
Andrea Tigrino
Postdoctoral researcher and Teaching Assistant | Ph.D cum laude in Criminal law at Università degli Studi di Trento, Facoltà di Giurisprudenza
Co-founder and former President of Trento Student Law Review
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Books by Andrea Tigrino
L’esigenza di un’indagine attenta al metodo comparatistico ha reso ineludibile il riferimento a due importanti stimoli d’ordine legislativo e giurisprudenziale, rispettivamente rappresentati dalla spagnola Ley Orgánica de regulación de la eutanasia e dalla pronuncia con cui il Bundesverfassungsgericht ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del § 217 StGB in materia di agevolazione al suicidio prestata in forma commerciale, divenuta in breve tempo oggetto di discussione circa l’estensibilità delle osservazioni in essa svolte a condotte di omicidio del consenziente.
Riservate alcune valutazioni preliminari al rapporto fra diritto e morale e alle funzioni tradizionalmente assolte dalla sanzione penale, il lavoro propone conclusivamente l'elaborazione di una scriminante procedurale tale da riconoscere il connotato di liceità di pratiche di “aiuto medico a morire”. L'analisi dei suoi requisiti operativi è affiancata ad alcune riflessioni dedicate all’omicidio pietatis causa, seguite dall'annosa questione relativa all'esercizio dell'obiezione di coscienza da parte del personale sanitario nonché dai possibili profili di responsabilità del medico coinvolto in procedure di nuova concezione.
Papers by Andrea Tigrino
The article aims to address the issue of the right to privacy in relation to criminal proceedings, starting from the provisions on the anonymisation of judicial decisions and then examining the age-old question of the right to be forgotten, hence an eye to the most recent national and supranational jurisprudence. Finally, some concluding remarks are reserved for the most important aspects of the Cartabia Reform, specifically the new article 64-ter disp. att. c.p.p.
The article proposes a reflection on the judgment No. 50 of 2022 handed down by the Italian Constitutional Court and on the Trizzino legislative proposal currently being considered by the Senate, which raise serious perplexities. While the decision, which deemed inadmissible the referendum question, essentially resulted in a prior examination of constitutional legitimacy (backed by a slavish recall to the immovable criteria affirmed by the Court itself in the Cappato/Antoniani case), the abovementioned proposal can be appreciated for the procedure regulated therein, but not for its choice to include only assisted suicide practices, which contributes to perpetuate blatant discriminations against sufferers who cannot take the lethal drug themselves.
The article provides some important reasons for a comparison with the Spanish legal system and, in particular, with the Ley Orgánica de regulación de la eutanasia recently approved on 18 March 2021 by the Congress of Deputies, focusing both on its most innovating contents and on its compatibility with the remarks made by the Italian constitutional jurisprudence on end-on-life issues. The analysis is also enriched by some historical details that evidence a common political and cultural heritage shared by the two countries. Lastly, it’s important to observe how many distinguished Spanish authors who wrote before the introduction of the current Criminal Code (1995) argued that specific euthanasia practices should not be punished.
Ulteriori considerazioni, derivanti dal carattere fondamentalmente personale delle modalità predilette per accomiatarsi dalla vita e dall'impossibilità di soddisfare le richieste di una morte rapida e indolore attraverso una mera implementazione della rete di cure palliative, stimolano ad una più ampia apertura nei confronti di trattamenti di eutanasia attiva diretta, eventualità espressamente prospettata dai giudici italiani già in occasione dell'ordinanza n. 207 del 2018.
On 26th February 2020, the Bundesverfassungsgericht declared the constitutional illegitimacy of § 217 StGB regarding commercial assistance to suicide. This decision came few months after the Italian Constitutional Court issued its judgment in the notorious Cappato case, and, in contrast to it, displays a radical different approach in dealing with end-of-life decisions: the high rank accorded to dignity and individual self-determination in defining the content of a “right to suicide” (not yet expressly recognized by the Italian Judges) prevents lawmakers to restrict the legitimacy of suicide-assistance practices to cases in which further requirements than a careful proof of a serious and persistent will to die are satisfied (such as a particular health condition of the patient).
Some further considerations by the German Constitutional Court stimulate a broader opening towards direct, active euthanasia practices, as the strictly personal nature of the decision on how to leave life (which encourages the introduction of medical practices that really meets the authentic wishes of the sufferer) and the insufficiency of a mere implementation of the palliative care network to satisfy the request of a quick and painless death. Moreover, the ordinance n. 207 of 2018 has already stated that a similar breakthrough would not conflict with the Italian Constitution.
2. Consapevole della portata complessiva delle proprie considerazioni e dei valori in gioco, la Corte ha, tuttavia, deciso di non dichiarare subito l’incostituzionalità dell’art. 580 cp., ma di rinviare la trattazione delle questioni di legittimità costituzionale all’udienza del 24 settembre 2019. In questo modo, i giudici hanno invitato il Parlamento, in una logica di leale e dialettica collaborazione, a intervenire su una materia posta all’incrocio «di valori di primario rilievo, il cui compiuto bilanciamento presuppone, in via diretta ed immediata, scelte che anzitutto il legislatore è abilitato a compiere» (p. 11). Com’è noto, il Parlamento non ha adottato alcuna disciplina dell’aiuto al suicidio; la Corte si ritroverà, quindi, all’udienza del 24 settembre a decidere come intervenire su una normativa già espressamente riconosciuta «non conforme a Costituzione» (p. 11).
