Presso il Museo della Cattedrale di Perugia è conservato un affresco attribuibile a Giannicola di... more Presso il Museo della Cattedrale di Perugia è conservato un affresco attribuibile a Giannicola di Paolo, proveniente dall'antica chiesa di San Martino in Colle nel contado di Perugia. Grazie a una ricerca documentaria, viene ricostruita la vicenda dell'ingresso di questo dipinto nel museo, una volta fallito il tentativo di vendita da parte del vescovo Vincenzo Gioacchino Pecci al collezionista Giampiero Campana.
Le chiese delle campagne umbre erano un tempo ricche di immagini dipinte o scolpite da artisti di... more Le chiese delle campagne umbre erano un tempo ricche di immagini dipinte o scolpite da artisti di età medievale o rinascimentale. Gran parte di questi edifici sono stati rinnovati in epoche a noi più prossime e le immagini in essi contenute sono state distrutte o disperse nei musei di tutto il mondo. Per una fortunata coincidenza si sono salvate le sole Maestà: edicole viarie decorate da una immagine mariana accompagnata da figure di santi, che per essere diventate oggetto di una forma di devozione popolare furono protette dall'usura delle intemperie grazie alla costruzione di una cappella, alle cui pareti furono dipinte innumerevoli immagini sacre. Di queste Maestà se ne vedono alcune nel contado che circonda l'ospedale di Collestrada, lungo la strada che collega Perugia ad Assisi: luogo descritto da Dante Alighieri in un celebre verso della Divina Commedia.
Naturale usura e mutazioni del gusto non sono le sole cause che hanno portato alla distruzione o ... more Naturale usura e mutazioni del gusto non sono le sole cause che hanno portato alla distruzione o alla frammentaria conservazione il patrimonio di arte e di cultura che la continuità della presenza umana ha depositato sulle valli e le colline di questa nostra regione: un tempo ricche di bellezze naturali e artistiche, oggi sempre meno verdi e sempre più spoglie. A volte la cura può essere più dannosa della malattia, tanto da far precipitare un equilibrio faticosamente raggiunto nel succedersi delle generazioni. È appunto quanto è avvenuto nel fazzoletto di terra del contado perugino di Porta San Pietro, nel sistema collinare tra la riva destra del fiume Tevere e la riva sinistra del torrente Genna, oggi compreso nei confini amministrativi di quella che fu la IX Circoscrizione Voglio ringraziare quanti hanno favorito la conclusione di questo lavoro. In particolare la direttrice dell'Archivio Diocesano di Perugia Isabella Farinelli, e con lei Paolo Giulietti e Amilcare Conti, rispettivamente vicario generale e segretario generale dell'Arcivescovo di Perugia -Città della Pieve mons. Gualtiero Bassetti, per avermi consentito di fotografare liberamente le visite pastorali della diocesi. Sono grato ad Alberto Sartore per la segnalazione di un importante documento inedito sulla chiesa di San Martino in Colle conservato presso l'Archivio di Stato di Perugia. Ringrazio inoltre Paolo Renzi e Francesca Grauso per l'aiuto ricevuto nella consultazione del fondo antico della Biblioteca Augusta di Perugia, e Annie Cottrau per l'analogo aiuto ricevuto all'interno della Biblioteca della Soprintendenza dell'Umbria in Palazzo dei Priori a Perugia. Ho potuto studiare le opere d'arte presenti negli edifici religiosi della diocesi grazie alla disponibilità dei parroci don Augusto Penchini, don Antonio Sabatini, don Giovanni Tiacci e don Raffaele Zampella, che hanno sopportato con pazienza le mie insistenti richieste. Per l'aiuto ricevuto ringrazio queste visite conserverò il ricordo di Verecondo Lemmi, custode e memoria storica della chiesa della Madonna del Feltro alle porte di San Martino in Colle, e di Ada Pierotti custode della cappella della Madonnuccia presso San Martino in Campo. Non posso trascurare di ringraziare Maria Rita Silvestrelli e Giovanni Riganelli, con i quali mi sono confrontato nel portare avanti questa ricerca. Mia moglie Christiane mi ha accompagnato nelle escursioni da me compiute alle chiese dei colli perugini. A volte mi chiedo quale significato possano oggi avere queste ricerche di microstoria locale, o se non sia piuttosto vanità, inutile spreco di tempo. Testardamente continuo a ripetermi che proprio oggi queste indagini hanno un senso, considerato come nei villaggi rurali della penisola l'etnia italica stia diventando una presenza minoritaria. I nuovi immigrati, per quanto operosi e integrati, si portano inevitabilmente appresso differenti culture che avranno col tempo il sopravvento sulle nostre tradizioni. Contrariamente a quanto paventava Socrate, nel dialogo platonico Fedro, la scrittura rinfresca la memoria.
