Bronzo Recente-tarda età del ferro). Infine gli scavi archeologici condotti a Santa Ruffina di Palse
hanno fornito nuovi elementi per la ricostruzione dell’abitato protostorico.
pp. 181-192
Soprintendenza for Archaeological Heritage of Friuli Venezia Giulia between 2010 and 2014 has provided significant archaeological evidence that fits into the protohistorical landscape of western Friuli, enriching it and opening up new research perspectives. Among the most important findings are the sites of Cordenons and San Quirino, which significantly increase the previously sparse data on the Middle Bronze Age of the western Friuli plain. To the Recent Bronze Age a new site can be attributed, discovered at Canedo near San Vito al Tagliamento,
which represents a further element of a settlement system densely distributed between Sile di Casarsa and Sesto al Reghena. On the hill of San Floriano in Polcenigo, archaeological clues supported by sporadic
surface finds have unearthed evidence of a long-lasting settlement (Late Bronze-Late Iron Age). Finally, the archaeological excavations conducted at Santa Ruffina of Palse have provided new elements for the reconstruction of this protohistorical settlement.
small pit with artifacts altered by fire.
Poster by Renata Merlatti
– Tra il 2010 e il 2014 la costante attività di tutela condotta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del
Friuli Venezia Giulia ha permesso di acquisire significativi elementi archeologici, che si inseriscono nel panorama
protostorico del Friuli occidentale arricchendolo e aprendo a nuove prospettive di ricerca. Tra le attestazioni
più importanti vi sono i siti di Cordenons e San Quirino, che incrementano in modo significativo i pochi dati sul
Bronzo Medio della Destra Tagliamento. Al Bronzo Recente è ascrivibile invece un nuovo sito scoperto in località
Canedo di San Vito al Tagliamento, ulteriore tassello di un sistema insediativo fittamente distribuito lungo
un allineamento nord-sud tra Sile di Casarsa e Sesto al Reghena. Sul Colle di San Floriano presso Polcenigo
indagini mirate, favorite dai rinvenimenti sporadici di superficie, hanno portato alla luce i resti di un abitato di
lunga durata (Bronzo Recente-tarda età del ferro). Infine gli scavi archeologici condotti a Santa Ruffina di Palse
hanno fornito nuovi elementi per la ricostruzione dell’abitato protostorico.
pp. 181-192
Soprintendenza for Archaeological Heritage of Friuli Venezia Giulia between 2010 and 2014 has provided significant archaeological evidence that fits into the protohistorical landscape of western Friuli, enriching it and opening up new research perspectives. Among the most important findings are the sites of Cordenons and San Quirino, which significantly increase the previously sparse data on the Middle Bronze Age of the western Friuli plain. To the Recent Bronze Age a new site can be attributed, discovered at Canedo near San Vito al Tagliamento,
which represents a further element of a settlement system densely distributed between Sile di Casarsa and Sesto al Reghena. On the hill of San Floriano in Polcenigo, archaeological clues supported by sporadic
surface finds have unearthed evidence of a long-lasting settlement (Late Bronze-Late Iron Age). Finally, the archaeological excavations conducted at Santa Ruffina of Palse have provided new elements for the reconstruction of this protohistorical settlement.
small pit with artifacts altered by fire.