3. A fronte di tale situazione, e nel solco di quanto sostenuto dalla Corte, nel dicembre del 2018, gli autori di questo documento, accademici e professionisti esperti di tali tematiche, hanno deciso di avviare un percorso di riflessione sulle principali questioni giuridiche del fine-vita. Partendo dall’ordinanza ma non limitandosi ad essa, il gruppo di lavoro si è riunito con cadenza mensile presso l’Università degli Studi di Trento, con il sostegno del progetto Jean Monnet BioTell, affrontando e approfondendo i numerosi snodi dell’ordinanza della Corte costituzionale e dell’eventuale intervento delle Camere. I risultati di tali riflessioni sono stati quindi raccolti ed elaborati, insieme ad alcune proposte operative, nel documento, che offre una lettura costituzionalmente orientata e scientificamente fondata delle problematiche che si pongono nelle fasi finali dell’esistenza. Si è voluto così dare un contributo al dibattito pubblico auspicato dalla Corte; dibattito che, accompagnando le scelte che verranno fatte nelle diverse sedi istituzionali coinvolte, dovrà essere quanto più consapevole e plurale possibile.
Infine, particolare considerazione è riservata ad un’attenta analisi del nuovo delitto di tortura a partire dai relativi lavori preparatori, valutato globalmente tanto alla luce dei profili ritenuti apprezzabili quanto di quelli innegabilmente critici: primo fra tutti, la speciale esimente disciplinata all’art. 613-bis, comma 3 c.p., la quale rischia di compromettere radicalmente l’operatività della nuova disposizione.
As the title suggests, the paper begins with an historical overview of the theory and practice of torture, spanning from roman to contemporary law, with special focus given to notable cases decided by the Italian courts during the second half of the past century, which highlighted an unacceptable lack of regulation in Italian criminal law. Further attention is then paid to the case law of the European Court of Human Rights, its contradictory stances on the construction of Article 3 E.C.H.R. and the notions of “torture” and “inhuman or degrading treatment” contained therein. A careful analysis of Article 613-bis (introduced in 2017) of the Italian Penal Code follows, providing a detailed illustration of the preparatory works and an overall assessment of both positive and negative aspects of the new provision, notably the special exemption stated in the third paragraph, which poses a serious threat to its effectiveness.
L’esigenza di un’indagine attenta al metodo comparatistico ha reso ineludibile il riferimento a due importanti stimoli d’ordine legislativo e giurisprudenziale, rispettivamente rappresentati dalla spagnola Ley Orgánica de regulación de la eutanasia e dalla pronuncia con cui il Bundesverfassungsgericht ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del § 217 StGB in materia di agevolazione al suicidio prestata in forma commerciale, divenuta in breve tempo oggetto di discussione circa l’estensibilità delle osservazioni in essa svolte a condotte di omicidio del consenziente.
Riservate alcune valutazioni preliminari al rapporto fra diritto e morale e alle funzioni tradizionalmente assolte dalla sanzione penale, il lavoro propone conclusivamente l'elaborazione di una scriminante procedurale tale da riconoscere il connotato di liceità di pratiche di “aiuto medico a morire”. L'analisi dei suoi requisiti operativi è affiancata ad alcune riflessioni dedicate all’omicidio pietatis causa, seguite dall'annosa questione relativa all'esercizio dell'obiezione di coscienza da parte del personale sanitario nonché dai possibili profili di responsabilità del medico coinvolto in procedure di nuova concezione.
The article aims to address the issue of the right to privacy in relation to criminal proceedings, starting from the provisions on the anonymisation of judicial decisions and then examining the age-old question of the right to be forgotten, hence an eye to the most recent national and supranational jurisprudence. Finally, some concluding remarks are reserved for the most important aspects of the Cartabia Reform, specifically the new article 64-ter disp. att. c.p.p.
The article proposes a reflection on the judgment No. 50 of 2022 handed down by the Italian Constitutional Court and on the Trizzino legislative proposal currently being considered by the Senate, which raise serious perplexities. While the decision, which deemed inadmissible the referendum question, essentially resulted in a prior examination of constitutional legitimacy (backed by a slavish recall to the immovable criteria affirmed by the Court itself in the Cappato/Antoniani case), the abovementioned proposal can be appreciated for the procedure regulated therein, but not for its choice to include only assisted suicide practices, which contributes to perpetuate blatant discriminations against sufferers who cannot take the lethal drug themselves.
