Papers by Francesco Zambon

Il Giornale, 2024
È qui recensito il volume di Attilio Zambon, in cui è trascritto l'incontro con Primo Levi, orga... more È qui recensito il volume di Attilio Zambon, in cui è trascritto l'incontro con Primo Levi, organizzato nel 1975-76 da Attilio Zambon presso il Liceo Classico Pietro Orseolo II, di cui era allora preside, in occasione delle celebrazioni per il ventesimo Anniversario della Liberazione. Questo incontro è prezioso per diverse ragioni. Innanzitutto si tratta di un documento abbastanza raro nel suo genere, perché è una delle poche e più antiche testimonianze pubblicate di quello che Levi chiamava il suo “terzo mestiere”, quello di “presentatore di se stesso” in incontri con gli studenti. Solo l’anno successivo egli risponderà alle domande che più frequentemente gli venivano rivolte in queste occasioni nella Appendice del 1976 all’edizione scolastica di Se questo è un uomo. Ma un motivo di particolare interesse sta anche nella figura del promotore dell’evento e suo principale interlocutore. Attilio Zambon aveva infatti vissuto durante l’ultima guerra un’esperienza analoga a quella di Levi, la detenzione (nel suo caso per più di un anno) in campo concentramento; e il suo interminabile viaggio di ritorno attraverso tutta l’Europa centrale dopo la fuga dal campo di Taucha – descritto in una breve relazione qui riportata – è molto simile a quello narrato dallo scrittore nella Tregua. Inoltre, a differenza della quasi totalità degli intervistatori o interlocutori di Levi che erano letterati o giornalisti, anche Attilio Zambon era come lui un uomo di scienza, abituato a un tipo di ragionamento che come si sa costituiva per Levi un modello decisivo. Quanto ai temi affrontati durante l’incontro, sono naturalmente in primo luogo quelli legati all’esperienza di Auschwitz, da lui trattati in numerosissime altre occasioni. Ma sono qui abbozzate, in risposta alle domande degli studenti, anche riflessioni che egli approfondirà solo in seguito: come quelle sulla natura buona o malvagia dell’uomo oppure sulla figura del criminale nazista Herbert Kappler, che allora non era ancora evaso dal Celio.
Questo articolo, presentato a un congresso prima della pubblicazione di quello di Mirko Tavoni ch... more Questo articolo, presentato a un congresso prima della pubblicazione di quello di Mirko Tavoni che riguarda lo stesso luogo della "Vita nuova" di Dante ("Converrebbe me essere laudatore di me medesimo (Vita nova XXVIII 2") e pubblicato nello stesso anno (2007), fa in parte riferimento allo stesso luogo di san Paolo, ma lo mette inoltre in rapporto con il tema mistico dell'excessus mentis (sulla base di un passo del "Beniamin minor" di Riccardo di San Vittore ben noto a Dante e già segnalato da Francesco Perez nel 1865) sviluppando un'interpretazione sistematica della "terza ragione" del silenzio di Dante sulla morte di Beatrice.
Nouvelle édition et commentaire du sirventès "Ara farai no.m puesc tener" (BdT 204.1) de Guilhem ... more Nouvelle édition et commentaire du sirventès "Ara farai no.m puesc tener" (BdT 204.1) de Guilhem Anelier de Tolosa.