È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia,... more È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Presentazione Nota introduttiva I. Alle origini della fondazione del convento della Verna PiErluigi licciardEllo, I signori di Chiusi della Verna dalle origini al Duecento anna giorgi, Dal primitivo insediamento alla Verna dell'Osservanza FrancESco SalvEStrini, Modelli di eremitismo: dal monachesimo tardoantico all'esperienza francescana (III-XIII secolo). vanna arrighi, Antichi inventari d'archivio del convento della Verna II. Architettura ed arte alla Verna durante il Trecento Mauro MuSSolin, Deserti e crudi sassi: mito, vita religiosa e architetture alla Verna dalle origini al primo Quattrocento Elvio lunghi, Le prime immagini della Verna azElia loMbardi, I più recenti interventi conservativi sulle antiche reliquie tessili del convento della Verna Patrizia StoPPacci, «In camera della libreria». Contributo per la ricostruzione dell'antico fondo manoscritto della Verna (secoli XIII-XIV) dora liScia, Argenti ed oreficerie gotiche nel convento della Verna indicE VII IX 1 45 69 93 117 137 159 175 199 III. Fra Firenze e Arezzo. La fondazione alvernina agli albori del Quattrocento lorEnzo tanzini, La Verna e i poteri pubblici cittadini dal primo Trecento al primo Quattrocento nicolEtta baldini, Indagini d'archivio sui rapporti fra il convento della Verna e la committenza artistica aretina fra il 1384 e il 1432 Paola bEnigni, Il Sacro Monte della Verna e il protettorato dell'Arte della Lana (1431-1436): nuovi documenti FrancESco guidi bruScoli, Sotto il patronato dell'Arte della Lana. L'amministrazione della Verna nel Quattrocento: le entrate e le uscite giuliano Pinto, Conclusioni Indice delle persone Indice dei luoghi 221 241 257 269 291 297 311
Questa sorta di figure si è usata molto nella cristiana religione, attesochè infiniti maestri han... more Questa sorta di figure si è usata molto nella cristiana religione, attesochè infiniti maestri hanno fatto molti Crocifissi, e diverse altre cose ». Giorgio Vasari, Le Vite, Firenze 1568 1
Presso il Museo della Cattedrale di Perugia è conservato un affresco attribuibile a Giannicola di... more Presso il Museo della Cattedrale di Perugia è conservato un affresco attribuibile a Giannicola di Paolo, proveniente dall'antica chiesa di San Martino in Colle nel contado di Perugia. Grazie a una ricerca documentaria, viene ricostruita la vicenda dell'ingresso di questo dipinto nel museo, una volta fallito il tentativo di vendita da parte del vescovo Vincenzo Gioacchino Pecci al collezionista Giampiero Campana.
Le chiese delle campagne umbre erano un tempo ricche di immagini dipinte o scolpite da artisti di... more Le chiese delle campagne umbre erano un tempo ricche di immagini dipinte o scolpite da artisti di età medievale o rinascimentale. Gran parte di questi edifici sono stati rinnovati in epoche a noi più prossime e le immagini in essi contenute sono state distrutte o disperse nei musei di tutto il mondo. Per una fortunata coincidenza si sono salvate le sole Maestà: edicole viarie decorate da una immagine mariana accompagnata da figure di santi, che per essere diventate oggetto di una forma di devozione popolare furono protette dall'usura delle intemperie grazie alla costruzione di una cappella, alle cui pareti furono dipinte innumerevoli immagini sacre. Di queste Maestà se ne vedono alcune nel contado che circonda l'ospedale di Collestrada, lungo la strada che collega Perugia ad Assisi: luogo descritto da Dante Alighieri in un celebre verso della Divina Commedia.
