Articoli e curatele by Camilla Russo
CAMILLA RUSSO UN CASO DI RIUSO DI EPOCA UMANISTICA: L'ORAZIONE A SIGISMONDO PANDOLFO MALATESTA DI... more CAMILLA RUSSO UN CASO DI RIUSO DI EPOCA UMANISTICA: L'ORAZIONE A SIGISMONDO PANDOLFO MALATESTA DI GIANNOZZO MANETTI Fra le numerose orazioni in volgare che si tramandano nei codici del Quattrocento, diverse fra loro per provenienza e valore letterario, si legge talvolta anche quella pronunciata da Giannozzo Manetti a Pandolfo Sigismondo Malatesta il 30 settembre del 1453, in Val di Chiana, durante la guerra tra Firenze e il re Alfonso d'Aragona.
Luca Morlino (Warszawa, swps) * I saggi pubblicati da «Filologia Italiana» sono stati precedentem... more Luca Morlino (Warszawa, swps) * I saggi pubblicati da «Filologia Italiana» sono stati precedentemente sottoposti a un processo di peer-review e dunque la loro pubblicazione presuppone: a) il parere favorevole di tutti i direttori; b) l'esito positivo di una valutazione anonima commissionata dalla direzione a due esperti, scelti anche al di fuori del comitato di lettura. * Hanno svolto attività di referaggio per «Filologia italiana» 12

Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsa... more Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com). Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2016 : atti del Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 9 settembre 2016) / a cura di Stefano Zamponi. -Firenze : Firenze University Press, 2017. (Studi e saggi ; 178) http://digital.casalini.it/9788864536194 ISBN 978-88-6453-618-7 (print) ISBN 978-88-6453-619-4 (online PDF) ISBN 978-88-6453-620-0 (online EPUB) Progetto grafico di Alberto Pizarro Fernández, Pagina Maestra snc S. Zamponi (a cura di), Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2016. Atti del Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 9 settembre 2016), ISBN 978-88-6453-618-7 (print), ISBN 978-88-6453-619-4 (online PDF), ISBN 978-88-6453-620-0 (online EPUB), CC BY 4.0, 2017 Firenze University Press. SOMMARIO PRESENTAZIONE VII DONO E RICONOSCIMENTO: APPUNTI PER UNA LETTURA DELLA GIORNATA X DEL DECAMERON 91 Patrizia Grimaldi-Pizzorno S. Zamponi (a cura di), Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni 2016. Atti del Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 9 settembre 2016), ISBN 978-88-6453-618-7 (print), ISBN 978-88-6453-619-4 (online PDF), ISBN 978-88-6453-620-0 (online EPUB), CC BY 4.0, 2017 Firenze University Press. PER LA FORTUNA QUATTROCENTESCA DI GIOVANNI BOCCACCIO: TRE LETTERE IN VOLGARE NEI CODICI DI PÌSTOLE E DICERIE Camilla Russo

Il saggio avvia un’indagine sulla stampa delle
"Prose antiche di Dante, Petrarcha et Boccaccio" d... more Il saggio avvia un’indagine sulla stampa delle
"Prose antiche di Dante, Petrarcha et Boccaccio" di
Anton Francesco Doni volta ad approfondire i
suoi rapporti con il suo retroterra manoscritto,
in particolare quattrocentesco. Nella prima
parte la raccolta viene contestualizzata entro
la vicenda biografica e letteraria dell’editore,
oltre che nel panorama storico-letterario del
suo tempo: si cerca di ricostruire la natura dei
suoi alterni rapporti con il ducato e con l’Accademia
Fiorentina, e di mettere in relazione
le "Prose antiche" con altre raccolte stampate nello
stesso giro d’anni, dal Doni e da altri editori.
Nella seconda parte vengono poi messi in luce
gli indizi, interni ed esterni, utili ad avvalorare
l’ipotesi che nell’ideare la raccolta il poligrafo
si sia rifatto alla tipologia antologica dei codici
di orazioni e lettere in volgare – o “pìstole e
dicerie” – del xv secolo, che ha esercitato
un’azione modellizzante soprattutto sulla prima
parte della stampa: a questo proposito ci si
sofferma sui rapporti fra questa e la tradizione
del trecentesco ms. Laur. Plut. 42 38, a sua volta
ricollegabile ai codici quattrocenteschi citati,
per poi passare ad argomentare, su base ecdotica,
la ripresa di due dei testi della stampa
da uno dei codici del corpus in esame.
This paper deals with the printed book "Prose
antiche di Dante, Petrarcha et Boccaccio", by
Anton Francesco Doni, and aims to investigate
the relationships with its manuscript
background, with a particular interest for
xvth-century manuscripts. In the first part I
place the anthology into Doni’s personal and
literary experiences, and in the historical and
literary context of his time, by analyzing the
relationship Doni had with the dukedom of
Florence and, by the other side, with the
Florentine Academy; the "Prose antiche" is also
compared with other prints of the same period,
both by Doni and by others. In the second
part I will try to demonstrate, through internal
and external evidence, that Doni composed
his anthology drawing from xvth-century
manuscripts of vernacular letters and
speeches ("pìstole" and "dicerie"). This influence is
particularly clear in the first part of the print:
to demonstrate this hypothesis, I explore the
relationship between Doni’s print and Ms.