Anche se l'opera poetica di Guilhem Figueira continua a essere stranamente trascurata dai provenz... more Anche se l'opera poetica di Guilhem Figueira continua a essere stranamente trascurata dai provenzalisti, non si può dire che negli ultimi anni la sua celebre invettiva contro Roma, D'un sirventes far en est son que m'agenssa, non sia stato oggetto di attenzione e di studio, a partire da un corposo saggio del 1985 di Gianfelice Peron, seguito dagli interventi di Eliza Ghil, P. Hutchinson e Sergio Vatteroni 1 . Anche chi scrive ha dedicato al componimento parte di un lavoro uscito nel 2004 nel volume Troubadours et Cathares (atti di un convegno svoltosi a Chancelade nel 2002) 2 : di esso vorrei sviluppare qui alcuni punti in relazione al tema in discussione. Per comprendere il senso del sirventese di Figueira non basta certo fermarsi alla constatazione di Scheludko secondo la quale, in esso, «die Beschuldigungen sind nicht logisch gegliedert, sondern emotional durcheinandergeworfen» ['le accuse non sono disposte secondo un ordine logico, ma lanciate disordinatamente'], con un intreccio di argomenti politici, morali e canonici. Non basta nemmeno accontentarsi di indicare, come fanno opportunamente Peron e Vatteroni, i riferimenti biblici ai quali si appoggia la polemica del trovatore o la sua consonanza con la letteratura anticlericale del tempo. In realtà, l'invettiva di Guilhem Figueira è costruita su una complessa stratificazione di rimandi e di allusioni, il cui riconoscimento è condizione necessaria alla sua corretta intelligenza e alla sua collocazione politica e religiosa.
Lettura dei canti XXV e XXVI del "Paradiso" di Dante.
Direzione rObErtO CrESpO ANNA FErrArI SAvErIO guIDA Comitato scientifico CArLOS ALvAr ELSA gONçAL... more Direzione rObErtO CrESpO ANNA FErrArI SAvErIO guIDA Comitato scientifico CArLOS ALvAr ELSA gONçALvES université de genève universidade Clássica de Lisboa Svizzera portogallo 1 L. Vanossi, Identità e mutazione nella sestina petrarchesca, in Studi di Filologia romanza e italiana offerti a Gianfranco Folena dagli allievi padovani, Modena 1980, p. 283. 2 Francesco Petrarca, Canzoniere. Rerum vulgarium fragmenta, a cura di R. Betta-Rini, Torino 2005, II, pp. 1089-1090; da questa edizione, che riproduce l'edizione critica di Gianfranco contini (1949, più successivi interventi) con alcune correzioni, sono tratte tutte le citazioni dal canzoniere. cfr. anche Francesco Petrarca, Canzoniere, ed. commentata a cura di M. santagata, Milano 1996, pp. 975-976, e id., Rerum vulgarium fragmenta, ed. critica di g. saVoca, Firenze 2008.

P ersonnage controversé s'il en fut, Foulque ou Folquet de Marseille a été à la fois l'un des plu... more P ersonnage controversé s'il en fut, Foulque ou Folquet de Marseille a été à la fois l'un des plus grands troubadours occitans et un protagoniste de l'histoire politique et religieuse d'Europe dans la première moitié du XIII e siècle, pour devenir bientôt, avant même sa mort, un véritable héros – voire un antihéros – de la littérature médiévale. Il conviendra de commencer par un prologue au ciel. Foulque est en effet le protagoniste du chant IX du Paradis de Dante, où le poète fl orentin le rencontre et s'entretient avec lui dans le ciel de Vénus, celui des esprits soumis à l'amour. Il en avait déjà cité dans le De vulgari eloquentia (II 6,6) la chanson Tan m'abellis l'amoros pensamen comme un exemple du gradum constructionis excellentissimum, du « degré le plus élevé de construction », et en avait abondamment exploité le langage poétique dans le seul passage de la Divine Comédie qui ne soit pas écrit en italien, le propos en occitan d'Arnaut Daniel, à partir du premier vers : Tan m'abellis vostre cortes deman (Purg. XXVI 140) qui évoque l'incipit de Folquet Tant m'abellis l'amoros pessamens. C'est bien à cause de ses chants amoureux que celui-ci est placé dans le ciel de Vénus, à côté de deux femmes célèbres pour leurs excès érotiques et rachetées ensuite par la foi : Cunizza da Romano, chantée par le troubadour mantouan Sordello da Goito, et Rahab, la courtisane de Jéricho qui aida Josué à s'emparer de la ville et fut ainsi accueillie au milieu d'Israël. De même, Foulque égala en ardeur amoureuse – avoue-t-il maintenant à Dante – les plus fameux amants de l'antiquité : Didon, Rhodopé, Ercule ; mais il orienta ensuite l'élan de son affetto vers le bien, en le transformant en amour de Dieu.