The article provides some important reasons for a comparison with the Spanish legal system and, in particular, with the Ley Orgánica de regulación de la eutanasia recently approved on 18 March 2021 by the Congress of Deputies, focusing both on its most innovating contents and on its compatibility with the remarks made by the Italian constitutional jurisprudence on end-on-life issues. The analysis is also enriched by some historical details that evidence a common political and cultural heritage shared by the two countries. Lastly, it’s important to observe how many distinguished Spanish authors who wrote before the introduction of the current Criminal Code (1995) argued that specific euthanasia practices should not be punished.
Ulteriori considerazioni, derivanti dal carattere fondamentalmente personale delle modalità predilette per accomiatarsi dalla vita e dall'impossibilità di soddisfare le richieste di una morte rapida e indolore attraverso una mera implementazione della rete di cure palliative, stimolano ad una più ampia apertura nei confronti di trattamenti di eutanasia attiva diretta, eventualità espressamente prospettata dai giudici italiani già in occasione dell'ordinanza n. 207 del 2018.
On 26th February 2020, the Bundesverfassungsgericht declared the constitutional illegitimacy of § 217 StGB regarding commercial assistance to suicide. This decision came few months after the Italian Constitutional Court issued its judgment in the notorious Cappato case, and, in contrast to it, displays a radical different approach in dealing with end-of-life decisions: the high rank accorded to dignity and individual self-determination in defining the content of a “right to suicide” (not yet expressly recognized by the Italian Judges) prevents lawmakers to restrict the legitimacy of suicide-assistance practices to cases in which further requirements than a careful proof of a serious and persistent will to die are satisfied (such as a particular health condition of the patient).
Some further considerations by the German Constitutional Court stimulate a broader opening towards direct, active euthanasia practices, as the strictly personal nature of the decision on how to leave life (which encourages the introduction of medical practices that really meets the authentic wishes of the sufferer) and the insufficiency of a mere implementation of the palliative care network to satisfy the request of a quick and painless death. Moreover, the ordinance n. 207 of 2018 has already stated that a similar breakthrough would not conflict with the Italian Constitution.
2. Consapevole della portata complessiva delle proprie considerazioni e dei valori in gioco, la Corte ha, tuttavia, deciso di non dichiarare subito l’incostituzionalità dell’art. 580 cp., ma di rinviare la trattazione delle questioni di legittimità costituzionale all’udienza del 24 settembre 2019. In questo modo, i giudici hanno invitato il Parlamento, in una logica di leale e dialettica collaborazione, a intervenire su una materia posta all’incrocio «di valori di primario rilievo, il cui compiuto bilanciamento presuppone, in via diretta ed immediata, scelte che anzitutto il legislatore è abilitato a compiere» (p. 11). Com’è noto, il Parlamento non ha adottato alcuna disciplina dell’aiuto al suicidio; la Corte si ritroverà, quindi, all’udienza del 24 settembre a decidere come intervenire su una normativa già espressamente riconosciuta «non conforme a Costituzione» (p. 11).
3. A fronte di tale situazione, e nel solco di quanto sostenuto dalla Corte, nel dicembre del 2018, gli autori di questo documento, accademici e professionisti esperti di tali tematiche, hanno deciso di avviare un percorso di riflessione sulle principali questioni giuridiche del fine-vita. Partendo dall’ordinanza ma non limitandosi ad essa, il gruppo di lavoro si è riunito con cadenza mensile presso l’Università degli Studi di Trento, con il sostegno del progetto Jean Monnet BioTell, affrontando e approfondendo i numerosi snodi dell’ordinanza della Corte costituzionale e dell’eventuale intervento delle Camere. I risultati di tali riflessioni sono stati quindi raccolti ed elaborati, insieme ad alcune proposte operative, nel documento, che offre una lettura costituzionalmente orientata e scientificamente fondata delle problematiche che si pongono nelle fasi finali dell’esistenza. Si è voluto così dare un contributo al dibattito pubblico auspicato dalla Corte; dibattito che, accompagnando le scelte che verranno fatte nelle diverse sedi istituzionali coinvolte, dovrà essere quanto più consapevole e plurale possibile.
Infine, particolare considerazione è riservata ad un’attenta analisi del nuovo delitto di tortura a partire dai relativi lavori preparatori, valutato globalmente tanto alla luce dei profili ritenuti apprezzabili quanto di quelli innegabilmente critici: primo fra tutti, la speciale esimente disciplinata all’art. 613-bis, comma 3 c.p., la quale rischia di compromettere radicalmente l’operatività della nuova disposizione.
As the title suggests, the paper begins with an historical overview of the theory and practice of torture, spanning from roman to contemporary law, with special focus given to notable cases decided by the Italian courts during the second half of the past century, which highlighted an unacceptable lack of regulation in Italian criminal law. Further attention is then paid to the case law of the European Court of Human Rights, its contradictory stances on the construction of Article 3 E.C.H.R. and the notions of “torture” and “inhuman or degrading treatment” contained therein. A careful analysis of Article 613-bis (introduced in 2017) of the Italian Penal Code follows, providing a detailed illustration of the preparatory works and an overall assessment of both positive and negative aspects of the new provision, notably the special exemption stated in the third paragraph, which poses a serious threat to its effectiveness.