Laur. Plut. 42 38, which can also be connected
to this tradition; then I will try to demonstrate
that two texts of the "Prose" are directly
copied by one of the manuscripts included in
this corpus.
Vol. I L'opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sui diritti d'autore. Sono vi... more Vol. I L'opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sui diritti d'autore. Sono vietate e sanzionate (se non espressamente autorizzate) la riproduzione in ogni modo e forma (comprese le fotocopie, la scansione, la memorizzazione elettronica) e la comunicazione (ivi inclusi a titolo esemplificativo ma non esaustivo: la distribuzione, l'adattamento, la traduzione e la rielaborazione, anche a mezzo di canali digitali interattivi e con qualsiasi modalità attualmente nota od in futuro sviluppata). Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto ed opera ai danni della cultura.
I saggi pubblicati da «Ticontre», ad eccezione dei Reprints, sono stati precedentemente sottopost... more I saggi pubblicati da «Ticontre», ad eccezione dei Reprints, sono stati precedentemente sottoposti a un processo di peer review e dunque la loro pubblicazione è subordinata all'esito positivo di una valutazione anonima di due esperti scelti anche al di fuori del Comitato scientifico. Il Comitato direttivo revisiona la correttezza delle procedure e approva o respinge in via definitiva i contributi.

Il contributo propone una lettura della canzone O Venere formosa, o sacro lume di Leonardo Bruni.... more Il contributo propone una lettura della canzone O Venere formosa, o sacro lume di Leonardo Bruni. Il componimento, che si inserisce in una produzione in versi piuttosto esigua e scarsamente indagata dalla critica, viene analizzato con particolare attenzione alle fonti utilizzate. Risultano dominanti, in particolare, il lucreziano inno alla Venus genetrix, ripreso quasi alla lettera nella prima parte della canzone, e il Fedro di Platone, su alcuni passi del quale è costruito, di fatto, il discorso poetico delle ultime stanze. L'impiego simultaneo delle due fonti classiche, certamente significativo a quest'altezza cronologica, è posto al servizio di una concezione dell'amore nella quale si coniugano l'idea lucreziana di Venere come principio vivificatore della natura e quella platonica, che esalta l'amore come 'divin furore'. In questa prospettiva sembrano anticipate, pertanto, alcune delle posizioni della pia philosophia di Marsilio Ficino. This paper deals with Leonardo Bruni's canzone O Venere formosa, o sacro lume. I'll put a particular emphasis on the poet's literary sources: among others, it is of extreme relevance Lucretius' ode to Venus genetrix, for the first part of the canzone, and Plato's Phedrus for the second. The use of these two classical sources in the same work, of particular relevance at this time, is exploited by Bruni to express a conception of love which links Lucretius' idea of love as life principle to Plato's, which underline love as 'divine furore'. From this point of view this canzone seems to anticipate some ideas of Marsilio Ficino's pia philosophia.
Tesi di dottorato by Camilla Russo
Talks by Camilla Russo
Intorno a Boccaccio Boccaccio e dintorni VI Edizione Certaldo, 12 e 13 settembre 2019 Biblioteca della Casa di Giovanni Boccaccio, 2019
University of Göteborg, 2019
Lunedì 10 dicembre 2018, alle ore 15:00 nella sala "Medioevo e Rinascimento" (Piazza Brunelleschi... more Lunedì 10 dicembre 2018, alle ore 15:00 nella sala "Medioevo e Rinascimento" (Piazza Brunelleschi 4 -primo piano) si terrà il seminario: «Epistole, orationi, sermoni di più excellenti huomini, tutte utili et fructifere». Sulle miscellanee quattrocentesche di lettere e orazioni in volgare. a cura di
Circolo Filologico Linguistico Padovano , 2018
Books by Camilla Russo

I codici di lettere e discorsi in volgare, o «di pìstole e dicerie» si contano ancora in gran num... more I codici di lettere e discorsi in volgare, o «di pìstole e dicerie» si contano ancora in gran numero nelle biblioteche italiane e straniere, rappresentando una delle tradizioni antologiche più prolifiche della Firenze del Quattrocento. Ideati come prontuari di modelli autorevoli per l'esercizio della retorica civile, essi guardano alla tradizione illustre del "Tresor" di Brunetto Latini, facendosi al tempo stesso espressione dei valori del cosiddetto umanesimo civile: centrale è il richiamo al modello della Roma repubblicana, recuperato, nella Firenze di Cosimo e di Lorenzo, soprattutto in chiave esortativa, per contrastare le derive assolutistiche del potere mediceo. A partire dal censimento dei testimoni, il volume affronta uno studio sistematico della tradizione, dalla ricostruzione del contesto storico-politico all'interpretazione del canone testuale, fino alla sua fortuna fuori da Firenze. Si illumina così un fenomeno ancora scarsamente indagato, ma che contribuì a influenzare la sensibilità del tempo, favorendo la diffusione del volgare come lingua della comunicazione politica.
