Books by Giuseppe Marrani

LIO · CM. Censimento dei manoscritti della lirica italiana delle Origini (dai Siciliani a Dante) ... more LIO · CM. Censimento dei manoscritti della lirica italiana delle Origini (dai Siciliani a Dante) è un’opera in due volumi che mette a frutto gli aggiornamenti e le integrazioni emersi dai lavori di scavo filologico in corso per il progetto Lirica Italiana delle Origini (LIO). Repertorio della tradizione poetica italiana dai Siciliani a Petrarca, diretto da Lino Leonardi presso la Fondazione Ezio Franceschini di Firenze e dal 2012 consultabile online sulla piattaforma «Mirabile. Archivio digitale della cultura medievale». LIO · CM si propone di censire e descrivere in modo esaustivo tutti i manoscritti, nonché le stampe e i postillati fondamentali che si fanno latori della stagione poetica che va dalle Origini della letteratura italiana fino alla morte di Dante Alighieri (1321). Il volume 1. Austin - Firenze contiene le schede di 379 manoscritti conservati presso biblioteche pubbliche e private, sia italiane sia straniere. Nel censimento sono inclusi tutti i testimoni che contengono almeno un testo lirico databile con certezza entro il 1321, con qualche annessione successiva, ad esempio di quegli autori che, seppure di poco seriori, hanno una tradizione strettamente interconnessa con quella dell’Alighieri, come Bindo Bonichi o Cino da Pistoia. Nelle schede descrittive dei codici uno sguardo privilegiato è rivolto all’identificazione del contenuto e alle attestazioni dei testi lirici.
Il presente volume è stato pubblicato con il contributo del MIUR -progetto «CoVo. Il corpus del v... more Il presente volume è stato pubblicato con il contributo del MIUR -progetto «CoVo. Il corpus del vocabolario italiano delle origini: aggiornamento filologico e interoperabilità (PRIN 2015)», a cui l'Università per Stranieri di Siena ha partecipato con una propria Unità di ricerca. I risultati del progetto trovano applicazione nei due saggi di G. Marrani e di A. Decaria che aprono il volume e che sono dedicati ai primi secoli della poesia italiana. La pubblicazione di questo volume è stata approvata dal comitato scientifico della collana. Successivamente è stata sottoposta al giudizio di due referee anonimi. In copertina: Anonimo, Antiche Pitture di S. Michele del Sotteraneo in Borgo, di Pisa, acquaforte e bulino. Collezione Valentino Cai, Pisa.
Informazioni sul catalogo e sulle ristampe dell'editore: www.ledizioni.it Le riproduzioni a uso d... more Informazioni sul catalogo e sulle ristampe dell'editore: www.ledizioni.it Le riproduzioni a uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da Ledizioni.
Papers by Giuseppe Marrani

Lo stolto credendo segnarsi con un dito si dà nell'occhio (Proverbi toscani, Firenze, 1873, p. 16... more Lo stolto credendo segnarsi con un dito si dà nell'occhio (Proverbi toscani, Firenze, 1873, p. 164) Che Cecco Angiolieri sia stato esiliato e abbia subito un coatto allontanamento da Siena è notizia malcerta, fondata in parte su informazioni di età moderna la cui attendibilità non è al momento verificabile. Ne riferisce infatti apparentemente per primo Celso Cittadini, conterraneo e discendente dello stesso Angiolieri, entro i ragguagli sparsamente forniti in due codici di sua proprietà, ora conservati presso la biblioteca senese degli Intronati (mss. H X 2 e H X 47). La nota del Cittadini, che Mario Marti già registrava come «una poco sicura notizia», 1 è ripetuta con alcune varianti nei due esemplari autografi, ed è riferita al sonetto Dante Alleghier, s'i' so' buon begolardo, possibile residuo, come si sa, di una tenzone dell'Angiolieri col suo più celebre contemporaneo fiorentino. In particolare Cittadini si riferisce con la sua chiosa al notissimo passo del sonetto (v. 8) in cui l'Angiolieri eguaglia, in ribattuta forse polemica, l'essersi dovuto far romano al forzoso farsi lombardo di Dante; con richiamo, come par ovvio, al peregrinare dell'Alighieri nel nord Italia a seguito delle sentenze fiorentine di condanna dei primi mesi

