
Francesco DEL SOLE
Dopo aver conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Arti, Storia e Territorio dell'Italia nei rapporti con l'Europa e i Paesi del Mediterraneo (Molto eccellente cum laude), è vincitore di un concorso pubblico presso la Direzione Cultura del Comune di Milano.
In tale sede è Funzionario Responsabile d'ufficio e si occupa della gestione diretta della Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame ed è referente per il progetto di restauro conservativo dello stesso edificio; fra i vari compiti, gestisce le convenzioni tra il Comune di Milano e la Fondazione Teatro alla Scala ed è responsabile della gestione delle Manutenzioni Straordinarie degli edifici storici sede del Teatro.
Dal 2019 è Ricercatore in Storia dell'Architettura (ICAR/18) presso l'Università del Salento ed è Responsabile scientifico del Laboratorio di Storia, Rappresentazione e Rilievo dell'Architettura e dei centri urbani.
Membro del Centro studi per la cultura e l'immagine di Roma, centro studi internazionale sul Barocco in Italia e all'estero; Membro di AistArch, Associazione Italiana di Storia dell'Architettura; Membro della International society for emblem studies, organismo internazionale di ricerca sulla letteratura emblematica in rapporto con le Arti e l'Architettura; Membro accademico dell'Unità di Architettura dell'Athens Institute for Education and Research; Membro del comitato editoriale dell'Athens Journal of Architecture (rivista fascia A- Area 08)
Nel 2018 è stato finalista del premio L'Erma per l'Arte promosso dalla casa editrice L' Erma di Bretschneider con la sua monografia Viaggio nella Meraviglia - descrivere, immaginare, ri-costruire (Congedo, 2019). La stessa opera ha ricevuto la Menzione di meritevolezza al Premio Internazionale Mario Luzi (2020) e un contributo finanziario dalla Fondazione Puglia. Vincitore (per due volte, nel 2020 e nel 2023) del riconoscimento di Best scientific paper alla International conference of Contemporary Affairs in Architecture and Urbanism (Istanbul, Turkey).
Nel 2022 ha conseguito l'Abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore di II fascia nel settore concorsuale 08/E2 (Restauro e Storia dell'Architettura)
In tale sede è Funzionario Responsabile d'ufficio e si occupa della gestione diretta della Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame ed è referente per il progetto di restauro conservativo dello stesso edificio; fra i vari compiti, gestisce le convenzioni tra il Comune di Milano e la Fondazione Teatro alla Scala ed è responsabile della gestione delle Manutenzioni Straordinarie degli edifici storici sede del Teatro.
Dal 2019 è Ricercatore in Storia dell'Architettura (ICAR/18) presso l'Università del Salento ed è Responsabile scientifico del Laboratorio di Storia, Rappresentazione e Rilievo dell'Architettura e dei centri urbani.
Membro del Centro studi per la cultura e l'immagine di Roma, centro studi internazionale sul Barocco in Italia e all'estero; Membro di AistArch, Associazione Italiana di Storia dell'Architettura; Membro della International society for emblem studies, organismo internazionale di ricerca sulla letteratura emblematica in rapporto con le Arti e l'Architettura; Membro accademico dell'Unità di Architettura dell'Athens Institute for Education and Research; Membro del comitato editoriale dell'Athens Journal of Architecture (rivista fascia A- Area 08)
Nel 2018 è stato finalista del premio L'Erma per l'Arte promosso dalla casa editrice L' Erma di Bretschneider con la sua monografia Viaggio nella Meraviglia - descrivere, immaginare, ri-costruire (Congedo, 2019). La stessa opera ha ricevuto la Menzione di meritevolezza al Premio Internazionale Mario Luzi (2020) e un contributo finanziario dalla Fondazione Puglia. Vincitore (per due volte, nel 2020 e nel 2023) del riconoscimento di Best scientific paper alla International conference of Contemporary Affairs in Architecture and Urbanism (Istanbul, Turkey).
Nel 2022 ha conseguito l'Abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore di II fascia nel settore concorsuale 08/E2 (Restauro e Storia dell'Architettura)
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Papers by Francesco DEL SOLE
been found to stop the contagion. The European Union has imposed the eradication of every tree that is positive
for the bacterium effectively proposing a desertification of the infected territory without addressing the issue of
landscape protection. Here, an attempt will be made to explain the irrational gesture of many young rebels and
peasants not to apply European decisions by highlighting the essential role that the olive tree plays in the
landscape of south Italy, understood both as a landscape horizon and as a psychic horizon within which the citizen
forms and recognises himself. The paper provide a critical comparison between the literary image handed down
by travellers of the past and the present-day image of a landscape that seems to have lost its identity due to building
speculation, the plundering of the land and a bacterium that has destroyed entire areas.
for its collective identity. Since ancient times, the task of public monuments has been to imprint in history the perpetual memory of a character, identified as the ideal model around which the history of their time revolves.
With the French Revolution, there was a fundamental change of course on this front. The public no longer needed to follow an ideal sovereign, and the story was no longer calibrated to a single character but to each citizen. The crisis of public monuments after World War II dealt with the concept of durability, a fundamental attribute for this archetype, with the consequent birth of the counter-monument. To fully understand this crisis, the evolution of one of the commemorative monuments par excellence — the historiated column — will be analyzed through three key examples, far apart in space and time, each exemplifying a precise evolutionary phase: Trajan’s Column, the Vendôme Column, and the Monument against Fascism erected in 1986 by Esther Shalev-Gerz and Jochen Gerz.