Naturale usura e mutazioni del gusto non sono le sole cause che hanno portato alla distruzione o ... more Naturale usura e mutazioni del gusto non sono le sole cause che hanno portato alla distruzione o alla frammentaria conservazione il patrimonio di arte e di cultura che la continuità della presenza umana ha depositato sulle valli e le colline di questa nostra regione: un tempo ricche di bellezze naturali e artistiche, oggi sempre meno verdi e sempre più spoglie. A volte la cura può essere più dannosa della malattia, tanto da far precipitare un equilibrio faticosamente raggiunto nel succedersi delle generazioni. È appunto quanto è avvenuto nel fazzoletto di terra del contado perugino di Porta San Pietro, nel sistema collinare tra la riva destra del fiume Tevere e la riva sinistra del torrente Genna, oggi compreso nei confini amministrativi di quella che fu la IX Circoscrizione Voglio ringraziare quanti hanno favorito la conclusione di questo lavoro. In particolare la direttrice dell'Archivio Diocesano di Perugia Isabella Farinelli, e con lei Paolo Giulietti e Amilcare Conti, rispettivamente vicario generale e segretario generale dell'Arcivescovo di Perugia -Città della Pieve mons. Gualtiero Bassetti, per avermi consentito di fotografare liberamente le visite pastorali della diocesi. Sono grato ad Alberto Sartore per la segnalazione di un importante documento inedito sulla chiesa di San Martino in Colle conservato presso l'Archivio di Stato di Perugia. Ringrazio inoltre Paolo Renzi e Francesca Grauso per l'aiuto ricevuto nella consultazione del fondo antico della Biblioteca Augusta di Perugia, e Annie Cottrau per l'analogo aiuto ricevuto all'interno della Biblioteca della Soprintendenza dell'Umbria in Palazzo dei Priori a Perugia. Ho potuto studiare le opere d'arte presenti negli edifici religiosi della diocesi grazie alla disponibilità dei parroci don Augusto Penchini, don Antonio Sabatini, don Giovanni Tiacci e don Raffaele Zampella, che hanno sopportato con pazienza le mie insistenti richieste. Per l'aiuto ricevuto ringrazio queste visite conserverò il ricordo di Verecondo Lemmi, custode e memoria storica della chiesa della Madonna del Feltro alle porte di San Martino in Colle, e di Ada Pierotti custode della cappella della Madonnuccia presso San Martino in Campo. Non posso trascurare di ringraziare Maria Rita Silvestrelli e Giovanni Riganelli, con i quali mi sono confrontato nel portare avanti questa ricerca. Mia moglie Christiane mi ha accompagnato nelle escursioni da me compiute alle chiese dei colli perugini. A volte mi chiedo quale significato possano oggi avere queste ricerche di microstoria locale, o se non sia piuttosto vanità, inutile spreco di tempo. Testardamente continuo a ripetermi che proprio oggi queste indagini hanno un senso, considerato come nei villaggi rurali della penisola l'etnia italica stia diventando una presenza minoritaria. I nuovi immigrati, per quanto operosi e integrati, si portano inevitabilmente appresso differenti culture che avranno col tempo il sopravvento sulle nostre tradizioni. Contrariamente a quanto paventava Socrate, nel dialogo platonico Fedro, la scrittura rinfresca la memoria.
È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia,... more È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Presentazione Nota introduttiva I. Alle origini della fondazione del convento della Verna PiErluigi licciardEllo, I signori di Chiusi della Verna dalle origini al Duecento anna giorgi, Dal primitivo insediamento alla Verna dell'Osservanza FrancESco SalvEStrini, Modelli di eremitismo: dal monachesimo tardoantico all'esperienza francescana (III-XIII secolo). vanna arrighi, Antichi inventari d'archivio del convento della Verna II. Architettura ed arte alla Verna durante il Trecento Mauro MuSSolin, Deserti e crudi sassi: mito, vita religiosa e architetture alla Verna dalle origini al primo Quattrocento Elvio lunghi, Le prime immagini della Verna azElia loMbardi, I più recenti interventi conservativi sulle antiche reliquie tessili del convento della Verna Patrizia StoPPacci, «In camera della libreria». Contributo per la ricostruzione dell'antico fondo manoscritto della Verna (secoli XIII-XIV) dora liScia, Argenti ed oreficerie gotiche nel convento della Verna indicE VII IX 1 45 69 93 117 137 159 175 199 III. Fra Firenze e Arezzo. La fondazione alvernina agli albori del Quattrocento lorEnzo tanzini, La Verna e i poteri pubblici cittadini dal primo Trecento al primo Quattrocento nicolEtta baldini, Indagini d'archivio sui rapporti fra il convento della Verna e la committenza artistica aretina fra il 1384 e il 1432 Paola bEnigni, Il Sacro Monte della Verna e il protettorato dell'Arte della Lana (1431-1436): nuovi documenti FrancESco guidi bruScoli, Sotto il patronato dell'Arte della Lana. L'amministrazione della Verna nel Quattrocento: le entrate e le uscite giuliano Pinto, Conclusioni Indice delle persone Indice dei luoghi 221 241 257 269 291 297 311
Questa sorta di figure si è usata molto nella cristiana religione, attesochè infiniti maestri han... more Questa sorta di figure si è usata molto nella cristiana religione, attesochè infiniti maestri hanno fatto molti Crocifissi, e diverse altre cose ». Giorgio Vasari, Le Vite, Firenze 1568 1
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