Autrice di una poesia dal dettato lineare e semplice, che sottrae al critico-lettore il gusto del... more Autrice di una poesia dal dettato lineare e semplice, che sottrae al critico-lettore il gusto del disvelamento enigmistico, Margherita Guidacci resta tutt’oggi principalmente ancorata al ruolo di traduttrice e al giudizio cui fu destinata sin dai primi esordi, allorquando nel 1948 ricevette ex-equo con Sandro Penna il premio «Le Grazie» per cinque poesie inedite (si veda, a tal proposito, il giudizio al vetriolo di Eugenio Montale inviato mediante una lettera privata a Piero Bigongiari: «Non trovo concorrenti veramente meritevoli […]. Potreste secondo me citare una terna: F. Arcangeli, Spagnoletti, Guidacci, e premiare quest’ultima con una breve relazione che dica come e qualmente s’è voluto soprattutto incoraggiarla. Mi secca che stia a Firenze, e anche mi infastidisce quella continua aria di traduzione che circola nelle sue poesie […]. Il mio voto, mestissimo, è dunque per la Guidacci»). Alla voce di Montale si oppone il giudizio di Carlo Betocchi, il maggior esponente novecentesco di un understatement e di una cultura letteraria non esibita ma lasciata agire nei contenuti, che per la Guidacci sarà sempre prodigo di entusiasmi. Ripercorrere questa «non-fortuna critica» (come ebbe a definirla Mario Luzi) sarà funzionale a nuovi affondi sulla raccolta poetica forse più rappresentativa della Guidacci, Neurosuite, in cui si rintracciano le suggestioni della psicanalisi novecentesca (di Roland Laing, di Franco Fornari, il quale ad es. ad Alda Merini aveva insegnato che il manicomio «è come la rena del mare: se entra nelle valve dell’ostrica, genera perle», motivo anche di Ostrica perlifera, la poesia conclusiva di Neurosuite) e del suo lavoro di traduttrice (ad es. dell’Autobiografia di Edith Sitwell, in cui si rintracciano le stesse associazioni che ritroviamo anche in altre liriche fra le più suggestive come Gridi).
Volume in open access: https://www.mirabileweb.it/edgalluzzo/miscellanee/m/1305

LirIO è uno dei risultati del programma di ricerche sulla più antica tradizione lirica italiana c... more LirIO è uno dei risultati del programma di ricerche sulla più antica tradizione lirica italiana che si è sviluppato da diversi anni tra Firenze e Siena, nel tentativo di far interagire l’indagine sulla formazione della lingua poetica e l’analisi della trasmissione manoscritta. Dopo LIO-ITS. Repertorio della lirica italiana delle Origini. Incipitario dei testi a stampa (secoli XIII-XVI) su CD-ROM, pubblicato dalla Fondazione Ezio Franceschini nel 2005, questo nuovo strumento offre il corpus testuale edito della più antica tradizione italiana, dagli inizi fino a comprendere la stagione dello Stilnovo. Realizzato nell’ambito di un Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale coordinato da Roberto Antonelli presso la Sapienza - Università di Roma, il CD-ROM si affianca a quelli analoghi allestiti per le altre aree romanze, nella serie intitolata «Lirica europea». Il corpus italiano, consultabile tramite il programma GATTO, è estrapolato dalla base testuale del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, presso l’OVI, ma con gli aggiornamenti e le integrazioni emersi dai lavori di scavo filologico in corso per il repertorio LIO, presso la Fondazione. Il risultato è una raccolta digitale che può offrire sicure garanzie su entrambe le qualifiche determinanti per l’efficacia di un data-base testuale: completezza del corpus e affidabilità delle edizioni