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Articoli e curatele by Camilla Russo
"Prose antiche di Dante, Petrarcha et Boccaccio" di
Anton Francesco Doni volta ad approfondire i
suoi rapporti con il suo retroterra manoscritto,
in particolare quattrocentesco. Nella prima
parte la raccolta viene contestualizzata entro
la vicenda biografica e letteraria dell’editore,
oltre che nel panorama storico-letterario del
suo tempo: si cerca di ricostruire la natura dei
suoi alterni rapporti con il ducato e con l’Accademia
Fiorentina, e di mettere in relazione
le "Prose antiche" con altre raccolte stampate nello
stesso giro d’anni, dal Doni e da altri editori.
Nella seconda parte vengono poi messi in luce
gli indizi, interni ed esterni, utili ad avvalorare
l’ipotesi che nell’ideare la raccolta il poligrafo
si sia rifatto alla tipologia antologica dei codici
di orazioni e lettere in volgare – o “pìstole e
dicerie” – del xv secolo, che ha esercitato
un’azione modellizzante soprattutto sulla prima
parte della stampa: a questo proposito ci si
sofferma sui rapporti fra questa e la tradizione
del trecentesco ms. Laur. Plut. 42 38, a sua volta
ricollegabile ai codici quattrocenteschi citati,
per poi passare ad argomentare, su base ecdotica,
la ripresa di due dei testi della stampa
da uno dei codici del corpus in esame.
This paper deals with the printed book "Prose
antiche di Dante, Petrarcha et Boccaccio", by
Anton Francesco Doni, and aims to investigate
the relationships with its manuscript
background, with a particular interest for
xvth-century manuscripts. In the first part I
place the anthology into Doni’s personal and
literary experiences, and in the historical and
literary context of his time, by analyzing the
relationship Doni had with the dukedom of
Florence and, by the other side, with the
Florentine Academy; the "Prose antiche" is also
compared with other prints of the same period,
both by Doni and by others. In the second
part I will try to demonstrate, through internal
and external evidence, that Doni composed
his anthology drawing from xvth-century
manuscripts of vernacular letters and
speeches ("pìstole" and "dicerie"). This influence is
particularly clear in the first part of the print:
to demonstrate this hypothesis, I explore the
relationship between Doni’s print and Ms.
Laur. Plut. 42 38, which can also be connected
to this tradition; then I will try to demonstrate
that two texts of the "Prose" are directly
copied by one of the manuscripts included in
this corpus.
Tesi di dottorato by Camilla Russo
Talks by Camilla Russo
Books by Camilla Russo
"Prose antiche di Dante, Petrarcha et Boccaccio" di
Anton Francesco Doni volta ad approfondire i
suoi rapporti con il suo retroterra manoscritto,
in particolare quattrocentesco. Nella prima
parte la raccolta viene contestualizzata entro
la vicenda biografica e letteraria dell’editore,
oltre che nel panorama storico-letterario del
suo tempo: si cerca di ricostruire la natura dei
suoi alterni rapporti con il ducato e con l’Accademia
Fiorentina, e di mettere in relazione
le "Prose antiche" con altre raccolte stampate nello
stesso giro d’anni, dal Doni e da altri editori.
Nella seconda parte vengono poi messi in luce
gli indizi, interni ed esterni, utili ad avvalorare
l’ipotesi che nell’ideare la raccolta il poligrafo
si sia rifatto alla tipologia antologica dei codici
di orazioni e lettere in volgare – o “pìstole e
dicerie” – del xv secolo, che ha esercitato
un’azione modellizzante soprattutto sulla prima
parte della stampa: a questo proposito ci si
sofferma sui rapporti fra questa e la tradizione
del trecentesco ms. Laur. Plut. 42 38, a sua volta
ricollegabile ai codici quattrocenteschi citati,
per poi passare ad argomentare, su base ecdotica,
la ripresa di due dei testi della stampa
da uno dei codici del corpus in esame.
This paper deals with the printed book "Prose
antiche di Dante, Petrarcha et Boccaccio", by
Anton Francesco Doni, and aims to investigate
the relationships with its manuscript
background, with a particular interest for
xvth-century manuscripts. In the first part I
place the anthology into Doni’s personal and
literary experiences, and in the historical and
literary context of his time, by analyzing the
relationship Doni had with the dukedom of
Florence and, by the other side, with the
Florentine Academy; the "Prose antiche" is also
compared with other prints of the same period,
both by Doni and by others. In the second
part I will try to demonstrate, through internal
and external evidence, that Doni composed
his anthology drawing from xvth-century
manuscripts of vernacular letters and
speeches ("pìstole" and "dicerie"). This influence is
particularly clear in the first part of the print:
to demonstrate this hypothesis, I explore the
relationship between Doni’s print and Ms.
Laur. Plut. 42 38, which can also be connected
to this tradition; then I will try to demonstrate
that two texts of the "Prose" are directly
copied by one of the manuscripts included in
this corpus.