Conference Presentations by Francesco DEL SOLE
La gran transformación experimentada por la arquitectura española durante el reinado del emperador Carlos halla en la actividad de Diego de Riaño y Diego Siloé una expresión tan brillante como diversa. Operando uno en la metrópolis sevillana y otro en la que fuera capital nazarí, último bastión del Islam en la Península, conformaron dos modelos muy distintos de operar, llegando ambos a realizar en las primeras décadas del XVI algunas de las obras pioneras en territorio español con un lenguaje plenamente renacentista. El presente congreso plantea un acercamiento a la figura de estos dos grandes arquitectos en el contexto de la transición al Renacimiento en España. Su referencia quiere servir también de pretexto para abordar fenómenos similares desde una perspectiva más amplia, incorporando los problemas metodológicos e historiográficos en un marco europeo.
SESIÓN 1 - Historiografía, mecenas, contexto.
SESIÓN 2 - Diego de Riaño y la Baja Andalucía
SESIÓN 3 - Diego Siloé y el Reino de Granada
SESIÓN 4 - La transición en otros ámbitos
Entidades organizadoras
Este congreso forma parte de las actividades del Proyecto de Excelencia I+D+i: “Diego de Riaño, Diego Siloe y la Transición del Gótico al Renacimiento en España. Arquitectura y Ciudad: Técnica, Lenguaje y Concepción Espacial” (HAR2016-76371-P), financiado por el Ministerio de Ciencia, Innovación y Universidades (MICINN) del Gobierno de España y adscrito al Instituto Universitario de Arquitectura y Ciencias de la Construcción (IUACC) de la Universidad de Sevilla.
El encuentro cuenta con el apoyo de la RED TARDOGÓTICO, Red Temática de Investigación Cooperativa sobre el Arte Tardogótico (Siglos XV-XVI), constituida por diversos proyectos y grupos de investigación en los que participan profesores de las universidades de Cantabria, Sevilla, Lisboa, Palermo y Zaragoza.
Contamos asimismo con la colaboración del Comité Español de Historia del Arte (CEHA) en la organización del congreso.
El Comité Organizador está formado íntegramente por miembros de las universidades de Sevilla y Granada.
been found to stop the contagion. The European Union has imposed the eradication of every tree that is positive
for the bacterium effectively proposing a desertification of the infected territory without addressing the issue of
landscape protection. Here, an attempt will be made to explain the irrational gesture of many young rebels and
peasants not to apply European decisions by highlighting the essential role that the olive tree plays in the
landscape of south Italy, understood both as a landscape horizon and as a psychic horizon within which the citizen
forms and recognises himself. The paper provide a critical comparison between the literary image handed down
by travellers of the past and the present-day image of a landscape that seems to have lost its identity due to building
speculation, the plundering of the land and a bacterium that has destroyed entire areas.
for its collective identity. Since ancient times, the task of public monuments has been to imprint in history the perpetual memory of a character, identified as the ideal model around which the history of their time revolves.
With the French Revolution, there was a fundamental change of course on this front. The public no longer needed to follow an ideal sovereign, and the story was no longer calibrated to a single character but to each citizen. The crisis of public monuments after World War II dealt with the concept of durability, a fundamental attribute for this archetype, with the consequent birth of the counter-monument. To fully understand this crisis, the evolution of one of the commemorative monuments par excellence — the historiated column — will be analyzed through three key examples, far apart in space and time, each exemplifying a precise evolutionary phase: Trajan’s Column, the Vendôme Column, and the Monument against Fascism erected in 1986 by Esther Shalev-Gerz and Jochen Gerz.
La gran transformación experimentada por la arquitectura española durante el reinado del emperador Carlos halla en la actividad de Diego de Riaño y Diego Siloé una expresión tan brillante como diversa. Operando uno en la metrópolis sevillana y otro en la que fuera capital nazarí, último bastión del Islam en la Península, conformaron dos modelos muy distintos de operar, llegando ambos a realizar en las primeras décadas del XVI algunas de las obras pioneras en territorio español con un lenguaje plenamente renacentista. El presente congreso plantea un acercamiento a la figura de estos dos grandes arquitectos en el contexto de la transición al Renacimiento en España. Su referencia quiere servir también de pretexto para abordar fenómenos similares desde una perspectiva más amplia, incorporando los problemas metodológicos e historiográficos en un marco europeo.
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Este congreso forma parte de las actividades del Proyecto de Excelencia I+D+i: “Diego de Riaño, Diego Siloe y la Transición del Gótico al Renacimiento en España. Arquitectura y Ciudad: Técnica, Lenguaje y Concepción Espacial” (HAR2016-76371-P), financiado por el Ministerio de Ciencia, Innovación y Universidades (MICINN) del Gobierno de España y adscrito al Instituto Universitario de Arquitectura y Ciencias de la Construcción (IUACC) de la Universidad de Sevilla.
El encuentro cuenta con el apoyo de la RED TARDOGÓTICO, Red Temática de Investigación Cooperativa sobre el Arte Tardogótico (Siglos XV-XVI), constituida por diversos proyectos y grupos de investigación en los que participan profesores de las universidades de Cantabria, Sevilla, Lisboa, Palermo y Zaragoza.
Contamos asimismo con la colaboración del Comité Español de Historia del Arte (CEHA) en la organización del congreso.
El Comité Organizador está formado íntegramente por miembros de las universidades de Sevilla y Granada.