Forme, strutture e didattica dell’italiano. Studi per i 60 anni di Massimo Palermo
Dante lirico: primi critici e cattivi lettori coevi, in Contra dantem: tra antidantismo e indebite appropriazioni, a cura di Guglielmo Barucci, Paolo Borsa, Rossana Guglielmetti, Giuseppe Polimeni, Massimo Prada, Luca Sacchi, Roberto Tagliani, Roma, Salerno, 2022, pp. 21-30
La tradizione manoscritta delle «Rime» di Dante, in Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine, a cura di G. Albanese, S. Bertelli, S. Gentili, G. Inglese e P. Pontari, Firenze, Mandragora, 2021, 2 voll., vol. I, pp. 177-181
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L'estensione della ricerca dall'ambito italiano alle principali aree del dominio romanzo permetterà di ampliare la prospettiva di analisi e di misurare in senso diacronico lo sviluppo di un fenomeno culturale di amplissima portata e d'influenza duratura. Tale impostazione della ricerca consentirà inoltre di mettere in luce l'importanza della tradizione italiana nel contesto europeo per la produzione e diffusione dei testi lirici: per limitarsi ad alcuni esempi, va ricordato che per l'area provenzale molti dei testimoni furono copiati in Italia; che buona parte dell'esigua tradizione galego-portoghese residua si deve ad un filone di diffusione che emerge soltanto nell'officina di un umanista come l'italiano Angelo Colocci; che una costellazione importante di manoscritti della lirica castigliana ebbe la sua genesi presso la corte napoletano-aragonese di Alfonso il Magnanimo.
Dal punto di vista dell'estensione cronologica del dominio della ricerca, si concentrerà l'attenzione sulla fase iniziale dello sviluppo della lirica in ciascuna delle aree considerate, caratterizzando il processo di trasferimento dei modelli lirici tra le aree linguistiche, dando significato e valore alla sfasatura cronologica che sussiste fra le origini delle varie tradizioni liriche.
Lo studio comparato della lirica romanza del medioevo, del resto, vanta una ricca tradizione di studi, che anche di recente ha prodotto risultati di rilievo. Oltre alle singole tradizioni di studi concernenti le fasi antiche della produzione lirica di ciascun dominio linguistico, possono essere considerati un punto di partenza per definire lo stato dell'arte due recenti convegni (La lirica romanza del Medioevo. Storia, tradizioni, interpretazioni, Atti del VI convegno triennale della Società Italiana di Filologia Romanza, Padova-Stra, 27 settembre - 1 ottobre 2006, a cura di F. Brugnolo e F. Gambino, Padova, Unipress, 2009; La tradizione della lirica romanza nel medioevo romanzo. Problemi di filologia formale. Atti del Convegno internazionale, Firenze-Siena, 12-14 novembre 2009, a cura di L. Leonardi, Firenze, Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2011). Soprattutto il secondo, ispirato a una esplicita riflessione metodologica di ambito filologico, ha sollevato una serie di questioni di rilevanza generale che fungeranno da stimolo e momento di riflessione costante nello svolgimento delle attività del progetto, a cui partecipano, fra l'altro, non pochi dei relatori di quel convegno.
Introduce Paola Vecchi. Ne parlano con i curatori, Andrea Comboni e Tiziano Zanato, Loredana Chines e Giuseppe Marrani.
Le relazioni saranno seguite da un dibattito alimentato da due discussant (Marco Berisso e Serena Todesco), dagli altri relatori e dal pubblico.
Nell’anno del VII centenario della morte di Dante, il corso si pone l’obiettivo di aggiornare i docenti sulle ultime acquisizioni in merito al sommo poeta e di illustrare nuovi strumenti e tecniche che consentiranno di portare le celebrazioni nella scuola secondaria di secondo grado. La proposta consiste in un ciclo di quattro appuntamenti, ognuno dei quali prevede una lezione seguita da un laboratorio didattico sullo stesso argomento.