L'étude d'une dissidence depuis des siècles disparue dans les remous de l'histoire n'est pas chos... more L'étude d'une dissidence depuis des siècles disparue dans les remous de l'histoire n'est pas chose facile, tant, par nature, les documents qui en conservent trace sont artificieux, « monuments du pouvoir » selon les mots de Georges Duby, reflétant la perpétuelle raison du plus fort, ses constructions infiniment piégées, ses certitudes en trompe-l'oeil. À plus forte raison lorsqu'il s'agit d'une hérésie, phénomène qui en son temps a concentré sur lui les regards malveillants du politique et du religieux. Que nous le voulions ou non, à des degrés divers, nous sommes tous les héritiers de vieux présupposés, que seul le travail historien peut débusquer et déminer, en l'analysant. Depuis les décennies que le chantier de l'histoire laboure le champ de l'hérésie médiévale -quels que soient les noms qu'on lui donne -c'est peut-être la pratique d'un commun langage qui a le plus manqué aux chercheurs.
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Los trovadores. Recepción, creación y crítica en la edad media y en la edad contemporánea, 2018
We will review two speeches read in the Royal Spanish Academy whose main theme is the troubadours... more We will review two speeches read in the Royal Spanish Academy whose main theme is the troubadours. First we will refer to the speech of reception at the Academy of Victor Balaguer, read on Sunday February 25, 1883 with the title of Meaning and importance of regional literature.
The reception speech at the Spanish Royal Academy of Juan Navarro Reverter on December 6, 1914 allows us to move forward in time, although the chosen theme is closer to the one we have just presented: The rebirth of Provencal poetry in Spain.
Revisamos dos discursos leídos en la Real Academia Española cuyo tema principal son los trovadores. En primer lugar y de modo preferente nos referiremos al discurso de recepción en la Academia de Victor Balaguer, leído el domingo 25 de febrero de 1883 con el título de Significado e importancia de las literaturas regionales.
El discurso de recepción en la Real Academia Española de Juan Navarro Reverter el 6 de diciembre de 1914 nos permite avanzar en el tiempo aunque el tema elegido se aproxime al que acabamos de presentar: El renacimiento de la poesía provenzal en España.
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Luni, 2022
Anthologie des poètes du "trobar clus" avec une traduction italienne en vers, une introduction hi... more Anthologie des poètes du "trobar clus" avec une traduction italienne en vers, une introduction historique et des commentaires philologiques et littéraires.
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The reception speech at the Spanish Royal Academy of Juan Navarro Reverter on December 6, 1914 allows us to move forward in time, although the chosen theme is closer to the one we have just presented: The rebirth of Provencal poetry in Spain.
Revisamos dos discursos leídos en la Real Academia Española cuyo tema principal son los trovadores. En primer lugar y de modo preferente nos referiremos al discurso de recepción en la Academia de Victor Balaguer, leído el domingo 25 de febrero de 1883 con el título de Significado e importancia de las literaturas regionales.
El discurso de recepción en la Real Academia Española de Juan Navarro Reverter el 6 de diciembre de 1914 nos permite avanzar en el tiempo aunque el tema elegido se aproxime al que acabamos de presentar: El renacimiento de la poesía provenzal en España.
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The reception speech at the Spanish Royal Academy of Juan Navarro Reverter on December 6, 1914 allows us to move forward in time, although the chosen theme is closer to the one we have just presented: The rebirth of Provencal poetry in Spain.
Revisamos dos discursos leídos en la Real Academia Española cuyo tema principal son los trovadores. En primer lugar y de modo preferente nos referiremos al discurso de recepción en la Academia de Victor Balaguer, leído el domingo 25 de febrero de 1883 con el título de Significado e importancia de las literaturas regionales.
El discurso de recepción en la Real Academia Española de Juan Navarro Reverter el 6 de diciembre de 1914 nos permite avanzar en el tiempo aunque el tema elegido se aproxime al que acabamos de presentar: El renacimiento de la poesía provenzal en España.